Cecina viareggina

Ah, la cecina quando s’andava al mare che bastava una giornata di sole col babbo e la mamma e ci si portava dietro in macchina le nonne, anzi, si facevano accomodare davanti a turno, di “torta” o “5e5” se ne portava sempre via una tegliata da mangiare una volta arrivati a casa a Firenze, certo come la facevano loro nei forni in casa mia non verrà mai fuori, ma oggi pomeriggio c’ho voluto provare, dopo il disastroso tentativo delle crocchette di ceci (che comunque erano buone, anche se si sfaldavano in mano) mi sono buttata su quella che per le mie origini dovrei chiamare “farinata” (essendo io per parte ligure) ma che nella mia memoria rievoca pomeriggi di bagni al mare marrone per la sabbia fine, spiagge lunghissime, ombrelloni che si chiudevano magicamente alle 6, sdraio pericolanti e profumo di cocco sulla pelle, dita dei piedi rotte andando sull’altalena, consolazioni di focacce, andirivieni di personaggi stravaganti e dolci immagini di famiglie appena formate sulla passeggiata… ah la cecina di casa mia quest’anno ha certo tutto un altro sapore ma ha il sapore buono del Natale.

Ingredienti
 (per 2 persone):
2 tazze di farina di ceci
2 cucchiaini di sale
1 macinata abbondantissima di pepe nero
6 cucchiai di olio evo
2 tazze di acqua

Procedimento:
Setacciare la farina in una ciotola col sale, aggiungere acqua fino a formare una pastella semiliquida, lasciare riposare in un luogo tiepido coperta da un canovaccio per 2 ore. Preriscaldare il forno ventilato a 220°, mettere 2 tegliette da 22 x 20 in forno con una girata abbondante d’olio l’una e quando l’olio è bollente tirarle fuori e versarci la pastella di ceci, infornare per 15 minuti o finché è dorata e si forma la crosticina. Ottima servita con sopra una dadolata di pomodorini ciliegini conditi con del basilico fresco!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. ecco il trucchetto… io non metto la teglia in forno prima!

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  2. che buona 😀 io sono di viareggio eh, ma ci credi che ancora non me la sono mai fatta in casa la cecina? quella comprata però mi piace da matti!! in compenso ieri ho fatto la mia prima pizza completamente autoprodotta con la pasta madre…che soddisfazione 😉

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  3. @CatMat, sì, così quando la pastella viene a contatto con l’olio è già caldo nella parte di sotto e cuoce meglio!
    @Cassiopea: cavolo, la pasta madre, per me è ancora un miraggio, che dire, congratulazioni, quando me la fai assaggiare? dev’essere una soddisfazione e chissà che buona…

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  4. Elisabetta: anche io la ho da poco, per ora ho fatto solo tre rinfreschi 😉 se passi dalle parti di viareggio te la faccio assaggiare di sicuro e ti do anche un pezzettino di pasta madre!! 😀

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  5. Anch’io che sto vicino Viareggio faccio spesso la cecina. Proprio oggi, che avevo gente, gliela ho fatta con le cipolle, a volte metto i carciofi o le zucchine quando l’orto me le dà. Con le verdure è ancora più buona provala!Però non sapevo di mettere l’olio a scaldare .Io lo metto un pò (d’oliva il nostro molto buono) sul fondo e un cucchiaio nell’impasto e viene buona. Certo quella che vendono nelle pizzerie è buona per forza,ma praticamente è fritta da tanto olio che ci mettono….
    E ieri nel forno a legna col pane e la cecina anche la pizza con la nostra pasta madre che ha più di trent’anni.E già , è da un bel pò che ci facciamo il pane e adesso lo vendiamo anche.
    Magari un giorno potrai assaggiarlo se vorrai venire a trovarci a Viareggio.Come sono venuta io, adesso, che stai bene, sta a te venire a trovarci eh?

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  6. @pina: ma ciao 😀 come va? hai visto alla fine ce l’ho fatta a procurarmi della pasta madre da veramente tante soddisfazioni…prossimamente proverò il pane anche io però non ho il forno a legna..il tuo era molto buono!! 🙂

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  7. @Cassiopea: magari! magari prossimamente organizzo una bella gita in versilia e ti vengo a trovare sicuro e mi prendo volentieri anche la pasta madre sono secoli che vorrei provare e non ho mai avuto occasione anche perché sono una pasticciona in cucina che se ne trovano poche… 😀
    @Pina, sì, sì, dicevo, vengo di sicuro prossimamente, così andiamo insieme a mangiare una bella cecina unta di pizzeria, e mi dai il pane “bono”, già me lo vedooooo. tvb!

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  8. @Elisabetta 😀 mi farebbe piacere sul serio…dai, che firenze è vicina e prima o poi l’occasione si presenterà!! anche io sono una pasticciona ma la pasta madre (almeno la mia, che è figlia di quella di Mirtilla) per ora ha resistito!!

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  9. A Livorno la chiamiamo torta di ceci. Le mie supersperimentate dosi per una teglia rotonda (di rame) di circa 40 cm sono: 180 di farina di ceci, un cucchiaino di sale fine e 500 gr di acqua, il tutto mescolato e lasciato riposare abboanmentmente (volendo anche dalla mattina alla sera). Poi portare il forno (il mio è solo ventilato) a 250°, mescolare nuovamente il liquido e versarlo nella teglia ben oliata ed aggiungere sopra un altro giro d’olio. Cuocere per 25 minuti e servire con abbondate pepe macinato.

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  10. @Cassie, ti posso chiamare così? 😀 che bello hai la figlia di mirtilla quale onore sarebbe staccarne un pezzettino per me, comunque sappi che vengo soprattutto per te per conoscerci, per l’occasione porto anche la mia Telmona così la vedi e si pappa tutto quello che le dai
    @fULVIA: grazie della tua versione, la mia era una schifezza alla fine hahahah il pepe alla fine vedi io l’ho messo nella pastella non andava bene..

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  11. @Elisabetta: certo, mi chiamano tutti così 😀 ahaha mi farebbe piacere conoscere anche Telma!! io invece ho una micia di nome Susina, dolcissima (ma un po’ difficile nei gusti alimentari!!)

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  12. ma che dolce Susinaaaaa!!!!! immagino che per un gatto sia dura essere veg…non è come noi umani che possiamo benissimo farcela 🙂

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