Buricche ” con l’alma “

Ringrazio le autrici di un libro di cucina della bassa padana da cui ho tratto questa ricetta sicuramente antica e che ancora esiste a Ferrara,anche se interpretata diversamente.

Ingredienti per 20 pz. – 5 persone come antipasto o aperitivo

Per la sfoglia :

Farina 00 200 g.

Olio evo 50 g.

Acqua q.b. ( ormai sapete che l’acqua e’ una variabile dipendente dal comportamento della farina )

Sale un pizzico

Per il ripieno :

Ceci  secchi 200 g.

Acqua 1,5 l.

Sale un pizzico

Bicarbonato di sodio 1 cucchiaino

Preparato per brodo vegetale ( autoprodotto ) 2 cucchiai

Cipolla disidratata 1 cucchiaino

Aglio in granuli un pizzico

Prezzemolo un pugno

Aglio 1 spicchio

Olio evo 5 cucchiai

Parmaveg 3 cucchiai

Per la salsa :

Pomodoro fresco 150 g.

Olio evo 1 cucchiaio

Basilico / erba cipollina / timo freschi un pizzico ciascheduno

Sale un pizzico

Preparazione

Metto i ceci in ammollo per 24 ore in acqua addizionata con il bicarbonato.

Lesso nella stessa acqua aggiungendo sale,cipolla,aglio,base per brodo , fino a cottura, scolo e riservo.

Nel mentre impasto gli ingredienti per la sfoglia,che tiro a 3 mm. di spessore e taglio a dischi da 10 cm. di diametro.

Riduco i ceci a poltiglia nel mortaio, faccio un trito finissimo di prezzemolo e aglio, lo aggiungo ai ceci, manteco con olio e parmaveg.

Farcisco i dischi di pasta con il composto e li chiudo a mezzaluna; li sistemo su una placca, ungo con olio ( ho usato lo spray)

Inforno a 180 ° per 30 ‘

Faccio la salsa frullando il pomodoro con gli aromi e l’olio.

Sforno,impiatto e cospargo di gomasio .

Qualche nota:

Per cucina della bassa padana si intende quella dei territori di entrambe le rive del Po che attualmente ricadono nelle provincie di Mantova,Cremona,Parma e Reggio Emilia,dove si trovano le ” piccole capitali” ,Colorno,Casalmaggiore,Brescello,Boretto,Guastalla,Gualtieri,Luzzara che hanno una storia millenaria,sicuramente poco conosciuta ai piu’, e che videro i Pallavicino,i Gonzaga,i Correggio,i Farnese,gli Estensi,i Borbone,i Bentivoglio  dar loro lustro e prosperita’,lasciando palazzi,regge e tesori d’arte tutti da scoprire.

Vi prosperava anche una numerosa comunita’ ebraica che ha lasciato profonde tracce nella storia e,ovviamente,nella cucina locale.

Questa e’ appunto una ricetta che risale a quella tradizione.

Si possono farcire anche con formaggi e salumi ( non e’ il nostro caso ) o con la classica zucca. 

Si chiamano ” con l’alma ” , vale a dire con l’anima ( notare il lemma spagnolo ,che deriva dal fatto che gli ebrei sefarditi stanziatisi in quelle terre erano stati espulsi dalla Spagna nel xv secolo) poiche’  c’e’ il ripieno.

Grazie a tutti per l’attenzione,continuo ad ascoltare Die Brandenburger Concertos eseguiti da Pieter – Jan Belder.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Fantastica! Non ne ho mai sentito parlare, ma io non sono ferrarese doc. Devo chiedere a qualche amico che ha anche antenati nella comunità ebraica. Avevo un paio di libri ma mi sono limitata alla teoria..come sempre sei favolosamente raffinato e stimolante! Adoro anch’io quell’esecuzione 🙂

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  2. Micillo sei un cuoco doc

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  3. Micillo sei pazzesco e questa tua ricetta è perfetta!!!
    Sai sempre ritrovare delle vecchie tradizioni e ricette e riproporcele a meraviglia! Grazie 😀

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  4. Che bella ricetta! Mi ricorda un viaggio fatto con un’amica a visitare i castelli di quella zona!!! Ma di questo piatto non conoscevo l’esistenza! Noto con stupore che non hai il fai-ravioli: ma ti sono venuti perfetti ugualmente: bravoooooo! 🙂

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  5. Ragà!! Quanto siete bravi! Micillo… che figura facio io che non scrivo mai… BRAVO!!!!

