Rotolo di tofu

Era tanto che volevo provare a fare questa ricetta e finalmente l’ho fatta anche se il risultato non mi ha convinto del tutto, vi spiego il perchè: il sapore è veramente eccezzionale, ma la consistenza non è quella che speravo di ottenere, ho usato 2 cucchiaini di agar pensando che raffreddandosi avrebbe reso il composto compatto, ma non è stato sufficiente, si accettano quindi suggerimenti per rendere questo rotolo un po’ più consistente; per intenderci avete presente la consistenza dei vari panetti di tofu che si trovano belle e pronti con l’aggiunta di verdure varie, buonissimi ma devo dire anche costosissimi! In quelli c’è fecola di patate o amido di mais, che dite se provassi con la farina di riso?

Ingredienti (per 3-4 persone
):
1 panetto di tofu da 300 g
2 carote
20 olive nere o verdi
1 cucchiaio di capperi (io uso quelli sotto aceto)
1 forchettata di alghe arame o hiziki
1 umeboshi
2 cucchiai di semi di girasole
2 cucchiaini di agar agar

Ingredienti per la marinatura:
2 cucchiai di tamari o shoujo
1 cucchiao di aceto di mele
3 cucchiai di acqua
rosmarino
aglio
salvia

Procedimento:
In una scodellina miscelate i liquidi della marinatura, tagliate a fettine il tofu, ricoprite con il rosmarino la salvia e l’aglio tagliato a fettine e versate la marinata; lasciate insaporire per qualche ora. Mentre lasciate marinare il tofu preparate i vari ingredienti, tritate le carote, le olive, i capperi, il prezzemolo e se lo gradite uno spicchietto di aglio, le alghe che avrete lasciato a bagno per 10minuti e poi cotto per una 15 di minuti. Ora frullate il tofu con l’umeboshi, aggiungendo un pochino di olio, unite tutti gli ingredienti ammalgamando bene, a questo punto io ho aggiunto l’agar (dovevo forse scioglierla nell’acqua?). Ero indecisa se usare pellicola o carta stagnola, ho optato per la pellicola (anche se non mi ispira molto usarla per la cottura), ho versato il composto, arrotolato stringendo molto bene e cotto in acqua per 10′. Ho lasciato intiepidire e poi messo in frigo per 2 ore, il probblema della consistenza è subentrato per il taglio, ma vi assicuro che anche come rotolo spalmabile il gusto è veramente buono:-) La cuoca è in crisi per la consistenza quindi aiutatemi, grazie sono sicura che saprete risolvere il probblema:-)

Nota:
Volevo dire brevemente cosa sono le umeboshi: sono delle albicocche che crescono in Cina e in Giappone vengono essiccate e messe a fermentare in barili di legno, in cucina le umeboshi sono molto versatili, si possono fare salse e condimenti per insalate e verdure cotte, o come ingrediente in guarnizioni e salse per aggiungere un delizioso sapore a svariati piatti, rendendoli rinfrescanti e facilissimi da digerire. Come rimedio viene tradizionalmente usato per problemi digestivi, per raffreddori, febbre o intestino in disordine e per tonificare il fegato. Secondo l’antica medicina cinese, il maggior effetto delle umeboshi è quello di far scaricare o equilibrare gli eccessi di sostanze che danneggiano il fegato, i reni ed i polmoni (ad esempio muco e acidi, che creano le condizioni ideali per un’infezione batterica) oltre a innumerevoli altri problemi. L’ umeboshi può essere mangiata così com’è per: iperacidità di stomaco, problemi intestinali, stanchezza, dopo aver consumato cibi nocivi come lo zucchero. Un nocciolo di umeboshi succhiato per 3-4 ore farà scomparire il mal di gola (faringite). Non gettate via i noccioli di umeboshi. Dentro vi troverete i semi che sono commestibili, proprio come le noci. Questi semi possono anche essere arrostiti in forno a temperatura piuttosto elevata (finche diventano neri) e ridotti in polvere. Conservate questa polvere in un vasetto di vetro ben chiuso. Se soffrite di disturbi gastrici, di crampi intestinali, di diarrea, ecc. 1 cucchino di questa polvere in una tazza di tè bancha si rivelerà molto efficace.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. A parte chicca che come salsina dovrebbe essere buonissima, ma come mai hai usato la pelliccola trasparente per cuocere questo totolo di tofu e non la carta oleata, basta bagnarla strizzarla e avvolgerci a caramella e fermare con un cordino pensi che cuocendo si possa sfare? Per indurire l’impasto userei un’altra farina perchè quella di riso è priva di glutine. Ciao carissima

