Chayote relleno

Ecco un altro acquisto del weekend presso il solito asian market di fiducia… 🙂
Non sapendo cosa fosse, ho chiesto qualche informazione alla commessa cinese che mi ha risposto “Celiote! Molto dolce… Plova! Plova! “, ed essendo affascinata da quella strana pera dal profumo esotico, ho deciso di acquistarne una nonostante non sapessi ancora se fosse un frutto o una verdura!
Internet mi ha poi chiarito le idee… :mrgreen:
Spero che questa mia sperimentazione possa piacervi 🙂

Ingredienti (per 2 persone) :
1 chayote
2 manciate di riso thai
brodo vegetale qb
1 cucchaio colmo di curry
100 g di silk tofu
un mazzetto di boccioli di aglio selvatico (allium ursinum)
olio per friggere + altro per il soffritto
aglio e cipolla
sale qb

Procedimento:
Lavate bene il chayote lasciandolo prima in ammollo.

Tagliatelo a metà privandolo del seme (che se volete potete mangiare!) e scavatene la polpa.

Preparate un soffritto con aglio e cipolla tritati o in polvere, lasciateli imbiondire e aggiungete il riso lasciandolo tostare per qualche minuto a fuoco basso. Aggiungete il cucchiaio di curry, il tofu schiacciato e la polpa di chayote tritata grossolanamente, regolate di sale, mescolate e allungate col brodo riscaldato fin quando il risotto non sarà cotto.
Friggete le due metà scavate in abbondante olio già caldo, scolatele su carta assorbente, riempitele col risotto e decorate con i boccioli di aglio selvatico fritti in pastella.

Il punto
:
Il chayote (Sechium edule) viene importato in Europa principalmente dalla Costa Rica, uno dei maggiori produttori assieme a Veracruz, che invece lo esporta negli Stati Uniti.
Originario dell’America Centrale, col tempo si è diffuso anche in Indonesia, entrando a far parte della tradizione gastronomica di molte popolazioni.
Fa parte della stessa famiglia del cetriolo, del melone e della zucca, e il suo nome cambia a seconda del Paese in cui lo si consuma: alligator pear nella Louisiana del sud, citrayote in Ecuador ed in Colombia, chuchu in Brasile, chow chow in India, güisquil in Guatemala e El Salvador, sayongte o fak maeo in Thailandia e iskus in Nepal, per non parlare di tutti i suoi appellativi in italiano, come zucca centenaria, zucchina patata o melanzana spinosa, melanzana americana, lingua di lupo e sechio (quest’ultimo il più corretto, dal momento che si rifà al nome latino sechium).
In questa mia ricetta ho voluto cuocerlo, ma il chayote può essere consumato anche crudo condito, ad esempio, in insalata o anche da solo: l’unico problema è che, mangiato così com’è, risulterebbe leggermente insipido, dunque conviene marinarlo nel succo di limone o di lime, oppure cospargerlo di sale, pepe, spezie e olio. In ogni caso, che esso sia cotto o crudo, rimane sempre un’importante fonte di amminoacidi e vitamina C (7,7 mg x 100g).
La sua consistenza è a metà tra quella della patata e quella del cetriolo, con un retrogusto dolciastro molto buono 🙂
Più difficili da trovare qui da noi sono le altre parti della pianta, le quali vengono spesso scartate nonostante siano perfettamente utilizzabili: le radici che in Messico vengono chiamate chinchayotes, lunghe e piene di venature, vengono cucinate come se fossero patate dolci (yam), i germogli sono largamente sfruttati in Thailandia, saltati in padella o in aggiunta alle zuppe, dove sono chiamati lóng xü cài, letteralmente ortaggi del drago baffuto 🙂 , ed è commestibile anche il seme presente all’interno del frutto, dal dolce sapore di nocciola (se volete piantarlo per vederne nascere la piantina, non potete privarlo della polpa che lo protegge perché senza di essa non avrebbe abbastanza energia per germogliare).
Passando ai valori nutrizionali, con 100 g di frutto si assumono meno di 20 kcal, per il 90% è composto da acqua ed è dunque perfetto per chi deve seguire una dieta (ovviamente non fritto!!!! :mrgreen: )
Ne approfitto per mostrarvi i bellissimi boccioli di aglietto raccolti ieri pomeriggio nei boschi,

e due spese fatte utlimamente 🙂
La prima: Alghe, datteri rossi, longan freschi, germogli di bambù sotto vuoto, funghi neri secchi (Auricularia auricula), funghi bianchi secchi (Tremella fuciformis), tofu morbido da banco frigo (80 cent x 360g!) e silk tofu in tetrapak, olio di cocco e burro fatto in casa con arachidi (purtroppo erano tostate…)

E la seconda, fatta proprio questo weekend: tofu morbido istantaneo, riso glutinoso, spaghetti di riso, arachidi  naturali non salate e non tostate (!!!!!!!!! 😀 yeepee ah yeah!!!!! 😆  in più pagate pochissimo, 3 euro per mezzo chilo!), fagioli canarini, 45 g di agar agar per 1 euro e 50 cent (!!!!), preparato per udon, mais gigante e vermicelli di batata 🙂

Inoltre ho trovato delle banane enormi che erano la fine del mondo! Cremose, dolcissime e opportunamente divorate in frullatoni a pranzo e cena! 😀

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. questo asian market è una miniera di cose nuove…ottimo reportage! 🙂

    Reply
  2. finalmente adesso so cosa sono e come usarli.anche io vado spessisimo nei vari asian market..e proprio l’altro giorno ho trovato il latte di soja in polvere di cui avevi parlato.ma l’istant tofu sarebbe tipo il tofu “vellutato”(quello morbidissimo per intenderci)?

    Reply
  3. Anch’io ho molti dei prodotti che hai acquistato, proprio a pranzo ho mangiato degli udon ( stesso pacchetto ) 🙂
    Ottimo questo piattino, mi piace anche l’accostamento dei sapori e dei profumi. Bravissima!

    Reply
  4. grazie carissima!!!! 😀

    @mao mao: sì diventa tipo silken tofu 🙂

    Reply
  5. cavoli che prezzi stracciati!!!!!!!!!!vere e proprie occasionI!!!!!!l’aspetto di questo piatto è ottimo..non conosco il gusto di queste chayote ma l’aspetto è molto bello! 😀

    Reply
  6. è molto delicato come gusto… poi fritto è una bomba!!! 😀

    Reply
  7. Ma che belle le tue ricette sempre così innovative! Se non sbaglio tu abiti a Torino vero? Per curiosità mi dici dove si trova l’asian market? Se capito a Torino magari un salto ce lo faccio..sono troppo curiosa! 🙂

    Reply
  8. Aaaah! Vorrei essere quel fortunato che assaggia i tuoi piatti! Va beh, mi accontento di essere tra le fortunate che li guarda e li impara!

    Reply
  9. Ma sei una fonte inesauribile di novita! E anche coraggiosa 😀 Io – confesso – sono un po’ timida con i gusti nuovi (da neo-vegan mi ci sono voluti dei mesi per provare il latte di soia e più di un anno per il seitan!)

    Reply
  10. mamma mia quante cose sto scoprendo grazie a voi!!! O_O
    E’ un’impresa ricordarsi tutti questi prodotti, ma io adoro sperimentare 😀
    Perchè non fare un dizionario di tutti questi prodotti “non comuni”, così da avere un’idea in generale dell’uso di questi alimenti?
    O forse c’è già e non l’ho vista? 🙁
    Comunque sia GRAZIE GRAZIE che condividete le vostre esperienze culinarie ^__^

    Reply
  11. Miki ma sei sempre tendente al crudismo?no perchè con le ricette che proponi è una tortura astenersi dal mangiare anche il piatto!
    per il tofu..proverò sicuramente..

    Reply
  12. sìsì io sono sempre crudista, però ovviamente per proporre devo assaggiare almeno un pezzetto di ciò che faccio 🙂

    Reply
  13. @dharma: in effetti un’idea del genere ce l’avevo, ma per ora mi sto limitando a scrivere un libricino con delle ricette a base di cocco e prodotti esotici 🙂 sicuramente la prossima volta lo farò con quello!

    Reply
  14. Ottimo, fammi un fischio perchè inizio già a dimenticare tutte queste cose buone e quando vado nei negozi no so più cosa prendere e per cosa!!! ahahahah 😀

    Reply
  15. ahahahha d’accordo! 😀 se vuoi aggiungimi su facebook, così ti tengo aggiornata ;)mi trovi con lo stesso nome, un abbraccio!

    Reply
  16. che inventiva! fantastico 🙂

    Reply
  17. Caspita quante cose nuove vedo!!!!!! La tua ricetta è stupenda!!!!!!

    Reply
  18. Ciao Miki, anch’io sono di Torino e il sabato vado a fare la spesa a portapalazzo, mi dici per cortesia qual e’ il negozio dove compri tu?

    Reply
  19. sono i 3 asian market prima di arrivare alla piazza del mercato, in corso regina sulla destra (non dalla parte dell’ exotic store per intenderci). 🙂

    Reply
  20. Bella ricetta, mai visto prima il chayote… ma ora sono curiosissima, lo voglio cercare!!! 😀

    Reply
  21. Che Piatto Strepitosooo… Complimenti x l Idea….!!! Le Spese sono “Agghiaccianti”… x fortuna quel Negozietto non è vicino a Casa Mia.. se no ero lì Tutti i Giorni… Stupendooo.. e queglIngredienti nelle Tue Mani diventeranno Poesia…ehhe.. un Abbracciooo

    Reply
  22. Bella ricetta e bel racconto!!!

    Reply
  23. Miki, sei genialmente geniale!
    Perché non metti l’indirizzo esatto di questi fantastici asian market? Giusto per chi, come me, arriva da fuori e in corso regina non sa come muoversi. 😉
    So’ provinciale, lo so! 😀

    Reply
  24. Si,si, il chuchu come è chiamato in Brasile. Lo adoro. Che
    nostalgia. Se potesse mangiarebbe un quintale. Anch’io lo
    faceva in Brasile ripieno con il tofu. Brava. 😉

    Reply
  25. anche tu con il tofu???? 😀 mamma che buono…. *__*

    Reply
  26. Ciao Miky, seguo spesso le tue ricette, ma…in quale asian market ti fornisci a Torino?

    Grazie
    Ciao

    Reply
  27. purtroppo non ricordo l’indirizzo preciso… però sono i 3 asian market prima della piazza di porta palazzo, dalla parte dove la numerazione è dispari…

    Reply
  28. sandra e loredana 26 Ottobre 2014, 19:01

    per chi volesse provarne, si affretti, le stiamo raccogliendo in questi giorni e ne abbiamo un’abbondante produzione quest’anno e rigorosamente bio! Provengono dal nostro orto. Roma e provincia.

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti