I ciacci

Qui dalle mie parti si chiamano così. Qualcuno li chiama necci e chissà quali altri nomi avranno! Sono buoni, dagli ingredienti semplici e fanno parte della tradizione versiliese e toscana in generale. Anche in questo caso servono i testi.

Ingredienti:

500 g di farina di castagne
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di olio evo
acqua qb

Procedimento:
Si passa al setaccio la farina e poi si aggiunge il sale, l’olio e l’acqua. Il risultato deve essere abbastanza liquido, ma non troppo. A questo punto si prende 1 cucchiaiata bella abbondante dell’impasto e la si mette sul testo caldo e unto per bene. Si chiude il testo e si fa cuocere per 2 minuti. Controllate la cottura tirando su il testo superiore. Si possono mangiare così al naturale (se la farina è buona sono dolcissimi) oppure farciti a piacere, con marmellata, crema pasticcera vegan, crema alla nocciola… Sbizzarritevi!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che bontà, mi sa che dovrò acquistare questa padellozza interessante, già le immagino con la veghella!!!

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  2. Sono uguali a quelli di Keroppola 🙂 Non potete torturarci così 🙂 Senza testaroli ci attacchiamo al tram 🙂

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  3. Scusate se ho messo le foto un pò “alla meglio” ma avevo fretta di pubblicare la ricetta e non ci ho perso troppo tempo (viva la sincerità…… devo andare via… vado a fare un pò di spesa al natura sì e sono di corsa come al solito!)

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  4. Belliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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  5. Il Castagnaccio di Morfeo ti ha solleticata nella spirito della tradizione locale eh???

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  6. Ma sono simili alle crepes, no?
    Chissà se potrei cucinarli (procedimento) come le crepes cioè prima un lato poi un’altro?

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