Il Sale


Dopo l’approfondimento sull’acqua è naturale conseguenza conoscere il sale, poiché le prime forme di vita e di conseguenza La Vita, si è sviluppata nel mare la cui acqua salata è una soluzione idro-salina naturale . Ogni essere vivente è costituito dai due elementi  cardine “acqua e sale”. Il sangue è costituito al 90% circa di acqua ed è  una soluzione salina identica o per lo meno molto simile a quella del “mare originario della vita”. Il Sale che noi tutti conosciamo è Cloruro di Sodio eessere ricavato dall’acqua di mare (Sale Marino) oppure  da miniere (Salgemma). Dal sale grezzo dopo un procedimento di raffinazione si ottiene il sale raffinato contenente in maggioranza (circa il 99%) Cloruro di Sodio.
Alimento che ultimamente viene “demonizzato” copre altresì un ruolo biologico molto importante, è essenziale per la vita sulla Terra. La maggior parte dei tessuti e dei fluidi degli esseri viventi contiene una quantità di sale, si deve considerare che una soluzione acquosa che contiene lo 0,9% di cloruro di sodio è detta “soluzione fisiologica” perché ha la stessa pressione osmotica del plasma sanguigno umano, infatti è il principale fluido usato in medicina per curare la disidratazione. Attualmente in commercio ci sono molteplici tipi di sale, nonostante siano tutti composti in maggior parte da cloruro di sodio, spesso contengono specifiche inclusioni che ne cambiano l’aspetto e, erroneamente, vengono  consigliati in quanto iposodici o “migliori”, ma bisogna ricordare che il contenuto di sodio è identico in tutti a parità di capacità salante. Non bisogna confonderli con i veri sali iposodici, dove una parte di cloruro di sodio è sostituita da altri sali, generalmente cloruro di potassio.
Le diverse sensazioni di sapore sono causate dalla diversa forma dei cristalli che influenzano il rapporto area-superficie combiando così la la sapidità percepita dal nostro organismo. Una macro categorizzazione dei più comuni sali in commercio: Sale grosso, Sale integrale, Fior di sale, Sale nero di Cipro, Sale grigio di Bretagna,Sale viola indiano in polvere, Sale rosso delle Hawai, Sali affumicati, Sali aromatizzati, Salgemma, Sale rosa dell’Himalaya, Sale blu di Persia, Sale viola indiano, Sale arancione Mirroir, Sale non igroscopico, sale kosher. Bisogna ricordare che come per ogni alimento l’eccesso (sia in positivo che in negativo) al nostro organismo fa male, un grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio.Un adulto ha bisogno di 100-600 mg di sodio al giorno, ovvero circa 0,25-1,5 grammi di sale.
E’ stato stimato che la dieta degli italiani in media apporta in media quasi 12 grammi di sale al giorno, superando di dieci volte le reali necessità. Partendo da tali valori la semplice riduzione dell’apporto di sodio nella dieta a non più 6 g di sale permette di ridurre la pressione arteriosa in modo efficace.
Nei momenti più caldi dell’anno quando la sudorazione aumenta, cresce anche il fabbisogno di sodio, soprattutto negli sportivi.
In una dieta ben bilanciata è consigliato di non assumere più di 6 grammi di sale al giorno.
Il grande pregio di questo alimento è la sua caratteristica di esaltazione di sapori che conferisce agli altri alimenti e la sue caratteristiche di conservazione, pertanto ha trovato e trova tuttora enorme spazio e consumo in una enorme quantità di prodotti confezionati (dai dolci alle preparazioni di integrazione passando per tutti i confezionati in genere).
Una alimentazione ricca di proteine animali (acidificanti per il nostro metabolismo) e povera di vegetali naturali, stagionali e biologici,crea quella che viene definita “voglia di sale”. In situazioni di acidosi cronica il nostro corpo comincia a prendere delle precauzioni per sopravvivere: lo stomaco capta il sale (NaCl) e lo “smonta” il Cloro (Cl) va nel pool dell’acido cloridrico e quindi esce  dall’organismo attraverso l’intestino, tanto da rendere le feci acide. Il Sodio (Na) invece viene utilizzato per produrre Bicarbonato (NaHCO3) che viene invece immesso nella vena gastrica  quindi entra nel corpo con funzione di anti-acido e non solo:  pancreas, fegato, e  ghiandole intestinali  lo utilizzano per produrre i loro liquidi digestivi alcalini.In sintesi: il nostro stomaco è un “sistema geniale” che è in grado di produrre Bicarbonato per tamponare gli acidi in eccesso usando per fare questa operazione  il Sale (NaCl) dal sangue, quando sentiamo questa “fame di sale” significa che stiamo mangiando piuttosto male.
Recenti studi hanno dimostrato che una dose superiore a 6 g/die può essere molto nociva, arrivando a causare un aumento del 27% di ictus o malattie a cardiovascolari.
D’altro canto bisogna ricordare che la mancanza di Sodio nell’organismo, in condizioni di alimentazione senza sale è però altrettanto pericolosa e dannosa.
Il sodio è  il minerale più abbondante dell’organismo, una sua assenza sistematica nella dieta porta a patologie pericolose e spesso difficili da riconoscere (due fra tutte la pressione bassa cronica e la demineralizzazione cronica).
Bisogna capire le necessità di ogni individuo, non esiste una dose uguale per tutti c’è chi ne ha bisogno di meno, come chi ha effettivamente una pressione altissima e allora può diminuirlo o chi ne ha bisogno di più, come chi è molto stressato e produce in maniera irregolare cortisolo per gestire lo stress o  gli sportivi ed atleti, che ne hanno sempre bisogno di integrare con abbondante sale, per rimpiazzare i Sali e gli elettroliti persi con la sudorazione e il lavoro delle fibre muscolari.
Consgiliato in toto una sua aggiunta sempre a piatto ultimato invece che durante la cottura ma soprattutto è  essenziale è il  tipo di Sale che si usa, come abbiamo visto fino a qui.
Il sale cattivo fa male, e nelle quantità sbagliate.Il sale integrale è uno degli elementi indispensabili per la vita e per la salute umana.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. sempre interessanti i tuoi articoli grazie

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  2. grazie a te A

    bless and love!

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  3. Non conoscevo tutti quei tipi di sale! Grazie dell’articolo, interessantissimo.

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  4. articolo molto interessante, anche io salo sempre a fine della cottura e lo uso con molta parsimonia, spero che pubblicherai anche un articolo riguardante le caratteristiche dei vari tipi di sale.

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  5. Sempre bello leggere i tuoi articoli Luca. Bravo e grazie

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  6. Ottimo articolo (come sempre) di Luca… Mi permetto di segnalare la mia preferenza per l’uso del FIORDISALE (come aggiunta finale a un piatto cucinato senza sale) perché ha un gusto molto raffinato e aromatico… Inoltre essendo composto da scagliette che si sciolgono in bocca, può essere usato solo in superficie senza creare l’effetto “sassolino tra i denti”… Il fior di sale è la spuma che si forma ai bordi delle saline (quindi la minor produzione implica un costo maggiore) dona alle pietanze un gusto molto rotondo (non so se è corretto, ma rende l’idea) proprio perché è composto da diversi sali e non solo dal cloruro di sodio… Resta un prodotto integrale e ottimo!
    Ovviamente anche di questo prodotto ci sono diverse marche più o meno di qualità…
    🙂

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