Zighinì VV

Mi dispiace per chi attende la paella… accontentatevi dello Zighinì VV, cioè ‘vegan’ come segnalato nei menu dei ristoranti illuminati per distinguere dai piatti vegetariani segnalati con una sola V. Vi-vì fa anche rima! Oppure se letto ‘Vivi’ ricorda che questo zighinì lascia gli animali vivi! E V come Veronica, l’autrice della ricetta Zighinì veg (a proposito ci sei? Il tuo ultimo post risale a marzo scorso! Nel tuo elenco ho trovato tante idee piccatine di mio gusto!). Si tratta di una semplice esecuzione corredata da un po’ di foto. Ringrazio Veronica che mi ha dato la possibilità di cimentarmi con un piatto che adoro e che purtroppo da anni non ho più potuto assaggiare (anche come vegetariana, quindi da una vita…). Vedo che Micillo ha integrato con sue indicazioni – peccato che quando ho eseguito il piatto questo post ancora non ci fosse… ne terrò conto al prossimo giro!  Vado al ristorante Africa in via Gaeta a Roma con una certa regolarità (su segnalazione di amici imparentati con eritrei), ma ormai sulla injera posso avere solo il condimento vegetale-legumoso, che per quanto gustoso non soppianta nella mia memoria il piccantino dello zighinì… e allora ho cercato di realizzare la sostituzione vegan per ridare corpo a quel gusto fantasma che mi insegue nella memoria…  Ho iniziato con un giro a piazza Vittorio dove ho trovato tutti gli ingredienti mancanti e poi sono partita con la preparazione del piatto con 3 giorni di anticipo (il minimo indispensabile per far amalgamare le spezie nel berberè – se lo fate per l’occasione – e per aspettare l’inacidimento dell’impasto dell’injera). Le fasi sono infatti: berberè-injera-zighinì. Procediamo!Zighinì servito!
Ingredienti:
Berberè
Injera o enjera
seitan autoprodotto

Procedimento:
Il berberè va preparato almeno 3 giorni prima dell’esecuzione del piatto! Berberé VV
Per l’injera dovete procedere 2 giorni prima dell’esecuzione del piatto. Anche in questo caso ho seguito passo passo la ricetta di Veronica e, trascorso il tempo indicato, mi sono decisa a vedere cosa era capitato all’impasto… in effetti qui nella ricetta mi sono un po’ confusa, perchè non si capisce bene che l’impasto va allungato con acqua in modo che diventi fluido come quello per fare le crêpes, o perlomeno io non ho colto la cosa… quindi la prima injera è venuta una suola da scarpa rotonda adatta a un elefante… (e ho dovuto abbandonare la padella di ghisa che stavo inaugurando e passare a una padella antiaderente di quelle che cerco il più possibile di evitare). Per la seconda sono corsa al pc a cercare in internet un video che mi facesse vedere la preparazione di una injera e l’ho trovato (perdonate, non mi sono segnata il link – ma mi trovavo in un momento da panico…). Lì ho visto che la pastella era quasi H20 e non la mappazza che avevo reimpastato io, con poca acqua…Pastella Injera
Si procede con un mestolo di pastella sparso in padella senza nessun condimento e si fa cuocere per 3 minuti circa con un coperchio. Non c’è bisogno di fare acrobazie per girarlo! Cottura injera
E finalmente ho visto materializzarsi sotto i miei occhi una injera! O quasi! Grazie a internet ho recuperato fiducia nel pasto di quella sera e sono andata avanti… producendo delle injera più piccole del formato standard e non abbastanza bollicinose… Ma per essere il primo tentativo non potevo pretendere di più dalla sorte! Injere
Attenzione a non sovrapporre subito le injere, ma fatele prima asciugare bene una per una… Quella che vedete mordicchiata sull’estrema sinistra è la prima injera-suola per elefanti… Injere ad asciugare
Lo zighinì si può preparare il giorno stesso. Ho usato per la seconda volta nella mia vita il seitan preparato da me (il primo ho imparato a farlo a Capracotta da Maria Luisa, non la stessa degli anelli alla pecorara, ma un’altra, piemontese di residenza e calabrese di origine!).Seitan 9 ridimensionata
Vi garantisco che tutti possono riuscire a fare il seitan. Certo che però sarebbe meglio vederlo fare almeno una volta! Sarebbe tutto molto più semplice…Forse lo zighinì avrei dovuto tagliuzzarlo un po’ di più… Anche qui ho seguito la ricetta Zighinì veg di Veronica e, a piatto finito, potrei osservare che bisogna potenziare la quantità di pomodoro e anche di berberè: per il mio palato il livello era ancora low con 3 cucchiai… La prossima volta mi rifaccio! Tanto ora ho la scorta! Nel mio sughetto al posto dell’acqua ho messo la brodaglia rimasta dopo la cottura del seitan (con kombu, alloro, zenzero, rosmarino, salvia e dado veg). Ed eccolo sul piatto!
Beh, c’è da dargli un’assestatina e poi finalmente potrò tornare a mangiare lo zighinì in innocua versione vegan!
come si mangia lo zighinì
Si mangia staccando pezzetti di injera con cui si afferra il condimento! Questa è la cosa più divertente, dopo la sua spettacolare piccantezza!zighinì con contorno veg
E il giorno dopo con accompagnamento vegetale: cipolle, carote e patate al vapore condite con olio e soja; la patata schiacciata e condita con curcuma e semi di papavero. Altrettanto gustosa! I maestri chef eritrei perdonino il mio maldestro tentativo, spero di poter man mano che miglioro sostituire le foto!

