Pinza veneta

La Pinza è un dolce antichissimo, fatto con ingredienti poveri ma davvero gustoso. E’ un dolce che si prepara la sera della Befana, quindi io sarei un po’ in ritardo, ma, visto che è sempre l’ora del dolce a mio parere, ho deciso di pubblicarla comunque 🙂 Non essendoci una ricetta ufficiale per la pinza, la sua preparazione cambia di provincia in provincia e, anzi, di famiglia in famiglia. Questa è la versione di mia nonna, anche se la sua cotta nel forno a legna ha tutto un altro sapore 🙂

Ingredienti:
1 l di latte vegetale (io ho usato quello di riso, ma potete sbizzarrirvi)
1 kg di farina gialla
1 bicchiere di olio evo
100 g di zucchero
uvetta a piacere
1 pizzico di sale
3 cucchiai di farina bianca (io in realtà ne ho messi 3 di integrale)
scorza grattuggiata di un’arancia
scorza grattuggiata di un limone
2 mele tagliate a pezzetti
1 bicchiere di liquore (la ricetta vuole il Marsala, io avevo solo Cointreau)
1 bel po’ di fichi secchi tagliati a metà (io ne ho messa 1 confezione, ma qualcuno in più ci sarebbe stato)

Procedimento:
A differenza di quando si fa la polenta, per fare la pinza la farina gialla va ‘broà’, ovvero scottata, e non cotta. Quindi il primo passo è quello di mettere a bollire il latte e versare la farina gialla in una terrina bella capiente. Una volta portato ad ebollizione il latte, gettatelo sopra la farina nella terrina e mescolate, amalgamando bene. Dopodichè aggiungere tutti gli altri ingredienti, sempre amalgamando il tutto in modo che sia tutto ben distribuito. Stendete l’impasto su una teglia da forno imburrata (oppure su carta da forno come ho fatto io) e mettete in forno preriscaldato a 150° per circa un’ora, avendo cura di coprirlo con della carta stagnola. Trascorsa la prima ora, abbassate la temperatura del forno a 120° e lasciate cuocere per altre due ore circa. A me è stato insegnato che la pinza è un dolce che può quasi quasi essere dimenticato nel forno, quindi levatelo quando avrà assunto un bel colore dorato e sarà anche a tratti bruciacchiato (non troppo eh ;)).

Il punto:
Per una cosa o per l’altra, è da tantissimo che non ho tempo di connettermi. Ne approfitto quindi della pinza per augurarvi un felicissimo 2012 e per dare il benvenuto a tutti i nuovi chef. Quella sotto dovrebbe essere la mia foto profilo, ma visto che non è ancora stata approvata, la metto qui per mostrarvi il mio nuovo cucciolotto, che vi manda tante leccatine affettuose e anche qualche morso, visto che si sta facendo i denti sugli umani 😆

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che dolce il tuo cucciolo 😳 .Buona anche la pinza, anche se non ne ho mai sentito parlare, sarà perchè sono del sud. 😀

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  2. bella la pinza, mai sentita nominare; voglio assaggiarla e, in una versione senza alcool, farla assaggiare ai bambini! complimenti… buon anno a te e … una leccatina al tuo cucciolo!

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  3. Che buona!! Con la farina gialla, intendi la farina di mais? :$
    Stupendo il cuccioloooooo! È un labrador???

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  4. @Romina: Grazie 🙂 E’ un dolce che si sta estinguendo anche da noi, purtroppo. Peccato perchè è davvero semplice e genuino..

    @Enri: Non l’ho mai mangiata senza alcol, anche da piccola la mangiavo col marsala 😆 Comunque non so se sia un dolce che piace tanto ai bambini, è molto genuino come sapore, non direi che è goloso. Certo, se i bambini hanno un palato poco abituato agli zuccheri, allora va bene anche per loro 😉 Io ho cominciato ad apprezzarlo al liceo, prima lo assaggiavo e basta. Invece adesso mi tocca nasconderla se no me la pappo tutta in mezza giornata 😀

    @Pan Meli: Intendo proprio la farina di mais, quella della polenta.. Non quella istantanea però 🙂 E lui è un labrador 😆

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  5. Ok, grazie! =D
    Stupendo il labrador! Dalla foto non mi sembra più un cucciolo, cucciolo (forse mi sbaglio) quanti mesi ha? ^__^

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  6. Haha sì è già enorme, crescono subito 🙁 Ha tre mesi ora, ma cresce di giorno in giorno, sempre più tremendo 😆

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  7. particolare questo dolce…buon anno nuovo, ti auguro che quest’anno possa essere dei migliori accompagnata come sei da questo cucciolotto! 🙂

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  8. Wooooooooow!!!!!!! Salvata!!!!!
    (il tuo cucciolo è meraviglioso! 🙂 )

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  9. alla faccia di vhi dice che non si può fare la pinza vegan…..
    bellissimo il cucciolo…. 🙂

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  10. Anche se vivo in Veneto non ho mai sentita. Me la segno.
    Che bellissimo cucciolo.

