Turdiddi veg

La prima ricetta che vi voglio proporre è una ricetta a cui sono particolarmente legata e che ho fatto per la prima volta a Natale (infatti è una ricetta natalizia, sono un po’ in ritardo :)), ma volevo proporvela, perché oltre ad essere buonissima (ma questo dipende dai gusti…), è una ricetta quasi vegan e me ne sono resa conto solo nel momento in cui mi accingevo a farla! Ho letto quasi un segno in tutto ciò, perché è una ricetta tradizionale calabrese che si tramanda di nonna in mamma da secoli e secoli (mia mamma l’hanno saltata perché non sa cucinare e a me l’ha data direttamente la nonna :)) e mi ha fatto piacere scoprire che dalla semplicità e naturalezza di questi ingredienti possa nascere un dolcetto così saporito e profumato, a cui è difficile resistere.
Turdiddi pronti
Ingredienti:

1/2 l di olio evo
250 ml di marsala
2 pugni di zucchero
1 pizzico di bicarbonato
la buccia di 1 limone bio grattugiata
1 cucchiaino di cannella
farina di grano tenero qb
1 barattolo di malto

Procedimento:
Per prima cosa è necessario mescolare l’olio e il vino in una ciotola capiente. Aggiungere la cannella, la buccia di limone e lo zucchero e mescolare fino al completo scioglimento. A questo punto si può iniziare, poco alla volta, ad aggiungere la farina. Considerate che nessuno sa dare una misura precisa di quanta ce ne vorrà e a questo proposito mia nonna dice “ce ne va quanta se ne prende”, ed effettivamente è così! Considerate che l’impasto dovrà essere molto simile a quello degli gnocchi, morbido e compatto e sicuramente saranno necessari almeno 600 g di farina. Una volta ottenuto questo impasto morbido e liscio, va riposto in frigo per 1/2 oretta. Passato questo tempo possiamo procedere come per la preparazione degli gnocchi, dividendo la pasta in pezzi e formando i famosi “salamini”, che andranno poi tagliati a tocchetti di 3-4 centimetri. Da questi tocchetti formeremo i famosi “turdiddi” dando loro proprio la forma di uno gnocco (io a casa ho un apposito attrezzino di legno che serve per formare le righe sopra, ma si può ovviare “segnandoli”con i rebbi di una forchetta). Man mano che li facciamo è meglio posarli subito sulla teglia che poi andrà nel forno (non è necessario ungerla, ma si può mettere sotto della carta da forno), avendo cura di distanziarli di almeno 2 centimetri l’uno dall’altro (si gonfieranno un po’…).
Turdiddi crudi
Vista la cospicua presenza di olio, che li renderà molto friabili, non è necessario, direi anzi eccessivo, friggerli, anche se la ricetta in alcuni casi lo prevede. Nel caso non si riesca a resistere alla tentazione di friggere, consiglio di sostituire parte dell’olio con equivalente parte in più di marsala. A questo punto siamo pronti per infornare a 160° in forno già caldo per 20-25 minuti o comunque fino a sentire un profumo inebriante in casa (non fateli annerire troppo). Dalle dosi per questa ricetta avremo circa 50 turdiddi (in Calabria, come si sa, si abbonda…). Nel caso riteniate siano troppi, ovviamente è sufficiente dimezzare le quantità (salvo quelle del bicarbonato, che rimane 1 pizzico J sempre per essere precisi). Turdiddi sfornati
Lasciamo raffreddare bene e nel frattempo facciamo scaldare il malto in un pentolino con i bordi alti. Appena sobbolle possiamo tuffare i turdiddi (3-4 alla volta) nel malto dando loro una delicata mescolata. Con una schiumarola, poi, li potremo raccogliere e posizionare su un bel piatto da portata.
Turdiddo
Vista la grande quantità di olio e zucchero si conservano per settimane!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ciao Piatticoitacchi, benvenutissima tra noi! 😉

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  2. Benvenuta Piatticoitacchi, curiosa ricetta, non la conoscevo…
    🙂

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  3. L’avrei voluta postare anch’io questa ricetta, ma la conosco non al forno, fritta! Il ragazzo di mia sorella (di Rende) li haportati per natale, ne ho mangiati a volontà sapendo che erano veg. buoni anche in questa versione… benvenuta tra noi 🙂

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  4. ……sono semplicemente incantevoli!!! e poi al forno e non fritti !! Benvenuta tra noi Piatticoitacchi 🙂 🙂

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  5. mmmmmmmmm devono essere deliziosi! 🙂 Ho una passione per i dolci, ma non mi ci metto ancora, preferisco mangiarli 😉

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  6. Grazie a tutti dei messaggi di benvenuto!
    Lilly, si, in effetti i turdiddi sono proprio della zona di Cosenza

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  7. E’ una leccornia mai vista! ma li si preparano in occasioni speciali? cmq ben venuta 😉

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  8. Ciao Agriturismocoroncina 🙂
    Si, sono dolci natalizi e come dicevo sono un po’ in ritardo coi tempi. Si preparano poco prima di natale e si mangiano fino alla befana. In ogni casa si trovano questi dolci ed è tradizione scambiarseli di famiglia in famiglia. La ricetta è bene o male sempre quella, ma ogni mano, ovviamente, la rende diversa.
    Provali! Sono buoni anche a febbraio 😉

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  9. Benvenuta Piatticoitacchi..curios il tuo nick..
    Golosissimi i tuoi Turdiddi,e interessanti 🙂

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  10. Mi aggiungo al coro di quelli che non ne avevano mai sentito parlare! 🙂 grazie mille per la tua ricetta, e benvenuta!

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  11. Benvenuta!!la tua ricetta mi ricorda i tanti natali con la mia nonna…lei è calabrese e, finchè se la sentiva, li preparava sempre!!!

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  12. Benvenuta Angiola!!! Ma tu così mi fai svenireeeeeeeee! Io sono per metà pugliese e per metà napoletana,e questi dolcetti li facciamo appunto a Natale e li chiamiamo “purcidduzzi” in puglia e “struffoli” a Napoli. Solo che entrambe le ricette (salvo qualche variazione) portano ben 10 (hai letto bene: 10) uova a preparazione (praticamente si impastano 10 uova e 1 kg di farina). Non avevo davvero idea di come veganizzare questa ricetta, perchè 1 uovo o 2 riesci a sostituirlo con altro…ma 10 proprio no!
    Questa tua ricetta è davvero illuminante! …e chissà che non debba aspettare per forza Natale per provarli!!!!!! 🙂
    BENVENUTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!

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  13. Bellissimi 🙂 benvenuta!!!

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  14. Benvenuta e complimenti!!! Devono essere davvero buoni, mi piacerebbe assaggiarne uno proprio ora 🙂

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  15. Grazie ancora a tutti per i messaggi di benvenuto!

    Annarella (che bel nome), i dolci di cui parli tu sono quelli che noi chiamiamo scaliddi (l’equivalente degli strufoli napoletani), questa invece è proprio la ricetta originale dei turdiddi, che non prevede uova.
    So che c’è un equivalente pugliese di questi dolci, ma non ricordo il nome…che sono appunto a base di farina e vino.

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  16. Ciao Benvenuta! Che bello scoprire che dolci di alcune tradizioni sono completamente Vegan!!!! Bravissima! Ciao

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  17. cavoliAmerenda 14 Febbraio 2013, 11:28

    ciao, che belli questi dolcetti … mi piace anche molto il, nome che hai scelto 😉 sara

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  18. Macché Natale! Io li proverò senz’altro prima! Benvenutaaaa!

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  19. BENVENUTA!!!!Belli davvero i tuoi dolcini…mettono aria di festa ed allegria solo a guardarli! Chissà che buoni… : D

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  20. gasp, calorici questi turiddi, ma decisamente affascinanti! benvenuta 🙂

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  21. stavo cercando un po’ di ricette di dolci veg e ho trovato questa!!! inutile dire che è fantastica io che sono di cosenza l’ho sempre amata. Alcune cosette: 1. se usate l’olio di oliva non ve ne pentirete 2. ricordare che occorre impastare molto questi dolci per farli venire bene 3. la ricetta originale prevede la frittura in olio di oliva (i dolci hanno tutto un sapore diverso se fritti) 4. la ricetta originale prevede l’immersione dei dolci in vin cotto (poco) miele di fichi (molto) e un cucchiaino di miele d’api che ovviamente si toglie senza modificare l’effetto finale. 5. fateli solo una volta l’anno…sono una bomba calorica ma da provare sicuramente 😀

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  22. buoni vorrei tante ricette vegan soprattutto dolci

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