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  6. quella zona la conosco abbastanza bene essendo cresciuta in quella linguetta di terra (la mesopotamia de noialtri) tra adige e po che è la provincia di rovigo ed avendo per lo più frequentato bassa mantovana e ferrarese crescendo..
    non hai citato autrice e titolo del libro di cui parli in apertura, sarei interessata…
    (hai letto “rinascimento privato” della bellonci?)
    per incuriosire ulteriormente chi non avesse mai frequentato questi posti va anche detto che sono meravigliosi dal punto di vista naturalistico… il lungo fiume e le campagne hanno il potere di rilassarmi come poco altro al mondo!!
    ultima cosa: bach è causale? ne ho una conoscenza parecchio supereficiale e non riesco a cogliere l’eventuale collegamento..
    ciao micillo, era tanto che non ti si vedeva da queste parti!! buone vacanze!! ^__^

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  7. ops! volevo anche dire che per poco non mando in tilt la tastiera causa bave prodotte dalla vista di questi panzerottini…. o_O!!!
    ^__^

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  8. ottimo con il ripieno di ceci..e che bello pensare che è una ricetta con tutta una sua storia..molto interessante!!

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  9. per Marta
    il libro e’ ” ANTICHI SAPORI DELLA TERRA E DELL’ACQUA – LA CUCINA DELLA BASSA PADANA ”
    di Sandra Montani e Anita Veroni
    edizioni Diabasis – http://www.diabasis.it
    Bach non ha nessun riferimento alla ricetta,ma e’ uno dei miei preferiti,sai io posto sempre o quasi di notte,quindi la musica e’ piu’ un sottofondo che vero ascolto per via del volume… e poi piace ai gatti.

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  10. Questi mi erano sfuggiti!!!!!!!!! Mamma mia che delizia!!!!!! Mi ispirano un sacco!!!!!!!!!!!! 😉

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  11. Queste sone le cose che mi fanno scofanare 🙂

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  12. grazie caro!
    il libro me lo procurerò senz’altro, mi incuriosisce davvero molto e sa….di casa!!! 😉
    spero di rileggerti presto, buon agosto! ^__^

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  13. mai viste nemmeno io!!!! però se mi dovesse capitare di incontrarle……ne prenderei una tonnellata!

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  14. Gemma86,ho visto le tue ricette,complimenti,soprattutto la focaccia al rosmarino.stupenda.se il numero e’ il tuo anno di nascita sei quasi coetanea di mia figlia,per cui raddoppio gli elogi…la cucina e’ un’arte che si coltiva con l’esperienza e tu sei gia’ brava,avanti cosi’.

    @ Marta: il libro e’ interesante,tieni presente che e’ di cucina tradizionale,quindi cadaveri e loro derivati a iosa,pero’ ci sono cose interessanti.
    spero sia un buon agosto,tanto vacanze non ne faccio,domani riprendo in cucina al pub fino al 12 ,l’ufficio non chiude,ma.. sabato vado in un agriturimo sui colli che ,forse,finalmente apre ed in cui dovrei lavorare ven sab dom. al proprietario ho gia’ fatto assaggiare qualche piatto vegan,e li ha assolutamente apprezzati,spero di poter inserire qualcosa nel menu’.

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  15. wow che delizia, altro che antipasto o aperitivo…

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  16. Giorgio Bassani cita questi tortelli ne “Il giardino dei Finzi Contini”, ma mi pare (non ho il libro sottomano) che li chiami “minuscoli buricchi” al maschile. I ricchi Finzi Contini li offrono agli ospiti come spuntino o merenda insieme ad altre squisitezze salate.

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