Ciao a tutti, la farina di castagne è per me un ingrediente speciale. In genere mi è di grande aiuto quando ho delle botte di fame di dolci perchè si può usare in mille declinazioni senza aggiungere zucchero. In questa torta in realtà dolcifico con la crema di datteri, ma si può fare anche a meno. È una torta supervelocissima se fatta con il robot da cucina, a mano ci vuole un pochino più di tempo. Con le stesse proporzioni e circa lo stesso procedimento si può fare la torta Castamela e la Castazucca!
Ingredienti:
300 g di carote
250 g di farina di castagne
90 g di olio di mais
250g di crema di datteri (150 g di datteri frullati con 100 di acqua)
100 g di mandorle sgusciate
lievito istantaneo
farina di cocco qb (per ricoprire la superficie)
Procedimento:
Pelare le carote e grattugiarle finemente, tritare le mandorle. In una capace terrina, unire le carote, l’olio, la crema di datteri e il lievito; mescolare vigorosamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare il tutto nella tortiera (ne ho usata una da 20 cm ma va bene anche più grande) e cuocere in forno a 170° per 30 minuti circa.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
GRAZIE!! 😀 Questa torta è a dir poco strepitosa!! Hai avuto un’idea meravigliosissima!! Grazie per averla condivisa!! 😀
Stupenda questa torta casalinga old style 😆 !!!
Ci vedo la terra feconda e il sole nei suoi bagliori autunnali 🙂 …
libidine doppia libidine…libidine con i fiocchi!
bless and bigga love!
L’accostamento carota-castagna deve essere proprio buona!!!! *_* wooooow!!! Che voglia!!!!
Grazie mille per i complimenti!
Ah dimenticavo: questa torta è ottima anche per chi soffre di celiachia visto che è senza glutine.
Questa la provero’ sicuramente! Grazie EnSabry per questa super ricetta!
Che accoppiamento divinoooo!! 😀 la dobbiamo provare anche noiiii 🙂 chissà che buone anche castamela e castazucca!! 😆
Per me ormai sei ufficilamente un mito!!!!! Ti adoro 🙂
Grazie anche a Silvia82, EnricaAnnalisa e Ametista per i complimenti! Cercherò di condividere tutte le ricette che ho sparse in giro…. non pensavo potessero piacere così tanto. Grazie!!!
Mi ha ispirato tantissimo questa ricetta, che mi sono messa a farla subito alle 10 di sera, ma mi è venuto un dubbio nel farla… non è che manca una componente liquida, che so, latte di riso o acqua? Perché l’impasto mi risultava molto secco, quasi da non riuscire a girarlo….allora ho provato ad aggiungere dell’acqua, non tanta, per riuscire ad impastare.
Ora è in forno… speriamo bene che riesca perché mi spiacerebbe non poterla mangiare.
Fammi sapere se mi sono sbagliata io o no.
le carote, a proposito, come le hai tritate? Io l’ho fatto con la grattugia, a filetti piccoli. va bene?
Ciao Stefania, io ho usato il robot da cucina e ho grattugiato le carote con l’accessorio per grattugiare il formaggio lasciando le lame per triturare nella parte sottostante, così posso aggiungere gli altri ingredienti impastare ancora un poco e versare; ci metto proprio 5 minuti. Prima (pochi mesi fa) usavo la grattugia classica che mi spoltigliava tutte le carote e faceva uscire un il succo, l’umidità delle carote dovrebbe essere sufficiente a consentire di impastare agevolmente.
Credo che facendola a filetti piccoli sprigioni meno acqua e l’impasto sia meno lavorabile, ma in cottura credo che dovrebbe venir bene. Comunque si può aggiungere liquido a piacere, più ne aggiungi e più la torta diventa “budinosa”. Non è un problema, va a gusti, mio marito la adora budinosa, io un po’ meno.
La castazucca la faccio grattugiata nello stesso modo e la Castamela tagliata a cubettini piccoli.
Fammi sapere come ti è venuta.
Sembra ottima, grazie!
Questa torta è a dir poco…STREPITOSAAAAAA!!!
Ciao a tutti questa torta e davvero ottima ma non capisco xke a me non lievita bene…. Non capisco se sia il forno o qualcosa che sbaglio….. Peccato comunque gusto ottimo!!! Grazie
Ciao Virginia, non ti preoccupare se non lievita, è normale. Non essendoci farina di grano e quindi glutine, non riesce a fare la maglia glutinica che la rende soffice. È normale che rimanga un po’ “budinosa”, è anche il suo pregio 😉