“Ricca” perché ci ho messo dentro un po’ di tutto… “del recupero” perchè parte degli ingredienti sono stati utilizzati in virtù della loro necessità di essere smaltiti 😆 Non ho fotografie dei vari passaggi della ricetta in quanto, in un primo momento, non avevo intenzione di pubblicarla… siccome il risultato è stato soddisfacente, ho deciso di condividerla con voi 🙂
Ingredienti:
okara di soia (ottenuta da circa 2 l di latte)
150 g di farina integrale di grano tenero
70 g di zucchero integrale di canna
50 g di cacao amaro
33 g di nocciole (tostate e pelate)
33 g di mandorle
33 g di pinoli
3 cucchiai di olio di semi di girasole
55 g di uvetta passa
55 g di scorze di arancia candite
55 g di scorze di cedro candite
1/2 bustina (9 g) di lievito vanigliato per dolci
3 cucchiaini di concentrato di dattero
succo d’uva qb
sciroppo d’acero a piacere per guarnire
Procedimento:
In una terrina capiente unite l’okara, la farina, lo zucchero ed il cacao setacciato; lavorate energicamente l’impasto con l’aiuto di un cucchiaio di legno, prestando particolare attenzione ai granuli formati dallo zucchero integrale. Tritate quindi piuttosto finemente le nocciole, le mandorle ed i pinoli ed amalgamateveli. Una volta ottenuta una consistenza più o meno omogenea, aggiungete l’olio di semi di girasole (oppure di mais), in modo da rendere il tutto più morbido e malleabile. A questo punto, potete incorporarvi la frutta candita e le uvette andando avanti a mescolare, così da distribuirle in tutto l’impasto. Unite il lievito vanigliato, il concentrato di dattero e succo d’uva a sufficienza per ottenere la consistenza desiderata. Oliate leggermente una tortiera e disponetevi il composto. Infornate a 200° per 35 minuti; fate la solita prova stecchino al termine per controllare se è pronta. Poiché in questo modo la torta non risulterà particolarmente dolce, se desiderate potete guarnirla con abbondante sciroppo d’acero (come ho fatto io) 🙂
Il punto:
Come vi ho accennato all’inizio, ho pensato di mettere insieme una torta per far andare parte dell’okara di soia che abbondava nel mio frigo, oltre a un po’ di canditi che mi erano avanzati addirittura dalla preparazione del panettone, lo scorso Natale! Ammetto di aver in gran parte riprodotto la Torta okara e carruba di Titti, sostituendo la polvere di carruba con dell’ahimè più calorico cacao ed inserendovi frutta secca e candita a volontà, più il concentrato di dattero per conferirle maggiore dolcezza. Non è certo l’ideale se siete a dieta, ma posso assicurarvi che è davvero golosa, morbida ma compatta e consistente allo stesso tempo. Buon appetito 😀
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
grazie per il buon appetito, ma se non mi passi una fetta che mangio???
buonissima e golosissima! 😀
Mammamia, ma c’è di tutto! Deve essere strabuona.. 😀
Buona ed energetica,me la mangerei a colazione!mi piace
Davvero golosa 😛
Chissa’ che buona…oggi sono troppo affamata! La tua torta e quella di polyhedral mi stanno tentando assai ! Aiutooo!!
moooolto bene, domani devo giusto fare il latte di soia, ora so come usare parte dell’okara! 🙂
Buonissima…il mix di ingredienti è davvero super 😀
Grazie a tutte ragazze! Sono contenta che vi piaccia 😀
Una bomba!!!
Eh sì, proprio una bomba in tutti i sensi 😉
Alla faccia del recupero 🙂
😆
Meravigliosa.
Grazie Xuxa!
buonissima….ma quante calorie fa?? Caspita una torta così non può non attrarre, meglio cambiare pagina… 😉
Ehm…veramente non ne ho idea, meglio non pensarci 😉