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  11. Anche abitando a Padova, nemmeno io l’ho mai mangiata (ho mangiato però i zaeti) quindi la proverò, e userò il marsala (visto che c’è l’ho) comunque penso che cuocendo l’alcool evapori e resti solo l’aroma del vino (aroma che adoro). Una coccola al cucciolotto 🙂

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  12. Ottima foto di presentazione del piatto!…e si salvi chi puooooooooooooooooooo’!
    E’ da un bel po’ che non mangio dolci da forno, ma voi mi tentate!!! Dolci dappertutto!!!! Come ho gia’ detto…le feste son finite ma i dolci no!
    Tentatori!!!!!!!
    Bellissimo il tuo cucciolotto!!! Dagli un baubacio da parte mia!

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  13. Grazie a tutti 🙂

    @Gilberto: è stato un attimo veganizzarla 🙂 L’unica differenza tra quella mia e quella di mia nonna è che lei usa il latte vaccino.. Ma dal momento che l’unica funzione del latte in questo dolce è di scottare la farina, non è stato un problema sostituirlo.. Anzi credo che quasi quasi si possa anche sostituire con dell’acqua 😉

    @Nadir: sì hai ragione, evapora tutto.. Quindi non c’è pericolo per i bimbi 😀

    @Mus: non farti problemi, questo dolce è super leggero! Forse si può addirittura omettere l’olio 😉

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  14. Che amore il tuo cucciolotto! Tanti auguri anche a te e grazie per la ricetta, davvero originale e golosa 😛

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  15. Me ne vergogno un pò ma, io che sono veneta, non l’ho mai sentita nominare! 🙁 Devo assolutamente provarla per rimediare! Tu e il tuo cucciolo siete bellissimi! 😉

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  16. @Aliing: Grazie 🙂

    @Michy: di dove sei tu? Io di Bassano, ma anche da noi non è così diffusa.. Lo era un tempo, ma ora la maggiorparte delle famiglie ha perso la tradizione. Peccato, io adoro le cose di una volta 😉 Per fortuna ho mia nonna e mia mamma che dalla tradizione non si scollano, e quindi ho delle buone maestre 😆

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  17. Mi sono dimenticata di dire che trascorsa la prima ora di cottura a 150°, bisogna levare la carta stagnola!

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  18. Ciao Mirthilla, anch’io amo le nostre tradizioni e infatti mi spiace di non conoscere questa torta! Comunque io sono della provincia di Verona. Conosco bene la sbrisolona ma la pinza veneta purtroppo no! 😉 Voglio proprio provare a farla!

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  19. Brava Michy, fallo e fammi sapere come ti viene e se ti piace 🙂 E’ molto particolare, poco dolce e molto genuino. A me piace davvero tanto! Alcune parti saranno mooolto croccanti e altre più morbide, un dolce tutto da scoprire 😉

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  20. Bellissimo il nuovo arrivato in famiglia!
    A quest’età i denti se li fanno con tutto…aiuto! 🙂

    Mi piace quando le ricette si tramandano di generazione in generazione perchè diventano uniche e speciali…

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  21. Hai proprio ragione Goodlights 😉 Per me poi, che vivo all’estero, mangiare i cibi della tradizione è un modo per essere a casa.. Anche se solo con il palato 🙂

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  22. Ciao corregionale 🙂
    ti volevo chiedere: con queste dosi quando dolce viene? mi sembra tanto 1 lt di latte+ 1kg di farina gialla (+ quella bianca)
    sono le dosi per una “normale torta”?
    spero di essermi spiegata

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  23. Ciao Francy 🙂 Con queste dosi non viene una normale torta, ma una normale pinza.. Una volta era usanza prepararla per tante persone e poteva anche essere larga un metro 😆 Con queste dosi ti viene una teglia da forno piena, dello spessore di circa 3 centimetri (ad occhio e croce).. In ogni caso è un dolce che si conserva per molto, io di solito in una settimana, una settimana e mezza, la finisco quindi non ti saprei dire se dura anche oltre. Ma per quel periodo non ha problemi ad essere conservata 🙂 Io fra l’altro la tengo nel forno a temperatura ambiente, forse se la metti in frigo dura anche di più!

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  24. Ottima ricetta e bellissimo il tuo cucciolo!!

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  25. Pinza…… e pensare che da bambina non ne volevo proprio sapere!
    io la faccio con il pane avanzato, come fa spesso la mia mamma, e aggiungo la farina gialla solo se il pane è proprio poco oppure ho messo troppo latte. in verità la mia variante con farina integrale e di segale integrale mi piace di più. io non metto alcolici ma scorza di limone, uvetta passa e tutto ciò che di simile è avanzato dalle feste natalizie, vi assicuro che è una bontà, poi siccome è piuttosto grande la taglio a fette e la metto in congelatore e la consumo nelle settimane successive per la colazione.
    baci moca

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  26. grazie Mirthilla x le spiegazioni 🙂
    anche a Moca66, seguirò i tuoi consigli: sostitusci quindi la farina gialla con quella integrale e quella bianca con la farina di segale in egual misura come da ricetta di Mirthilla?

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  27. francy71 si meglio seguire le dosi di Mirthilla, io invece da buona veneziana da terraferma, navigo a vista, cioè mi regolo con la quantità di pane e quanto latte di riso o mandorla assorbe, mi è capitato infatti che il pane non abbia bevuto tutto il latte quindi ho dovuto aumentare le dosi di farina. cmq la mia viene piuttosto molle e resta molto morbida anche dopo la cottura, se invece prevedi di metterla via perchè non la consumi tutta subito, devi farla un pò più densa

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  28. Sì ci sono moltissime varianti! Io non ho mai provato quella con il pane, se me ne passate virtualmente una fettina la assaggio volentieri 😆 In ogni caso mi permetto di dire che sostituendo i tipi di farina nella mia ricetta, si fa un dolce diverso.. Almeno secondo me.. Diciamo che la pinza che ho nel cuore è con la farina gialla quindi sostituendole di stravolge tutto 😉

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  29. Sì ci sono moltissime varianti! Io non ho mai provato quella con il pane, se me ne passate virtualmente una fettina la assaggio volentieri 😆 In ogni caso mi permetto di dire che sostituendo i tipi di farina nella mia ricetta, si fa un dolce diverso.. Almeno secondo me.. Diciamo che la pinza che ho nel cuore è con la farina gialla quindi sostituendola di stravolge tutto 😉

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  30. Ciao,grazie del commento al mio Tajine.che bella la tua foto,stupenda!una pentola come la mia,la consiglio vivamente,prendila grezza però,altrimenti in cottura,rischi di mangiarti anche il colore,e non è troppo salutare.Coi dolci io non me la cavo molto bene,sarà perchè non mi piacciono molto,però questo mi sembra abbastanza semplice come preparazione e voglio provarci.anch’io vorrei tanto un cucciolo come il tuo,ma vivendo in appartamento,mi sembra una violenza,e non me la sono mai sentita di prenderne uno.un bacione a te e al cucciolo

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  31. Non sono italiana ma ho comprato un po’ di pinza fatto di farina gialla in una pasticceria in Asolo novembre scorso quando stavo dagli amici e poi prima ho gustato qualcosa simile a Murano un po’ piu di 2 anni fa che era fatto completamente di pane avanzato. In tutti e due casi credo che non c’era zucchero invece la dolcezza era ottenuto dalle frutte secche – buona cosa per cui non ne puo’ avere troppo!

    Ma la cosa interressante per me e’ che qui in Inghilterra facciamo (o facevamo perche’ non e’ veramente un dolce di oggi ma del passato) qualcosa quasi lo stesso con pane che e’ diventato troppo seccho,uova, frutti secchi, spezie, ecc, che si chiama “bread pudding” e’ anche buono

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  32. Ciao Theresa! Anche io vivo in Inghiterra 🙂 Non ho mai provado il bread pudding ma oggi chiedo a qualche mio collega se qualcuno lo sa fare.. Mi piacerebbe provarlo! Mi piacciono i dolci semplici! Comunque la pinza, come ho scritto sopra, è un dolce la cui ricetta varia da provincia a provincia, se non addirittura da paese a paese. Dalle mie parti si prepara con la ferina gialla, mentre in provincia di Venezia lo si fa con il pane avanzato.. Entrambi sono dolci molto buoni e genuini 🙂

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  33. mio papa’ a voglia di pinza !!! mio papa’ ha 93 anni

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