… ovvero pork free! Nota per i puristi: mia nonna (milanese) non metteva il pomodoro, quella di mia moglie (brianzola) sì. Vince la versione brianzola più per questioni cromatiche e di accoglienza (ormai vivo in Brianza) che non per istanze legate al gusto (che poi non varia così tanto, a dire il vero).
Ingredienti:
100 g di bocconcini di soia
2 wurstel vegan
1 spicchio d’aglio
1 cipolla bionda
1 verza piuttosto grande
1 cucchiaino di noce moscata
2 cucchiai di concentrato di pomodori
½ bicchiere di vino bianco
1,5 l di brodo vegetale
sale
olio evo
Procedimento:
Sfogliare la verza, lavarla con cura e scottarne le foglie intere in abbondante acqua bollente salata per non più di 2-3 minuti. In una casseruola dal bordo basso soffriggere a fuoco dolcissimo la cipolla tagliata molto sottile e l’aglio intero sbucciato. Alzare la fiamma, aggiungere al soffritto i bocconcini di soia precedentemente fatti rinvenire nell’acqua tiepida per una ventina di minuti (o secondo le diverse indicazioni del produttore) e strizzati per bene, sfumare col vino e attendere l’alcol evapori. Incorporare la verza e una buona metà del brodo (da tenere costantemente caldo), coprire la casseruola col coperchio e far sobbollire a fuoco dolce, avendo cura di rimestare di tanto in tanto. Via, via che il brodo asciuga, incorporarne di nuovo, a mestolate, sempre ricoprendo col coperchio e mantenendo la fiamma bassa. Quando le foglie di verza più tenere inizieranno a cedere, aggiungere il pomodoro concentrato, la noce moscata, un ultimo paio di mestolate di brodo e i wurstel (se lunghi come i miei eventualmente a pezzetti): alzare la fiamma e liberare la casseruola dal coperchio, mescolando di frequente. Aggiustare di sale se necessario: evaporato/assorbito che sia il liquido residuo la casseula è pronta. Io l’ho servita, secondo tradizione, con un po’ di sana polenta gialla per raccoglierne il sughetto.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
interessante! per la versione milanese (penso la più tradizionale…) basterà omettere il pomodoro? complimentissimi, alessio! 🙂
@ Enry: esattamente, ometti il pomodoro è il gioco è fatto!
bella ricetta..la provo quanto prima, visto che ho una marea di bocconcini di soia da smaltire 😀
Questa la devo provare assolutamente!!!
Anche noi di solito la facciamo senza pomodoro…però ci piace variare ogni tanto. Finalmente però ci sarà una casseula in cui mangio veramente tutto senza omettere i pezzi di carne grassa ecc (ero molto schizzinosa in quanto a carne)
Fantastica!
Veg telepatia in azione…noi l’abbiamo mangiata ieri sera nella versione “pomodoro”!!!
Squisita!!
Mi piace e piacerebbe anche a quel cattivone di mio marito che continua a ostinarsi con la versione crudele… ah, ‘sti carnosauri!
Ottima. Me la segno subito. 😉
@Enri … Da brianzola penso che la più tradizionale non sia la milanese, essendo un piatto contadino e povero. Però.. il mio potrebbe essere solo orgoglio d’appartenenza!
Bellissimo! Non vedo l’ora di provarla!!!
Tra l’altro mi piacerebbe farla assaggiare ad un mio amico carnivoro e celiaco, cosa potrei usare in sostituzione dei wuster? Ne esistono di senza glutine?
Ary, prova con i wurstel di tofu affumicati, sono buonissimi e dovrebbero essere senza glutine 😉 Li trovi al Naturasì…
Grazie mille! Ci provo subito!
@ Ary: scusa se rispondo solo ora. Puoi provare anche con i würstel di lupini. Tra l’altro iniziano a vedersi anche nei banco frigo dei supermercati “normali”
ciao Alessio! Stasera per cena abbiamo preparato la tua casseula: strepitosa! A dire il vero era la nostra primissima casseula (da noi in Liguria non viene cucinata spesso) e la tua versione ce l’ha fatta amare! Complimenti e grazie! PS: Noi l’abbiamo preparata con i wurstel della Vegusto, secondo noi i migliori in assoluto. Per quanto riguarda i wurstel di lupino, sono ottimi quelli della Mopur: http://www.harmonievegan.com/i-prodotti/il-legume-d-oro-lupino.html