Italian facon

Se digitate ‘facon’ su Google si apre un mondo. Gli americani adorano mangiarlo a colazione o a metà mattina, con le verdure, le uova vegetali o nei panini. Tuttavia le ricette che ho trovato in rete risentono molto dello stile americano e contengono una serie di ingredienti come il caramello o sciroppi vari, ketchup e altri additivi che non si confanno appieno al gusto italiano e che più che insaporire confondono il palato. E quindi, siccome ‘italians do it better’ lo ripropongo ripensato per un gusto più sano e vegano e, soprattutto, molto italiano 🙂

Questo è l’aspetto finito. Per prepararlo ci vuole un po’ di tempo,  quindi armatevi di pazienza perchè se ne adranno un paio d’ore minimo tra salsa e cottura vera e propria. Il risultato però vale la pena. Il facon è davvero saporitissimo e si presta a molte preparazioni. La materia prima di questo piatto è il tufu essiccato in strisce. Io l’ho comprato a Piazza Vittorio, in un negozio cinese che fa angolo con il mercato rionale del quartiere. Spero si trovi anche nelle vostre zone.
tofu secco essiccato
Ingredienti per il brodo:

1 cipolla
2 spicchi di aglio
1 grossa zucchina
2 piccoli pomodori
1/2 bicchiere di salsa di soia
2 cucchiai di lievito alimentare in polvere
olio evo

Ingredienti per il facon:
1 pacco di tofu essiccato in strisce
2 cucchiai di passata di pomodoro
2 spicchi di aglio
brodo
olio evo
sale, pepe
paprika

Procedimento:
Prendete l’aglio e la cipolla mondati e metteteli a soffriggere in una pentola dai bordi alti.  Quando si saranno appena dorati togliete l’aglio e gettate dentro la zucchina tagliata in 4 parti. Fate quindi lo stesso con i pomodori e lasciate appassire qualche minuto. Quando le verdure saranno ammorbidite copritele con 1 l di acqua, girate la fiamma al massimo e mettete il coperchio alla pentola. Lasciate cuocere per 20 minuti, quindi versate il 1/2 bicchiere di salsa di soia e i 2 cucchiai di lievito alimentare in polvere, quindi terminate la cottura. Il brodo cuoce in 40 minuti. A questo punto togliete con un colapasta le verdure tagliate a pezzettoni e conservatele per qualche altro piatto. Buttate il tofu essiccato in strisce e fate insaporire finchè non si sarà reidratato. Di solito ci vogliono 10 minuti o 1/4 d’ora. Ad ogni modo vedrete che sarà pronto quando avrà assunto una consistenza gommosa e plasmabile, un po’ come le alghe. A questo punto toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare qualche minuto. Nel frattempo prendete la padella e abbondate con gli aromi. Io vi presento questi, ma nulla vi vieta di aggiungere i vostri preferiti. Mettete a dorare l’aglio a fiamma bassissima e quando l’olio si sarà pienamente insaporito e il tofu si sarà raffreddato, mettetelo in padella e alzate la fiamma. Aggiungete i 2 cucchiai di pomodoro, il sale, il pepe e la paprika.  Con quest’ultima non lasciatevi intimidire e abbondate pure, perchè è il sapore principale che deve risultare alla fine. Mantenete la fiamma alta e lasciate croccare e  arrostire per bene il tofu, sfumando ogni tanto con un mestolo di brodo, quel tanto che basta perchè le strisce non si attacchino e continuate a dosare spezie e brodo finchè il facon non assumerà una colorazione invitante, come quella della foto. A questo punto il facon è pronto e può essere mangiato così com’è, messo nei panini, utilizzato per gli involtini o per qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Il brodo che avete ottenuto, inoltre, è ricchissimo di proteine, oltre che di vitamine ed è delizioso da consumare così com’è o ideale per la cottura di altri piatti di terra. Io per esempio ho usato verdure e brodo che mi sono rimasti per fare un arrosto freddo di tofu.
arrosto freddo di tofu
A voi la parola!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Oh mamma, ne ho imparata una nuova…mai sentito il facon e mai notato ovviamente…non conoscendolo non so nemmeno come si presenta: è in sacchetti oppure in strisce arrotolate? (Non hai detto in Piazza Vittorio di quale città ti trovi… 😉 ) Nutro alcuni dubbi sulla soia non biologica, lo dicono ovunque di stare attenti al fatto che non deve essere transgenica (OGM) che è pericolosa e infatti, quando compro in negozi orientali non compro soia. Al bio d’altra parte, è un prodotto che non ho mai notato. A parte l’introduzione, mi piacerebbe sentire il gusto di questo facon… 🙂

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  2. Hope, hai scritto le stesse parole di Luu nella sua introduzione del Facon… 😉

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  3. Mai sentito questi piatto, mi incuriosisce parecchio! Bello speziato e saporito 🙂

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  4. ahaha… mi fa ridere un sacco il nome 😛 non avevo mai visto il tofu essiccato in strisce..e mi hai dato un’ottima idea: cercare prodotti vegani non solo nelle erboristerie ma anche nei negozi di prodotti tipici orientali… qui purtroppo di alimentari cinesi non ce ne sono molti, m cercherò di farci caso se ne vedo uno 😉
    questo facon deve essere davvero buono 😛 complimenti per la creatività della ricetta 😀

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  5. @Polyhedral: Qui a Roma Piazza Vittorio è il quartiere cinese, ho dato per scontato che lo si sapesse anche nel resto d’Italia 🙂 Per la soia transgenica io cerco di evitare solo quella che viene dall’America Latina e dall’Africa, per una questione di commercio etico e di multinazionali. Non ho idea di quale sia la provenienza di quella asiatica, ma in generale so che hanno una lunga tradizione nella coltivazione di questo prodotto e quindi nella mia mente ho sempre immaginato il contadino tradizionale cinese che la coltiva. Ora il dubbio mi sorge un po’ O_o
    (Ho visto ora la ricetta di Luu.. quasi quasi provo anche la sua!)

    @Hobbit e Cassiopea: Confermo che sia buonissimo! Casiopea, se ti occorre una spedizione da Roma fammi sapere 🙂

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  6. il facon mi era capitato di vederlo a Berlino.manca anche a me il tofu essicato.bella ricetta.brava

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  7. Davvero interessante! Non ho mai avuto il piacere di conoscere il façon né quello di provare il tofu essiccato! 🙂 faró presto una ricerca tra i rivenditori bio di zona… Non vedo l’ora di provare questa bella ricetta!

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  8. La premessa è che la ricetta è davvero uno spettacolo. A proposito di soia, bio e negozi gestiti da orientali: ero solito comprare gli spaghettini di soia da uno di questi negozianti vicinissimo al mio ufficio. Letto del pericolo legato alla soia ogm, a mio malincuore (la proprietaria del negozio è simpaticissima e mi ha sempre consigliato facendomi scoprire un sacco di gusti nuovi e curiosi), ho deciso che li avrei comprati solo in negozi bio. Senza fare nomi: in un noto (ed enorme!) negozio bio della Lombardia ho trovato i miei soliti spaghettini solo con appiccicata sopra un’etichetta di carta adesiva recante il nome di una famosa marca di prodotti bio. Unica differenza? Il prezzo (4 volte tanto…)!!! Ne ho comprato un pacchetto per verificare a casa e sono gli stessi: l’imballo originale è identico e non qualifica mai come organic il prodotto. Confesso che sono tornato a comprarli dalla signora cinese!

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  9. Wow, mai visto! 🙂 interessante!
    Cmq è vero che, almeno per quanto riguarda il cibo, nn ci batte nessuno! 😀

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  10. Cavolo, non saprei proprio dove andare a cercare il tofu essiccato in striscie, qui dalle mie parti 🙁 Eppure sono convinta di averlo già assaggiato una volta, in Cina (doveva essere quello perché visivamente ci assomigliava parecchio…); se è “lui” era davvero buonissimo! Comunque questa ricetta è geniale 🙂

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  11. molto buona l’idea del tofu essiccato…non c’è davvero limite alla fantasia e alle possibilità culinarie vegane…grazie di aver condiviso questa ricetta! 🙂 🙂

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  12. Ciao ope! Complimenti per la ricetta e grazie per lo spunto! Io il tofu secco non l’ho mai usato…. E’ ora di provarlo!

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  13. Hope scusa per l’invadenza… 😉 Alessio Lownotes, ho notato anche io la stessa cosa. C’è una via di mezzo, al super hanno un prezzo a metà tra il negozio orientale e il bio. 😉 Infatti per essere ‘sicuri’ sul pacchetto dovrebbe esserci la scritta soia non ogm. Poi bisognerebbe parlare della conservazione dei cibi che è fondamentale…ma quello è un’altro discorso!! ;-*

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  14. @Valentina C: grazie.
    @Sisfi: il tofu essiccato non lo ho mai trovato nei negozi bio. E’ un prodotto tradizionale cinese, ma se lo trovi fammi sapere, perchè sarebbe interessante provare la differenza.
    @Lownotes: pazzesco tutto ciò 🙂 ma sai che spesso le case produttrici ‘dimenticano’ di scrivere che la soia è biologica? Ti faccio un esempio. Io compravo sempre gli hamburger della kio ene, perchè sono buonissimi. Un gionro, al posto dei miei soliti kio ene, trovo la marca TODIS perciò scrivo al servizio consumatori della kio ene, chiedendo dove posso acquistare i loro prodotti visto che alla TODIS non ci sono più. E loro mi rispondono che sono gli stessi prodotti. Non è cambiato nulla tranne la confezione. La differenza è che sulla vecchia confezione scrivono che la soia è biologica, su quella nuova invece no.. cioè questi, al contrario, fanno i nuovi pacchi a loro svantaggio!
    @Ambrosia: si, io sul cibo sono molto ‘nazionalista’ forse l’unico settore in cui sventolo la mia italianità 🙂
    @Flowe Power: mi lusinghi, anche a te e a chiunque ne voglia: mi rendo disponibile ad eventuali invii 🙂
    @Luu: sarebbe interessante se qualcuno, magari un super cuoco provetto con l’essiccatore, provasse a farlo in casa. Magari ci insegna lui il trucco per farlo ovunque!
    @Federica Gif: Grazie Federica, poi detto da te che posti sempre spledinde ricette è un complimento doppio!
    @Polyhedral: tu puoi invadere quando vuoi! Visto che rispondi ad Alessio ti invito a leggere il mio commento per lui 🙂

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