Gelato alla spirulina

Spirulina che passione!!! La amo. Questo gelato è il risultato di molte circostanze diverse tra loro, diversi esperimenti e diversi pensieri. L’estate è alle porte e ormai non riesco a concepire un pranzo senza finale con gelato o sorbetto. Questo è una via di mezzo.
Gelato Light Spirulina
Ingredienti:
5 g di spirulina (kcal 20, kcal 400/100 g)
290 g di latte di soia (kcal 63.8, kcal 22/100 g)
550 g di acqua
35 g di inulina Fos (kcal 42.35, kcal 121/10g g)
25 g di stevia (kcal 0.39, kcal 1.57/100 g)
10 g di gomma di xantano (kcal 7.6, kcal 76/100 g)

Procedimento:
Mescolare molto bene (cn una frusta) le polveri. Aggiungere l’acqua lentamente senza formare grumi. Quindi aggiungere il latte di soia, preferibilmente naturale. Incorporare più aria possibile, possibilmente con funzione smoothie del frullatore oppure con una frusta elettrica. Mettere nella gelatiera e attendere con impazienza.

Considerazioni:
Tot 915 g kcal 134.14 kcal 14.66/100 g. Erano un po’di giorni che dopo lunga passeggiata di 2 ore con Linda tornavo a casa e mi godevo il mio lattte di soia con spirulina e inulina. Poi pensavo che mi dovrò decidere a portare un po’ del mio gelato al te macha, verde chiaro, alla lezione di giapponese del sabato… mi trattiene il sapere che i partecipanti hanno le papille gustative alterate dal mangiare animali e cibi raffinati… Combinando pensieri e azioni è venuta l’idea del gelato light alla spirulina. Questo gelato, con queste dosi, ha un sapore delicatissimo, assolutamente delizioso e rinfrescante. Non è molto dolce, ma meglio così perché si possa sentire il sapore della spirulina, regina di tutte le alghe e toccasana per mente e corpo. Io utilizzo latte di soia autoprodotto con Soyabella, quindi senza aromi né dolcificanti. Ovvio che si può usare il latte di soia peferito, ma consiglierei naturale per non uccidere la spirulina. Anche con il dolcificante ci andrei piano, pianissimo, sempre per lo stesso motivo. Ogni mattina provo diverse dosi sul latte e alla fine ho deciso che quelle riportate sopra sarebbere andate bene anche per la versione “gelata”. Direi perfette. Se non si ha l’inulina, aggiungere un po’ più di dolcificante. L’inulina è leggermente dolce e rende il gelato più cremoso elevando la temperatura di congelamento: all’uscita dalla gelatiera sarà più morbido rispetto a uno senza inulina.

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Lo sapevo che era una tua creazione, Rita, dal momento in cui ho visto la foto! ?
    Grazie per aver inventato il gelato puffo vegano ??☺??!!!

    Reply
  2. Senti, ma… rispolverando i tuoi esperimenti cogli addensanti, ti andrebbe di fare una bella mozzarella vegan filante? ?
    Daiiiiiii ???

    Reply
  3. … vedo già il titolo: “Rita mozzarella squisita!” ???

    Reply
  4. Si Lali, mi piacerebbe riscire a fare una vezzarella filante. In effetti è da molto che ci penso ma abbandono perché ho dubbi … poi ci ripenso … mah. Che ne dici, potremo pensare insieme a un esperimento, visto che la tua esperienza di vegformaggi è imbattuta? Come riuscire a fare una vezzella che fili (in genere con le proteine isolate della soia) ma che abbia un sapore dolce-salato accettabile e che non sia zeppa di oli e grassi tipo panne veg o robe del genere.?

    Reply
  5. Bellissime queste balls di gelato che occhieggiano sullo schermo! 🙂
    Assaggerei senza indugio… anche io preparo il gelato con la spirulina 😉
    Ma non mi spiacerà provare questo 🙂

    In assenza di inulina aumenterò il dolcificante… deve essere necessariamente stevia o va bene anche uno sciroppo, tipo acero o agave??

