Pearà vegana

Questa è una ricetta tipica del veronese e in realtà è un piatto più invernale che estivo, anche se io l’ho sempre mangiato in tutte le stagioni. E’ una salsa che nella ricetta originale viene fatta con ingredienti crudeli e viene di solito preparata per il pranzo della domenica. Ora, vi pare che io mi faccio mancare uno dei miei piatti preferiti (si gioca il primo posto con la pizza…) e non faccio un misero sforzo per veganizzarlo?? Giammai!
Ingredienti:
700 ml  circa di brodo vegetale
100 g circa di pangrattato
pepe nero qb

Procedimento:
Si deve mettere il brodo sul fuoco e una volta che avrà cominciato a bollire si dovrà versare piano piano il pangrattato evitando che si formino grumi (come per la polenta per intenderci). La consistenza è tra una besciamella e una polenta… Infine si mette una bella spolverata di pepe nero (il nome “pearà” deriva appunto dal fatto che è pepata, quindi il pepe si deve sentire!). Bisogna lasciare cuocere per un po’, io l’ho fatta bollire a fuoco minimo per 1/2 ora. Mia nonna quando la preparava la faceva sobbollire per 2-3 ore… qui non credo che serva tutto quel tempo, è risultata ottima (modestamente) anche con tempi di cottura più ristretti… Si può mettere nel piatto come accompagnamento al seitan o al muscolo di grano, è ottima anche con delle verdure cotte o dei sottaceti ed è buonissima anche mangiata da sola, per assurdo io la mangio col pane, non contenta di tutto quello che c’è già dentro…

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. ricettina interessante ma il mco è uno spettacolo!!!
    Sicuramente l’occhietto sano è bellissimissimo!

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  2. E’ meraviglioso! Io divento un po’ maniaca quando si tratta del mio gatto…faccio vedere a tutti le sue foto… come fanno i genitori con i figli ehehe! Ogni tanto vado a cercarlo perchè mi vien voglia di fargli le coccole e magari lui è bello tranquillo che dorme e gli rompo pure le scatole…immagino che mi maledirà dentro di se’! 😛

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  3. Ciao, che buona che è questa ricetta, io ho vissuto a Verona per un anno e quando lo mangiata mi è sembrata divina anche se non era fatta proprio come dice la ricetta originale. Le persone che ci avevano invitato avevano cercato di veganizzarla per noi. Poi sono tornata a Catania e avevo dimenticato questa bontà. Certo il periodo non si presta tanto, l’inverno è il momento migliore per gustarla, ma se pice chi se ne frega. Be… grazie del ricordo e ciao.

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  4. Silvia, sono pienamente d’accordo: se piace chi se ne frega del periodo!! Sono contenta di averti fatto ricordare il tuo “anno veronese”… 🙂

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  5. Ah, che bona la pearà!
    Se posso darti un consiglio, la prossima volta prova ad aggiungere un po’ di miso e di shoyu (ocio al sale)… si, lo so che sembra un’eresia, ma ti assicuro che somiglierà molto di più all’originale 😉
    Pure io faccio come tua nonna… pentola di coccio e minimo 3 ore di borbottamenti, certo però che con questo caldo…

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  6. Questa proprio non la conoscevo… Grazie Pam !
    Micio é stupendissimo…

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  7. ma brava pamela! questa è davvero una veganizzazione difficile. io da brava veronese andavo pazza per la pearà ma non mi è mai venuto in mente di tentare la veganizzazione (chi non l’ha assaggiata non può immaginare quanto sia buona). adesso però ci provo di certo! 😉

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  8. Silvia è vero! Chi non l’ha assaggiata non lo può sapere! Quando dicevo che era buonissima ad amici che ho conosciuto all’università ed elencavo gli ingredienti, loro facevano la faccia schifata…ma si può?? Ah poveri stolti!! Allora una sera gliel’ho preparata e alla fine hanno fatto pure il bis!

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  9. quante cose si scoprono su questo blog! mi incuriosisce molto questa pearà! e micio è bellissimo! gli animali sono fantastici: reagiscono a offese e sofferenze con incredibile forza, la mia cana tritti ha subito l’amputazione della zampa da cucciola in canile e da subito è stato un esempio di vitalità e vivacità… una bella lezione di vita!

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  10. E BRAVA PAMELA!!! 🙂
    DA PROVARE ASSOLUTAMENTE!!!
    E CHI SE NE FREGA SE UNA PIETANZA E’ INVERNALE O ESTIVA?! 😀
    VISTO CHE TI PIACE LA PIZZA, PROVA IL MIO “SFINCIONE RIVISITATO”…
    UN BACIOTTO A TE E AL GATTO!!!

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  11. @ Maria Pia: hai ragione, gli animali sono incredibili. Gli uomini dovrebbero spesso prendere esempio da loro su molte cose…
    @ annie78s: grazie! non ti preoccupare che lo sfincione l’avevo già addocchiato qualche giorno fa….che voglia! 😉 appena lo farò metterò sicuramente un commento!

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  12. PAMELAAAAAAAAAAAAAAAAAAA MIA MADRE HA UN GATTO CHE E’ IL GEMELLO DEL TUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO IDENTICOOOOOOOOOOOOOO

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  13. ehehe si’ si’ ma il mio è più bello! 😉

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  14. la peara deve assolutamente bollire a fuoco lento con un frangifiamma per 3/4 ore, e consiglio un po’ di olio d’oliva

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  15. E se si mettesse un po’ di lievito alimentare al posto del parmigiano?

    E’ possibile usare il dado vegetale bio o è un’eresia?

    grazie

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  16. Buona idea, proverò a farla anch’io 🙂
    Del resto, da buon veronese, sono troppo affezionata alla pearà per dimenticarla 😉

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  17. Amo Verona, ho tanti cari amici in quella città che mi vengono sempre a trovare qui nelle Marche e che ogni volta mi portano quel fare burlone e goliardico dei “veronesi tuti mati” ;). Non avevo mai pensato a quanto potesse essere semplice veganizzare la pearà! Grazie per la dritta! Sono certa che la mia famiglia ne andrà matta! 🙂

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