Sfogliatina Alessandra

La frutta secondo me è il miglior dolce del mondo. Al secondo posto a moooltaaaa distanza ci sono i dolcetti crudisti di frutta che però danno molta soddisfazione e soprattutto non tradiscono mai, vi salvano proprio in zona Cesarini, quando il vostro dolce cottista è affondato, è venuto “fagioloso”, amaro o è carbonizzato :D. Questo dolcetto è dedicato al mio “capo”: Orso (il mio migliore amico) e ad Alessandra, la nostra mascotte di VB che legge e commenta come un angioletto, ma non ha il coraggio di pubblicare. In ogni caso carissima Alessandra, è una gioia strepitosa averti con noi, ogni volta che vedo il tuo nome fra i commenti mi spunta un sorrisone e se ti avessi fra le mie adunche grinfucce vegane, ti strapazzerei di allegria :-D. Veniamo ora alla “frutta” eheheh… scusatemi se il caco non è molto attuale adesso, ho la ricetta in “bozze” da oltre un mese (graaaaazie Lisa, sei un tesoro!!!), la cosa si può fare con tutta la frutta che volete, viene sempre buono un dolcetto a strati di frutta e semi (o noci).
Ingredienti:
1 caco vaniglia
1 cucchiaio di semi di girasole ammollati in acqua (o marsala per i non crudisti, o per i crudisti goduriosi e senza inibizioni)
1 cucchiaio di uvetta rinvenuta in acqua (come sopra)
1-2 datteri, per chi vuole, ma sì… butta tutto dentro alla pappetta 😆
2 mandorle tritate fini per la copertura
1 cucchiaino di polvere di carruba per la decorazione finale

Procedimento:
Scolare dal liquido di ammollo (per i golosi io consiglio davvero il marsala, “fa” molto zabaione) i semi di girasole, i datteri e l’uvetta e tritare nel tritatutto. Affettare il caco in fettine sottili e tagliare le fettine con uno stampino per biscotti a forma di cuore per sottolineare tutto l’affetto che ci mettete nel preparare questo piccolo dessert. Disporre sulle fettine 1 straterello di composto di uvetta e semi e sovrapporre le fettine per fare la “sfogliatina”. Sulla fettina superiore disporre 1 strato di mandorle tritate e spolverizzare con polvere di carruba per decorare.

Il segmento:
Come vi ho già detto vorrei dedicare ad ognuno di voi una ricetta e spero mi perdonerete per la pochezza delle mie “creazioni”. Ma l’affetto che ci metto, almeno quello, è sincero 😀 Alessandra sono felicissima che tu stia con noi, sei proprio una presenza positiva e tenerissima, come una farfallina che vola di ricetta in ricetta, un supeeeerabbraaaaccione giganteee!!!!

Il nanoreportage:
Ecco qua la cronaca di un felice fallimento :lol:… insomma quando una cosa non viene bene, meglio non farla tanto complicata, comunque il fallimento è felice, perchè dopo il piccolo scossone iniziale, l’ho presa in allegria e adesso non ricordo nemmeno in modo chiaro di esserci rimasta  male… mi sembra una comica 😀 diciamo che a parte le mie inadeguate doti culinarie, i cibi che ho preparato sono stati interpretati come un attentato talebano alla cucina italiana (e gli ospiti si sono portati in anticipo in valigia menù crudeli, il parmigiano e un intero panetto di burro e non chiedetemi perchè il mio amico mi abbia chiesto di cucinare per lui e i suoi familiari, forse era una candid camera uhahaha) 😆  Ebbene, io da vegan-crudo-talebana sono qua a ridere delle mie cavolate con voi e se avessi un centrifugato di mela, limone e carote potrei pure brindare con voi. Io ci ho provato, pazienza :-D. Le foto sono veramente le foto della Mutua, tutte sfocate, molte le ho dimenticate, i colori sono allucinanti (prendetela come esperienza di cromoterapia estrema :lol:), ero in grande fretta e sono state scattate sotto le mie insistenze dal mio amico… massì ridiamoci sopra no??? 😀 Fuoco alle polveri dunque 😆 Cominciamo con i ravioli, ad esempio, che ho fotografato solo mentre li facevo da crudi 😆 (li ho conditi con il classico sugo di pomodoro, ma ovviamente ho dimenticato di immortalarli con una bella foto sfocata e verde, una volta cotti)

Passiamo all’accoppiata lasagne e Ubaldo (davvero una gran ricetta quella dell’Ubaldo, lo consiglio davvero a tutti)

dopo l’Ubaldo c’erano delle crespelle che ho dimenticato di fotografare e delle ottime polpettine ai legumi, di cui ho fotografato solo i resti, con varie salsette di accompagnamento, fra cui il Bagnet piemontese vegan di Paola (ma quanto è buono Paola, lo straconsiglio a tutti)

le salsette erano diverse, qua ne sono state fotografate 3, il bagnetto, 1 salsa ai porri e prosecco e 1 salsa ai ceci e tahin

c’era anche tanta verdura cruda, che non è stata fotografata, ma avidamente pappata da me, e questa insalata natalizia

c’era poi uno spezzatino di soia al Traminer aromatico di cui ometto la foto in quanto lassativa (ho deciso che farò concorrenza alla Novartis con la foto-terapia, foto “cacose” e “psicoattive”),  e un vagone di “cordon bleu” di verdurine varie, (rape, sedano rapa, zucca, fatti con paté di olive, affettato di seitan e formaggi vegani) qui sotto ne ho fotografato una minuscola parte su un piattino della Barbie  in una suggestiva luce verde, come il “raggio Verde” del professor Persikov di “Uova Fatali” 😆

alla fine un dolce di frutta crudo e delle crespelle dolci  che non ho fotografato, una specie di TiRawmisù di banane simile a quello di Veganlolita di cui non vi metto la foto in quanto traumatizzante (peggio di uno scatolone di sostanze allucinogene). Se siete sopravvissuti al reportage più splatter del VB e vi siete fatti quattro risate sulla mia fallimentare esperienza (i genitori del mio amico, dopo avere deciso di mangiare le loro cibarie crudeli trasportate tra mille disagi quasi a prezzo della vita nella loro valigia di viaggio – vi lascio immaginare l’aroma di parmigiano fra le mutandine di pizzo uahhahaha -, mi hanno fatto una predica sentita sulla mia talebanità vegana), siete davvero degli stoici e non posso che essere davvero orgogliosa dell’amicizia che vi ha portato fino alla fine della non-ricetta :-D. Baci a tutti carissimi amici, da me e da Alce, ci vediamo e sentiamo presto!!!