Zuppa Kenchin

Ecco ancora una ricetta insegnatami al corso di cucina jappo… é una delle ultime che vi proporrò… ma ne troverò altre!!!

Ingredienti per 4 persone:

1/2 panetto di tofu (circa 200 grammi)

200 g di gobo (radice giapponese) o di ravanello della specie bianca e lunga

100 g di carote grattuggiate

1 patata media

100 g di salsifi (detto anche barba di becco, salsefrica, sassefrica, scorzonera)

1 porro

1/4 di panetto di konnyaku

60 cl di brodo vegetale

salsa di soja

olio di sesamo

1 bicchiere di aceto bianco

Procedimento:

Sgocciolare il tofu mettendogli un peso sopra per almeno un quarto d’ora: questa operazione andrebbe fatta ogni volta che lo si deve cucinare, soprattutto se fritto.

Mondare e tagliare a pezzi il ravanello (o il gobo), la carota, la patata, la barba di becco e il porro (in rondelle). La cuoca Giapponese tagliava le radici come se dovesse fare la punta a un lapis con il taglierino, in maniera da ottenere delle piccole schegge di verdura (si dice: tagliare la verdura come se fosse foglie di bambù).

Mettere le verdure in ammollo in acqua e aceto per qualche minuto, mentre si prepara il konnyaku:

Preparare il Konnyaku facendogli dei tagli con la punta del coltello:

Mettere il konnyaku nell’acqua bollente e farlo bollire per 5 minuti:

Scolare le verdure e il konnyaku (e tagliarlo a pezzi regolari), mettere tutto in una pentola con dell’olio di sesamo riscaldato e far saltare tutti gli ingredienti meno il tofu:

In seguito aggiungere il brodo, regolarsi se si vuole la minestra più o meno liquida/consistente e cuocere qualche minuto, anche in base alla grandezza dei pezzi di verdura, finché non si é sicuri che tutto sia cotto. Condire con salsa di soja. A questo punto aggiungere il tofu e far bollire ancora 5 minuti, finché quest’ultimo é bello caldo e tenero.

Servire subito con un po’ di peperoncino piccante in polvere (shichimi togarashi é il nome del vero 7 spezie Giapponese, con semi di sesamo, peperoncino etc.):

Questo invece é “l’originale” zuppa che hanno fatto al corso:

Loro hanno usato il dashi, il brodo Giapponese, ma noi non lo vogliamo… L’aspetto dipende molto dalla grandezza delle verdure tagliate e dal tipo di brodo usato.

Il punto:

Ebbene si: Nello mi ha contagiata!

Il punto é che questa zuppa si può fare con qualsiasi verdura: poco importa se non troviamo il gobo… Che vi auguro di non trovare mai, perché il piccolo pezzo della foto (quello tagliato a punta per capirci) costa 10,30 euri! L’importante é il procedimento: l’ammollo nell’acqua acidulata, la salsa di soja alla fine, il peperoncino… Questa é una zuppa “rustica” Giapponese, tipica della cucina famigliare, su internet ne troverete varie versioni, anche con carne. A me l’hanno insegnata così: per fortuna! Voi potrete adattarla alle vostre verdure e buon appetito!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. se per caso a parigi avvisti qualche vampiro, ora sai come difenderti O__O

    sta zupp alla kenshiro mi piace tanto e ho visto che la posso anche italianizzare.

    al posto del gobbo metterò u’ rafaniell
    al posto del salsifi metterò il salsifi O_O
    e al posto del koyannaku metterò il koyannaku

    grazie pizza!!!

    le foto dei passaggi sono sempre molto belle 😀

    W IL JAPPONE!!!!
    cha cha cha

    (significa ciao ciao ciao)

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  2. … a me piace di più la “tua” zuppa, di quella “originale” del corso !!! 😉

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  3. wow,ma che cos’è il Konnyaku??ha un aspetto troppo strano!

