Le alghe

alghe
Arrivate in sordina e tutt’ora non sempre ben viste, le alghe sono uno splendido dono e un tema enorme e affascinante da trattare: proviamo a riassumere un po’ di nozioni. Le alghe altro non sono che organismi unicellulari o pluricellulari in grado di fare fotosintesi e produrre quindi ossigeno. Esistono molti tipi di alghe: ad ora, una non ufficiale stima, parla di circa 25 mila specie. Passano da microscopiche (spirulina), da misure intermedie, a giganti (possono raggiungere centinaia di metri di lunghezza). Possono avere colorazione diversa (verde, giallo, rosso, rosso-violaceo, azzurro, blu), come diverso è anche il loro habitat (da salato a dolce). Alcune specie vivono fissate agli scogli, altre ai fondali rocciosi, altre galleggiano libere a diverse profondità. Solitamente le alghe verdi vivono in superficie, le rosse nelle acque profonde, le brune ad una profondità intermedia. In confronto alle  piante terrestri le alghe sono più ricche di proteine (dal 5,6% delle hiziki al 35% delle spiruline), di carboidrati (dal 29,8% delle hiziki al 51,9% delle kombu) e soprattutto di sali minerali e di oligoelementi, in particolare iodio, ferro e calcio; hanno un discreto contenuto di vitamina B1, B2 e C, ma sono una preziosa fonte di vitamina A e B12. Fin dall’antichità, grazie alle loro già note virtù, han trovato un forte impiego in medicina, come ad esempio contro l’acne giovanile, nelle terapie ipercolesterolizzanti, in casi di ulcera e di affezioni batteriche quali salmonella e stafilococco. Sono inoltre stimolanti per la tiroide, per il sistema immunitario e per il sistema circolatorio; trovano applicazione anche in casi di anemia, obesità, cellulite, ritenzione idrica, gastriti e arteriosclerosi. Di fatto oggi circa 70 specialità farmaceutiche hanno tra gli ingredienti le alghe. In cucina e in ambito alimentare, soprattutto in certi Paesi, vi sono tutt’ora dei miti da sfatare e false credenze sulle preziosissime alghe, viste perlopiù come stravagante alimento esotico, ignorando che esse hanno (è difficile dare delle percentuali poiché varia da specie a specie) un basso contenuto calorico e di grassi, mentre molto presenti e ben disponibili sono le proteine e i carboidrati, l’indice glicemico è basso e sono ricchissime di minerali (calcio, magnesio e potassio su tutti) e di grassi polinsaturi omega3. Ecco una piccola lista dei più diffusi tipi di alghe alimentari ora presenti nella grande distribuzione. L’Alga Hijiki è un’alga bruna che proviene dall’Estremo Oriente, cresce sulle rocce con foglie cilindriche verdi-nere e dure ed è tra le più ricche di minerali (calcio, potassio, ferro); può essere cotta in acqua 20 minuti da sola o con altre verdure oppure si fa saltare con cipolle o si cuoce a vapore con del riso integrale. L’Alga Nori è un’alga rossa coltivata in Giappone, la si trova in fiocchi o in fogli ed è tra le più ricche di acidi grassi ω-3 e vitamina B12; i fogli possono essere utilizzati per involtini di riso, o aggiunti a insalate o zuppe. L’Alga Kombu è un’alga bruna proveniente dal Giappone o dalle isole Britanniche, la si trova in listarelle filamente o in polvere; ha un sapore dolciastro, la polvere può essere aggiunta come insaporitore di pietanze, mentre a listarelle viene usata per ammorbidire i legumi in precottura e in cottura. L’Alga Wakame è un’alga bruna caratteristica del Giappone, ma coltivata anche in Bretagna, la cui lunghezza può raggiungere i 3 metri; trova uso in preparati panificati o come insaporitore (leggermente dolciastro) per primi piatti. L’Alga Agar agar  è un’alga rossa, polisaccaride insapore che viene usato soprattutto per il suo potere agglomerante e gelatinizzante. L’Alga Kelp è un’alga bruna che, per la presenza di alginato di sodio, trova impiego similare all’alga Agar Agar.

Curiosità:
Stravaganza moderna!? No: già Plinio il Vecchio raccomandava l’uso delle alghe nella cura contro la gotta, malattia molto diffusa tra la nobiltà romana di allora, mentre Dioscoride Pedanio ne consigliava l’impiego contro le eruzioni cutanee, la gastrite e i disturbi dell’intestino e del fegato. Diamo i numeri!? In Giappone ogni anno si consumano più di 300 mila tonnellate di alghe, provenienti in parte da vere e proprie “coltivazioni” situate lungo le coste. Paese che vai… in Scozia e in Norvegia vengono sfornati fin dall’antichità dei “pani alle alghe” mentre”Dulce” è il nome di una bevanda dolce diffusa in Centro America a base di alghe, latte, noce moscata, cannella e vaniglia. L’unica controindicazione finora accertata  è nei casi di ipertiroidismo, per l’alto contenuto di iodio che stimola eccessivamente la tiroide.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Luca,alga Spirulina? L’ho comprata di recente ma a dire vero non saprei come usarla al meglio. La mando giù con acqua ma ho visto al negozio bio che c’è anche la pasta – tra l’altro con un colore fantastico di questa alga.

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  2. Grazie Luca per questa panoramica. Quando voglio prendere un integratore uso la spirulina visto che è ricchissima di proteine, sali minerali e vitamine. Credo che le alghe siano molto sottovalutate anche se ora fortunatamente si stanno riscoprendo.

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  3. la spirulina è una microalga che di solito viene venduta come integratore, di fatto lo è visto che in questa alga di acqua dolce abbondano proteine, aminoacidi essenziali, minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio e selenio, vitamine B, A, C ed E e acidi grassi essenziali più omega 6 che 3 e con elevate quantità di preziosissimo acido gamma linolenico , si presta anche a preparazioni culinarie in realtà, la puoi aggiungere al gomasio, a qualsiasi tipo di shake o frullato o estratto, al gelato, agli impasti panificati come pizze o paste caserecce donandogli colorazioni fantastiche e più valori nutrizionali….tipo tagliatelle verdi o ravioli verdi o una crostata dolce con la base verde diciamo che colpiscono molto la vista

    bless and love!

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  4. Ciao,scusate ma non sspendo dove porre il mio quesito tecnologico ho approfittato di questo bell’articolo sulle alghe che ho appena letto.
    Voi come fate per selezionare e stampare una ricetta?
    Io seleziono il testo e lo copio su Windows Office (per la scrittura)
    così poi stampo ma è una bella trafila….altri metodi?
    Ovviamente si è capito che sono tecnologicamente negata!!!!

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  5. Luca che meraviglia questo articolo, grazie!!Salverò la pagina fra i preferiti ??

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  6. Grazie a te e ai tuoi post molto interessanti sto imparando tante cose… 😉 !
    Bless and love Luca! 😀

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