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Leggi altre notizie con:
  1. Hihi!!!
    Che voglia di eritreo che mi è venuta!!
    Complimenti per la ricetta, da provare!

    Reply
  2. Come sempre, complimenti per la tua maestria e pazienza in cucina, Mariagrazia !!!
    😉

    Reply
  3. bhe, deve essere spettacolosamente ottimo!

    Reply
  4. che bello…e che bello leggere tutta la peripezia dell’esperimento! 😀
    anche a me hai fatto venir voglia di sapori particolari e l’idea di mangiarlo cosi, con la salsina sopra, spezzandolo pian piano, mi ispira un sacco!!!
    ho dei dubbi che riuscirò a rifarlo ma di qualcosa di simile dovrò togliermi la voglia prossimamente!!!

    Reply
  5. Ti perdono per lamancata Paella 🙂 anzi, questo devo dire che m’ispira assai di più……..

    Reply
  6. Quando mi inviti Mariagrazia???? Mi piacciono un sacco tutti questi sapori! Concordo per il seitan chiunque può farlo, io da quando faccio il mio quello comprato non mi soddisfa più 😛

    Reply
  7. Wow, mia figlia impazzisce per l’ injera, anche la preparazione le piace molto fare 🙂 Lo zighinì che proponi è fantastico!!!

    Reply
  8. Mariagrazia che dire? Sei stata fantastica! Grazie!

    Reply
  9. Miseria, che lavoraccio!! Devi essere proprio appassionata di cucina eritrea ! Che bello.. Io ricordo ancora un pane morbido, buonissimo, mangiato ad una festa di cucine internazionali a Melbourne, e non ricordo se era eritreo o del botswana, ma quanto era buono! — Tornassi indietro mi farei dare la ricetta. Se capisci quale pane può essere, fammi sapere !!

