Che tristezza…


Per puro caso, ho acceso la TV poco prima delle 13.00, e sempre per puro caso, ho messo su RaiTre. Non so esattamente di quale trasmissione si trattasse, ma il conduttore (Corrado Augias) stava intervistando il disegnatore di vignette Vauro Sinisi. Nel momento in cui mi sono collegata io, stavano discutendo molto animatamente della guerra. Vauro era in disaccordo con un’affermazione del conduttore Augias secondo la quale la guerra si rende spesso necessaria per risolvere delle situazioni. Al che, la discussione ha preso il “via”: secondo Augias è pura utopia il fatto che non ci debbano essere guerre. Oh, lui lo vorrebbe tanto, si capisce, ma purtroppo non è così. I “perché” forniti dal conduttore erano i soliti: speculazione, interessi monetari e via dicendo. Al che, Vauro ha risposto dicendo che un mondo senza utopie è veramente triste. Per un attimo ho pensato a tutte le manifestazioni alle quali ho preso parte, a tutte le petizioni che ho firmato e che ho fatto firmare, a tutte le lettere di protesta e ai boicottaggi che ho fatto. A sentire Augias, tutto tempo perso. A sentire Vauro, la possibile realizzazione dell’utopia di un mondo migliore. Finita la trasmissione, mi sono ritrovata con un senso di tristezza addosso (complice l’influenza…): possibile che una persona come Augias, molto intelligente e preparata sostenga che la guerra possa essere “necessaria”? Uno degli insegnamenti, fu sempre quel mito di mio nonno ad istruirmi su questo punto, ricevuti nei quali credo fermamente è questo: la guerra è il fallimento della comunicazione tra civiltà. Nulla la giustifica. Non è uccidendo, bombardando distruggendo che si pone fine ad atti terroristici: così si prende parte al gioco e spesso senza neppure rendersene conto, coloro che attaccano non fanno altro che diventare pedine. Sono contenta di aver scoperto il pensiero del vignettista Vauro, anche se bastava guardare i suoi disegni, ma a volte le conferme ci possono servire, come in questo caso. Mi spiace aver scoperto che un tipo come Augias non creda che il mondo possa migliorare, che le utopie siano solo belle fantasie di poeti con la testa fra le nuvole. In ogni caso, continuerò a firmare petizioni, boicottare multinazionali senza scrupoli e prendere parte a manifestazioni. In barba a chi non crede che il mondo possa migliorare!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Io credo che Augias, persona seria e che ritengo degna di considerazione (ne ha dato prova in vario modo) non volesse dire che lui pensava non ci fosse spesso altra soluzione che la guerra, ma volesse con le sue parole lanciare una sfida a varie considerazioni e invitare Vauro ad esprimere le sue e creare un dialogo. Considerazioni che sono, e questo non lo dubitavamo, quelle che ogni persona benpensante non può che augurarsi. Io pure continuerò a firmare petizioni.

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  2. Sicuramente certe frasi vanno interpretate, però ti posso assicurare che per buona parte del dibattito l’impressione che ci fosse da interpretare non é trapelata. In più, spesso entrambi hanno ribadito i concetti del proprio pensiero, e purtroppo, quello di Augias pareva il classico: ” Che ci posso fare io, tanto ci sono i potenti che decicono.” . Io come te le petizioni continuerò a firmarle e a proporle alle persone che ho attorno, e continuerò a stimare Augias, perché é un gran giornalista e ha sempre fatto il suo lavoro con serietà.

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