Pagnottella slò

Ispirata da Chicca e dedicata a Teo e Nello. W gli errori! (nel titolo si dovrebbe scrivere slow, ma ho scritto slò apposta, anche ricordando il film Daunbailò… e più avanti capirete perché!). Dopo il Mecpapi e i Macveg di Nello, Paola, Elettra, Alice , Glenda e tantissimi altri (scusate se non vi linko tutti!!!) mi è venuta voglia di provare un cibo che non ho mai assaggiato nella versione crudele originaria. Ma ovviamente il fastfood nella mia cucina è diventato… slò!  e mi è tornata in mente la mitica pagnottella della merenda scolastica! Ingredienti:
2 pagnottelle slò (dosi dimezzate del panino di Chicca, linkato qui)
2 vegburger Valsoia
qualche ciuffo di scarola
qualche fetta di cipolla di Tropea
1 bustina di ketchup Heinz
salsetta casareccia
salsetta al rafano artigianale
2 belle patate
olio evo sabino
sale
Procedimento:
Per le pagnottelle ho copiato la ricetta di Chicca (ma usando farina integrale mista a farina O macinate in mulino a pietra) e l’ho passata al mio fornaio di fiducia, Stefano. Ma ho sbagliato a fargli cuocere le piccolette nel forno a legna a calore evidentemente troppo forte, e così sono venute un po’ durette (solo il lato esterno per fortuna, dentro erano morbidissime)… ormai avevo già preparato gli ingredienti, e sono andata avanti nella farcitura… La prossima volta le cuocerò nel forno di casa a temperatura consigliata da Chicca (170-180°) (primo errore). Avrei volentieri provato qualche ricetta dei paninari nominati sopra… ma in frigo avevo da tempo una confezione di vegburger della Valsoia, per serate d’emergenza… e quindi per una volta niente autoproduzione… (secondo errore – devo dire un errore molto gradito… non sono affatto male questi vegburger!). Dopo averli spadellati nell’olio d’oliva rimasto dalla frittura delle patate (terzo errore) li ho posizionati sulle pagnottelle… sopra a uno strato di salsetta casareccia. La salsetta l’ho fatta così: ho cotto a vapore le foglie dure di un cavolfiore che avevo lasciato da parte e poi le ho frullate con qualche pomodoro secco condito, 1 pizzico di salsa di soya, ortica secca in polvere e peperoncino per aggiustare il sapore, et voilà.
Quindi ho fatto sulla pagnottella un primo strato generoso di salsetta casareccia, ho poggiato sopra il vegburger e ho proseguito con la scarola (avrei preferito le foglie di lattuga… di solito ce n’è sempre in frigo, perché Stefano la prende regolarmente e io regolarmente mi lamento che avrei preferito la cappuccina o la gentilina… e per una volta che Stefano si è ricordato di accontentarmi ci sarebbe invece servita quella sbagliata!!!) (quarto errore – anche questo non disprezzabile…)
Sopra alla scarola ho cercato di far stare in equilibrio la cipolla di Tropea che volevo tagliare ad anelli, ma Stefano che non ha capito cosa ci volevo fare con quella cipolla tagliata in modo anomalo, la sera prima facendo come al solito l’insalata (suo compito) l’ha spaccata a metà, così mi sono accontentata di mezzi anelli… (quinto errore)
E poi avevo da parte una famigerata bustina del ketchup Heinz, che di solito non uso mai se mangio fuori le patatine fritte… ma comunque da maniaca del riciclo me lo porto a casa, just in case… (sesto errore).
Una bustina era un po’ poca per 2… (settimo errore). Allora ho aggiunto un po’ di salsetta al rafano artigianale fatta dalla mia amica Sonia.
E poi compensiamo con le patatine, che mi sono riuscite discrete…
Naturalmente anche Stefano ci ha messo un altro errore del suo nella pagnottella: si è dimenticato di spennellarle e cospargerle di semi di sesamo, come da variante ispirata da Elettra…  (ottavo errore).
Beh, collezionando ben 8 errori, comunque la pagnottella alla fine sul piatto faceva una sua figura… e allora mi sono detta, vabbé ricorriamo al trucco di scena: spennelliamo i panini da freddi e buttiamoci comunque qualche semino di sesamo…

Non è stata una cattiva idea…
Hai visto Teo con quanti errori ho condito queste pagnottelle? Ma alla fine, come si suol dire: non tutto il male viene per nuocere! Anzi, ti dirò che il risultato è stato così buono, che non me lo sarei mai aspettato! Le abbiamo veramente sbranate con piacere! Certo, per te Nello sarebbe stato un antipasto… ma non temere, qualcosa ancora segue…

Prima della pagnotella-pranzo ci siamo mangiati frutta e verdura cruda. Finalmente le nostre ciliege sabine!
Poi un’insalatina con le ultime fave e un po’ di rucola che mi nasce nei vasi
E con le pagnottelle oltre alle patatine fritte un avanzo del giorno prima: una bella insalata di piattoni.
Qualche giorno dopo siamo stati a una sagra di un parente ruspante della pagnottella slò: il fallone! (cioè il massimo sbaglio! ). A Selci Sabino la prima (o seconda???) domenica di giugno si può gustare questa delizia originalmente vegan (pasta della pizza e farcitura di verdura con aglio, peperoncino e olio!).
Non è male questo fast-food contadino, no? E concludo con un paio di foto della mia cucina, pienissima di sbagli dappertutto (infatti è “arredata” in puro stile ReReRe… Erro-re su erro-re!).
Qui c’è Cirino in attesa della sua cena (altrimenti non sarebbe certo rimasto lì in posa…).
Ehi ma stasera non si mangia??? Contorno musicale: musica del trailer di Daunbailò. Il titolo qui ha per errore il nome giusto della versione americana (Down by law), ma in italiano invece è per una volta titolato meglio inserendo l’errore! Il film parla di un Benigni ingenuo bonaccione che finisce in prigione per aver ucciso non volendo un uomo con un tiro maldestro al biliardo… e lì si trova con due veri duri… ne nascono gag a non finire, ma è grazie all’imbranato Benigni che riescono ad evadere e quest’ultimo riesce persino a trovare l’amore di una bella, nonostante l’apparente maggiore prestanza dei suoi colleghi di fuga! Insomma, tutto questo per dire che anche dagli sbagli escono cose buone! La prossima volta, comunque, questa pagnottella slò cercherò di rifarla evitando gli errori, e soprattutto userò dei vegburger home-made come questi
P.S.:
Inserisco qui le immagini della confezione dei vegburger valsoia e degli ingredienti (ho messo anche la vaschetta interna che li contiene, che forse può essere utile come formina quando li facciamo in casa – dico forse perché non ci ho ancora provato).

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Grandissima!! Questo panino me me mangerei proprio ORA! Non importa che sia mattino, io lo voglio!
    E tutte le altre foto… mmm… Quei fagioli piatti li adoro; non sapevo si chiamassero piattoni, ma è un sacco di tempo che non li mangio. Il tuo regno è molto carino, piccolo e accogliente, credo metterebbe a suo agio chiunque con il gattone affamato in posa! =D
    Il film me lo segno; adoro Benigni e di questo avevo sentito parlare.
    Ma è quello della famosa scena in cui Benigni cammina da solo in campagna arrabbiatissimo e dice per 5 – 6 minuti solo “parolacce”?

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  2. fatti assumere nella catena di Mac Donalds…potresti rosicchiare loro clienti lavorando all’interno e potresti dare loro modo di guadagnare clienti con opzioni vegan…ehehehehehhbuona la salsina… la rifaccio! 🙂 ciao bella signora!

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  3. wow adoro la tua cucina, mi ricorda quella di mia madre che abita in montagna con quel caminetto enorme….bella davvero!!
    per i panini non ho parole…me ne sbranerei uno pure ora 🙂

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  4. Alla faccia degli errori Mariagrazia, ti é venuta fuori una mega-cena da leccarsi le… vibrisse !!!
    E quelle patatine poi… Slurp !

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  5. Ragazzi il lavoro mi chiama, per il momento grazie a tutti e stasera spero di aver tempo per risposte e commenti alle vostre deliziose nuove ricette!
    😉

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  6. Io non vedo nessun errore, ma tanto buon gusto sia culinario che nell’arredo della tua meravigliosa cucina! E che bella la tua maglietta!

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  7. Mariagrazia, ora che le ottime Pagnottelle slò (garantisco) sono sul web si propagheranno a vista d’occhio come “attrattori strani” (si veda la Teoria del Caos applicata ai sistemi sociali) e con un “effetto replicativo” di massa metteranno in ginocchio una delle multinazionali peggiori del pianeta, la McDonald.
    Siamo ad un punto di svolta, la Rete permette azioni che prima erano inimmaginabili e che possono avere un effetto salutare per tutti, umani, animali, il pianeta…
    Potrebbe essere l’inizio dell’Era Ecozoica…
    Sto delirando? Chissà…
    Sicuramente Safran e Zefira approvano… Chicca, come stanno i protagonisti del racconto?

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  8. Aggiungo che prima o poi dovremo fare uina canzone sulla cultura vegana eco-pacifista, se qualcuno scrive un bel testo posso musicarlo…

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  9. Che signor paninazzo!!! E che bella cucina!! Mi dimentico sempre di fotografarla io!! 🙂
    ps – abbiamo gli stessi piatti piani 😀

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  10. Mi piace tutto! dal panino slò alla cucina Re.Re.Re anche se è caotica per me, ma d’altronde è la tua cucina e si sà che i geni non sono persone normali 😉
    Ho visto quel film con Benigni, e posso dire che forse è l’unico che mi è piaciuto. Sò che qualcuno griderà all’eresia ma io non amo il comico toscano.
    Ciao Mariagrazia 🙂

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  11. Stupendo sono sempre grandi soddisfazioni i panozzi con le patatine fritte!

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  12. Come mi piace questo panozzo! E ricorda molto Nello (un baciotto Nello, ovunque tu sia).
    Mi piace la definizione errore su errore…non perchè penso che sia un errore anzi, la trovo calda…sai, come quei posti dove ti puoi rifugiare quando vuoi stare bene e tutto va bene? Non so se rendo l’idea. Errore su errore mi piace perchè non è la perfezione, quindi è umana.
    Una coccola a Cirino da parte mia

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  13. Nadir non sei l’unica, anch’io nonostante marito toscano doc non amo Benigni 🙂

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  14. Posso fare la guastafeste?
    Gli hamburger Valsoia non sono proprio Vegan… hanno dell’albume d’uovo in polvere tra gli ingredienti! 🙁
    Detto questo, ultimamente sono diventata una fanatica dei paninozzi (o veg kebabozzi) con dentro di tutto e di più! Quindi non posso che apprezzare questa tua ricetta… anche se con tanti errori! 🙂

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  15. Se tutti gli sbagli portassero a risultati così gustosi sarei fiera di ogni mio errore 😀 Tutto ottimo, complimenti!
    Cirillo è bellissimo, la sua posa in attesa di cibo mi ricorda il mio micione che non si smuoveva se non gli davi la pappa 🙂

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  16. Ho mangiato solo una volta da McDonald’s da ragazzina, trascinata dalle compagne di liceo… non ero veg allora, ma quei paninozzi mi parvero qualcosa di aberrante… a casa mia le fette di formaggio non erano mai state arancioni, né l’hamburger così strano… tutte quelle salse poi non facevano per me, così mi ritrovai a mangiare insalata… I vostri burger casalinghi invece mi ispirano un sacco, solo che sono una frana a mangiare panini… ehm… funziona lo stesso se li “smonto” su un piatto?
    Purtroppo Ilaria ha ragione, hamburger e cotolette Valsoia non sono vegan, a meno che non abbiano cambiato la ricetta recentemente… l’albume d’uovo che ci mettono è veramente una cosa stupida, oltre che subdola e non onesta. Mi sembra che la roba Valsoia sia veg solo se c’è scritto “100% vegetale”… se c’è scritto solo “vegetale” meglio controllare gli ingredienti (come se l’albume fosse vegetale, poi…)

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  17. AAAhh!!! Bellissimi! Ma dove li trovi i burger Valsoia vegan? Io li ho sempre visti con le uova… 🙁

    Ma ..la tua cucina mi piace un sacco!!! E’ la mia cucina preferita!!! E’ piena di cose!! E mi piace tanto anche il caminetto..e Cirino!! ihih!
    Per Benigni.. io lo adoro.. so tutti i suoi film a memoria.. e mi piace tanto “non ci resta che piangere”.. 🙂

    Un bacio!!

    Reply
  18. @Six, quello me l’ero scordato … piace anche a me, ma io adoro Troisi 😀 😀

    Reply
  19. Mariagrazia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Di errore in errore mi hai fatto venire di nuovo voglia di vegburger! Bravissima! Che bellina la tua cucina, sembra accogliente e … come direbbe un mio amico…ricca di buona energia!

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  20. Mariagrazia, mi piacciono le tue “storie” con tutti gli errori 🙂
    Un pranzo così è un pranzo da Re!
    Splendida cucina “calda” e spettacolo il Cirino in posa 🙂

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  21. B.B.e B.
    Bella la tua ricetta di sanduba (come popularmente diciamo
    in Brasile).
    Bella la tua cucina.
    Bello Cirino.

    Reply
  22. bello come sempre il tuo racconto… e anche la cucina, piena di oggetti e così vissuta; ma dimmi una cosa: come fa a bastarti un frigo così piccolo? a me ne servirebbero due con tutta la verdura che compro!!

    Reply
  23. @ MarkoPuff
    Pensa che stamattina avevo risposto a te e a qualcun altro e mi sono persa quello che avevo scritto… poi ho visto l’ora e come una Cenerentola all’incontrario sono fuggita sì, ma al lavoro!!!
    Speriamo che mi ricordo tutto… Allora, questo panino da pasticcere dei sogni te lo puoi rifare anche meglio (con tutti gli sbagli corretti!).
    Sono contenta che il mio “regno” ti mette a tuo agio, però questa è una casa anarchico-comunitaria!
    Il gattone invece di solito non mette a suo agio nessuno, perché con gli ospiti si eclissa!
    Spero che trovi il film, lo vorrei rivedere anch’io (l’ho visto una ventina d’anni fa e la scena delle parolacce non me la ricordo, a me è rimasta impressa quella di “I screma you screma we all screma for ice-cream!).
    😉

    @ Virginia
    Buona idea, veganizziamo MacDonald dall’interno! Però facciamo assumere qualche vegchef disoccupato, dai! Buona salsina e spero davvero a presto! Ciao dolcezza!
    😉

    @ Gamila I
    Che onore se la mia cucina ti ricorda quella di tua mamma! I panini te li potrai rifare senz’altro meglio e senza errori!
    😉

    @ Elettra
    Beh, è stato un megapranzo, e lo rifarei se possibile, ma ormai le ciliegie stanno sparendo e le fave ormai sono rimaste solo quelle secche… Sì ci siamo veramente leccati le vibrisse! Non credevo proprio che il junk food potesse essere così buono! Per le patatine, ho cercato di farle simili alle tue… ma ancora vanno migliorate! (sono fuori esercizio perché di solito le fa Stefano!)
    😉

    (fino a qui avevo già risposto stamattina ai commenti, ma per errore – ovvio! – mi sono spariti!)

    @ Lisa
    😳 sono contenta che ti piacciano tanto i miei “errori”, in effetti sono una gran pasticciona, ma me la cavo… La maglietta piace anche a me, l’hanno fatta in una scuola di quelle in cui Stefano segue i cori dell’Orecchio verde e rappresenta l’orto a scuola! Un progetto che il parco segue in questa scuola (per loro ho scritto una ballata musicata da Stefano che puoi trovare nel suo blog – se vai in vegamici trovi Stefano e l’indirizzo del suo blog, e lì il link su myspace!).
    😉

    @ Stefano I
    Lupus in fabula! Magari bastasse una pagnottella slò a far chiudere MacDonald! Speriamo almeno una riconversione veg come dice Virginia!
    😉

    @ Stefano II
    Se è destino si farà…
    😉

    @ ValeM
    Grazie cara! Dai fotografa anche la tua cucina! I piatti li ho presi all’Ikea…
    😉

    @ Elena
    Pensa che la cucina che tu trovi caotica a me pare un’isola di ordine finché non ci passa Stefano! Per fortuna l’ho fotografata prima del suo passaggio… Sì, è vero sono sempre sfuggita fin da bambina alla categoria della normalità… ma da qui alla genialità ce ne corre! Mi diverte che in cucina tanto spesso mi si consideri così provvista di tale dote, mentre nei campi in cui per anni ho seminato non vedo crescere quasi nulla… scherzi del destino!
    Benigni lo adoro fin dall’adolescenza, quando ha esordito in “L’altra domenica” come critico cinematografico sui generis… beh, una persona che ha girato un film come “La vita è bella” e riesce a incollare il pubblico recitandogli la Divina commedia, questo sì che è un esempio di genialità! Però si sa che de gustibus…
    😉

    @ Mirko
    Vegpaninozzo + patatine fritte = estasi!
    😉

    Reply
  24. La tua cucina mi sembra caotica perchè penso a quello che è pulire e spolverare! 😀 nei miei mobili probabilmente c’è anche più caos ..ma non si vede 😆 😆
    Per Benigni, è questione di pelle, io lo trovo esagerato e quando non apprezzo qualcuno, può fare anche dei capolavori, resta che non lo apprezzo. Inoltre la vita è bella l’ho trovato un pò scontato, confesso di non averlo visto declamare Dante, ma è per il motivo sopra detto.
    D’altronde a me piace Troisi, i suoi scheck sono delle vere chicche, eppure mia madre non lo sopportava … de gustibus
    Ciao e buona notte

    Reply
  25. @ Susi
    Sì, anch’io trovo il panozzo molto nellesco, e gli spedisco insieme a te un baciottolo nell’attesa che ci faccia sapere qualcosa.
    Dai, con gli errori ci ho un po’ giocato! A me piace scombinare tutto… W la biodiversità casalinga! Coccola passata a Cirino (che risponde come al suo solito con un morso!).
    😉

    @ Gamila II
    Leggi anche la mia risposta a Elena! (che mi dovrà spiegare come mai, prima o poi, il suo pseudonimo Nadir!)
    😉

    @ Ilaria
    I guastafeste sono i benvenuti! Ma stavolta la festa resta in piedi: i vegburger della Valsola sono certissimamente vegan. Ho ritagliato persino il quadratino degli ingredienti e se vuoi te lo copio! In realtà hai ragione fino a poco tempo fa anch’io li avevo guardati un paio di volte e lasciati lì per l’albume, ma l’ultima volta me li ha portati Stefano che ha giurato di non aver trovato traccia di questo fra gli ingredienti. Io come s.Tommaso ho letto e riletto incredula, e poi ho dovuto dargli ragione: ora si trovano i vegburger Valsoia vegan. Fuori c’è scritto vegetale.
    Sono contenta che hai gradito il paninozzo con tutti i suoi errori! Per me alla verde età di 46 anni è stata una scoperta…
    😉

    @ Valerie
    Io ti auguro di fare tanti errori che alla fine risultino come quelli della pagnottella slò! Certo anche a me non sempre fila così liscia… però devo dire che una pezza riesco a mettercela sempre! Cirillo è Cirino! (forte, un altro errore! è vero è bellissimo, ma anche lui non è perfetto perché non è coccoloso!!!! Ma noi gli vogliamo comunque tanto bene!)
    😉

    @ Lunaspina
    Ma che nome carino! Nuova nel blog o distratta io?
    Ma certo che puoi smontare la pagnottella slò sul piatto, magari si trova anche più comoda! Ti capisco, anche per me era il primo paninozzo e temevo di non riuscire ad addentarlo… invece è sparito in un attimo!
    Leggi cosa ho scritto sopra ad Ilaria! Bisogna controllare comunque gli ingredienti, perché forse ci sono ancora in circolazione anche i tipi con albume! Ovviamente però la cosa migliore è riparare l’errore e farsi un bel vegburger casereccio!
    😉

    @ Six
    Li ho trovati da Leon, un super che ho visto in giro nel Lazio, non so se c’è anche in altre regioni. Basterà fare un giro in internet!
    Sono contenta che la mia cucina ti piace così tanto! 😳 anche tu sei un’appassionata di chincaglierie eh? Nel camino in versione estiva mi piace metterci tutte le robe a seccare, così è abitato anche quando non si accende! E anch’io adoro sia Cirino che Benigni! Un bacione anche a te!
    😉

    @ Paola
    E’ bellissimo il tuo vegburger dalla testa ai piedi, ci credo che ti è tornata voglia!
    La mia cucina ti ringrazia… 😳
    😉

    @ Silvana
    Il mio pranzo al massimo è da regina anarchica che ha abdicato in favore di tutti gli abitanti del suo ex regno diventato una comunità autogestita! Heheheeheh!
    Sono contenta che ti piacciano le mie “storie” infarcite di errori (di questo era maestro Gianni Rodari!), la cucina e Cirino ringraziano!
    😉

    @ Xuxa
    W la sanduba slò!!!!! Obrigada por le 3 B!!!
    😉

    @ Pippi
    Sì, è vero, la mia cucina è molto vissuta… e con piacere! Il frigo a noi due basta, non compro surgelati e il piccolo spazio gelo mi è sufficiente per qualche provvista (le produzioni casalinghe come seitan, pesti, ravioli eccetera – ora ho anche due coppette di gelato di banana e due mazzetti di asparagi). E cerco di non tenere troppo a lungo le verdure, cerco di consumare il più possibile le cose fresche e di non accumulare. In questo modo posso tenere le verdure anche fuori dal frigo!
    😉

    Reply
  26. Stasera perdo colpi, mi stavo perdendo il post più gustoso della giornata per i miei gusti 🙂 Alla facciazza degli errori, ti assicuro che non li avrei proprio notati se tu non li avessi citati 🙂 Farò leggere a Teo sono sicura che anche lui gradirà e sopratutto cercherò per la miglionesima volta di fargli capire che dal suo errore forse ne verrà fuori qualcosa di buono 😉
    Grazie per questo bel post 😉
    Ps: la tua cucina re re mi piace un sacchissimo, adoro vedere tutte le cose a vista e Cirino in bella mostra non è da tutti i giorni 🙂 Un grande abbraccio ecozioco come sempre!

    Reply
  27. @ Elena
    sai che è da tanto che mi chiedo come mai hai scelto il nick di nadir?

    Beh, sulla polvere diciamo che chiudo un occhio… ogni giorno faccio l’essenziale, e poi un po’ per volta cerco di recuperare le cose rimaste indietro…

    Beh, quando qualcuno non ci piace a pelle tendiamo a rifiutare ogni cosa che fa… peccato! A me piace molto anche Troisi, per me uno non esclude l’altro, anzi insieme erano davvero grandi!
    buonanotte anche a te!
    😉

    Reply
  28. @ Chicca
    meno male che alla fine hai notato questa pagnottella slò che è stata fatta su tua richiesta e a tua misura! sono contenta che l’hai gradita! Certo è vero che con tutte le ricette che escono in continuazione non è facile orientarsi, io ormai ho perso la speranza di poter commentare tutto quello che vorrei…
    Come dicevo sopra, sul fatto degli errori ci ho un po’ giocato, soprattutto per far capire a Teo che anche sbagliando alla fine qualcosa esce fuori, bisogna sempre provare!
    Sono tanto curiosa del suo parere su questa pagnottella!
    Grazie da Cirino e dalla mia cucina!
    (e Stefano aspetta notizie di Safran e Zefira!)
    un abbraccio ovale ed ecozoico anche a te!
    😉

    Reply
  29. ce ne fossero di errori così..grazie per questo capolavoro di alta cucina ;)..riguarderò le confezioni valsoia (giusto da comprare una tantum…) chissà se anche da me è arrivata la nuova versione! certo che anche i vegburger carnevalschi dell’ultima foto sono di un bello!!
    La tua cucina non poteva essere che così, un rifugio sicuro ed ospitale, un angolo di estro e vitalità che racchiude tutti i segreti dei tuoi “ingredienti”..
    il lavello mi piace da morire e che dire del Cirino…a presto, un bacio!

    Reply
  30. dolcissima Claudia, grazie a te per una recensione così benevola!
    Il vegburger è meglio fatto a casa, però averne uno di scorta in frigo per le emergenze può essere utile, perché no? e poi questo si trova nei normali super.
    Ma come hai fatto a capire com’è il lavello, se ne vede solo un pezzo… comunque è quello originale di marmo che abbiamo trovato nel rudere!
    E segreti non ne ho più ormai molti, li sto rivelando tutti qui in Veganblog!!!
    un bacione anche a te!
    😉

    Reply
  31. è vero il lavello non si vede benissimo ma mi c’è cascato subito l’occhio perchè ne avrei voluto uno così..che fortuna ritrovarselo! dev’essere un gran bel rudere il vostro, si capisce da quella porta..adoro tutto ciò che è pietra naturale, rustico vero e non simulato!! certi segreti non si perdono a rivelarli…il tuo resterà sempre un tocco magico!!

    Reply
  32. Pensa che ne ho un altro identico nel cucinotto del cantinone!
    In effetti piacciono a tutti, anche se non riesco a capire come lucidarli alla perfezione…
    Sì qui siamo proprio in un antico borgo-rudere… mi mancano solo il giardino e l’orto… per cui questa sarà solo una tappa.
    😉

    Reply
  33. Nadir è il nome che ho dato alla mia prima gatta, una gatta nera con gli occhi gialli, bellissima e coccolosa. Poi ho cambiato casa e la gatta dopo un pò è sparita, provai a cercarla ma senza risultato, qualche tempo dopo facendo visita ad un’amica che abitava nella vecchia abitazione, mi disse di aver visto in giro una gatta che le ricordava Nadir, quindi spero che non abbia fatto una brutta fine. Quando ho deciso di aprire un blog, non volendo usare il mio nome, ho scelto come nickname il suo. 🙂

    Reply
  34. … e adesso mi dirai che vuoi sapere perchè la chiamai Nadir? 😆

    Reply
  35. Anche io non sapevo che quei fagioli si mangiassero piattoni e li adoro letteralmente! mi sa che me li faccio presto…… 🙂

    Reply
  36. Delizia per tutti i sensi!!! A partire dal gusto, naturalmente! Cirino è una delizia!!! Lo riempirei di baci! La tua cucina è calda e accogliente, piena di vita vissuta. Mi piacerebbe venirti a trovare! 🙂

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  37. Mariagrazie che cucina favolosa che hai!!! E’ lo stile che piace a me! Il panini sono una bomba di goduria e gli errori mi sa proprio che il risultato non lo hanno per nulla compromesso! sempreee brava!

    Reply
  38. Che belli questi paninozzi! Abbasso Merdonald e viva i paninozzi veg! La cucina é bellissima! Ho lo stesso tavolo azzurrino, quasi identico, vecchio vecchio, uno dei tanti recuperi, ma io l’ho messo in salotto e lo uso per il computer… La cucina l’abbiamo fatta nuova un po’ alla volta, ma abbiamo pezzi recuperati (anche in strada!) in tutta la casa, le sedie sono tutte di recupero ed una diversa dall’altra! Viva il recupero! Il lavello hai mai provato a grattarlo con il bicarbonato e la spugna dei piatti (dal lato verde che gratta)? Oppure potresti chiedere a un marmista (vai con la foto) 🙂

    Reply
  39. Avevo già avvistato questa ricettuzza e letto tutto!!! Che dire, nonostante i tanti errori, voluti o non, a me piace troppo!! Anzi mi piace proprio per tutti gli errori che avete fatto nella preparazione di queste pagnotelle!!!! 😀
    La cucina con cirillo in cerca di pappa, la trovo davvero deliziosa!! Molto carina e rustica… Stupenda veramente!!!!!!
    ps: Non posso dimenticare gli altri piatti bellissimi ( ciliegie dolicissime e le due insalatine strabuone), per non parlare del calzone del quale mi avevi parlato 😆 . Tutto eccezionale! Ma non avevo dubbi!!! 😉

    Reply
  40. Pagnottelle slò come “slò life”, “slò drive”, “slò food” (questo esiste già…), tutto ciò che è “fast” ha ora di che preoccuparsi…
    Significativo il fatto che sull’ultimo numero della rivista di Slow Food ci sia una bella recensione del libro di Safran Foer “Se niente importa – Perché mangiamo gli animali”. E pensare che due anni fa passavo tra un incontro e l’altro della bella manifestazione “Terra Madre” ascoltando anche Carlo Petrini e Vandana Shiva ma neanche loro parlavano dell’importanza di essere almeno vegetariani. Le cose a volte cambiano in fretta (e quindi giusto qui un “fast” ci sta bene…)

    Reply
  41. Ciao Stefano approfitto della tua presenza 😛 Porta pazienza per la nostra storia, sono dinuovo in vacanza Zefira e Safran 🙂 Mi darò da fare quando anch’io sarò in vacanza se tutto va bene tra una 15ina di gioni 🙂 Intanto un grande abbraccio 😀

    Reply
  42. @ Elena
    è tenerissimo il motivo del tuo nickname!Almeno la tua gattona è rimasta un po’ con te! Se vuoi mi fa piacere anche sapere perché l’avevi chiamata così, dato che per natura sono una curiosona…
    Ma a parte gli scherzi, no non è necessario che tu me lo dica!
    Heheheh, apprezzo sempre il tuo sense of humour! e me lo gusto nei tuoi commenti alle varie ricette! (in particolare i duetti con Nello!)
    😉

    @ Giorgia C.
    Fortissimo, anche tu hai un errore nel tuo commento! Era troppo forte il desiderio di mangiare i piattoni che ti è uscito nella penna!
    😉

    @ Titti
    Cucina Cirino ed io siamo felici di piacerti! Vienici pure a trovare! Vedrai però che riempire di baci Cirino sarà una impresa impossibile… Dovremmo anche risolvere la questione della difficoltà che avrebbe ad accettare Mercury (ovviamente se lo porti con te!)…
    😉

    @ Mannu
    vi ringrazio del vostro entusiasmo per la mia cucina! Temevo peggio! Sì, il panino forse è uscito gustoso proprio grazie a tutti gli errori, magari se lo rifaccio tutto giusto non mi sa di niente!
    😉

    @ Barbara
    il tavolino è verde acqua, ma forse in foto non si vede bene! Ce l’hai anche tu? forte! Sono contenta che apprezzi l’arredamento ReReRe! io ho persino una poltroncina-puff che ho prelevato a boulevard saint Germain, in uno dei nostri ultimi viaggi in camper!
    Grazie per i consigli per il lavello!
    😉

    @ Mimì
    Grazie sei proprio un tesoro! 😳
    Anche tu hai commesso un errore! non è strano – in questa ricetta ce ne sono a valanghe: hai chiamato Cirino Cirillo eheehhe!
    😉

    @ Stefano
    fast fast slò forever!
    😉

    @ Chicca
    beati Safran e Zefira! E beata te tra 15 giorni! Ma anche noi a metà luglio ci muoviamo verso sud!
    😉
    p.s. Teo ha visto la pagnottella dedicata a lui?

    Reply
  43. Aggiornamento:

    Ho inserito la foto della confezione dei vegburger valsoia e della lista degli ingredienti in coda alla ricetta!

    Errata corrige (ci voleva in questa ricetta!): il supermercato dove li abbiamo comprati non è Leon ma Risp! A Leon avevo visto quelli con l’albume!

    🙂

    Reply
  44. Si lo ha visto è mi ha detto che io le patatine non le ho fatte e che devo provvedere…ma anche oggi mi ha fatto arrabbiare e gli avrei dato un sacco di calci nel c..lo 🙁 Quanta pazienza che bistogna avere…vedremo come vanno le cose da settembre!
    Ps verso sud cosa significa? Perchè non fate una capatina in Sicilia? Un abbraccio

    Reply
  45. WOW fatina che meraviglia questi paninetti pieni di “difetti” 🙂
    i difetti trasformano il corindone in prezioso rubino e permettono ai semiconduttori di avere proprietà eccezionali… la saggissima materia ci insegna che i difetti rendono la materia eccezionale, come i tuoi fantastici e sorprendenti panini…la tua cucina mi piace tantissimo e Cirino mi ha completamente soggiogato da tempi immemorabili, quando guardavo la tua foto sul VB pensando che eri un genio del pandoro resistente e delle vongole felici!!!
    Bacionissimi Fata!!!

    Reply
  46. @ Chicca
    benedetti i nostri figlioli! Teo impara a farle te le patatine, così le prepari quando ti pare!
    A sud significa Capracotta, dove staremo un mesetto! ma non credo che ci potremo spingere fino alla Sicilia, perché partiamo con il vecchio macinino e con Cirino! magari fate un salto voi!
    Prima o poi comunque in Sicilia ci vorrei tornare!
    😉

    @ Cris
    La visione scientifica dei difetti è splendida! grazie del tuo contributo!
    Però bisogna distinguere fra errori potenzialmente fertili ed errori che invece chiudono le strade: la materia che dice? come distinguerli?
    Cirino sa il fatto suo… ne so qualcosa in prima persona…
    Sei troppo buona, io sono soltanto una pasticciona testarda!
    abbraccio ovale alla mia topetta!
    😉

    Reply
  47. Aaaaaah mi hai rubato la poltroncina di bd Saint Germain! Sei venuta a saccheggiare vicino a casa mia!!! 😛 Noi siamo a quota 7 sedie e 1 sgabello, due classificatori da ufficio in metallo a cassetti, un mobiletto basso da salotto in legno, un paio di tavolini, un portascarpe e un portabottiglie, un carrellino in metallo+cassetti in cotone da bagno. Altre cose le abbiamo salvate dalle immondizie in seguito a svuoto cantine (lampade, librerie, la mia scrivania…) ora che ci penso mezza casa!

    Il mio tavolino (quello come il tuo) viene da un pensionato per studentesse universitarie dove lavorava Lorenzo (il primo impiego come guardiano qui a Parigi), ogni camera ne aveva uno per studentessa, erano le scrivanie, é di quel bianco azzurrino chiaro chiaro+cassetto con maniglia in legno, solo che negli anni gli hanno incollato sopra un foglio di formica in finto legno scuro (che Lorenzo vuole togliere), é sicuramente stato costruito negli anni ’30 se non prima… Nella mia prossima ricetta lo fotografo e lo pubblico 🙂

    Attenzione alle etichette: estratto di lievito=glutammato monosodico! Anatemaaaa!

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  48. @ Barbara

    A bd Saint-Germain sono passata nel 2003 e forse non eri ancora a Parigi… altrimenti a saperlo la poltroncina te la lasciavo lì!
    Ma a parte gli scherzi, è proprio bello salvare le cose condannate ingiustamente alla discarica! io ho salvato anche dei vecchi mobili trovati nel rudere, tranne una cassapanca del Settecento malridottissima che ho dovuto dare via perché troppo ingombrante… ma abbiamo tenuto un antico armadio ottocentesco…
    E poi ci sono tutti i mobili di famiglia rimasti con noi…

    Sono curiosa di vedere il tavolino sosia del mio!

    Per il glutammato: grazie di ricordarci sempre i vari veleni che teniamo di solito tranquillamente in casa e consumiamo!
    Comunque facendo un giro in google ho scoperto che ci sono due scuole sul glutammato, una che dice che gli studi non evidenziano nessuna dannosità e una che lo teme come la peste! Chi avrà ragione? Non avendo il tempo di leggermi tutta la letteratura scientifica prodotta sul glutammato di sodio mi limito a fare uso del buon senso.
    Se mangio questi vegburger un paio di volte l’anno quanto glutammato di sodio assumerò? una quantità risibile… dato che il dado vegetale me lo faccio in casa e non uso molti altri prodotti confezionati…
    Anche l’aria delle grandi città è piena di sostanze velenosissime, ma ci vivono tranquillamente milioni di persone… purtroppo bisogna arrivare a dei compromessi, per cui ognuno decide quanto rischio vuole assumersi. Io per fortuna abito in un borgo dove non passano le automobili, quindi ho l’aria salubre, e ogni tanto mi posso concedere un goccetto di glutammato di sodio!

    L’importante nell’alimentazione è variare il più possibile perché tutti i cibi, anche quelli bio e di stagione, contengono al tempo stesso sostanze per noi positive e negative. Se mangiamo sempre lo stesso tipo di cibo, allora sì che andiamo incontro a possibili danni! Comunque stai tranquilla, la prossima pagnottella slò me la faccio con i vegburger home-made che ho fotografato in coda alla ricetta!

    un baciotto a Pizza!

    😉

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  49. Mariagrazia, sei deliziosa! 😉 😉

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  50. Ciao MaGra 😉 il glutammato monosodico è estratto da un certo tipo di alghe, e in giappone dove ne fanno largo uso si ha la più alta incidenza di cancro allo stomaco. ma come dici tu se lo uso una volta all’anno male non me ne coglie.
    Per il nome della gatta è presto detto… era nera, ma nerina o cose similari non mi piacevano, così da nera come la mezzanotte, che è l’opposto del mezzogiorno a cui corrisponde lo Zenit, è saltato fuori il Nadir che è il punto opposto allo Zenit. Semplice no?! :mrgreen:

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  51. Hai fatto bene a prendere la poltroncina! Il primo che passa é vincente qui… le cose durano pochino… a volte arrivano gli addetti del Comune per fare il ritiro e gli oggetti non ci sono già più! Fra le varie cose trovate ho dimenticato uno specchio Brot degli anni ’30 che ora é in cantina in attesa di restauro, un bellissimo pezzo di una vecchia ditta francese produttrice di specchi favolosi, il nostro é alto 1,70x circa 50cm a tre ante apribili, con cornice in legno, come quelli delle boutiques. Un vero peccato che finisse in discarica… Ultimamente abbiamo recuperato anche 8 poltrone della Ligne Roset originali degli anni ’70, ma non potevamo tenerle e così ho messo un annuncio su un sito di doni francese. Qui funziona molto, si chiama donnons.org. Chi ha delle cose in più mette un annuncio, un po’ come su e-bay, solo che é tutto gratuito, e regala le cose, é molto ben organizzato e presente in ogni zona di Francia in maniera molto capillare, io ho già regalato più di 300 oggetti, alcuni miei, alcuni regalatimi o salvato dalla discarica! Peccato che in Italia non ci siano iniziative così… Su quel sito ho anche regalato un bel (?) paio di scarpe costosissime, ma crudelissime, dopo uno scambio di mails con Sauro… Insomma, l’importante é evitare di aumentare il volume degli oggetti in discarica!!!

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  52. A proposito del glutammato hai ragione a non preoccupartene visto che ne mangi raramente… io invece lo evito il più possibile, per varie ragioni, la prima é proprio per il fatto che siccome siamo esposti a un sacco di agenti nocivi che non possiamo evitare (come l’inquinamento dell’aria) almeno quelli che posso non assumere li evito, la seconda é che si trova nascosto in talmente tanti prodotti che sicuramente lo assumo senza volerlo, basta andare a mangiare al ristorante per esempio e nemmeno io ne sono esente… La terza ragione é che in seguito a un periodo (durato qualche settimana, neanche poi tanto) in cui andavo ogni sera a cena al ristorante cinese ho sviluppato un’allergia a questa sostanza che mi ha dato abbastanza problemi, ho avuto una sensibilizzazione che mi ha portata a grattarmi come una scimmia per anni ogni volta che ne mangiavo. Ora facendo un’attenzione paranoica va’ meglio. Nel senso che se ne mangio ho solo un leggero prurito sugli avanbracci, a volte niente.
    Purtroppo c’é molta confusione a proposito di questa sostanza, normalmente presente in natura e anche nel nostro cervello. Il Parmigiano Reggiano (prodotto che a noi non interessa, ma porto solo l’esempio per conoscenza) contiene molto glutammato, ed é un prodotto considerato “buono”, tanto che un tempo ne davano un pezzettino agli ammalati e ai convalescenti per “tirarli sù”, questo prima dei deliri e del consumismo… Ma il glutammato così formatosi é naturale, non sintetico come quello che troviamo in molti prodotti, creato artificialmente e dannoso per la salute.
    Quando si comincia a sentir parlare di una sostanza e a dire che sono stati fatti degli studi e che sembrerebbe che… etc. troverai sempre pareri che dicono: noooo, non é vero! Non é dannoso! Perché le voci fuori dal coro mettono a repentaglio interessi economici importanti. E’ già successo per Coca-cola, il fumo, l’alluminio, lo zucchero, il latte vaccino stesso che noi non consumiamo, ma che adesso SEMBRA che favorisca l’osteoporosi, invece di contrastarla…
    Tanti anni fa’, almeno 15, lessi per caso che il piombo nei denti era tossico etc. Non mi sono più fatta fare otturazioni in piombo, ma bianche, senza aspettare 80 anni di studi clinici che dimostrassero con assoluta certezza che era vero. Infatti adesso in alcuni stati più evoluti é stato vietato l’uso di amalgama di piombo ai dentisti. Quando l’alternativa c’é la sfrutto.
    Per quanto riguarda il glutammato non mi piace proprio l’idea di ingurgitare sostanze chimiche, quindi cerco di evitare tutto quello che é emulsionanti, conservanti, coloranti&Co di origine sospetta, ragione per cui mangio bio.
    Poco tempo fa’ leggevo che una persona ingoia, in media, all’anno, due chili di sostanze nocive con la propria alimentazione. E’ ENORME, alla faccia delle soglie massime consigliate etc. anche se diluite nell’arco di un anno il corpo queste sostanze nocive le deve metabolizzare e smaltire (ove possibile, se non si depositano nei tessuti).
    Ovviamente non sto facendo il pipettone a te, anche se potrebbe sembrare così :mrgreen: voglio solo dire che spesso le persone si dicono “ma si, dai, una volta ogni tanto” senza realizzare che in effetti é molto più spesso di quello che percepiscono, il loro “ogni tanto”.
    Detto questo io oggi ho fatto il gelato in una gelatiera che probabilmente ha la vasca in alluminio ORRORE! E ieri sera ho fumato una sigaretta! Che con quella che mi ha dato Mirko la sera che ci siamo conosciuti e quelle che ho fumato al matrimonio dei cugini fanno almeno 5 sigarette a giugno 2010!
    Insomma… ognuno si avvelena come può no? 😉

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  53. Prima di rispondere una precisazione: ho riletto gli ingredienti del vegburger e ho visto che non c’è scritto espressamente “monoglutammato di sodio”, ipotizzo che quindi siano le “proteine vegetali idrolizzate”: è così Barbara? (aiuto Cris, ci serve una chimica!)

    @ Ele-Na-dir
    Sì avevo letto che il glutammato veniva prodotto dalle alghe, ma ora si preferisce farlo dai fermenti, per via chimica suppongo.
    Certo, di qualunque cosa si tratti meglio evitarne il consumo regolare! Ma in questa ricetta zeppa di “errori” ci stava alla perfezione!
    Carina la gattina nera come la mezzanotte… beh, ora che me l’hai spiegato è lapalissiano! :mrgreen: E’ una bella storia!
    😉

    @ Barbara
    quella poltroncina di bd Saint Germain ti ha ispirato parecchio! Sono proprio felice che almeno in Francia l’economia del dono ha preso piede! Sono altri passi avanti verso la società ecozoica del futuro! E tu sei una donatrice da primato, bravissima! In Italia c’è come al solito molta casualità e improvvisazione, ma anche tanta generosità! A me mi hanno aiutato tantissimo quando ho messo su casa!
    E passiamo al benedetto glutammato (leggi cosa ho scritto sopra e dammi conferma).
    Fai benissimo a passare informazioni così importanti, ci mancherebbe! Io le leggo sempre con piacere nei tuoi commenti, spesso mi confermano cose che già so, ma a volte mi risultano nuove, quindi ben vengano! Anch’io cerco il più possibile di fare circolare quello che so per aiutare la nostra madre Terra a riprendersi!
    Purtroppo hai ragione che i veleni non sono sempre espressamente segnalati… e gli interessi economici ostacolano la vera conoscenza di come stanno le cose per decenni…
    Pure io rifuggo da tutto ciò che sospetto essere chimico. E purtroppo anche così e comprando bio non ci salviamo: anni fa alcuni ecologisti che vivevano isolati in campagna e coltivavano in modo biologico il proprio orto si sono fatti analizzare… e purtroppo anche loro erano pieni di sostanze dannose… purtroppo basta respirare l’aria ormai pestilenziale del nostro povero pianeta… e la pioggia cade trasportando di tutto… Questo ci dovrebbe spingere non alla rassegnazione, ma proprio al contrario, a cercare di togliere il più possibile la robaccia dalla circolazione.
    Io per fortuna non fumo ormai da una vita: ho iniziato a 16 anni con qualche sigaretta nel bagno della scuola e dopo i 18 fumavo quasi un pacchetto al giorno… ma a 22 anni, dopo una fumosa notte brava di Capodanno mi sono beccata un tale bronchitone che smettere mi è venuto spontaneo… Ormai il fumo mi fa proprio schifo… e non capisco più che piacere ci potessi trovare in quel puzzo disgustoso…
    😉

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  54. Io fumaAVO le Gauloises 🙁 🙁 ….. ora sono un remotissimo ricordo!!! 🙂 🙂

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  55. ti ho mandato una mail Fata 😀
    buonanotte, un’altro giorno tornerò a scriverti la storia delle molecole docili e di quelle pigre 😀

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  56. @ Titti
    io al massimo ho fumato le camel e le sigarette fatte a mano con il tabacco inglese! la gauloise forse l’ho provata una volta…
    😉

    @ Cris
    grazie, vado subito a leggermela! buonanotte!
    😉

    Reply
  57. Titti!!! Gauloises! Ma sono terribili! Come facevi??? Ih ih ih… Io resisto molto bene al fumo… ma quando siamo in compagnia di qualcuno che ha le sigarette… cediamo… infatti cerchiamo di convincere tutti i ns amici a smettere dicendo loro di farlo per noi… per non indurci in tentazione…

    Il glutammato monosodico viene chiamato anche esaltatore di sapidità, estratto di lievito, E621, ma anche le sigle da E620 a E625 designano derivati di questa sostanza, sto citando il libro La verité sur les étiquettes alimentaires di Laurence Wittner ed Leduc.s, in Francia possono chiamarlo anche épices o extrait d’épices… Anni fa anche il brodo granulare vegetale Rapunzel conteneva dell’estratto di lievito e per questo c’é stata molta meraviglia quando un autore di un libro ne ha parlato qui in Francia (Le mensonge alimentaire del dr. Halas-Ulrich Grim ed. Guy Tredaniel) menzionando il prodotto e la marca… Io non l’ho più comprato, anche perché ho trovato quello in polvere “Sapori” della ditta che fa le salse i-Bi (quelle vendute anche alla sagra del seitan) che é molto più buono, ma avevo visto che al negozio bio i barattoli di vetro Rapunzel avevano la scritta in grande “Senza glutammato”. Non sono più tornata a questa marca perché non mi interessa più, visto che mi trovo bene con l’altro prodotto e che quando lo finisco voglio fare il dado di Chicca. Anche il Bimbi ha una ricetta per farsi il dado home-made… Insomma, io il glutammato lo evito, ma esco al ristorante e non divento paranoica, come dici tu Mariagrazia, non siamo al riparo dalle sostanze nocive, ma faccio attenzione.

    Per esempio il fatto di mangiare bio… qui in Francia stanno aumentando gli agricoltori che passano al bio, anno dopo anno, anche se piano, questo perché il governo da’ anche delle sovvenzioni per sostenere quelli che vogliono fare la conversione e avranno dei costi aggiuntivi. Secondo me lo fanno perché si sono resi conto che inquinano troppo i terreni e le acque=persone sempre più malate=spesa sanitarie elevate etc. Ma se non ci fosse chi mangia bio, cioé se non ci fosse la domanda del bio… gli agricoltori non sarebbero incentivati a cambiare solo per avere delle sovvenzioni, che poi finiscono a conversione effettuata…
    La Francia é il Paese che utilizza più concimi chimici e pesticidi in tutta Europa, questo perché dopo la seconda guerra mondiale si sono ritrovati con gli scarti azotati dell’industria bellica da smaltire e con le fabbriche da riconvertire. Hanno pensato bene di prendere due piccioni con una fava e hanno “creato” i concimi chimici azotati, promuovendone l’utilizzo, con il risultato che adesso i contadini francesi sono i più grossi utilizzatori/inquinatori d’Europa.
    Da un paio d’anni compaiono regolarmente sul Nouvel Observateur articoli/interviste al dr Chapelier direttore delle ricerche all’ospedale di Montpellier che studia i tumori/incidenza etc. e in ogni intervista parla dei legami pesticidi/concimi chimici e tumori. Stanno anche studiando il perché certi tumori abbiano incidenza doppia tra gli agricoltori, o perché il tasso di infertilità sia più elevato in questa categoria che in altre… Io lo so di non essere al riparo dal tumore solo perché mangio bio… ma se la gente vuole bio i governi lo promuovono (e non solo il bio, anche tutto un sistema ecologista conseguente) perché i cittadini ne sono consapevoli, e questo fa’ bene a tutti: a noi, agli animali al suolo, non é solo questione di guardare il proprio interesse e di risparmiare i 50 centesimi sul pane andando al Carrefour, bisognerebbe avere una visione più ampia della cosa e proiettata nel futuro, ma del pianeta tutto, non della nostra piccola e insignificante persona… Spero di essere stata chiara 😳

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  58. Questa ricetta continua a venirmi in mente, non ho mai mangiato i veg burgher, ma non li mangiavo neanche da onnivora:più igenico produrseli in casa. Sabato vado al market prendo la confezione Valsoia, uguale alla tua, 100% vegetale, leggo per scrupolo e trovo l’albume:( …e l’acquolina in bocca aumenta.
    Per Pizza pie: immagino che in Francia la presenza delle centrali nucleari, non aiuti.

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  59. Non aiuta per niente Akentos!!! Non farmici pensare!!! Anzi… cerco di non pensarci apposta!

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  60. Avete una ricetta per fare questi veg burgher in casa?

    Apple, ti comprendo:( anche qui vogliono costruire le centrali, dimenticandosi che abbiamo votato No ad un referendum…meglio lasciar perdere.

    Voglio mangiare questi paninotti goduriosi.

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  61. @ Barbara I
    Sono d’accordo con te per il glutammato e il bio, condivido tutto!
    Alla tua lista di sigle magari aggiungiamo anche un altro paio di nomi sotto cui si nasconde il famigerato glutammato: “estratti idrolizzati proteici” o “estratto di lievito”. Bisogna poi sapere che il glutammato è presente come precursore nella soia, e quindi tutti gli alimenti a base di soia ne contengono naturalmente, quindi meglio non abusarne.
    😉

    @ Akentos I
    Hai ragione è meglio farsi il vegburger in casa, l’hai vista la foto di quelli che ho inserito a fine articolo (guarda sopra)?
    Hai ragione in Francia, ma anche da noi che non siamo così lontani dai suoi confini, il nucleare è un bel problema! Speriamo che noi non riusciremo ad accollarci anche questo…
    😉

    @ Barbara II
    Speriamo che in Francia aprano presto gli occhi e smantellino lo smantellabile! beh, magari puoi sempre tornare in Italia! con tutti i suoi difetti, ma almeno in questo siamo fortunatamente indietro!!!
    😉

    @ Akentos II
    Il blog è pieno di ricette di vegburger, l’ultima mi pare quella pubblicata da Chicca a base di okara. Cerca vegburger nella casella di ricerca sopra.

    Comunque ti do la ricetta di quelli che ho fatto in casa, fotograti sopra, facilissima:

    un pacchetto con un mix di cereali e legumi a piacere (anche mezzo, dipende da quanti ne vuoi fare)
    1/2 patate
    curcuma
    cumino
    finocchiella in polvere
    noce moscata
    aglio in polvere
    peperoncino in polvere

    Fai cuocere il mix di cereali-legumi (nel mio c’erano farro orzo lenticchie e fagioli mi pare) e fai bollire le patate.
    In una terrina mescola i cereali-legumi e le patate schiacciandole bene con una forchetta.
    Aggiungere le spezie e il sale q.b.
    Formare i burger e cuocere al forno per una ventina di minuti oppure una girata e una voltata in padella.
    (Se restano troppo umidi prima di cuocerli passali nella farina di mais. E se hai tempo lasciali un po’ in frigo a compattarsi.)

    Spero che riuscirai presto a farti la pagnottella slò!!!
    😉

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  62. Estratto di lievito c’é… infatti Rapunzel lo chiamava proprio così… visto che gli é permesso perché non nasconderlo? Mentre estratti idrolizzati proteici mi mancava, devo dire che fanno prova di una fantasia criminale che meriterebbe una medaglia! Che io sappia il glutammato naturale, presente anche nel corpo umano non da’ problemi, é messo sotto accusa proprio quello di sintesi, quello che io evito, anche perché la natura fa’ le cose bene generalmente… se non ci mette lo zampino l’uomo 😆
    Noooo, credo che malgrado tutto resterò in Francia! 🙂 Si sta troppo bene! E poi l’Italia non é abbastanza lontana dalle centrali… mi sono già beccata Tchernobyl quando ero piccola e abitavo a Udine… La prossima volta che cambio Stato, al limite, é per andare in Giappone! 🙂
    Io come “bistecchine in depannaggio” di solito tengo le Soja Filet di Provamel Nature, ma ho visto che altri tipi aromatizzati contengono… estratto di lievito! Argh! La prossima volta che faccio delle polpette o dei burgher ne faccio di più e li congelo. Non sarà il massimo congelare ma sempre meglio che le cose pronte…
    Ciao! 🙂
    PS: forse ho perso un pezzo, ma chi é Apple? Io non ho visto commenti di Apple qui… 🙁

    Reply
  63. Grazie Mariagrazia:) giovedì, sto a casa e preparo i tuoi veg burgher. Per quelli di Chicca attendo, non ho ancora incontrato l’okara, il tofu ed altre cosette nuove per me.

    Pizza pie, scusami, non so da dove ho tolto Apple, sono stordita di mio, poi questa totale ed improvisa rinuncia alle proteine animali, sicuramente ha contribuito al peggioramento. Ho mangiato più mele in due settimane che in 40 anni di vita.

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  64. Molto interessante tutto quello che si sta dicendo sul glutammato…
    Se vogliamo arrivare (sani) all’Era ecozoica è bene avere le idee chiare!
    Nel frattempo, in onore alle Pagnottelle slò che lasciano in pace le povere vacche e tanti alberi tagliati per far posto a pascoli che dopo poco tempo diventano deserti (come in Amazzonia), ho pubblicato sul mio blog: http://www.orecchioverde.ilcannocchiale.it la recensione del bellissimo libro di J. Safran Foer “Se niente importa”.
    Chicca, a proposito, dove sono in vacanza Safran e Zefira? Beati loro…

    Reply
  65. @ Barbara
    Anche il glutammato naturale presente in dosi massicce nella soia può creare problemini, meglio non esagerare!
    Sì mi sa che la meglio cosa è surgelarsi una produzione propria… magari non la ricetta che ho dato sopra perché le patate vanno consumate subito! basta sostituire la patata con la farina di ceci ed ecco qua i vegburger pronti da surgelare!
    😉

    @ Akentos
    Fammi sapere come ti escono i vegburgher con la ricetta che ti ho dato e spero che finalmente avrai la tua pagnottella slò! Vedrai che recupero!
    😉

    @ Stefano
    la pagnottella slò la faccio col vegburger fatto in casa la prossima volta, questo è certo!
    😉

    Reply
  66. Eh no! Non toglietemi la soja eh! Sono drogata di fitoestrogeniiiiii! No, non é vero, ma il tofu buono lo mangio volentieri, anche se alterno con il seitan nelle occasioni speciali (insomma i piatti che una volta si mangiavano la domenica, ma più sani e meno crudeli!) 🙂 E poi tante leguminose! Che buoneeee! 🙂
    Viva il mondo vegetale! 🙂

    Anche a te manderò un link per andare a vedere una trasmissione/inchiesta andata in onda su M3, parlano dell’industria agro-alimentare e degli orrori che fa, se vi interessa potete andare a guardarla: non si scarica, si visiona direttamente da lì e dura un’ora e 40 minuti!

    Dopo averla vista siamo ancora più contenti di essere vegani! 🙂

    Reply
  67. Preparati per pranzo i vegburgher:), grazie Mariagrazia, ho usato la tua ricetta, con qualche variazione…nel mio mix c’erano anche piselli, ho aggiunto della cipolla tagliata piccolissima e ripassata in padella, aglio e poi il curry del Nepal, in quelli che ho mangiato oggi ho aggiunto anche un poco di peperone, sempre ripassato in padella. Li ho conditi con una salsa in agrodolce, fatta sul momento. Ho usato l’attrezzo per hambugher, ma li preferisco più alti, mi piace affondare i denti…Questa sera continuo la preparazione e li congelo.

    Reply
  68. @ Barbara
    Certo, viva il mondo vegetale! (infatti seitan e tofu io li mangio una volta ogni due-tre mesi! li uso soprattutto per veganizzazioni speciali, ma nel mio menu quotidiano ci sono soprattutto verdure, cereali e legumi)

    Grazie per la segnalazione del documentario, anche se degli orrori dell’agricoltura industriale temo ahimé di saperne già abbastanza…

    😉

    @ Akentos
    Interessantissime le tue variazioni, e la salsa in agrodolce come l’hai fatta? E quanto è durata la preparazione? sarebbe carino vedere la tua versione, ma tu non sei ancora iscritta come chef o sbaglio? Che aspetti?
    😉

    Reply
  69. Buongiorno Mariagrazia e Tutti, scusa se mi permetto di contraddirti… non é per insistere che tu vada a vedere il documentario, al contrario ti capisco benissimo, anch’io non guardo, di solito, certi film perché sapendo già un sacco di cose non mi piace rigirarmi il coltello nella piaga da sola, non sono per niente masochista, anzi cerco di vivere serena… Ma la cosa che mi ha veramente molto colpita di quella trasmissione é la maniera chiara con la quale spiegavano certe pratiche e tecniche sia di allevamento dei poveri animali, sia dei comportamenti delle persone del settore. A me questo film é interessato per avere argomenti con gli onnivori, anche perché si capiscono certi meccanismi di produzione con le conseguenze, ma a livello globale. Secondo me la lacuna maggiore delle persone che non si pongono dubbi etico/ecologisti é proprio la mancanza di questa visione globale del problema. Gli allevamenti di maiali intensivi della Bretagna, qui in Francia, con i loro liquami stanno inquinando il terreno, il mare e le falde acquifere di tutta le regione… il cittadino medio pensa: tanto io compro l’acqua minerale al supermercato… Non so se mi spiego! 😯

    Una parte del film che ho trovato molto interessante é quella sui salmoni di allevamento norvegesi bio e non: sviluppano le pulci a causa dell’alta concentrazione nelle gabbie, allora vengono curati con un pesticida, che é autorizzato solo come pesticida agricolo, quindi non se ne conoscono gli effetti sugli animali e le conseguenze sugli esseri umani che consumano questi animali. I salmoni guariscono, una certa parte muore perché non sopporta la sostanza chimica, ma muoiono anche i pesci che vivono nei paraggi degli allevamenti. Hanno mostrato su una piantina il numero di allevamenti di salmone sulle coste norvegesi: sono decine e inquinano tutto il mare, quindi neanche più i pesci selvaggi sono “sani”, e in più dovrebbero dar loro il pesticida nel mangime e invece hanno intervistato un allevatore il quale ha detto che lui butta i secchi di pesticida in mare!!! Allora il giornalista gli ha chiesto se lui mangia salmone, ha risposto di no! Uno studioso norvegese ha anche fatto vedere dei pesci pescati nelle zone degli allevamenti dei salmoni, hanno delle malformazioni fisiche che stanno studiando perché temono che siano modificazioni genetiche. Hanno mostrato tutto ciò al Ministro dell’agricoltura francese (Paese grosso importatore e consumatore di salmone) che non ne sapeva niente ed é rimasto abbastanza scioccato!

    E altre pratiche sugli animali e sugli alimenti che vengono prodotti… Io ho sempre trovato aberrante il termine “industria agro-alimentare”… non si può delegare una parte della nostra vita (la nutrizione appunto) ad una industria! E’ un po’ come quelle persone che escono sempre a pranzo, o che lavorando tutto il giorno si comprano un panino ogni giorno! Io dico sempre: fatevelo! Almeno sapete cosa ci mettete dentro, se lo fate con le mani pulite o no etc.

    Insomma la cosa terribile é che stanno facendo dei danni mostruosi e spero proprio che a forza di parlarne anche il resto della popolazione ne prenderà coscienza, a volte mi demoralizzo perché penso che io sto attenta a dove buttare i giornali perché vengano riciclati e poi c’é un’industria dietro casa che in un giorno di attività mi inquina 100 km cubi di terreno per 50 anni!!!

    Allora come atto dimostrativo ieri ho ordinato lo stampino per fare gli hamburger… prossimamente monterò un laboratorio di produzione bio-casalinga di hamburger vegetali… mi sa che dovrò comprare un altro congelatore! 😆

    Grazie per sopportare i miei sfoghi: mi aiuta tantissimo in questo periodo di incomprensione generalizzata! 😛

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  70. Allora aspetto la nuova versione fatta in casa, ho già l’acquolina in bocca…
    Dunque viva la Pagnottella slò e lasciamo in pace i salmoni…
    Anche Safran sarà d’accordo, non è vero Chicca?

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  71. Sono al termine di una bella settimana crudista, ma adesso bramo quel panino e quelle patate! Magari però con un burgerino home made 😉

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  72. Passavo sempre di fretta e mi dicevo: ma non pubblica più nulla? e’ in superlavoro? ah ah mi hai fatto morire con questa ricetta così poco mariagraziesca..ma solo in apparenza!
    Avessi io una casetta calda e accogliente come la vostra! Lo spirito ReReRe c’è, ma ogni tanto pure quello si assopisce sconfortato dai tanti ostacoli.
    @Stefano: la canzone? Ora l’aspetterò..Safran, l’ho conosciuto attraverso il film ‘Ogni cosa è illuminata’, ammetto di non averlo mai letto non solo per carenza di tempo, ma perché forse ho paura di rompere quella magia 🙁 I burgherini tuoi mi ispirano assai di più, devo rimettermi dopo che gli ultimi miei sono diventati troppo asciutti. Sono spariti in un secondo, ma il mio senso estetico era disgustato.
    Non ho trovato risposta a un dettaglio (neanche la domanda): ma con cosa li hai pennellati? Acqua, olio, emulsione? Ho visto la versione di Elettra che usa acqua prima della cottura. E grazie per aver raggruppato qui tutte le ricette che mi sono persa 😛
    Ultimo e poi ti lascio: niente orto?!? Cheeee?!?! Vengo io, ormai sono specialista nel fare l’orto degli altri e non riuscire a fare il mio..gioia e dolore 😛

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  73. @ Barbara
    Ma contraddicimi pure, non c’è problema! Se riesco a trovare un’ora e quaranta libera andrò a vedermi il documentario, stai tranquilla!
    Comunque anche Safran fornisce dati puntuali e suggerisce argomenti risvegliaonnivoro molto efficaci… siccome l’ho appena finito di leggere sto ancora metabolizzando questo.
    Del problema catastrofico dei liquami d’allevamento sapevo già, e anche della perniciosità ambientale dei pesci di allevamento…
    Ho dedicato i miei fiori di campo a Rachel Carson, che è stata la prima scienziata negli anni Sessanta a denunciare le malefatte del ddt… e nel bastaddu affucatu ecuvegghissimu lo dico chiaramente che essere vegan (o meglio ecoveg) vuol dire anche non mangiare prodotti agricoli industriali fuori stagione o importati dall’altra parte del globo. Anche Foer dice chiaramente che non basta essere contro l’allevamento industriale ma anche contro l’agricoltura industriale: questo per me è evidente. Comunque grazie di ricordarcelo, fa sempre bene! il discorso qua infatti non è solo fra me e te! eheheh!

    Ben venga lo stampino per fare i vegburger in casa!!! un atto ecosovversivo! mentre invece eviterei l’acquisto di un altro congelatore!

    Sfogati pure, ti capisco bene. Se non qui, dove?
    un abbraccio!
    😉

    @ Stefano
    dopo due giorni passati in cucina mo’ mi prendo un po’ di ferie come cuoca… il vegburger slò la mettiamo in lista, ma non a breve!
    😉

    @ Prumiao
    ehi non ti sentivo da un po’! tutto bene?
    Ma sì dai dopo una settimana crudista virtuosa una pagnottela slò ci sta! approvo anch’io il burgerino home-made!
    😉

    @ Annalisa
    In superlavoro ci sono sempre… ma ogni tanto qualcosina riesco a pubblicarla… in apparenza, è vero, stavolta poco mariagraziesca!

    “Ogni cosa è illuminata”: ho visto il film senza sottotitoli e ora sto leggendo il libro! grazie a MarkoPuff! Qui siamo nel romanzesco, ma il saggio “Se niente importa” è da non perdere! illuminante!

    La pennellatura della pagnottella è solo un espediente scenico: si sarebbe dovuto fare prima della cottura… comunque ho usato solo olio! magari da crudo va bene anche un’emulsione acqua-olio.

    Qui l’orto non si può proprio fare, non c’è terra e non c’è spazio oltre i vasi già pieni di piante ornamentali e qualche spezia! Dovremo prima o poi fare il salto in campagna… ma ora non si può…
    😉

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  74. Eh, eh, ti contraddico per modo di dire… 🙂 in effetti la pensiamo allo stesso modo credo! Se tu non guardi il documentario non mi preoccupa… SO che tu SAi!

    A volte quando pubblico una ricetta torno ancora a guardarla per controllare che non ci siano ingredienti crudeli! Per paura di essermi “dimenticata” qualcosa… mi é diventato talmente naturale questo stile di vita (e così facilmente) che hon paura di cadere nella trappola dei vecchi condizionamenti psicologici…

    Oggi mio suocero mi ha riportato una notizia sull’agricoltura eco/compatibile (no ibridi etc.) dicendomi che anche alla tv l’hanno detto, e che quindi é proprio vero… in realtà era il video “We feed the world” che gli ho mostrato io!!! Ma l’ha detto la tv!!!

    PAURAAAA! 😈

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  75. E’ proprio così, la pensiamo allo stesso modo!

    Dai cerca di superare i tuoi timori e paure! gli errori possono essere simpatici come nella pagnottella slò… Tuo suocero comunque è un pezzo avanti, perché c’è chi guarda la TV e quando sente questo genere di notizie non le prende sul serio!
    😉

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  76. Per Mariagrazia: La salsa in agrodolce, altro non era che peperone tagliato sottilissimo, rosolato in padella( prima con sola acqua, per togliere il forte e poi con un filo d’olio), ho poi aggiunto passata di pomodoro, a metà cottura aceto e zucchero.
    Per Pizza Pie: Capisco il tuo sconforto, io purtroppo ho trovato la forza di mangiare vegan, solo da tre settimane( purtroppo è così), però ho sempre cercato di aver rispetto dell’ambiente( non è semplicissimo e sicuramente poco comodo) e sempre cercato di mangiare cose sane, arrivando a fare l’orto ( cosa che non mi è mai piaciuta per la fatica, il caldo…)e autoproducendo sempre più, perchè mi schifo delle cose comprate e andando a mangiar fuori sempre meno, compreso dagli amici, per questo stesso motivo…non è semplice, la gente con comprende la coerenza, ti guarda come se fossi quella che si vuole distinguere, che vole fare l’originale a tutti i costi…Sapete che vi dico? A me non importa nulla, vivo benissimo nel mio mondo, però non sopporto l’incoerenza e la stupidità umana.
    Scusate mi sono lasciata prendere ( faccina che ride, non riesco ad inserirle

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  77. @ Akentos
    Mi piace la tua salsa agrodolce, me la rifaccio di sicuro!
    Vedrai che verrà un giorno in cui si sentirà strano e originale chi non rispetterà l’ambiente… nel frattempo tocca avere un mucchio di pazienza… :mrgreen:
    C’è un post di Pippi per le faccine, lo trovi digitando la parola nella casella di ricerca sopra. Puoi fare due punti smile due punti, oppure due punti lol due punti. Almeno credo. Per il sorriso che uso io spazio-punto e virgola-parentesi chiusa oppure due punti-wink-due punti.
    Ora li provo.
    🙂
    😆
    😉
    😉

    Reply
  78. Ti ringrazio ci sono andata il problema è che non so cosa sia wink ed altre parole tipo per fare la faccina verde che hai messo tu. Mi accontento di fare queste due:) e poi :(.

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  79. le parole le devi solo digitare fra i doppi due punti, così come le vedi scritte! prova!
    : wink :
    ho messo uno spazio fra i due punti e la parola che non ci vuole per farti vedere! riscrivi tutto attaccato et voilà
    😉

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  80. 😉 Grazissime

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  81. Eh si: il nonnino é proprio forte! 😉

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  82. Hei ragazzi da quando ho trovato i vegburger Valsoia 100% vegetali non smetto più di mangiarli sono buonissimi!!

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  83. Sì, ogni tanto va bene mangiare un vegburger già confezionato, e questi in particolare a me erano piaciuti, ma come dicevamo sopra contengono glutammato di sodio… per cui è meglio farne in casa un bel quantitativo e surgelarli per averli sempre pronti!
    ciao!
    😉

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  84. Però…i burger Valsoia non sono veg, guardate bene gli ingredienti…

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  85. Ciao Marco, grazie per la precisazione. Se guardi sopra ne avevamo già parlato e avevo inserito in fondo alla ricetta la foto degli ingredienti per le persone che come te avevano lamentato la non veganità dei burger Valsoia. Se intendevi come loro che contenessero albume, sappi che ne producono o producevano in entrambe le versioni, e la mia era senza. Leggo sempre molto bene le etichette e passo nei supermercati molto più tempo di quello che vorrei, proprio per questa abitudine…
    Se invece alludi al glutammato di sodio, esaltatore di sapidità che non si sa bene se sia prodotto in modo vegan o meno (e purtroppo questo non viene segnalato nella lista ingredienti) non so cosa fare, se non consigliare di evitare come la peste prodotti che lo contengono. In questa ricetta è documentata la prima fase della mia conversione vegan (è stata pubblicata nel 2010) in cui entusiasticamente provavo tutto quello che di vegan (o apparentemente tale) trovavo in giro, ma ben presto ho elaborato una via molto più ecozoica nella scelta dei miei cibi, per cui oggi mangio solo burger fatti in casa o che non contengano soia e che siano di aziende più artigianali che industriali, se proprio voglio acquistarne ogni tanto uno.
    Viviamo in un mondo di contraddizioni abbastanza buffo, tutta l’agricoltura biologica e non biologica si basa ancora sul letame e cioè sul prodotto delle deiezioni degli animali di allevamento, quindi non è vegan. Ma che fare? Non consumare più frutta e verdura in attesa di una veganizzazione dei processi produttivi agricoli? Non tutti possono farsi il proprio orto vegan… Qualche compromesso bisogna farlo in questa fase di transizione, magari è meglio riderci un po’ sopra come nel film “Daunbailò”, in cui il protagonista errore dopo errore riesce comunque a portare a casa la pelle e a sposare la donna amata!
    😉

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