Polyfarinata

Premetto che non avevo idea di come si preparasse la farinata, ma ieri ho visto in televisione un documentario sulla sua tradizione e sulla preparazione. E hanno dato anche la ricetta. Colta da illuminazione ed estro creativo me la sono subito segnata: dosi e procedura erano nelle mie mani. Ho passato del tempo a fare i conti per le proporzioni dato che le quantità date erano per un’esercito (ed è stata anche la parte più impegnativa per me). Spiegavano che la farinata viene messa in un tipico piatto in rame, e cotta dentro un bellissimo camino a volta bassa, con tutta una procedura sulla scelta della legna e modalità di cottura… non potendo usare lo stesso metodo ho ideato la mia versione… che non mi pare male!

Ingredienti:
250 g di farina di ceci
1 l di acqua
7 g di sale integrale
1/2 bicchiere di olio evo
rosmarino

Procedimento:
La sera prima della cottura, mescoli bene l’acqua con la farina e la lasci ‘fermentare’ tutta notte.  Alla mattina, se si  è formata della schiuma in superficie, la togli.

La mia non aveva schiuma. Aggiungi il sale e mescola bene. Metti l’olio in una pentola larga a bordi bassi (io purtroppo avevo solo le antiaderenti, ma sarebbe meglio evitarle per una questione di salute).

Porta il forno statico ad una temperatura di 250°. Quando il forno ha raggiunto la temperatura, mescola la farinata e versa il composto nelle teglie. Mescola ancora dentro la teglia, metti il rosmarino

e inforna.

Dopo circa 30 minuti avrai ottenuto la tua farinata che lascerai raffreddare. Alla fine taglia in quadrotti.

Il punto:
Io non so se si fa così la versione ‘original’, ma ho seguito le indicazioni del documentario e anche il mio istinto. Il risultato è molto soddisfacente!  Ed eccomi con un’altro fiore del Cadore…

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma è divina!Che brava che sei!Quella crosticina è goduriosa 😛

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  2. Bravissima 😀 qui dalle mie parti la farinata si chiama ‘cecina’… ma l’aspetto è proprio identico alla tua delle foto, eccetto per il rosmarino, che qui spesso viene omesso (ma è un peccato, perchè la rende ancora più buona)…quindi direi: esperimento riuscito! 😀

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  3. @Deb grazie milla, troppo carina ! 🙂
    @Cassiopea ;-* grazie, ho letto che esiste la cecina, ma dicono che dentro è più molliccia. Ed è verissimo io ho provato le due versioni, quella col rosmarino è buonissima e profumatissima.

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  4. Ti è riuscita benissimo! A quanto ne so io, la ricetta originale è esattamente questa che hai preparato tu (a parte forse il rosmarino, che credo sia facoltativo :-)).
    Concordo con Debveg riguardo la crosticina…stupenda!

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  5. Grazie 😉 Flower, a quanto mi dici vena creativa e istinto hanno funzionato allora!

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  6. farinataaaaaa……………mmmmmmmmmmmmmh………….Liguria a me!!! (e vista la pigrizia, io me la vado a comprare già fatta 😉 )
    Braverrima…ma fammi capire, si fa cuocere l’olio e nullappiù per mezzora prima di versarci la miscela??? Questa parte, quando la rifarò, la dovrò omettere…

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  7. Poly: già..la cecina forse è un po’ più morbida…ma dipende! l’aspetto ‘nella teglia’ è davvero uguale 😀
    mi chiedevo la stessa cosa di Vika: ma quindi bisogna all’inizio far cuocere solo l’olio per mezz’ora? e se per velocizzare lo si scaldasse prima un po’ in padella? 🙂 immagino che farla senza olio sia un po’ un’eresia :mrgreen:

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  8. Che buona la farinata!!! Io la adoro in tutti i modi 😛 questa ti e’ venuta davvero bene! 🙂 ciao poly!!!

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  9. Ah no no, scusate ho descritto male la procedura. Purtroppo causa figlio chiacchierone ho difficoltà di concentrazione. Chiedo venia! Quella descrizione non c’entra niente. Ora chiedo a Lisa di correggere…
    @Federica grazie! 😉
    @Cassiopea, io non conosco ne la farinata ne la cecina originali quindi mi fido di voi! peccato che non la possiate assaggiare per sapere se il gusto è quello giusto! Quindi si mette l’olio nella pentola e intanto si porta a temperatura il forno, si versa l’impasto nella pentola e si mescola un po’, poi si mette in forno per circa 30 minuti.
    @Vika, vedi spiegazioni a Cassiopea!! Grazie 🙂 Niente olio in forno!!!

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  10. favolosa! Ma dici che può venir bene anche se la si lascia riposare meno di una notte… che so… un’oretta?

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  11. ciao tiziana!!! io da brava quasi-genovese (3/4..) ho una ricetta che si spaccia x originale (ma quale ricetta non si spaccia x originale..) che ha delle dosi leggermente diverse cioè x 250 di farina mette 750 di acqua, verrà forse un po’ + “appiccicosa”, ma la tua come aspetto mi sembra perfetta!!! io la faccio nella teglia ma con la carta da forno sempre versandogli l’olio, secondo te la carta da forno è salutare o no?..

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  12. …adesso ci siamo 😉 così la faccio pure io, di certo!

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  13. Ora è tutto chiaro 😀 che bello avere un figlio chiacchierone… io ho 2 fratelli più piccoli mooolto rumorosi 😛

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  14. Io ne potrei mangiare quintali! Dalle mie parti si chiama torta e si mangia dentro una schiacciatina bassa, tipo a panino, questa versione è il 5 e 5, che è una delle cose più buone al mondo!

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  15. @Michela, 😉 grazie!
    Grazie @Catmat,he he 🙄 non lo so, io ho eseguito le indicazioni del documentario, ma se devo dir la verità secondo me non viene uguale, perchè il signore che la faceva parlava di fermentazione.
    @Darma ciao! Cosa vuol dire che sei per 3/4 genovese?? Al limite a metà secondo un calco probabilistico!! 🙂 Ah dai hai anche i nonni genovesi…Le tuo dosi sono 1:3 e le mie 1:2, in effetti ho visto anche questa in internet dopo che ho pubblicato la mia versione, forse è lì la differenza tra cecina e farinata?? Mah io di certo non posso dirlo! 😉 In quanto alla carta da forno, ho avuto i tuoi stessi dubbi: quella che compro io è riutilizzabile più volte è di cellulosa pura (dice l’etichetta!) E’ biodegradabile e compostabile. E’ quella del lidl, secondo me è la migliore.
    @Vika, muy bien! e grazie. :-]
    @Cassiopea, mio figlio da grande vuol fare il macchinista dei treni, secondo me morirà di noia, se non apre la bocca muore…
    @Gala, di dove sei? Ho letto anche del 5e5, e del perchè si chiama così: 5 mm di spessore e 5 centesimi di un tempo… confermi? Vorrei provala la tua, mandamene un po’! 😉

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  16. ehm.. si le mie dosi sono 1:3, ma le tue sono 1:4 non 1:2 no?…
    e sono x 3/4 genovese perchè solo il padre di mia madre era piemontese, mentre sia la mia nonna materna che tutta la famiglia di mio padre sono originari di genova, però io sono nata a torino, mia madre pure e mio padre invece è nato all’asmara, insomma un casino ehehe…

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  17. O__o … Capito perchè nel preambolo ho scritto che ci ho messo del tempo a fare i conti? Diciamo che vado meglio con l’estro che con i numeri…hai ragione le mie dosi erano 1:4!! Wow tuo padre é Eritreo (dove c’è la Chiesa Copta…) in pratica quindi tu sei anche un po’ Eritrea…

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  18. @Polyedral abito tra Pisa e Livorno, il 5 e 5 (cioè pane e torta) che si mangia a Livorno precisamente si chiama così perchè prima la frase per chiederlo era “mi dà 5 centesimi di pane e 5 di cecina?”, da lì è diventato…un 5 e 5! Te ne manderei un po’ volentieri 😀

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  19. oggi ho visto lineaverde con le puntate vecchie…ed erano a genova che si mangiavano la farinata 😀
    mi state facendo venire voglia!!!! 😀

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  20. @Gala, grazie per la precisazione. 😉 E’ interessante conoscere le tradizioni.
    @Mirtilla sì mi pare che era quello il documentario che ho visto. Ho provato a congelare quello che ho avanzato, si può fare? 🙂

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  21. Che buona la farinata. Ho giusto della farina di ceci che non uso da un po’. Ora credo proprio di sapere che fine fará 🙂

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  22. @Greenmush, grazie…in effetti era quello che ho fatto anche io!
    @Xuxa Graxie 😉

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  23. Scusa non ho capito bene per 250 gr. di farina 1 litro d’acqua è corretto?
    Grazie, saluti cari,
    Giovanna

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