Carrube

Le carrube sono i frutti della Ceratonia siliqua (carrubo)  un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Fabaceae (la stessa dei piselli, delle fave…) originario si presume dell’Europa meridionale
Questi frutti sono a tutti gli effetti dei legumi, quindi organizzati in baccelli, lunghi circa 15 cm e contenenti semi duri e tondi che, trovano applicazione in alimentazione, sia umana che animale, ma soprattutto nell’industria alimentare come additivo. La carruba contiene il 3,7 % di acqua, il 5% di proteine, il 50 % di zuccheri, l’1 % di grassi, il 41 % di fibre alimentari. Tra  i minerali spiccano  potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio e ferro, tra le vitamine invece: vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B12, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.
Molto interessante il rapporto tra gli Omega, le carrube contengono 4,1 mg di acidi grassi omega 3 e 218 mg di acidi grassi omega 6.
100 gr di farina di carrube contengono (in riferimento ai fabbisogni stilati per un uomo adulto) circa: il 30% della dose di ferro, vitamina b2 e vitamina b6 il 35% della dose di calcio il 20% della dose di potassio, magnesio e manganese il 10% della dose di fosforo, selenio e niacina l’8% della dose di zinco il 60% della dose di rame.
Naturalmente prive di glutine, hanno un sapore che ricorda quello del cioccolato, molte meno calorie, un’ottimo valore nutrizionale, pertanto vengono spesso utilizzate come “sostituto” al cioccolato stesso.
L’assenza di teobromina e di caffeina rendono le carrube un’ottimo alimento per la dieta di soggetti che soffrono di allergie o intolleranze a tali sostanze.
Le carrube sono utilizzate sia per la nutrizione animale che per l’alimentazione umana.
Dai primi anni 80 l’industria alimentare si è interessata alla carruba, ricavandone dalla polpa il “carcao”, un succedano del cacao, ed il “semolato” ovvero la farina di carruba, entrambi utilizzati  nella produzione di prodotti come biscotti, barrette, creme spalmabili, sciroppi ecc..
Inoltre la farina di carruba è un’ingrediente utilizzato anche per la preparazione di ricette, in particolare di dolci, dove viene adoperata come sostituto del cacao in polvere.
I polifenoli presenti nelle carrube hanno dimostrato avere capacità anti-proliferative e pro-apoptotiche, questi composti hanno effetti benefici sulla patologia tumorale, quelli che maggiormente svolgono questa attività sono la quercitina, l’acido gallico e la delfinidina.
Le carrube hanno un elevato contenuto di fibra e un indice glicemico decisamente basso. Per questo motivo risultano essere un alimento consigliato a tutti coloro soffrano di diabete.
Possono essere consigliate in caso di diarrea, anche grazie alla loro capacità di ridurre l’aderenza dei batteri alle cellule intestinali, l’effetto anti-diarrea sembra essere svolto dai tannini presenti nelle carrube.
La carrube può avere alcune controindicazioni: secondo alcuni autori le carrube potrebbero aumentare l’effetto dei farmaci utilizzati in caso di ipercolesterolemia, può alterare i livelli di insulina. Pertanto, in caso di ipercolesterolemia o di diabete di tipo 1 o di diabete di tipo 2 in cura farmacologica con l’insulina è necessario rivolgersi al proprio medico prima di utilizzarle.
Curiosità: da questo frutto si possono ottenere prodotti come la farina di carrube, mediante l’essiccazione della polpa e la macinazione dei semi, ingrediente indicato con la sigla E410, utilizzata solitamente come addensante.
La polpa cruda delle carrube ha un sapore dolciastro, simile al cacao.
I semi del carrubo vengono anche chiamati “carati”, questo appellativo gli è stato attribuito in passato per via della loro uniformità in peso, ognuno di loro pesa esattamente 1,5grammo e nell’antichità venivano utilizzati per pesare preziosi e oggetti di valore.
Le carrube sono anche note come pane di S. Giovanni o fagioli di locusta.
Grazie alla caratteristica uniformità dei suoi semi, dal nome greco delle carrube (kerátion) derivò il sostantivo “carato” (unità di misura per la massa di materiali preziosi).

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Grande Luca, sempre ottimi articoli…

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  2. Grande Luca! Adoro questo frutto!!!

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  3. Sempre molto interessante. Non sapevo le proprietà di questo frutto, anche la B12 … interessantissimo.

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  4. grazie ,mi hai fatto ricordare che le carrube ,quando ero piccola io……,c’erano sempre nella calza della befana,assieme a mandarini ,noci ,cenere e carbone…….

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  5. Luca sei sempre al top con gli approfondimenti!! Grazie 🙂 🙂

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  6. buonaaa! a me piace un sacco

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