Portafoglio vegan


E’ difficile far quadrare il bilancio al giorno d’oggi… Con l’avvento dell’ euro ce ne siamo accorti un po’ tutti. I vegani come me poi, si saranno accorti di quale speculazione c’ è dietro ai prodotti “non violenti”. Ma dico io, è mai possiblile che se prendo un pacco di biscotti senza uova, senza latte e senza burro, lo debba pagare il doppio di quelli dove ci sono tutte queste cose? La produzione di latte di soia e margarina vegetale non è così dispendiosa. Ok, sono d’accordo che sul mercato ad essere maggiormente consumati siano i prodotti tradizionali, ma i prodotti vegan non hanno delle scadenze così brevi, e poi, scommetto che molte persone proverebbero certi prodotti molto più volentieri se questi avessero dei prezzi inferiori. Io un piccolo escamotage l’avrei trovato… Primo, far assagiare ai nostri amici e parenti questi prodotti (magari prendendoli per la gola col budino di soia…) e poi dicendo loro dove li possono trovare. Secondo, fare in casa i cibi che consumiamo maggiormente. Certo, la seconda opzione richiede tempo, ma se invece del solito caffè, ai nostri ospiti offrissimo l’opportunità di passare assieme la domenica pomeriggio facendo biscotti assieme, uniremmo l’utilità di avere i biscotti per la prima colazione per tutta la settimana, al diletto di trascorrere del tempo a chiacchierare con le persone che amiamo… In cucina, si sa, i rapporti si consolidano maggiormente! E quando faremo la spesa, il borsellino ne risentirà di meno…

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Purtroppo hai ragione. Sono speculazioni assurde. Se ci pensi, c’è chi si approfitta del fatto che ci sono persone che non si vogliono approfittare degli altri. Nell’articolazione che dici tu, chi produce cibi senza sostanze animali (o senza grassi o con fibre) invece che approfittarsi degli animali (o di se stessi ) si approfittano di te! È sconvolgente.
    D’altra parte la tua idea mi pare ottima, condividere il fare qualcosa assieme come consolidamento… che bello!
    L’ho provato qualche volta, ed è sempre stata una esperienza piacevole…. certo un paio di volte è stato il fare la pasta all’uovo… qualche suggerimento per sostituirlo?

    Baci a tutti !

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  2. Considera anche che per certi prodotti la tassazione a monte è diversa. I produttori di latte di soia pagano delle imposte molto più gravose rispetto ai produttori di latte di origine animale, essendo questi ultimi sovvenzionati dallo Stato. Se non ricordo male si parla di qualcosa tipo il 20% contro il 4%.
    Penso che lo stesso discorso valga per tutti gli altri prodotti. Certo, un pò di speculazione ci sarà, anche perchè sanno che chi crede in un consumo etico sarà disposto a qualche sacrificio in più.
    Saluti 🙂

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  3. Si può fare una pasta buonissima usando farina di ceci al posto dell’uovo: un terzo di farina di ceci e due terzi di farina di grano. Trovi ulteriori spiegazioni su veganitalia. Puoi anche farla usando solo farina di grano o farina di altri cereali. L’ideale sarebbe macinare le proprie farine da soli, partendo dai cereali in chicco che, anche biologici, non costano molto. Esistono mulini per cereali e in alcuni negozi macrobiotici fanno anche questo servizio di macinare i cereali.

