Ero partita per fare gli hamburger di Babi e pensavo di accompagnarli con melanzane fritte. Purtroppo gli hambuger sono miseramente falliti, trasformandosi in frittelle e quindi mi ritrovo a postare solo le melanzane….
Questo è un successo vegan di cui vado molto orgogliosa perché d’estate ho sempre fatto quantità industriali di melanzane impanate e fritte, ma non ero mai riuscita a farle vegan. Ieri mi sono lanciata e ho provato a sostituire l’uovo con i famosi semi di lino tritati e… magia! La consistenza era collosa al punto giusto e il pangrattato ha aderito perfettamente!
Ingredienti
- melanzane viola (quelle tonde), io ne avevo 2 piccole e sono venute una dozzina di fette
- pangrattato in abbondanza
- 2-3 cucchiai di semi di lino
- acqua
- sale
- olio x friggere (io uso evo)
Procedimento
Per prima cosa ho frullato nel mixer i semi di lino con l’acqua tiepida in proporzione di 1:3 (1 cucchiaio di semi di lino e 3 d’acqua) e ho lasciato risposare per una mezz’oretta.
Ho preparato un piatto con qualche cucchiaiata dei semi di lino e un altro con il pangrattato, quindi ho lavato e affettato le melanzane a uno spessore di circa 1 cm e le ho passata prima nei semi e poi nel pangrattato, schiacciando bene per farlo aderire. Ho scaldato abbondante olio evo in una padella e ho fritto a fuoco medio-alto, facendo dorare da entrambe le parti (bisogna fare attenzione che le melanzane siano ben cotte, basta fare la prova con una forchetta, che non deve incontrare resistenza). Salate e mangiate belle calde!
Una nota sui semi di lino: in realtà il “frullatino” era un pelino troppo denso, con il risultato che ci è voluto molto pangrattato, il che ha reso la panatura un po’ “pesante” per il povero apparato digerente. La pesantezza ha fatto anche si che si staccasse piuttosto facilmente, come si vede dalla foto. Ho cercato di rimediare aggiungendo altra acqua tiepida ai semi di lino, ma non mi è sembrato che la consistenza variasse sensibilmente. Qualcuno ha suggerimenti?
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che bontà, Cri…
Io però le avrei passate prima in una pastella di farina di ceci ed acqua e poi nel pangrattato.
Risultato: impanatura leggera e digestione garantita !
😉
Grazie Ele! Ci proverò sicuramente la prox volta, ma la pastella la fai riposare prima (come si fa con la farifrittata?)
Sì, direi almeno un’oretta…
Ah, dai un occhio alle mie http://www.veganblog.it/2009/08/26/cotolettedi-tofu-marinato : più o meno quel precedimento lo puoi adottare per qualsiasi cosa vuoi impanare (seitan, tempeh, verdure, ecc…), poi fammi sapere se hai gradito.
😉
anch’io uso una pastella di farina di ceci, pepe, prezzemolo e acqua, la pastella non viene densa e non la faccio riposare…fidati che non si stacca!
Molto interessante… Che proporzioni usate di farina di ceci e acqua?
Cri, ho letto il tuo profilo, anch’io faccio bigiotteria ogni tanto e mi piacerebbe proprio imparare a cucire!
Sia così che con la farina di ceci…io, ne mangerei a volontà ^^ sono buonissimeeeee!!!
Cri, che belle ! Cosa e’ andato storto con le polpette??
Babi, ti dirò… avevo finito di impanare le melanzane di cui sopra ed ara stata una cosa piuttosto laboriosa, proprio perché l’impanatura tendeva a staccarsi, era già passato mezzogiorno e i miei due commensali, soprattutto quella nana 😉 cominciavano a scalpitare…. cmq ho frullato il composto (avevo usato fagioli invece di lenticchie, perché come al solito all’ultimo momento mi ero accorta di non averne) e ho visto che non era abbastanza “solido” per farne dei burger, avevo quasi finito il pangrattato e quindi ho pensato di buttarlo in padella a cucchiaiate (ho tutte le foto, potrei anche postarle in coda alla ricetta), ma così rimanevano poco cotti dentro, allora ho aggiunto liquido e un pizzico di lievito, in modo da fare un impasto tipo pancakes, ma il risultato è stato piuttosto deludente. Probabilmente se avessi avuto abbastanza pangrattato e più tempo non avrei avuto problemi!
Grazie Ele, ho letto solo ora! Mi sa che il tuo commento era finito in moderazione!
Le melanzane impanete sono sempre una goduria 😛