Amarètus debrèssi debrèssi

Amaretti sardi fatti al volo, in fretta in fretta (debrèssi debrèssi), non più i cinque minuti più cottura. Ok la foto non è delle migliori e anche la forma dei dolcetti non è stata curata troppo, ma sono stata presa dall’entusiasmo e avevo fretta di condividere questa ricettina fatta davvero al volo, non programmata e dal sapore sorprendentemente fedele agli amaretti originali morbidi di qui nel Campidano.
AmarettusDrebessi
Ingredienti:
100 g di mandorle pelate
2-3 g di mandorle amare (o 10 ml di essenza di mandorle amare)
40 g di stevia in cristalli
acqua fior d’arancio qb (o acqua di rose)

Procedimento:
Tritare finemente le mandorle con il mixer. Mischiare molto bene con la stevia. Aggiungere l’acqua fior d’arancio, o di rose, a poco a poco fino a formare un impasto omogeneo e sodo. Formare delle palline e disporle su una teglia da forno. Infilare 1/2 mandorla  al centro. Infornare in forno ventilato preriscaldato a 175o per 25 minuti. Più l’impasto è sodo, più gli amaretti resteranno alti. Se l’impasto è morbido tenderanno ad appiattirsi durante la cottura, ma non perderanno la loro morbidezza. A me piacciono bianchi, non molto abbrustoliti. Togliere dal forno e lasciare raffreddare completamente affinchè si rassodino e si possano prendere con le dita e, soprattutto, non diano problemi intestinali!!

Considerazioni:
Con queste dosi sono venuti 6 amaretti medio/piccoli. Se non si hanno le mandorle amare, difficili da trovare, va benissimo l’essenza di mandorle amare. Ho notato che gli amaretti caldi su di me hanno uno strano effetto “lassativo”!!! Forse succede solo a me, in ogni caso preferisco avere un po’ di pazienza e lasciarli raffreddare. Come tutti gli amaretti sardi, anche questi si possono surgelare e togliere dal freezer 1 oretta prima di consumarli. In realtà scongelati sono ancora più saporiti, ci avreste mai creduto? Non contengono carboidrati, se non i pochissimi delle mandorle e vanno benissimo per i diabetici, anzi, credo dovrebbero addiritura abbassare la glicemia dato che sono solo mandorla. Provare con altri dolcificanti, magari liquidi tipo  malti o nettari. Credo che il gulamerath in questo caso non sia consigliabile… non so.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Buoni gli amaretti speedy 😉 !

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  2. R ma sai che in sto giorni stavo giusto cercando di veganizzare gli amaretti 🙂

    bless and big love!

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  3. Buongiorno Rita, che buoni gli amaretti!! ^.^ In casa ho l’agave quindi proverò quanto prima! Brava!

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  4. Attenta all’agave, ho notato che quando si scalda il dolce sparisce quasi del tutto!!! Inoltre l’impasto deve essere bello duro altrimenti si spandono mentro cuociono. Per questo preferirei un dolcificante “farinoso”

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  5. Luca di amaretti vegani ne ho visti un po’in giro, ma non per diabetici,molto calorici e soprattutto più lunghi da preparare. Questi sono venuti così per caso, perché domenica avevo voglia di amaretti ma non di quelli della pasticceria che non controllo. QUindi mi sonodetta : massì al peggio buttovia un po di mandorle”invece sono venuti gli amaretti perfetti. Ti assicuro, con queste dosi il gusto è identico a quelli buoni che vendono qui, fatti secondo tradizione e anche secondo la ricetta della mia prozia Rosina. Un giorno pubblicherò la sua foto nella cucina antica a legna … della sua mitica casa campidanese (epoca della mia infanzia completamente finita, sigh !!)

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  6. Davvero?? L’agave fa di questi “capricci”?? Grazie mille Rita, consiglio veramente prezioso!

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  7. Si l’ho notato giusto domenica quando ho messo del succo d’agave su delle zeppole bollenti… boh quasi per nulla dolci, sembrava che le avessi cosparse di olio di semi … insomma una mezza schifezza. Invece dopo che si erano raffreddate un po’ però ho messo l’agave erano più dolci e soprattutto il succo e rimasto denso, non olioso come nel caso precedente !!! Stranezze.

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  8. senti R, mi consigli una buona stevia, non so proprio quale scegliere….

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  9. Luca non lo so io sto usando quella di MIsura, sia in cristalli che liquida. Diciamo chemi trovo bene. NE vendono di purissima su bionoca *kefir( ma costa tantissimo e sono indecisa se ne vale la pena. Cmq tra un po’dovrò ricomprare l’inulina e la senna da Bionova e forse, dico forse, farò un piano e un lamento e comprerò anche la loro stevia.
    Ho usato anche la stevia *truvia( dellEridania. Hanno unretrogusto diverso ledue. ORa mi sono abituata a Misura e ilretrogusto non lo sento più.

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  10. Rita questa ricetta è straordinaria e la proverò sicuramente! 🙂

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  11. infatti ero indeciso tra le due e, siccome io e te abbiamo gusti simili ora so su quale virare 🙂 grazie mille bless and big love!

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  12. gli amaretti vegan bellissima idea!mia nonna me li preparava sempre quando andavamo in Sardegna(Arzachena)in vacanza….che bei ricordi
    Oggi pomeriggio cerco la stevia e poi li preparo.Grazie per la ricetta

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  13. Bellissima ricetta!
    Mati volevo chiedere: si può fare senza le mandorle amare?
    ciao
    Gloria

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  14. Gloria, si in via ECCEZIONALE usa l’essenza di mandorle amare. Lo so è difficile trovare le mandorle amare, specialmente fuori Sardegna, e anche qui io conosco solo una signora che le vande al mercatino delle bancarelle a Selargius, e solo il Martedì figurati un po!! Se poi c’è qualcuno su VB che legge i miei post, abita dalle mie parti e conosce qualcuno ache le vende, per favore, me lo dica, please 🙂

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  15. R ho preso la stevia da te suggeritami, premetto che non l’avevo mai provata. Nel caffè non mi è piaciuta, a me il caffè piace amaro e deciso quindi esperimento fallito 🙂 nella tisana della sera invece focca la bindella! oh yeah! ci piace!

    thanks, bless and love!

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  16. il caffé dolce è una schifezza SEMPRE. Dai tempo e alla fine alla stevia ti abitui. Prova a fare qualche biscotto e vedi se ti piace e se senti uno strano retrogusto.

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  17. continuo con le tisane e mai più un caffè dolce nemmeno sotto la peggior tortura! credo fossero 6 anni che non assaggiavo un caffè dolcificato in qualche modo 🙂

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