    Si può spendere pochissimo, anche andando al biologico, secondo me, se si riesce a resistere alle tentazioni dei piatti già pronti e a dedicare un po’ di tempo alla cucina. Io compro quasi esclusivamente materie prime: cereali e per il momento ancora farine, legumi secchi, frutta secca e semi vari, nonché qualche pacco di pasta per le emergenze. Per ora l’unica spesa evitabile è quella per il latte di soia, con cui però mi faccio la ricotta di soia (prossimamente il tofu) e lo yogurt di soia, però conto di migliorare.
    Un trucco per risparmiare tempo è dedicarne parecchio (tipo un pomeriggio) a cucinare le basi. Io faccio verdure soffritte che poi userò in funzione di dado o insaporitore in buona quantità e surgelo. Cucino il riso integrale e surgelo in porzioni, lo stesso per i cereali, ne cucino mezzo chilo o un chilo alla volta. Se avessi pentole più grandi ne farei di più. Una o due volte alla settimana faccio il pane a lievitazione naturale. Se si fa in grande quantità basta una volta alla settimana. Quando ho fretta uso la pasta di pane per fare una pizza o focaccia che in un quarto d’ora è pronta sul fornello: padella con fondo spesso, sotto piastra in ghisa e sopra coperchio pesante che fa l’effetto forno. Cucinare in quantità e surgelare credo che sia un buon metodo per risparmiare tempo e denaro.

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  4. Si.. pane fatto in casa.. Anche noi abbiamo ricominciato, visto il prezzo del pane.. !!!
    Siamo anche piu’ contenti… Non restiamo piu’ senza… e viene davvero buono…
    Le verdure… Non ho ancora terminato di organizzare il mio orto, e spero presto di riuscirci..Nel frattempo vado a fare la spesa piu’ spesso… compro le poce cose che occorrono e non spreco nulla..!!!
    Durante i mesi estivi ho pensato bene di congelare i fagioli freschi che in stagione ho acquistato a giusto prezzo dalla contadina…
    E poi ho imparato a cucinare le patate in tanti modi..
    Infondo la patata si riesce ancora ad acquistare a prezzi ragionevoli..
    Naturalmente… Niete bevande strane… e neppure acqua.. Va piu’ che bene quella del mio riubinetto…
    La bevanda di soya… anche quella potremmo farcela.. con la macchina appositamente studiare.. con acqua e soya secca..
    Comunque studiare piatti nutrienti e non costossissimi sta divendando una sfida molto costruttiva.. Anzi invito tutti a dare suggerimenti ed nuove idee..
    Inoltre per i saponi ecologici per la casa… se proprio non se ne puo’ fare a meno, qualcosa si puo’ sostiture, come segnalato anche su questo blog. sarebbe interessante indirizzarci verso i gruppi di acquisto..
    Ci sono aziende anche in internet che vendono ai consumatori grandi quantitativi a prezzi competitivi prodotti rispettosi dell’ambiente e della salute…..Come e’ scritto ancora qui sul post “Troppi Saponi”.
    Io penso che con impegno si puo’ fare molto…

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  5. I negozi con alimenti biologici (gli unici con ampia varietà di scelta per quanto riguarda tofu e seitan) sembrano proprio delle “gioiellerie”.

    Per quanto riguarda il latte di soia vi invito a firmare la petizione per abbassarne l’IVA, la potete trovare sul sito http://www.econauta.net/raccolta_firme.php .

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  6. Per Icetrap. Anche nella mia città, purtroppo i negozi che vendono prodotti bio sono piuttosto carucci. Mi rendo conto come diceva Luca della tassazione eccetera, ma il mio discorso sta proprio qui: non ce l’ho con chi produce o chi vende, ma con chi applica le tassazioni prima che i prodotti arrivino sul mercato per i cittadini. Mia madre ha un negozio di frutta e verdura, e spesso in questa stagione non compera determinate verdure, perché hanno dei prezzi proibitivi: 3 anni fa in questo periodo, non comperò nemmeno uno zucchino al mercato della frutta, perché i prezzi erano più alti rispetto a quelli che avrebbe applicato lei in negozio, e i contadini che avevano venduto al mercato ortofrutticolo, non si erano arricchiti. Dunque qualcuno in questo passaggio ci stava guadagnando più di coloro che si fanno il mazzo, scusate il termine! Ho firmato la petizione, e la sto facendo firmare a molti, perché onestamente preferisco comperare il latte: il pane lo posso anche fare una volta alla settimana, ma un cartone di latte di scorta nel mobiletto (magari un budino o la besciamella ci scappa di farli all’ultimo momento) mi piace averlo.

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