    Reply
  10. sublime!!!!!!!!!! davvero sublime. questa sarà la prima cosa che cucinerò nella nuova casa.
    anni fa qui c’era un meraviglioso ristorante eritreo che poi ha chiuso… ma ora posso rimediare! grazie anche a veronica 🙂

    Reply
  11. grazie per questa ricetta…per me tutta nuova…bella illustrazione, e ottima spiegazione!!!ed anche qui sono felice aver notato la tua sensibilità verso i nostri amici animali! bravissima mariagrazia!! 🙂

    Reply
  12. ciao ragazzi! un saluto velocissimo grazie alla gentile ospitalità della receptionist del campeggio dove mi trovo, in un bellissimo bungalow con giardinetto e l’Argentario come vicino di casa… il tempo non è al massimo, ma i miei bagni di sole e di mare li ho fatti ed è bello anche vedere i vari di tipi di tempo che si alternano…
    al ritorno vi rispondo nei dettagli!
    buona domenica a tutti!
    😉

    Reply
  13. ancora non sò se riuscirò a farla così invitante…ma ce la metterò tutta, sembra proprio buonissima!!!

    Reply
  14. Eccomi rientrata da una vacanza che è iniziata in modo autunnale ma è stata poi seguita anziché dall’inverno da una bella estate magica, in cui al mare non c’era quasi nessuno! una bellezza: silenzio e mare! Se riesco nei prossimi giorni manderò il “menu del campeggio”…

    Ora, ai ringraziamenti!

    @ Melina
    Tu hai il nome della mia amichetta di infanzia di Catania! Piacere di conoscerti! Sono contenta di averti fatto venire la voglia di eritreo! Secondo me una cucina imperdibile.

    @ Elettra
    ben ritrovata! Ho dato una veloce occhiata al tuo reportage greco una volta che sono riuscita a collegarmi dal computer del campeggio! Bello!

    @ Vicky
    All’inizio ho stentato a riconoscerti… poi ho capito che hai cambiato la foto! Beh, sono un po’ lenta… comunque complimenti, molto carina.

    @ maktuub
    ma sì, vedrai che qualcosa di buono verrà comunque fuori, se tenti l’esperimento fammi sapere!

    @ Francesca
    bentornata newyorkese! Beh, ti confesso che dopo averti deluso per l’insalata di mare non me la sono sentita di lasciarti a bocca asciutta anche con la paella… anche qualcun altro ci sarebbe rimasto male… così mi sono portata al campeggio i “compiti delle vacanze”, ora devo trovare un ingrediente chiave e poi darò il via all’esperimento… comunque lo zighini non è male come surrogato, no???

    @ Chicca66
    Per te qui porte aperte quando vuoi! Avvertimi però, perché non mangio zighinì tutti i i giorni! Anzi, la mia cucina giornaliera è molto semplice…
    E’ vero che il seitan è come un figlio, ogni schkarrafone è bello a mamma sua!!! Anche a me piace di più quello autoprodotto che quello comprato!
    Sto velocemente dando un’occhiata agli inserimenti che mi sono persa e in qualche commento ho sentito di una tua operazione imminente. Ti faccio i miei migliori auguri!!!

    @ Prumiao
    eh, sì i bambini in cucina, specie quando si tratta di fare cose pasticciose si divertono un mondo! Stefano fa il pane nelle scuole e ogni volta è uno spettacolo! un bacetto alla tua bimba-chef!

    @ Paola
    grazie, ben ritrovata!

    @ Babi
    no, non sono un’esperta di cucina eritrea. Il mio modo di procedere con la cucina è molto casuale, apprendo dai viaggi e dalle conoscenze più disparate. Ho perso un po’ di vista le persone da cui sono stata introdotta a questa meravigliosa cucina… ma se dovessi avere occasione di nuovi contatti ravvicinati di questo genere mi farò portavoce del tuo desiderio!
    Magari chiederò la prossima volta che vado al ristorante Africa!

    @ SilviaD
    Sono felice di aiutarti a inaugurare la cucina della nuova casa! E ti auguro che l’insediamento avvenga il più presto possibile! Certo è un vero peccato che ti abbiano chiuso un ristorante eritreo sotto casa…

    @ Nello
    grazie, ho cercato di fare del mio meglio, ma andare al ristorante eritreo darebbe ancora maggiori soddisfazioni! Se ne hai uno a portata di mano prova!
    Sono contenta di condividere con voi un sentimento di compassione per gli animali, a proposito l’hai mandata una mail in nome dei lupi al direttore della “Repubblica”? Sono sicura che troveresti il modo di farti notare!

