Tartufuki

Questa ricetta nasce da un clamoroso errore: avevo surgelato degli azuki già ammollati in previsione di fare qualcosa di buono, così ieri li ho tolti dal freezer e, tornata dal lavoro, li ho trovati scongelati, pronti per essere usati. Ho cominciato a pasticciare ma… cavolo! Non li avevo cotti!!! Il resto nella spiegazione… purtroppo non ho tenuto nota dei quantitativi precisi, ma non credo siano fondamentali.
Tartufuki (640x427)
Ingredienti:
150 g di azuki già amollati
500 ml di latte di soia
5 datteri grandi denocciolati
10 nocciole intere
2 cucchiai di sciroppo d’agave
vaniglia qb
sale qb
granella di nocciole qb
cacao amaro qb

Procedimento:
Normalmente si dovrebbero cuocere i fagioli in acqua per almeno 1 ora, ma come vi ho anticipato, mi ero scordata di averli solo ammollati, quindi ho unito i datteri, lo sciroppo d’agave, 1 pizzico di sale e 1 pizzico di vaniglia e ho cominciato a frullare con il minipimer per creare una crema. E – mannaggia! – mi sono resa conto che non avevo cotto gli azuki! Il procedimento quindi nasce dalla necessità di cuocerli senza poi doverli scolare. Ho aggiunto il latte di soia agli altri ingredienti e ho fatto cuocere a fuoco lentissimo per quasi 2 ore (con coperchio). Man mano controllavo che il latte fosse stato assorbito e lo rabboccavo per evitare che i fagioli si bruciassero. A metà cottura circa ho aggiunto anche le nocciole intere. A cottura terminata ho frullato tutto e ho lasciato raffreddare. Il quantitativo di latte di soia necessario potrebbe essere maggiore, ma vi consiglio di cominciare con 1/2 l ed eventualmente aggiungerne. Io lo versavo piano piano, come si versa il brodo per fare il risotto. Una volta che il composto è freddo, formare delle palline e passarne metà nella granella di nocciole e le restanti nel cacao. Il sapore dei tartufi con la granella ricorda tantissimo certi cioccolatini famosi. 🙂

Il Punto:
Non fatevi scoraggiare dai tempi di cottura: potete tranquillamente aggiungere in partenza più latte vegetale, senza dover fare continui rabbocchi e, se proprio avete esagerato, scolare l’eccesso una volta che gli azuki siano cotti. In questo caso vi conviene mettere gli aromi in una seconda fasse. Con la cottura “risottata” però tutte le fantastiche proprietà di questi fagioli restano nel piatto e non si hanno sprechi. Avrei anche voluto farne un paio alcolici, con un goccio di rhum, ma mi sono dimenticata… ultimamente sono troppo distratta!!! La colonna sonora di stamattina è Bjork… enjoy!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma noooo! Ho sbagliato la categoria!!! 🙁 Lisa, scusami…la prima ricetta che pubblico da sola e ho già fatto un danno! sob

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  2. Mamma mia che delizia queste preziose pallineeee! 😛 anche l’idea di cuocere i fagioli a modi risotto è strepitosa!! Complimenti 🙂 penso siano anche a prova di onnivoro goloso 😀
    Ps. Per gli ‘errori di categoria’ ci siamo passati tutti!! Ahah per fortuna c’è Lisa che mette sempre apposto tutto! 😀

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  3. Lisa è veramente bbbbbrava!! E chi non ne fa di errori? Ma tornando a questi dolcetti: ottima idea la cottura risottata nel latte vegetale

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  4. Da un errore come vedi possono nascere delle delizie! Complimenti! (Li proverò dando una seconda chance agli azuki dimenticati in freezer 😀 )

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  5. per essere un’errore sono davvero belli e invitanti!!!

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  6. Troppo golosiiii 😀 !!!
    Ti spiace passarmene uno cosí…assaggio? :mrgreen:

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  7. Li ho in cantina ma non ho ancora avuto il coraggio di provare a fare l’anko …. Verrà il giorno 🙂 terrò buona questa ricetta di bon bon, ciaooooo

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  8. Yups, la tua ricetta è sanissima!! 😀 Ricca di ferro e golosa!! Fa per me! Grazie per averla pubblicata 😀

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  9. Grazie mille a tutte, soprattutto a Lisa che ha corretto la categoria! 🙂 Confermo che si sciolgono in bocca e gli onnivori me le hanno mangiate tutte! Ho già rimesso in ammollo altri azuki… 😉

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  10. devono essere strabuoni! quanto vanno lasciati in “ammollo” e che quantità x ottenere 150g? grazie

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  11. quanto vanno lasciati in “ammollo” e che quantità x ottenere 150g? devono essere proprio speciali!grazie

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  12. Ciao Francesca, io li ho lasciati in ammollo con alga kombu una notte. Di solito ne ammollo circa 250 g. secchi per volta, poi quelli che non uso subito li surgelo per preparazioni future. Li ho rifatti ieri e per 200 g. di azuki ammollati mi sono bastati 370 g. di latte di soia. Devo ammettere che li ho cotti a fuoco molto più basso, perché l’altra volta si erano un po’ attaccati, quindi è evaporato meno liquido. Ti consiglio di provare questa dose (mi sono uscite circa 30 palline con diametro 2,5 cm circa). Farne meno non so se conviene, uno tira l’altro! 😉

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