Birra Lucana Bio – Birra Morena

Sono molto orgogliosa del prodotto che presenterò in questo articolo e ricevuto nell’ultima VEGANOK Box poiché proveniente dalla mia terra, la Basilicata.
Si tratta di una birra biologica vincitrice della medaglia di bronzo all’International Beer Challenge di Londra nel 2017.
Negli ultimi anni la Basilicata sta riscoprendo la produzione della birra artigianale e vedere che la qualità è arrivata al punto tale da produrre una birra vincitrice di premi non può che rendermi felice.

L’azienda produttrice è la Drive Beer, nata dall’acquisizione di un vecchio stabilimento della birra Heineken e trasformato in un birrificio, quello della Birra Morena, che ” si pone sul mercato come punto di rilancio tra il mondo industriale del settore ed i birrifici del territorio, per creare una produzione che lavora su concetti di alta e bassa fermentazione”. Si producono quindi sia birre a bassa fermentazione, con lieviti che lavorano a temperature tra 7 e 9 gradi e richiedono tra le 5 e le 6 settimane di tempo per la completa maturazione lasciando, al termine della fermentazione, i resti dei lieviti depositati sul fondo (da qui fermentazione bassa, tipica delle birre “lager”), sia birre ad alta fermentazione, come questa di cui vi parlo oggi. Le birre ad alta fermentazione sono quelle conosciute come Ale, nella produzione delle quali si utilizzano lieviti che lavorano a temperature più alte di quelle delle lager, tra i 12 e 23 gradi, concludendo il processo di maturazione più velocemente, in circa due settimane. Quel che resta dei lieviti risale verso la parte superiore del fermentatore galleggiando in superficie. Da qui il nome fermentazione alta.
Paliamo quindi della nostra birra partendo dalla parte estetica, l’imbottigliamento e  l’etichetta.
La bottiglia è di colore marrone, mi ricorda quelle della tradizione poi riutilizzate dalle nonne per metterci la salsa poiché il colore scuro protegge il contenuto dalla luce e dai danni che essa potrebbe causare al prodotto.
Ha due etichette, una frontale ed una laterale.
Lo so, sarò campanilista ma adoro che su quella frontale si legga a caratteri cubitali che si tratta di una birra Lucana Bio.

Che sia una birra biologica viene anche ribadito in inglese (Organic Beer).
E’ una birra non molto alcolica, 5,8% Alc. Vol., non filtrata e con doppia fermentazione, prima in cantina e poi in bottiglia, con lievito Ale, come dicevo precedentemente.
Ben visibili i bollini di tre vanti della birra: la ormai nota foglia indicante che si tratta di un prodotto certificato bio e la medaglia di bronzo ottenuta all’International Beer Challenge di Londra.

Accanto il Logo VEGANOK indicante, come tutti sappiano, che si tratta di una birra cruelty free. Potrebbe sembrare strano dover indicare che una birra sia vegan poiché la composizione base – acqua, malto, luppolo e lievito – è di per sé vegana ma le birre potrebbero contenere anche ingredienti aggiuntivi impiegati per la chiarificazione, conservazione, colorazione o persino per dare sapore, che sono di origine animale come la colla di pesce, la caseina, il lattosio, del colorante come la cocciniglia, il carbone (usato per la filtrazione) che potrebbe derivare dalla bruciatura di ossa animali, etc..
Accanto ai tre bollini, il numero di azienda VEGANOK 0801.

Sul retro compaiono di nuovo i tre bollini ed il numero di azienda  VEGANOK e, come prima frase nella descrizione, viene sottolineato in grassetto il premio vinto dalla birra.  Segue poi la spiegazione dell’autenticità del prodotto come biologico grazie all’utilizzo di malto bio coltivato con un processo di concimazione naturale.

Si prosegue con la descrizione della birra, del suo sapore, del tipo di fermentazione e del fatto che si tratta di una birra cruda non filtrata.

Vengono anche suggeriti eventuali abbinamenti con i pasti e la temperatura con cui va servita ed infine il grado di amarezza (EBU:27) La maggior parte delle birre commerciali ha un EBU intorno al 16, ottenendo un sapore equilibrato pur contenendo meno malto. Birre più corpose, con più malto, devono raggiungere  EBU (o IBU) più alti per ottenere un gusto altrettanto equilibrato.
L’elenco degli ingredienti conferma che si tratta di una birra veg. Persino lo zucchero, elemento aggiuntivo, è di canna ed è biologico, rispetto a quello bianco che spesso si trova tra gli ingredienti più comunemente utilizzati.
Interessante vedere che gli ingredienti, come anche le indicazioni di produzione, sono in altre 4 lingue oltre che in italiano.

Sulla destra, i valori nutrizionali.
Una cosa interessante è il divieto di somministrazione alle donne in gravidanza, immagino non solo perché si tratta  di una bevanda alcolica ma anche (soprattutto?) perché si tratta di un birra cruda, quindi non pastorizzata.

E finalmente passiamo alla degustazione. Trattandosi di una birra da recensire in estate non ho pensato di utilizzarla in cucina ma di berla ben fredda e dissetarmi in queste calde giornate d’agosto.
Ho lasciato la birra in frigo per una notte e adesso, prima di pranzo, sono pronta per gustarla come fresco aperitivo.
Nonostante io non sia una provetta bartender, sono riuscita a far uscire sufficiente schiuma, non so se per merito delle mie manovre o della birra ma sono pienamente soddisfatta. Non sopporto le birre senza schiuma, mi danno l’idea di sgasato…

Il colore è ambrato, l’aspetto torbido, tipico delle birre artigianali. Se penso alle birre in commercio il cui colore è giallo paglierino e sono così trasparenti che ci si può guardare attraverso, questa birra, già dall’aspetto, promette bene!
E finalmente il primo sorso. Il sapore è corposo. E’ leggermente fruttato e si sente il malto mentre il sapore speziato della descrizione non riesco ad avvertirlo. Ho riprovato con un secondo sorso. Ancora il malto ma stavolta ho sentito un leggero retrogusto speziato. Si avverte che è più amara delle birre commerciali industriali, ma è un amaro gradevole. Una cosa che adoro è che la birra non è molto gassata, quindi si beve senza il fastidio delle troppe bollicine. Il gusto è leggero, tanto da sembrare più una Lager che una Ale. Ho continuato a sorseggiare soddisfatta ma ovviamente non ho potuto ne voluto bere tutti i 750 ml di bevanda da sola quini ho coinvolto la mia famiglia (i maggiorenni) nella degustazione e la birra ha ottenuto un 10+ da tutti, anche da chi di solito non ama le birre artigianali.

Non sarà rinomato come vincere la medaglia di bronzo all’International Beer Challenge ma questa birra ha vinto il plauso di tutti noi!

Giorgia

Link all’azienda:
https://www.veganok.com/it/company/birra-morena/

Link ai prodotti :
https://www.veganok.com/it/products/drivebeer/

Link al prodotto:
https://www.veganok.com/it/product/birra-morena-birra-lucana-bio-75cl/

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Bellissima (e simpaticissima) recensione !!!
    W la Birra Morena !!!!

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  2. non tocco alcool da anni, comunque recensione ottima

    bless and love!

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  3. Provata pure io, devo dire davvero piacevole

    La prima volta che assaggiai la Birra Morena diversi anni fa, ci subito simpatia!

    Come sempre ragazze , complimenti, ottima recensione!!!

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  4. Questa recensione fa gridare “a tutta birra” molto dettagliata, curata da far venire voglia di berne un bel boccale…quasi…quasi

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  5. @sauromartella ti ringrazio per i complimenti! È stato per me un onore fare questa recensione visto che il prodotto è della mia terra

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  6. @lucaceltics scelta importante la tua. Da ammirare. Io ogni tanto un pochino me lo concedo, senza esagerare

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  7. Grazie mille @Renata Io non sapevo che in Basilicata producessero questa birra quindi ringrazio veganblog per avermi dato l’opportunità di recensirla

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  8. Grazie @francescobasco A questa recensione tenevo particolarmente vista la provenienza del prodotto 🙂

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  9. Preferisco le weiss o le doppio malto ma sembra da provare sicuramente 🙂

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  10. @different se ti piacciono le Weiss questa birra sarà certamente di tuo gradimento perché anch’essa non filtrata e solo con lo zucchero come ingrediente in più rispetto alle Weiss

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