Pasta e fagioli

… non voglio insegnare a nessuno a prepararla, dato che è uno dei piatti che ci “rappresenta” nel mondo, ma è nata in una circostanza carina che mi andava di condividere con voi.

Come forse sapete, lavoro a Londra come architetto, e nel mio studio (come qui spesso capita) ci sono colleghi da varie parti del mondo: Spagna, UK (ovviamente), Germania, India. Abbiamo parlato un po’ di questa atmosfera internazionale e siccome ce piace tanto magnà abbiamo dato un risvolto gastronomico alla faccenda. Domenica scorsa ci siamo trovati dalla nostra collega indiana, Radhika, e abbiamo mangiato in modalità molto rilassata (dalle 2 alle 4.30, pareva un pranzo di nozze pareva).
Mi dilungo un po’ di più nei commenti, ma volevo aggiungere che si possono usare i fagioli in scatola, ovviamente. Io ho voluto usare quelli secchi perchè volevo sperimentare una serie di metodi per eliminare il più possibile i problemi “gassosi” (eravamo 14 persone in un bilocale…), seguendo un paio di “trucchi” che direi hanno funzionato.

Ingredienti (per 4 persone, io ho raddoppiato):
1 spicchio di aglio
1/2 litro di brodo vegetale
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
400 gr di borlotti (peso da cotti)
1/4 bicchiere di olio (toscano, il mio, comunque deve essere bello saporito)
320gr di pasta (corta)
salvia e alloro
pepe se volete

Procedimento:
Allora, io ho messo i borlotti in ammollo per 24 ore. I trucchi che ho usato sono stati aggiungere 4 foglie di alloro e cambiare l’acqua 2 volte (in modo che avessero tre ammolli con acqua diversa). Inoltre ho buttato via l’acqua di ammollo quando ho cotto i fagioli. Li ho lessati con un po’ di odori, che sono a discrezione vostra.
Quando siamo pronti per preparare il piatto, la prima cosa da fare è preparare il brodo vegetale.
Poi si tritano fini fini aglio, sedano, carota e cipolla e si mettono a imbiondire.

Si aggiungono i pomodori a cubetti (io ho usato quelli in lattina, italiani, perchè qui trovare pomodori che non sappiano di acqua sporca è un’impresa…), la salvia e l’alloro e due romaiolate di brodo, lasciando poi cuocere per 10 minuti.

Poi ho preso i fagioli e ne ho ridotto a purè un po’ meno della metà (e ho scoperto che il purè di fagiolo è la fine del mondo!!). Li ho aggiunti, interi e pureizzati, al resto, assieme a due romaiolate ulteriori di brodo, lasciando che venisse assorbito dai fagioli.


Nel frattempo ho cotto la pasta, i sedanoni (preferivo sedanini ma questa ho trovato) e l’ho scolata ancora parecchio al dente. L’ho aggiunta al resto assieme a un po’ di olio e pepe e ho servito caldo.
IImmagino che la ricetta ortodossa preveda una cosa più zupposa, ma avevo capito che loro si aspettavano da me una pasta… e se la sono goduta! Ma basta variare la quantità di brodo.

Commento:
Questa è una foto della tavolata piena di bontà (vegan e non):

samosas indiani, patate speziate all’indiana, sangria, bruschette spagnole con pomodoro, verdure saltate speziate all’indiana, la mia pasta e fagioli, pasta al pesto (non vegan, portata dal fidanzato di un mio collega), e avvolte nell’alluminio chickpea masala (ceci al masala) e lo shepherd’s pie (anche in versione vegan, contrassegnato da due carotine a forma di V).
Devo dire che, benchè avessi chiesto di non adattare la cucina alle mie esigenze, ho trovato la sorpresa di avere molti più piatti a mia disposizione di quanti pensassi – la padrona di casa è vegetariana, per cui lei stessa ha fatto cose vegan per me e per lei. I miei colleghi sono davvero stati troppo carini, quando ho visto la V sullo sheperd’s pie sono rimasta molto toccata!
Ovviamente a tutti quanti è avanzato più di metà del piatto che aveva portato… io ho messo tutto nel congelatore in attesa di ispirazione :-):
Saluto tutti gli chef che si sono uniti mentre ero persa dietro ad altro, un abbraccio forte ai “vecchi” chef. Non vedo l’ora di vedervi tutti al raduno!

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. pasta e fagioli… mi ricorda sempre di quando mangiavo tutti i giorni dai miei nonni materni (veneti). che bontà!!! 🙂

    Reply
  2. Che buona la tua pasta e fagioli!!! Io ne faccio una versione molto simile con i ceci. La prossima volta proverò la tua!!! 🙂
    Stupenda anche la tavola imbandita… che fame!!!

    Reply
  3. BUONISSIMAAAAAAAAAAAAAAA 😆

    Reply
  4. complimenti per il buffet!! 🙂 ottima la dritta dell’ammollo ina alloro…! 🙂 🙂

    Reply
  5. Ma che bella tavola! Seguirò il tuo consiglio, anch’io ho qualche problemino con i fagioli…hihhi..

