Minuicchi addormentati sulle fave

Fave e cicorie è un classico del territorio barese; una ricetta povera, contadina, che rimanda ai sapori della semplicità, ma al tempo, alla ricchezza del valore nutrizionale e tradizionale. Inoltre, anche il formato della pasta è strettamente legato alla mia terra: il cavatello o volgarmente detto minuicchio (l’minujich). Questa è una variante col grano arso (gli scarti della trebbiatura che i poveri raccoglievano e che poi abbrustolivano e riducevano a farina) che conferisce al tutto qualcosa di lontano, ma chissà perchè, tremendamente attuale, almeno nel significato. Noi abbiamo accompagnato il piatto con un buon calice di Negroamaro del 2011, segno che finalmente i baresi e i leccesi sono uniti dalle cose buone e dalla tradizione culinaria che eccelle in entrame le provincie. Buona domenica a tutti 🙂

Ingredienti per la pasta:
100 g di farina di farro bio
60 g di semola integrale di grano duro bio
40 g di farina di grano arso
160 ml di acqua
1 pizzico di sale

Ingredienti per le fave:
200 g di fave secche sgusciate
1 cipolla
4 pomodorini
2 foglioline di alloro
3 cucchiai di olio evo
1/2 cucchiaino di sale

Ingredienti per le cicorie:
400 g di cicorie
1 scalogno
1 peperoncino
1 pizzico di sale

Procedimento:
Preparare i 3 tipi di farina in un recipiente e poi mescolarle
Inpastare con l’acqua fino a che non diventa 1 panetto compatto e riporre in frigorifero.
In una pentola abbastanza alta, mettere l’olio, la cipolla, i pomodorini e le foglie d’alloro; unire le fave, precedentemente tenute a mollo per 12 ore e sciacquate. Aggiungere l’acqua fino ad 1 dito sopra le fave.
Cucinare a fuoco bassissimo per 1 ora e 1/2, girando spesso. Togliere l’alloro e frullare il tutto; rimettere sul fuoco e lasciare asciugare se c’è acqua in eccesso. L’aspetto deve essere quello di una crema ben compatta.
Lasciare raffreddare. Lavate e lessate le cicorie facendole a pezzi piccoli (io uso la pentola a pressione, che fa risparmiare gas e tempo). Prendete una padella, mettete olio, scalogno e il peperoncino; lasciate andare a fuoco basso per 2 minuti, unite le cicorie e mescolate altri 3 minuti sul fuoco e spegnete.

Prendete la massa dal frigo, infarinate un piano con la semola (io ho usato quella normale bio, anzichè continuare con la semola integrale per non sprecarla). Tagliate un pezzo dalla palla e stendetelo tipo vermicello sul tagliere
da questo vermicello, tagliate un pezzetto di circa 1 cm  e appoggiando il coltello dalla parte del dorso del coltello, esercitare una leggera pressione per trascinare la pasta. Ricordarsi di spolverare sempre il tavoliere con della semola, altrimenti la pasta si attacca
dovrebbe uscire un piccolino così
Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua, salatela e aggiungete 1 filo d’olio: eviterete che la pasta si attacchi; cucinate la pasta. Guarnite il piatto prima con le fave (che io ho disposto a spirale, quindi il piatto non è tutto pieno di fave sotto), 1 mestolo di cavatelli e accanto le cicorie. Buon divertimento 🙂

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che bella accoppiata fave e cicoria! 🙂 la proveremo senz’altro!!

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  2. Che bella presentazione passo per passo! Brava 😉

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  3. che bella ricetta…mi piace soprattutto la crema di fave! ho comprato le fave secche spezzate infatti ma non so bene come usarle…farò di sicuro questa crema 😉

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  4. superbravissima! tra pasta fresca, crema di fave e cicorie questo piatto è uno sballo!!! (e poi quanto è buono il negroamaro?..)

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  5. Brava Etta, questo piatto è perfetto anche dal punto di vista nutrizionale. Anch’io amo molto l’insieme di cicoria e fave, me lo hanno insegnato in abruzzo dove però li facevano saltare insieme alle patate bollite a acciughe salate. bella l’ida di adagiarle sulla crema

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  6. Mamma mamma che bontà ! Ne vorrei ORA un piatto !!!

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  7. vado matto per la combinazione fava-cicoria!!! ma coi minuicchi non l’ho mai assaggiata, quindi proverò la tua splendida ricetta!!! ma il ‘grano arso’ si trova in vendita, almeno in puglia??? complimenti 🙂 emma!!!

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  8. Che buona questa ricetta!! Il grano arso e’ davvero ottimo 😛

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  9. Dalla foto mi sembrava una focaccia.. sono proprio cieca! Bella ricetta _)

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  10. Grazie a tutti, sono contentissima che vi piacciano questi sapori 🙂 Quando ero piccola(12 anni)lo detestavo come piatto perchè le cicorie erano amare, ma lo mangiavo lo stesso perchè, grazie a Dio, mia madre è una di quelle persone che non si fanno intimorire dai capricci, era un piatto nutriente ed equilibrato e aveva ragione; dovevo imparare a mangiare tutto perchè ero (e sono) fortunata, quindi se non lo mangiavo non avevo altro (perchè il cibo non si spreca); invece, diventata adulta, ho capito che le cose semplici sono le migliori; ora è fra i miei piatti preferiti. @Enri, si, si trova io lo compro all’iper-mercato, l’unica cosa che però non è bio, nel negozio bio dove mi servo, non l’ho mai trovato 🙁 ma a me piace molto, anche se non lo uso spesso. Un grazie ancora di cuore, buon appetito a tutti.

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    • Mola Francesca 15 Ottobre 2022, 10:46

      Salve a te e tutti
      Sono Francesca Mola
      Mi prodigo per divulgare la storia dei piatti pugliesi in giro per l’Italia
      Domani dopo il laboratorio dei Minujicchi questa ricetta verrà servita al pubblico desideroso di gustare quello che da cento anni cucinavano i miei avi
      Brava carissima Etta

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  11. Ma che bellezza questa ricetta, complimenti! 🙂

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  12. fave e cicorie e’ un classico della cucina tradizionale del salento.le sue origini sono qui nella grecìa salentina.piatto povero senza aggiunte di pasta e consimili,semplicemente pure’di fave secche,cicorie spontanee di campagna e olio extravergine d’oliva.mi permetto di dissentire dunque con chi asserisce che fave e cicorie sia una ricetta della tradizione barese…

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