Crema estrema

Anche oggi cielo grigio e vento fresco, l’autunno riporta in casa la voglia di cucinare qualcosa a cui potersi dedicare, qualcosa con una cottura lunga e lenta, dunque da qui la mia idea di utilizzare i piselli spezzati: seppur possa sembrare strano, è la prima volta che li utilizzo da vegana, ma… una crema di piselli spezzati? Troppo ordinaria, no. Quindi ho pensato a due “estremi” nel piatto, i piselli spezzati, tipico “comfort food” italiano, e gli shirataki, prettamente orientali. È la prima volta che li provo, acquistati un paio di giorni fa per puro caso, visti lì nello scaffale del supermercato bio e bam, presi. Devo dire che il risultato mi è parecchio piaciuto, quindi non escludo di utilizzarli di nuovo in futuro… eheh, ma veniamo al dunque.
20150909053056Ingredienti:
50 g di piselli spezzati
2 patate di piccole dimensioni (e le mie erano davvero piccole, penso equivalessero a 1/2 patata di medie dimensioni)
60 g di spaghetti shirataki
prezzemolo
sale, pepe,
spezie qb
semi di girasole

Procedimento:
Mettere innanzitutto in ammollo i piselli spezzati per circa 2 ore, sciacquandoli sotto l’acqua corrente e cambiando l’acqua di ammollo almeno una volta. Trascorso il tempo di ammollo riscaldare una padella dai bordi alti, far “soffriggere” la cipolla e l’aglio in poca acqua, aggiungere le spezie (nel mio caso curry, peperoncino, mix di pepi e maggiorana) così da farle tostare. Una volta imbiondita la cipolla, versare i piselli e le patate, che avrete precedentemente pelato, farli rosolare leggermente e aggiungere acqua bollente pari a una volta il loro volume, necessiteranno ovviamente dell’aggiunta di altra acqua, che terrete di scorta già calda e aggiungerete quando opportuno. Il tempo di cottura è di circa 20 minuti, facilitato ovviamente dall’ammollo dei piselli, vedrete anche che i piselli e le patate si saranno sfaldate creando una crema densa, in cui i pezzi sono ancora visibili (e che secondo gusto può anche essere resa omogenea utilizzando un minipimer), ma a me piacciono i pezzi… gnam. Passando alla cottura degli shirataki, i miei erano confezionati in acqua, quindi scolarli e (secondo le istruzioni riportate), cuocerli in acqua bollente per circa 1 minuto, poi saltarli nella padella insieme alla crema di piselli. Spolverare con altre spezie, aggiungere qualche fogliolina di prezzemolo e giusto una manciata di semi di girasole.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Crema estrema e credo anche estremamante buona e golosa.

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  2. Devo dire che mi ha sorpreso piacevolmente, pensavo che la crema risultasse troppo “pesante” e invece no… leggera e gustosissima!

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  3. Mmmmh… da provare 😉 ! Userò gli spaghettini normali, però, perché gli shirataki mi fanno impressione 🙂

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  4. Bellissima crema da provare di certo. Gli shi….fanno impressione anche a me, li guardo sullo scaffale li prendo in mano e li rimetto al loro posto!

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  5. Devo ammettere che anche a me facevano parecchia impressione, infatti sono rimasta per 10 minuti buoni a fissare lo scaffale, ma non sono poi così male, figuratevi che anche mia madre (restia a provare cibi”strani”) li ha mangiati eheh 😉

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  6. visto che gli shiratake non li riesco proprio a trovare magari userò i classici spaghettini di soia….però la cremina bella densa di patate e piselli secchi mi fa molto cibo energetico e mi piace molto!!!

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  7. Che sapore hanno gli shirataki ?? 🙄
    Da cotti sono sempre viscidi, oppure somigliano ai normali spaghettini?

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  8. sono neutri come sapore anche se in commercio ci sono sotto forma di riso o di mezzi rigatoni lavorati con farina di soia e risultano più sapidi, quelli che ha usato per la ricetta, i più comuni diciamo tendono a rimanere “viscidi” se così lo vogliamo definire ma molto meno rispetto a quando sono nel loro liquido di governo, ah dimenticavo ci sono anche sotto forma di lasagna e di tagliatelle

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  9. Adoro le creme ed anche io uso spesso i piselli spezzati come base di partenza! Mi rifiuto di comprare quelli in scatola: zeppi di sale, conservanti e zucchero 🙂 Gli shirataki mi lasciano ancora titubante… il primo assaggio è stato un trauma per via della consistenza XD Se li trovassi a buon mercato, diciamo che potrei dar loro una seconda occasione… 😉

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  10. signore, nella mia prossima pubblicazione vi farò vedere come dare agli shirataki la consistenza di pasta canonica togliendo quel senso di “viscido” che vi infastidisce 😉

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