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  4. beh con me e il paese del sol levante, si sa, si sofnda una porta aperta… la tua ricetta mi fa luccicare gli occhi!

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  5. Rizoma tuberoso sferico che può pesare fino a 3/4 chili. La pianta é coltivata in Indonesia e in Giappone come verdura. E’ conosciuta dall’erboristeria asiatica come lingua del diavolo, dove servirebbe per il trattamento del cancro o del diabete.
    La plante possède un rhizome tubéreux sphérique qui peut peser 3 à 4 kg. La plante est cultivée en Indonésie et au Japon comme légume. Elle est connue en herboristerie asiatique comme langue du diable où elle servirait dans le traitement du cancer ou du diabète.

    In Corea del Sud i bulbi sono consumati come le patate, in Giappone come gallette, dolci secchi o spaghetti di konnyaku chiamati shirataki (letteralmente cascata bianca).
    En Corée du Sud, les bulbes sont consommés comme les pommes de terre, au Japon, sous forme de galettes, de gâteaux secs, ou de vermicelles de konnyaku appelés shirataki (白滝? litt. « cascade blanche »).

    Il konnyaku si ottiene mescolando la farina di Konjac con un’acqua miscuglio di idrossido di calcio e acqua. L’alga hijiki (Hizikia fusiformis) é spesso aggiunta al miscuglio come colorante.
    Le konnyaku (蒟蒻?) est obtenu en mélangeant de la farine de Konjac avec de l’eau de chaux (Kalkwasser ou Limewater, mélange d’hydroxyde de calcium et d’eau). L’algue Hijiki (Hizikia fusiformis) est souvent ajoutée au mélange comme colorant.

    Dalla sua farina si estrae il glucomannano, un polisaccaride utilizzato come addensante nell’industria agro-alimentare (E4251). La miscela ottenuta é allora bollita e la si lascia solidificare. Si ottiene allora il konnyaku.
    De sa farine, on extrait le glucomannane, un polyoside utilisé comme épaississant dans l’industrie agro-alimentaire (E4251). Le mélange obtenu est alors bouilli puis on le laisse se solidifier. On obtient alors le konnyaku.

    Sempre WIKIPEDIA!

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  6. Meraviglia..è un’ora che cerco info sui forum di maniaci del verde. sei stata carinissima, ti scrivo in pvt. ‘notte cara!

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  7. Geniale davvero Pizza! Se dovessi passare a Parigi verso aprile andiamo a cenare tutto giapponese vegan? Ti va? con una come te mi fido ad occhi chiusi e così conosco te e quel genio di tuo marito.ho visto un po’ di sue opere e alcune mi sono piaciute davvero tanto!

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  8. oltre alla bella ricetta giapponese, la cui cucina io adoro, bellisma anche la tua tovaglia!! ma dove l’hai presa?

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  9. Non é una tovaglia: é un furoshiki che mi ha mandato la mia amica Yoko dal Giappone tempo fa. Mi piacciono molto i furoshiki, ma non ho ancora l’abitudine di usarli in tutti i modi possibili…

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  10. Ha un aspetto veramente riscaldante 😉 Beavissima Pizza 🙂

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  11. Ufffffff ma solo io non riesco a vedere le foto!?!?!? 🙁

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  12. ahhhhhhhhh dovevo commentare per vederle… ihihih beh meglio così mi piaceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

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  13. Il gobou è la radice della bardana: basta munirsi di zappetta e coltellino e girare per campi… se ne trova tanta nei terreni incolti.
    Ho in programma di andarla a cercare con un’amica giapponese e suo marito 🙂

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  14. Grazie per la precisazione: beato chi può andare a cercarsela! Buone zappate allora! 🙂

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  15. ah! lo scrivo qua ma potevo farlo in tutte le tue ricette! Le tue foto sono magnifiche e la cura dei piatti e tovaglie sono splendide! questa tovaglia poi… 🙂

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