Fatta la legge, trovato l’inganno: questo si è soliti dire quando ci troviamo di fronte a casi paradossali. E di casi assurdi ancora in via di discussione ne sentiamo parlare tutti i giorni al TG: ci sono persone che nonostante siano imputate di aver effettuato crimini efferati, sono ancora lì dopo anni a casa loro. Spero che non sia così a proposito del caso di cui sto per parlarvi.
Qualche mese fa in un paesino poco distante da Alessandria, nei pressi di Valenza (città nota per i suoi grandi maestri orafi), ad un signore venne sequestrato un cane da caccia. L’accusa era di maltrattamento: il cane veniva tenuto in condizioni critiche con al collo il collare elettrico. Il problema ora è che i provvedimenti da parte della Polizia Municipale di Valenza nei confronti di questa persona sono, “bloccati”, perché il suo Legale è riuscito a dimostrare che questo collare è classificato come “strumento educativo” ai sensi di legge. Il che è pur vero (anche se eticamente è una crudeltà), ma viene specificato dall’Associazione Tutela Animali, che tale oggetto non può essere portato per più di 5 minuti al giorno e sotto stretto controllo. Il cane invece, viveva in campagna dove questo signore ha una piccola proprietà terriera (lui vive in città) e il collare l’ha indossato per 4 anni. Ininterrottamente. Ora il cane oltre ad essere scioccato dall’idea di avere qualcosa al collo, manifesta complicazioni interne in corrispondenza del collare. Possibile, mi domando, che sia sufficiente la dichiarazione di un Avvocato per dichiarare il caso chiuso? Poichè voglio credere che la Polizia Municipale stia ancora verificando le dichiarazioni del proprietario del cane, e non che il caso sia stato archiviato, sto esortando le persone a scrivere una lettera informativa (da undirizzare al Comando di Polizia Municipale di Valenza, 15048 Valenza) per spiegare quali sono i parametri per poter usare qull’attrezzo senza incappare nel maltrattamento dell’animale, e soprattutto per far presente che questa persona quei parametri li ha superati abbondantemente.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
