Spezzatino “forte”

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Tempo fa ho letto una ricetta molto antica: il protagonista, suo malgrado , era il cinghialotto 🙁 Era interessante però il condimento: cacao unito al sughetto…Dato che il cinghiale è bello vederlo scorazzare nei boschi, io ho provato a riproporre l’abbinamento coi bocconcini di soia e, dato che non volevo usare cacao, ho unito farina di carruba ( di polpa di carruba ).

I cultori del “dolceforte” ( così dovrebbe chiamarsi questo condimento) vero mi perdoneranno: io ho fatto a modo mio!

Ingredienti per una persona

35 gr di bocconcini di soia disidratati .

1/2 cipolla

1 patata

olio, sale, pepe, farina di polpa di carruba

1/2 cucchiaino di fecola.

Procedimento

Per prima cosa fate bollire i bocconcini in brodo vegetale per 20′; scolateli e teneteli da parte.

Tagliate al velo la cipolla e fatela rosolare in padella con poco olio, sfumate con h20 o brodo ( o vino bianco), quindi aggiungete la patata tagliata a fettine sottili ,  i bocconcini e fate cuocere ancora per 15′ circa, fino a quando la patata sarà cotta eventualmente aggiungendo altro liquido se sembra stia per attaccare.

Aggiungete la farina di carruba ( 1 cucchiaino), sale e pepe ed, infine, la fecola stemperata in un po’ di brodo, per addensare il sughetto.

Spegnete e servite con pane o polenta abbrustolita!

P.S. mi sembra di aver letto che il “dolceforte” vero preveda anche l’aggiunta di un po’ di zucchero e dei pinoli….a voi la palla!!!!!!!!!!!

P.P.S. questa è la prima ricetta con la farina di carrube…vorrei un aiuto: avevo letto sul blog una ricetta di torta fatta con sola farina di carrube, ma non mi ricodo più chi l’aveva postata e non la trovo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Help Help!! 🙂

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Uffi…la mia ricettuzzola è finita in fondo 🙁

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  2. ma guarda te che preparazione originale, e anche la tua rivisitazione è di tutto merito! naturalmente senza mai tradire il pacioccoso!

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  3. uuuuhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!! ma come mai mi era sfuggito questo capolavoro?? magnifico, sembra una ricetta rinascimentale: col prossimo seitan autoprodotto la faccio!!

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  4. franci, ma il sapore com’è?

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  5. Particolare…particolare ma gradevole…meno potente del cacao, più gentile!

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  6. Mamma che bonezza! delizioso!

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  7. uaaaaaaaaaaaaaaaau hanno un aspetto meravigghioso…però io ricordo che una volta assaggiai la carruba e non mi piacque molto…cioè,non è che fosse cattiva,solo che potendo mangiare il cacao mille volte meglio quello 😀
    ma non ho mai assaggiato qualcosa di salato col cacao e forse la carruba ci sta meglio!!! comunque mi piace un sacco st’esperimento,te lo copierò 😀

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  8. Bellissimo il piatto…mai assaggiata la farina di carrube….è arrivato il momento 😉

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  9. Lo sai che io sono dradizionalista e questo abbinamento azzardato non sò se lo farò mai, ma se la mia cara nipotina me lo portasse già pronto di sicuro non mi neghere all’asaggio 🙂

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  10. argie, non ho mai usato la farina di carrube ma sogno ancora una nutella veg chiamata carrubella che mangiavo in grandi quantità molti anni fa e che non ho più ritrovato: molto meglio dell’originale, senza confronti!!!

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  11. plasticmannequin2000 13 Novembre 2009, 23:18

    sìsìsì la carruba è decisamente meglio del cacao!!
    oggi volevo comprare i bocconcini di soia-argh non l’ho fatto!!non li ho mai assaggiati, poi costavano poco 😀 prossima volta. la farina e la fecola ce l’ho, le patate, la cipolla…la farò senz’altro 🙂

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  12. Brava Franci ha un aspetto molto invitante, non riesco a immaginare il gusto……..è da provare!

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  13. oh caspita non l’avevo vista!!!!! che buona la patata con le cipolle. Ma i bocconcini di soia dove posso trovarli??? Dove abito io c’è un negozio di macrobiotica…ma sull’assortimento è molto micro 🙁

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  14. Però penso sia facile fare la Carrubella, no? farina un po’ di zucchero, latte…unico problema: quanto si potrà conservare???

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  15. Belloooooo! ecco un’altra cosa che proverò, magari con la polenta arrostita …uhmmmm sento già l’acquolina in bocca!
    😀

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  16. sta farina di carrube mimanca!!!
    dove l hai trovata?

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  17. L’ho trovata in un negozo di alimenti naturali di Asti…sembra cacao..

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  18. un paciocco d’autore anzi d’autrice!
    anche a me manca la farina di carrube, ma ho mangiato il frutto secco che è una specie di baccellone di fagiolo scuro e legnoso, con un sapore difficilmente definibile, forse direi di altri tempi…
    😉

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  19. il commento sopra non è di Stefano è il mio – mi ero dimenticata di loggarmi!!!
    😉

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  20. Ma guarda te, cercavo giusto uno spezzatino per domani da mangiare con la polenta… Però mi manca la carruba, mai provata! Shame on me! Brava Francy!

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  21. Fra tesoro! questo non è un paciocco proprio per niente!!!
    m’era sfuggito, ma è da alta cucina. non esagero!!
    tanto di cappello, tanto tanto di cappello

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  22. Ma voi siete troppo carini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! adesso sono in fase-carruba: oggi ho fatto una specie di “Carrubella” e la cioccolata calda di carruba ( che però mangerò fredda..) Poi posto!

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  23. fra, ho visto ora questa ricetta! sai, credo che sia proprio una cosa toscana se non addirittura della zona tra firenze e siena. il nome con cui lo conoscevo io sarebbe “cinghiale dolcefforte”, e veniva generalmente fatto con il cacao. alcuni tendono, per quello che ne so, addirittura ad aggiungerci pezzi di panforte (di siena appunto). io non l’ho mai mangiato (ero bambinetta e non potevo apprezzare…ora non lo apprezzerei per altre ragioni!) , ma la mia bis zia senese (morta da diversi anni) a volte lo faceva, la preparazione durava qualche ora. ma guarda!!! mi hai fatto fare un tuffo all’indietro di almeno una ventina d’anni!!

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