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  2. Come sempre grazie del consiglio, alla carta oleata sinceramente non ci ho proprio pensato, proverò a rifarlo, il sapore era veramente buono:-) Un salutone

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  3. Ciao! Che bella idea che hai avuto!! adoro quei famosi panetti di tofu e proverò certamente la tua ricetta! Grazie molte anche per la dritta sulle prugnette 🙂
    Dunque ti darò la mia opinione..
    dato che la ricetta è Gluteen Free (purchè usi la tamari e non la shoiu) ti consiglierei di evitare l’uso di farine con glutine… così potresti creare una ricetta adatta anche ai celiaci!! no?
    Per quanto riguarda la cottura, credo sia meglio usare la pellicola, come hai fatto tu, in quanto la carta da forno è traspirante quindi con la cottura in acqua avresti ottenuto un composto ancora più molle, se non addirittura il disfarsi del “salamino”. inoltre la stagnola a contatto con sostanze acide rilascia sostanze cancerogene.. quindi.. niente di più adatto della pellicola che, seppur ad alte temperature, in acqua, non patisce.
    Per quanto riguarda la consistenza credo potresti provare a far bollire la marinatura insieme all’agar-agar, in modo che si sciolga e che tu lo possa miscelare meglio al composto..
    poi dopo aver lessato il tutto, aprire il “salamino” da freddo!!
    Mi piacerebbe anche dirti che bollendo il “salamino” nella pellicola otterrai una sterilizzazione del prodotto che, fintanto che rimarrà nella sua pellicola, risulterà privo di batteri e pertanto si conserverà molto più a lungo…
    Spero di essere stata chiara, se provi mi dici, poi, il risultato che hai ottenuto?
    Grazie mille!!
    Ciao, Isa

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  4. Sarà ma senza offesa per nessuno mi fido di più dei precedenti consigli questi mi sembrano alquanto poco ecologici e molto rocamboleschi da sperimentare, anch’io per rassodare uso della semplice farina e mi trovo benissimo, per quanto riguarda la pellicola di plastica buà mi vengono i brividi al sol pensiero!!!!

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  5. Sono d’accordo cn Stella e Nunzia l’ agar agar non è adatta per solidificare composti tipo questo oppure maionese ecc…perchè è una gelatina e come tale non dà consistenza, penso che un prodotto a base di farina tipo il pane grattato o mollica di pane bagnata e strizzata potrebbe andare bene, per l’involucro userei la carta oleata mettendola doppia e fermandola con dello spago magari arrotolato tutto intorno tipo arrosto per intenderci , siete tutte bravissime e vi mando un grosso e grande grazie!!!!

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  6. Ringrazio tutte dei vari consigli che sperimentero, anche se devo dire che mi trovo daccordo con Isa per quandto riguarda l’uso della carta forno e della carta stagnola, da qualche parte avevo sentito proprio le stesse cose, dove infatti usavano la pellicola proprio per il fatto che la temperatura non la altera, come tutte le cose naturalmente ci sono pareri contrastanti, quando lo rifarò vi informero del risultato grazie mille ancora a tutte, un abbraccione:-)

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  7. La carta oleata da forno nociva? Bè siccome sono una salutista se qualcuno mi può dare informazioni più dettagliate gliene sarei veramente grata, magari qualche post su internet perchè io ho cercato ma non ho trovato niente…. perchè se così fosse non la uso più, grazie e buona giornata 🙂

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  8. Ciao Stelluccia, non è nociva la carta da forno Isa ha detto che è traspirante, la uso a chilometri sarei già morta:-) Ci sono cose che credo farei fatica a fare senza carta forno, Isa si riferiva alla stagnola e se ti ricordi un po’ di tempo fa sembrava che volessero mettere al bando anche i contenitori di alluminio, bah! Un salutone!!!

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  9. Ahhhhhhhh!!! Meno male avevo paura di aver consigliato una cavolata…se qualche anima gentile però volesse aggiornarci sulla carta stagnola ben venga. 🙂

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