    @ Sabrina
    Fammi sapere come è andata e se ti è piaciuta, ok???

    E per tutti
    😉
    😉
    😉

    Reply
  15. cara
    mi hai fatto ritornare la voglia di cucinare
    grazie un abbraccio da teri

    Reply
  16. @ teri
    ne sono felice per te!!!
    un bacione

    Reply
  17. Magari la prossima volta che veniamo assaggiamo questo Zighinì vegan 😉
    Mariagrazia, il tuo pranzo vegan è stato superbo e il famoso risotto all’ortica è stato degno della sua nota!
    p.s. Dì a Stefano che il pane che abbiamo preparato è buonissimo, anche il mio che come ha detto la signora si sentiva che era più “fitto” degli altri! 🙂
    un abbraccio, Giorgia

    Reply
  18. Grazie Giorgia, sono contenta che siete stati bene nella nostra “tana”! e permettimi di rivelare pubblicamente che il vostro è un parere da onnivori!
    Riferirò a Stefano e alla nostra maestra fornaia!
    La prossima volta magari sarà uno zighinì vv, perché no?
    😉

    Reply
  19. Eh eh ormai non potrai più cambiare le foto, ed io sono contenta cosìm perchè le foto rendono la bontà del piatto..
    A parte quelle che sono le procedure più lunghe per la preparazione del piatto, nn mi sembra difficile da ripetere, non conoscevo questo piatto, perchè non conosco la cucina afro-eritrea però mi incuriosisce ogni ricetta non italiana…
    Dev’essere deliziosa anche la seconda versione con cipolle, patata etc..
    Bello sapere che così gl animali rimarranno VV

    Reply
  20. @ Mimì
    eh già… vabbè rimarrà la testimonianza del primo tentativo… ma ci riproverò e se va meglio ripubblicherò (più facile a dirsi che a farsi)…
    Io penso che potresti provare a rifarlo senza problemi, magari se vuoi prima vedere di persona la consistenza che deve avere la ingera ti consiglio di mangiarla una volta al ristorante eritreo “Africa” che si trova in via Gaeta. Aperto anche a pranzo. C’è l’opzione vegetariana (che è vegan) con crema di legumi e verdure, e ricordati di chiedere le salsette piccanti! Con 15 euro fino a un paio di anni fa te la cavavi…
    😉

    Reply
  21. Mi interessano tutte le cucine diverse dalla nostra.. Farò un salto anche al ristorante eritreo… Prima vorrei andare a quello Indiano in via Ciamarra “Il Guru” … Il loro negozio si trova a Pizza Vittorio e si chiama “Il Guro delle Spezie” , la signora Indiana, proprietaria del negozietto, è stata molto cordiale e gentile e infine , vistami interessata alla cucina indiana, mi ha dato il loro biglietto da visita del Ristorante 😉

    Reply
  22. @ Mimì
    Se vuoi fare un assaggio rapido di cucina indiana da rosticceria ti consiglio il Kabir fast food in via Mamiani 11, vicino piazza Vittorio.
    Anche a me piace tanto viaggiare nelle cucine etniche!
    😉

    Reply
  23. Eh sì è un vero viaggio fra sapori e culture diverse, terrò a mente anche quest’altro indirizzo 🙂
    Grazie carissima 😀

    Reply
  24. ciao mariagrazia sono entrato percaso nella tua ricetta per curiosità io sono italo-eritreo e cucino lo zighini tradizionale ma visto che ho amici vegani cercavo di trovare una ricetta alternativa mantenendo le mie tradizioni e poter far assaggiare i miei piatti agli amici vegani per quanto riguarda le le verdure e legumi fatte alla mia maniera non ci sono priblemi devo solo modificare i condimenti e lo zighini con lo seitan grazie per la tua ricetta la proverò

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti