Pizza dai 4 tranci

La pizza non manca mai quando si è in compagnia, a casa di amici, un pò come la birra insomma. Ormai è mia abitudine non usare il lievito, a meno che non usi farine che contengano lievito madre, lievito naturale e simili. Dunque senza lievito e farina di kamut, anche se di solito preferisco la farina di farro. Come al solito di certo non mi limito ad un solo condimento!pizz
Ingredienti per la base:

150 g di farina di kamut
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di sale
acqua qb

Ingredienti per il condimento:
olio evo
tofu
yogurt di soia bianco
sale, pepe
succo di limone
prezzemolo
sugo di pomodoro
funghi
1/2 zucchina
origano
aglio
peperoncino
pomodori ciliegino

Procedimento:
Impastare gli ingredienti base fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, se ancora colloso dopo averlo lavorato a lungo aggiungere un altrò pò di farina. L’impasto dovrebbe esser lavorato per almeno 1/2 ora, successivamente lasciare a riposo il più possibile. L’impasto della pizza in foto ha riposato per 1 intero pomeriggio, circa 6 ore. Anche 1 giorno intero va comunque bene. Dopo la si stende e sarà pronta per i condimenti. Prima la base stesa la si tamponerà con olio evo. La salsa bianca è stata ottenuta schiacciando e riducendo 150 g di tofu a pappetta, unendolo con 2 cucchiai di yogurt di soia al naturale, sale, 2 cucchiai di succo di limone. Mescolare il tutto. Assaggiandolo potrete constatare il gusto e se aggiungere o meno sale o altro succo di limone. Questa è la mia variante preferita e meglio riuscita alla classica “mozzarella sulla pizza”, ingrediente originale della pizza, come gusto e sapore è incredibilmente simile, aggiustando di acidità e sale otterrete un gusto favoloso. Il sugo di pomodoro è stato fatto chiaramente in casa. Dunque il primo trancio presenta base di salsa bianca, prezzemolo, pepe, origano e rondelle di zucchina; il secondo è una sorta di “margherita con funghi”, sugo di pomodoro, salsa bianca, funghi, prezzemolo, origano, pepe e peperoncino; il terzo trancio è la tipica marinara, sugo di pomodoro, aglio “a non finire” (lo adoro), origano, pepe e peperoncino; ed infine il quarto strato lo definirei una sorta di “ciccio”, a differenza che io i ciliegini li ho preferiti “in cottura”, dunque pomodorini ciliegino, origano e pepe. Cottura: 200° per 30 min (la preferisco bruciacchiare leggermente per un gusto da “forno a legna”, impossibile da ottenere, mi ispira però vedere un leggero effetto scuro da un lato).

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Sarò ripetitiva ma “a me la crosta”!!! Poi così sbruciacchiata….;) che pazienza condirtela così perfetta!

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  2. A me lo spicchio con le zucchine!! 😀 😀 Favolosa!!

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  3. A me invece lo spicchio coi funghi eheh :mrgreen: !!!
    E’ sempre buona a tutte le ore la pizza!!! 😉

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  4. Caro AlberoLunare, la pizza è fantastica, il fatto che sia senza lievito pure. Ti consiglio vivamente però di continuare a “pizzare” con la farina di farro e di abbandonare per sempre la farina di Kamut. Infatti quella del Kamut è una delle più grosse truffe che ci siano state proprinate dall’industria alimentare. Se fai caso alle etichette noterai che la parola Kamut è sempre scritta con la maiuscola e che al suo fianco campeggia una piccola R cerchiata. Questi due indizi ci portano dritti al fattaccio. Il seme di Kamut è stato registrato, brevettato, reso proprietà privata da un furbo tizio che intasca soldi ogni volta che un prodotto riportante il marchio in etichetta viene venduto. Non credi sia una cosa indegna? Io propongo di boicottare il Kamut sempre, a tutti, non prendertela. 🙂 Inoltre: non è mica vero che il Kamut è il grano antico degli Egizi!!! E’ solo una favola scritta a tavolino dai maestri (o mostri??) del marketing! La parola Kamut è stata creata, inventata e appiccicata ad una varietà di grano americano che sì, sarà facilmenete digeribile, ma che costa un botto proprio perché monopolio del furbo tizio di cui sopra oltre che poco sostenibile per il pianeta visto il lunghissimo viaggio che deve farsi per giungere sulle nostre tavole. Evviva il farro! Evviva i prodotti locali! Evviva la trasparenza!! Shanti, Albero. Allego un articolo completo…
    http://www.agrispesa.it/blog/marchio/kamut-meglio-khorasan

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  5. Ma scusa…non hai messo il lievito? Chissà se riesco a farla con le farine senza glutine…

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  6. ma è strepitosa!!!
    sia l impasto senza lievito che i condimenti sopra!
    Ma, senza lievito è rimasta molto croccante?? e le prti più alte si son cotte bene all interno???
    Grazie

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  7. @Terri. farine senza glutine sinceramente non ne ho mai usate, ma come risultato finale non penso il “gluten free” dovrebbe fare qualche differenza sulla leggera e breve lievitazione naturale a cui sottopongo i miei impasti.

    @Nica. Grazie 😀 Il risultato è certamente molto croccante, l’importante è stenderla molto bene. Le parti alte si sono cotte alla grande. Questa comunque l’ho tenuta molto a riposo, come ho spiegato nella descrizione, quindi ha ricevuto un trattamento da “leggera autolievitazione”.

    A volte sapete, non si ha molto tempo a disposizione, mi è capitato di preparare un impasto senza lievito, lasciandolo riposare anche per 1/2 ora. Il tutto sta nella lavorazione dell’impasto e nello stendere l’impasto molto fine. In questo caso il risultato è certamente diverso. una pizza azzima favolosa, croccante e molto digestibile. (qualcosa tipo piada-pizza, ma molto più vicina alla pizza che alla piadina). Lo consiglio a tutti coloro che non hanno tempo e desiderano una pizza la sera. (a me il lievito usato nell’impasto delle pizze di pizzeria a volte non mi ha fatto dormire sinceramente).

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  8. 😀 grazie!! 😀 da provare!!

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  9. @ValeVico. guarda mi hai dato delle informazioni molto interessanti, perchè non sapevo nulla a riguardo, sapevo solo che comunque come proprietà non si allontanava molto dalla farina di farro. Io la farina di Kamut la compro dall’unico forno completamente vegano di Fasano, il mio paese, e lo copro a grammo, quindi non ho etichette e info aggiuntive a portata di mano, solo la busta del pane dove me la mette purtroppo. Comunque prediligo multicereali integrale e farro negli impasti, anche se la pizza kamut viene soffice e buona 😉 Grazie mille per le utili info!

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  10. bella tecnica.da sperimentare . se mettessi un pizzico di bicarbonato, forse si avrebbe un effetto lievito ma 😉 senza lievito ?
    interessanti le info sul kamut ,un ‘altra americanata 🙁

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  11. Con la pizza non si sbaglia mai!
    Questa è davvero fantastica, bella sottile come la fanno qui a Napoli 😀 …complimenti!
    Purtroppo anche io ultimamente ho problemi con il lievito, quindi la tua ricetta capita a fagiolo! 😀 La prossima volta la preparo così 😉

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  12. @piccbio: provai tempo fa, ero a casa e volevo sorprendere la mia cara mamma con la mia pizza azzima speriimentata tempo addietro in sede universitaria (è tutta unn’altra cosa avere la cucina tutta per sè!). Per evitare però un pessimo risultato pensai di mettere un pò di bicarbonato, proprio per evitare un effetto piada-pizza, visto che comunque ebbi anche poco tempo. Il risultato fu pessimo. La pizza non si stendeva, e non crebbe neanche. Il bicarbonato rese l’impasto robusto, troppo compatto. Anche dopo la cottura non era ottima. Di certo mangiabile, non voglio esagerare, ma dal quel giorno ADIOS bicarbonato, mai più. 😉

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  13. Complimentissimi! Che bella pizza. Ma ora hai incuriosito anche me con ‘sta storia della pizza azzima. Ma allora la base come viene? Croccante oppure sottilissima e non lievitata come le piadine romagnole?? E soprattutto: se non ha lievito, perchè lasci riposare l’impasto tante ore? A che serve? Comunque complimenti ancora, ho letto il tuo profilo e visto le tue ricette: io alla tua età non sapevo fare niente in cucina!! :-)))

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  14. @Momo. grazie! Allora la base viene come quella della pizza, chiaramente bisogna oleare la teglia. Sottile se la stendi molto. Lascio riposare lìimpasto per ottenere un inizio di lievitazione naturale. In questo modo viene soffice, e non a piadina. 🙂

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  15. Grazie. In pratica inizi una specie di PM … buona idea!

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  16. Ciao Alberto, posso preparare impasto, stenderlo in teglia e farla riposare li?? 24 ore sonotroppe?

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  17. Dimenticavo, le dosi sono x 1?

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  18. Davvero interessante questa pizza senza lievito… anche a noi quella della pizzeria non ci ha fatto dormire una notte! Da provare grazie. 🙂

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  19. @giorgia. son Matteo, nick Albero ahahah ma non ti preoccupare, mi piace Alberto come Lupo Alberto 🙂 il lupo blu 😀 ti conviene non stendere subito. non lievita bene. meglio se fai il panetto e lo fai lievitare, in questo modo l’umidità si crea e permette al panetto di lievitare in modo ottimale, luogo buio, coperto bene. deve quasi soffocare, ma deve avere lo spazio necessario per aria, umidità e per gonfiarsi. 24 ore sono perfette. Le dosi di questa ricetta sono per una persona si. 🙂 fammi sapere i tuoi risultati finali 🙂

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  20. Ciao AlbertoMatteo, scusa la gaffe, ho pure letto il tuo profilo ma un po di fretta :))
    Già fatto esperimento 24 ore in teglia. Avevo fretta, sapevo sareitornata a casa tardissimo. È venuta benissimo, diciamo che avendo più tempo seguirò il tuo procedimento, ma visto che aimè vado sempre di fretta….

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  21. Ho letto il commento di Vale Vico sul Kamut, ha ragione, gli antichi egizi non hanno mai avuto nulla a che vedere con quel tipo di grano. Con un po’ di pazienza e i fornitori giusti è possibile trovare la farina di grano khorasan coltivato in Italia, suggerisco la Senatore Cappelli, equivalenti come sapore al Kamut e molto meno costosa.
    Personalmente uso il lievito per fare sia il pane che la pizza, perché non dia fastidio uso un mix di lievito di birra essiccato e pasta madre ugualmente essiccata nella proporzione di 30-70 e metto 4 grammi di miscela per ogni etto di farina, il segreto sta nel preparare la pasta molte ore prima e metterla in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica, tirarla fuori intorno alle 15,00, piegarla tre volte e (sempre nel contenitore lasciarla riposare per due ore, piegarla nuovamente e lasciarla lievitare per un’ora appoggiandola sulla teglia unta, quindi stenderla allargandola dal centro e lasciarla ancora riposare un’oretta. A questo punto è possibile condirla a piacere ed infornarla a 180° per 30 minuti circa. Successo garantito!!!

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