Biscotti al cardamomo

Quest’estate ho assaggiato un gelato al cardamomo che era a dir poco delizioso (e presto mi cimenterò anche con quello!) e sistemando la cucina ho trovato i semi, ho aperto il barattolo ed estasiata dal delizioso profumo ho voluto sperimentarlo nei biscotti, perfetti da soli o da inzuppare in un buon infuso alla frutta.

Ingredienti:
120 gr di farina integrale di farro
30 gr di farina di riso
35 gr di zucchero di canna
1 cucchiaio e mezzo di malto di mais
40 gr di olio
1 cucchiaino colmo di bicarbonato
3 cucchiai di cardamomo
acqua q.b.

Procedimento:
Sgusciare il cardamomo e tritare i semini nel macinacaffè o con un pestello come ho fatto io.
In una ciotola sbattere zucchero, olio e malto. Setacciare le farine e il bicarbonato, aggiungere l’acqua ed il cardamomo ed impastare fino ad ottenere il classico impasto della frolla.
Stendere la pasta spessa circa 4 mm e ritagliare i biscotti. Disporli sulla placca e cuocerli in forno già caldo a 180° per 15 minuti. Con queste dosi ne vengono 2 teglie.
Come al solito, lasciar raffreddare su una grata e conservare in un contenitore a chiusura ermetica.

Il punto:
Per spiegare a mamma cos’era il cardamomo e come erano fatti i semi, ho fatto una breve ricerca su internet e ho trovato le svariate proprietà di questa spezia. Era già conosciuta ed usata in India a partire dal IV secolo a.c. come pianta medicinale, utilizzata anche da Greci e Romani dal 180 d.c. ed ho letto che ne “Le mille e una notte” vengono elencate le proprietà afrodisiache 😉 Viene usata molto più in oriente che in occidente come condimento, tonico generale, antibatterico, carminativo ed antifermentativo, infatti i semi pare siano molto utili nei problemi digestivi.
Ci sono diverse varietà di cardamomo, ma differiscono leggermente solo nell’aroma. I semi più diffusi in Europa sono raccolti dalla pianta chiamata Elettaria cadamomum, che viene coltivata ed esportata dall’India. Mi sono anche stupita del fatto che questa pianta sia della stessa famiglia dello zenzero… e da questo probabilmente si denota la mia totale ignoranza botanica 😳
Visto il suo sapore che, pur essendo unico, ricorda vagamente il limone, è adatto a preparazioni sia dolci che salate, io personalmente nei biscotti così come nel gelato l’ho trovato perfetto, ma con delle spezie magari piccanti ce lo vedo bene in un risottino ehehe! In Egitto addirittura le popolazioni nomadi arabe aggiungono il seme all’infuso di caffè, mentre nel caffè arabo, il seme fresco viene macinato ed aggiunto alla polvere di caffè.

Ps:
Mentre questa ricetta viene pubblicata, io sono a conoscere le cuccioline che bello!!