    Reply
  6. Che tavola magnifica!!!!! Bellissima la cena tra colleghe, un modo per approndire la conoscenza e il costume dei paesi d’appartenenza!!!! una splendida idea 🙂 La tua pasta è bellissima e buonissima, spiegata, illustrata benissimo, impossibile sbagliare!!!! i consigli preziosi….
    Sei sempre molto attenta e precisa 🙂 Un bellissimo lavoro!!!
    Da quello che deduco il lavoro procede alla grande!!! mi fa piacere, è bello riuscir ad inserire in un nuovo ambiente, spero di riusci a conoscerti al Veganfest, mi farebbe davvero piacere, un bacione :-*

    Reply
  7. gnam! cmq a me piace la versione più pastosa e meno zupposa…ehehehe! brava eleonora 🙂

    Reply
  8. Mmmmmmmh!! 🙂 è una delle mie paste preferite

    Reply
  9. Buonissima la fasta e fagioli 😛 In tutte le sue versioni 😛 …io però, amo usare pasta corta in genere 😉

    Complimenti Ele 😛 un bacione 😛

    Reply
  10. grazie a tutti! siete dolcissimi e molti cari a coccolarmi così! io mi sento sempre molto in colpa perchè sono poco presente e non commento mai le vostre ricette, se non sporadicamente. però vi voglio davvero bene e spero davvero di vedervi tutti al VeganFest, sarà un’emozione rara 🙂

    Reply
  11. Pasta e fagioli, un must!! Io la faccio molto diversamente …. versione speedy ovviamente 😉 nulla di confrontabile alla tua!
    Che bella tavolata di delizie!

    Reply
  12. Che bellissima idea questo pranzetto internazionale. La tua pasta è la fine del mondo, la immagino che buona! Io la faccio piu’ tipo minestra, piu’ brodosa (ma spessa) ma l’idea di frullare i fagioli non l’avevo mai pensata ! Dovro’ provarla presto. Grandi i colleghi per la shephard’s pie vegan !!

    Reply
  13. @ Pippi: io ti dirò… non l’avevo mai fatta, ma sono stata soddisfatta del risultato. La prossima volta però la faccio ugualmente versione pasta, ma con più sughetto. Comunque non ti credere, non è lunghissima da farsi. Certo con i fagioli in scatola in 20 minuti è pronta… ho cotto i fagioli la sera prima e non cuocevano mai!

    @ Babi: si è stata un’idea grandiosa! ci siamo molto divertiti, credo che replicheremo presto. E io ho già in mente fagioli all’uccelletto con salsiccioli vegani :-). Si l’idea di frullare i fagioli è ottima, mia mamma lo fa con la pasta e ceci. Lo shepherd’s pie era buonissimo e la V di carote sopra era molto tenera 🙂

    Reply
  14. Che bella questa tua versione Ele…

    … io ricordo ancora con terrore l’esperienza dello shepherd’s pie onnivoro mangiato a Londra tantissimi anni fa, ma questo vegano mi incuriosisce, come era ???

    Reply
  15. Ciao Ele!
    @ Elettra: Allora, lei me lo ha descritto velocemente comunque la base era macinato di soia con i soliti odori per il sughetto, quindi carota, sedano, cipolla, un po’ forse di concentrato di pomodoro. E poi sopra ha steso il purè di patate che a quanto mi ha detto erano solo patate (difatti erano un po’ non pese, ma un mattoncino diciamo) perchè non ci ha messo il burro nè altri oli di alcun tipo… infatti mi ha detto che lavorarlo non è stato proprio facilissimo anche perchè ha usato le patate “vere” cioè non i preparati nella busta (che probabilmente contengono ingredienti animali). Poi ha messo tutto nel forno.

    Comunque in linea generale devo dire che per quanto sono molto attenti e carini con me (non era la prima volta, era stato fatto un rinfresco con catering per Natale con tutto lo studio, non solo ii “giovani”)… mi domandano spesso “ma l’olio di oliva lo puoi mangiare? ma il latte di cocco?” e così via… cioè sembra quasi che per loro sia difficile capire cosa è di origine animale e cosa no. Da una parte sono teneri perchè sono premurosi, dall’altra mi sgomenta un po’ pensare che in realtà non sanno (o così parrebbe) il cibo che mangiano che origine ha… non so se mi spiego. E questo a prescindere da un discorso puramente vegano, è proprio un problema alla base dell’alimentazione forse. Poi per carità, magari è così anche in Italia eh, per quanto riguarda la disinformazione, io non saprei dirlo perchè quando ero in Italia non ero vegan, lo sono diventata un annetto dopo essere arrivata quassù.

    Reply
  16. La pasta e fagioli non stanca mai e ogni versione è ben accetta. Ho cercato nella foto le due carotine a V ma non le ho trovate! Uffi! 😉

    Reply
  17. Ciao Tittina e ben tornata 🙂
    Hai ragione, le due carotine non si vedono in foto, lo shepherd’s pie era ancora avvolto nella stagnola. Ma ho nel mac una delle foto, alla prossima ricetta la posto 🙂

    Reply
  18. Ottima veganizzazione, purtroppo il mio ricordo di quel piatto onnivoro non è certo dei più felici, quindi di sicuro questo così veganizzato – nonostante la pesantezza delle patate – sarà stato decisamente migliore ! 😉

    Hai ragione sul fatto che la gente sia disinfromata di quello che si mette nel piatto, a me sgomenta soprattutto il fatto che se magari iniziano a farmi delle domande a cui io inizio a rispondere, mi sento dire “No, no, non dirmi più nulla, altrimenti non mangio più niente… come te !”.
    Ma perchè, se io sono vegana vuol dire che non mangio niente ???Boh… 😯

    Reply
  19. ciao Ele… le patate non le ho messe comunque, forse ti sbagli con un’altra ricetta o sono io che ho capito male

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti