Mirto rosso

Si avvicinano e feste e in Sardegna dopo il pranzo di Natale lui non può di certo mancare, ovviamente parlo del mirto, vero e indiscusso re del fine pasto sardo… anche se a dir la verità, se la gioca con il fil’e ferru 🙂 “Come per tutte le tradizioni popolari, le origini di questo prodotto sono antichissime. Il liquore ottenuto dalle sole bacche, o dalle bacche e le foglie, fa parte della tradizione popolare di Sardegna in particolare la qualità rossa, ritenuta la più pregiata. Diverse fonti fanno risalire le origini di questo liquore alla tradizione popolare dell’Ottocento. Nelle famiglie si produceva il “vino di mirto!” dalla macerazione idroalcolica delle bacche mature. Per la macerazione si utilizzava una miscela di alcool e acqua o, più probabilmente, acquavite e acqua oppure lo stesso vino. Al termine del periodo di macerazione all’estratto si aggiungeva zucchero o miele per dolcificarlo. Il prodotto era destinato all’autoconsumo” (tratto da Wikipedia).

Ingredienti:
600 g di bacche di mirto
1 l di alcool puro
2 l di acqua
500 g di zucchero

Procedimento:
Pulire le bacche con uno strofinaccio ruvido e acqua per eliminare eventuali impurità. Asciugare le bacche e metterle a macerare nell’alcool in un recipiente scuro, io non lo avevo ed ho coperto il recipiente con delle buste di carta, e metterlo in un luogo buio. Dopo aver lasciato le bacche in infusione per 30-40 giorni colare e spremere il contenuto con un piccolo torchio in un recipiente. Mettere a scaldare i 2 l d’acqua in una pentola abbastanza capiente e, senza mai far bollire l’acqua, aggiungere lo zucchero in modo da creare uno sciroppo. Spegnere il fuoco non appena lo zucchero si sarà sciolto. Quando lo “sciroppo” si sarà raffreddato mescolare ad esso il liquido della spremitura e, senza mai smettere di mescolare, procedere con l’imbottigliamento. Per berlo bisognerebbe aspettare 1-2 mesi, ma in casa mia si beve dal giorno dopo ed è buono lo stesso :P.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. questo me lo ero perso! adoro il mirto quando è fatto in casa, ma se non si ha il torchio? c’è un modo ancora più casalingo?

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  2. Se non si ha il torchio si può fare con uno schiaccia patate oppure con le mani o con uno strofinaccio di cotone si mettono all’interno e si schiacciano… 🙂

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  3. grazie..e scusa la domanda stupida 😉

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  4. Buonooooooooo
    il suggerimento dello schiacciapatate mi sarà utile… purtroppo non ho quella meaviglia di torchio (quanto mi piacerebbe!)

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  5. Malafemmena nessuna domanda stupida 🙂
    Patrizia purtroppo la meraviglia di torchio non è mio, me lo hanno prestato e il trucchetto dello schiacciapatate lo conosco perché i miei genitori, non avendo il torchio, lo hanno sempre fatto con lo schiacciapatate appunto.

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  6. il mirtooooooooo…..che buonooooo!!! per dirtela alla sarda…. bette cadde imbriaghere in sardegna ahahahah 😀 quanti ricordi!!

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  7. ahahhahaahahah Sfisfi
    Davvero!! Bette Imbriaghere!!

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  8. Buonasera volevo una delucidazione: in una ricetta sarda trovata sul web tra gli ingredienti c’è il VINO DI MIRTO. Volevo sapere che cosa è,dove si compra,se esiste una ricetta per farlo in casa in quanto dove abito io il mirto non c’è ma personalmente ho una pianta in casa. Grazie mille

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