ingredienti
- sparasina (edit: è luppolo selvatico, a quanto scopro dai vostri dotti commenti)
- aceto bianco
- olio evo
- aromi: pepe in grani, alloro, timo, limone, aglio
pulite la sparasina togliendole le foglioline e mettetela a bollire per 3 minuti in una soluzione fatta per 3/4 di acqua e per 1/4 di aceto (aggiungete anche il sale). scolatela e, una volta fredda, mettetela nei vasetti sterilizzati con una buccia di limone bio, un rametto di timo, una foglia di alloro, pepe nero in grani e due spicchi d’aglio. coprite con olio evo.
la sparasina deve il suo nome a una vaga somiglianza con gli asparagi ma non credo che ci sia parentela perchè questo è un rampicante: si raccolgono le cime in primavera, quando “buttano” e sono tenere (non più lunghe di 10-15 cm), e si possono mangiare lesse, saltate o nel risotto. per distinguerla da altre piante analoghe osservate il fusto che dev’essere un po’ “peloso”.
ed ora la divagazione: dovevo fare un regalo di compleanno ad un amico che è stato favorevolmente colpito dalla cucina vegana, così ho pensato di regalargli un cestino di cose mangerecce prevalentemente autoprodotte. oltre alla sparasina, ad un paio di bottiglie di vino e qualche altra cosa comprata ho inserito:
- veghella di Vegansidiventa: è stato il mio primo tentativo quindi colgo l’occasione per invitare chi non l’ha ancora provata a rimediare al più presto: è meglio dell’originale ed è facilissima da fare!!
- liquore al cacao e caffè di Prumiao: fa sempre la sua figura, ormai me lo chiedono tutti.
- liquore cremoso di limone di Chicca: non è in foto perchè va tenuto in freezer. veramente ottimo! consiglio di metterlo in bottigliette piccole, da un quarto di litro ad esempio, perchè una volta scongelato va consumato (non che sia un sacrificio comunque… 😛 )
- i bellissimi biscotti di Alessandra di Elettra
in effetti questa non è una ricetta… ma mi piaceva ringraziare gli autori di tutte queste delizie che a me sono piaciute molto 😀
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Silviaaaaaa!!!…..se vuoi contribuire a far felice anche me ti invio mio indirizzo dove puoi inviare il tuo magnifico regalo!!!??
La sparasina, se non sbaglio, da me si trova in pineta e è davvero una lecornia.
Grtazie
Mo’
Cosa devo fare per avere da te un regalone così? Mi faresti felicissima 🙂 Ho mangiato una sola volta l’aspargina, io la conosco con questo nome, è buonissima 🙂 Brava Silvia
Amma zhe regalo bellissimo, mi unisco.. Lo voglio anch’iooo
volevo scrivere ammazza che realo bellissimo
mie care, basta che mi invitiate a cena 😛
mi offro come Babba Natale per recapitare tutti i tuoi regali…se arrivano un pelino morsicati non è mica un problema…sai la nube del vulcano…corrode tutto…
Bellissimo regalo!!! Il tuo amico è molto fortunato!!!
Voglio anche io un’amica così!!
Sei davvero bravissima!!
In effetti è luppolo selvatico!! Lavertin qui da me!! Ottimo!!! e Ottima l’idea!!!
Se Ti dico la mia data di Nascita… ci Pensi Tu…ehehe… Magnifico Regalo…
Ti dai proprio da fare in cucina. Infatti, bella idea!
Uffa! lo voglio anche io un siffatto regalino… dimmi quando sei disponibile che ti invito a pranzo oppure a cena 😉
disponibilità assoluta e perenne. sono famosa per non rifiutare mai inviti a cena (e con voi andrei sul sicuro per quanto riguarda il menù 🙂 )
ooooohhhhh ho visto soltanto ora..ma che splendido regalo!! bravissima..di sicuro il tuo amico avra’ apprezzato 🙂
Brava Silvia, sei stata proprio carina a regalare tutte queste squisitezze!
Io compio gli anni il 15 ottobre! Ti lascio anche il tempo di prepararti con calma! Bellissimo cestino, anche a me piace l’idea di autoprodurre i regali, così non doni solo oggetti, ma impegno, amore, coinvolgimento, accuratezza, coccole e rispetto! Insomma un valore aggiunto non comprabile!
Bravissima!
Gli altri giorni questo articolo mi era sfuggito… Poi qui a Parigi non é che questa erba cresca sui marciapiedi… Ma siccome sono curiosa ho voluto vedere come la facevi: da piccola la raccoglievo con mia nonna nei prati, assieme al silene, al tarassaco etc. Poi la cuocevano all’acqua poco poco e la si condiva come un’insalata…
Insomma hai proprio scelto bene i prodotti del tuo cestino! Bravissima!
un cestino anche per me please! ti invito quando vuoi
quanto amo il dialetto venetooooooo!!! sarò forse un tantino campanilista ma…insomma, sento parole come “spàresina” e mi riaffiorano ricordi stupendi di un’infanzia tutta trascorsa in campagna coi nonni a scorrazzare libera e felice…
ah, poi c’è “spàresara” che è la “vaniezza” (pezzettino di terra)coltivata ad asparagi (“spàresi”, per l’appunto)…
MMMMHHH….NONNINI…..
ciao silviad della mia terra (casa dei miei è a metà tra polesine e basso veronese…letteralmente! mezza proprietà di qua e mezza di là…hihihihi!!)..
^__^
bravissima e compliementi!!