    Reply
  6. @Rita.
    Io penso che la nostra fantasiosa Lali riuscirà a tirare fuori dal suo cilindro 😉 un’idea geniale… 🙂

    Reply
  7. inconfondibile tonalità verde spirulina

    bless and love!

    Reply
  8. Rita, io penso che il tuo esperimento sui filanti sia da considerare quale punto di partenza. Magari invece di usare il solito amido potresti usare lo xantano, tu che conosci bene questo ingrediente. Potresti poi aggiungere yogurt di soia al naturale (conferisce un sapore latteo e delicatezza al composto) e poi solidificare il tutto con poco agar e la giusta dose di liquido (acqua o latte veg). Per quanto riguarda i grassi, io non li ometterei del tutto, limitandoli però al minimo.

    Reply
  9. Invece, finché siamo in tema, volevo dirti di un’idea che mi é venuta per il similcacio coi buchi…
    Ormai é appurato che il lievito di birra deve rimanere un ingrediente costante negli sformaggi, perché sa di formaggio. Detto questo, pensiamo ai buchi. Se si riuscisse a fermare la lievitazione dopo che si sono formate le bolle d’aria (io l’anno scorso avevo fatto un esperimento con lievito di birra + latte di mandorle in polvere, con un risultato strabiliante ma poi ho lasciato…)… diciamo con una cottura a bagnomaria (altrimenti in forno l’impasto diverrebbe pane) o con essiccazione… potremmo finalmente superare la generazione dell’agar agar, che solidifica ma tende a gelatinizzare il composto.
    Tu che ne pensi?

    Reply
  10. Semplicemente MERAVIGLIOSO!! Una gioia per gli occhi! 🙂 🙂

    Reply
  11. Ciao a tutti!vi seguo da anni in silenzio.oggi è stato finalmente rotto da questo gelato super invitante della nostra chef – scienziata Rita.saresti così gentile da dirmi dove compri tutti questi ingredienti “strani” così posso realizzarlo..mi ricordo che hai già scritto i siti online però ho spulciato un pochino indietro il tuo profilo senza trovarlo?
    Sono biologici?
    Ti ringrazio. Siete un gruppo ok!!!

    Reply
  12. Lali, non so che dire circa le bolle. Il veggrana affettabile ha dei residui si bolle al suo interno, ma piccole. Il fatto è che le bolle di sgonfiano appena rimesti l’impasto lievitato. Con l’agar agar aggiunto dopo il fenomeno è minimizzato dal fatto che devi fare in fretta a mescolare prima che la gelatina si rapprenda. Si potrebbe progare a cuocere in forno a basissime temparature, tipo essicatore, altrimenti la crema diventa liquida. A bagno maria secondo me che si scalda troppo e l’impasto diventa liquido.

    Reply
  13. Per quanto riguarda i filanti invece, le mie prove erano servite prorio a questo. In effetti poi ho lasciato stare, ma a quel tempo ancora non avevo scoperto il lievito di birra.

    Reply
  14. Allora sono contenta di aver inventato il Fiorelieve – il primo formaggio vegan a base di lievito di birra – e di averlo dedicato a te! ?

    Reply
  15. Lali, ti ringrazio. Ora ti racconto cosa è appena accaduto. Pensavo di fare del gomadofu mischiando della tahina e del burro di arachidi avanzato in frigo. Ho messo la tahina, le arachidi e il kuzu con i soliti 300 ml di acqua. Poi ho pensato a questa discussione e allora ho aggiunto un po’di bucce di psillio, agar agar sale lievito alimentare e ho messo sul fuoco. Cuocendo è diventato una pasta filantissima, meglio di qualsiasi mozzarella. TOlto dal fuoco ho aggiunto due panetti di lievito di birra fresco e ha continuato a filare alla grande, non ha perso consistenza. Ho messo il tutto in una pirofila foderata di pellicola e ora è in frigo che finisce di raffrezzare. Però, mentre guasdavo questo filane “strabiliata” mi sono chiesta: ma che cosa vogliamo avere con una vegmozzarella? Un formaggio che fini quando si riscalda in pizze, lasagne etc.? Allora che serve farlo rassodare con l’agar agar? Che serve prepararlo in anticipo? Si può mettere un filante appena fatto, no? Oppure ci serve la mozzarella per fare dei panini e delle capresi? Ma allora a che serve che diventi filante? Forse dovremo iniziare a cambiare prospettiva e smetterla di sentirci inconsciamente inferiori a chi mangia formaggi, no? Noi riusciamo ad avere i nostri filanti e i nostri prodotti che sanno di fermentato e umami e che niente hanno da invidiare ai formaggi crudeli. Che ne pensi? Però credo che questa discussione sui vegformaggi la si debba spostare … e buffo qui in un post di gelati!!!

    Reply
  16. Rita la meraviglia che hai fatto DEVI pubblicarla !!! ????? !!!
    Detto questo… ti dico che la penso come te! ?
    Infatti io le mozzarelle vegane le faccio sempre senza agar agar, essendo sufficiente l’amido che uso nel composto sia per renderla filante e pronta all’uso (se vogliamo, da subito) sia per farla solidificare se messa a riposo, così da potersi affettare per fare la caprese ?
    Il nostro alleato agar lo vedo bene per fare sformaggio tipo caciotte ?

    Comunque il mio formaggio vegan che non smetto mai di rifare e che giudico il più completo é la Tosrlla vegan, che é buono affettato come formaggio per la tavola vegana, si scioglie e fila col calore e fa anche la crosticina per cui é buono anche in padella o alla griglia come un tomino ?

    Secondo me si può spaziare… 🙂

    I tuoi sformaggi fermentati sono il futuro… Senza agar e senza cottura 😉

    Reply
  17. Lali, tante volte ho pensato di provare a fare la tua Tosella, ma mi trattiene l’uso di tanti grassi. Troppi per me. Cmq ciò che fa filare il vegformaggio, ho imparato essere le proteine/grassi non tanto gli amidi, che semmai servono a renderli cremosi e densi. Proteine e grassi però possono essere sostituiti con il più sano psillio. L’agar agar invece solidifica e da una consistenza più “plasticosa”. Io come amidi ormai uso sempre il kuzu, più salutare e non acidificante. Per quanto riguarda il formaggio realizzato ieri sera, stamattina l’ho tagliato e assaggiato: nonostante l’agar agar (secondo me tanto per la quantità di impasto usata) è venuto molto cremoso anche se affettabilissimo. A freddo è risultato meno salato e il sapore di tahina un po’ marcato anche se erano solo 9 g su un totale di 490 g totali !!! Ora devo provarlo a caldo, ma ci scommetto che filerà, visto che tornerà alla consistenza di quando era ancora caldo 😀 ovviamente. Cmq voglio provare senza i grassi di arachidi e sesamo.

    Reply
  18. Ok . ordinata ?

    Reply
  19. WOW babi !! non hai perso tempo 😀 Cmq è la seconda volta che ordino sia spirulina che clorella da quel venditore e mi sono trovata benissimo. 1kg di spirulina dura un sacco di tempo, anche a me che ne uso almeno qualche grammo ogni giorno … mi piace moltissimo il suo sapore, meno quello della clorella, ma anche lei è molto salutare quindi la mischio ad altro per correggere un po’ il suo sapore di acqua di stagno 🙁

    Reply
  20. I formaggi hanno un ruolo fondamentale nella produzione del formaggio, infatti mi sembra che se sono sotto la percentuale del 40% della composizione dello stesso, un prodotto caseario non possa chiamarsi tale. La Tosella vegan, per il suo contenuto di latte di cocco, che contiene una certa per entuale di grassi – anche saturi sebbene non nocivi cone quelli animali – secondo me assomiglia molto, e per questo motivo si comporta, proprio come un cruel formaggio. 😉
    L’importante é non esagerare con le porzioni… 🙂 Un pezzettino ogni tanto non guasta 🙂

    Reply
  21. Il gelato alla spirulina è sempre squisito! Mi sa che rispolvero il mio Gelato degli Snorky! Buona quasi estate a tutti!

    Reply
  22. Fatto oggi! Era delizioso!!! Grazie Rita! 🙂

    Reply
  23. Raffaella sono contenta che ti sia piacciuto il gelato alla spirulina. Probabilmente il gelato più salutare e “curativo” che esista 😀

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti