Gomadōfu

Gomadōfu 胡麻豆腐. Tofu di pasta di sesamo, forse la pietanza più classica e, a mio avviso, molto rappresentativa, della cucina shōjin ryōri.Ingredienti:
45 g di tahina (kcal 267.75, kcal 595/100 g)
25 g di kuzu (kcal 83.25, kcal 333/100 g)
300 ml di acqua

Procedimento:
La tahina la produco in casa, tostando i semi di sesamo bianco e frullandoli al tritattutto. Sciogliere il kuzu in poca acqua in modo da non formare grumi  e cercando di non incorporare aria. Aggiungere tahina e acqua, sempre mescolando piano piano senza formare bolle o schiuma. Versare in un pentolino e portare ad ebollizione a fuoco basso, deve bollire lentamente. Una volta raggiuta l’ebollizione abbassare ulteriormente il fuoco (io ho messo la piastra radiante) e cuocere per 10-15 minuti mescolando continuamente, in modo che non si attacchi al fondo nella maniera più assoluta. Versare negli stampini precedentemente bagnati. Io ho usato le formine rettangolari in silicone e con queste dosi me ne sono venuti 4 belli pieni. Attendere il completo raffreddamento, 3-4 ore direi. Servire condito con della salsa di soia, ma anche, come ho fatto io, con del men tsuyu (che adoro!!). Anche una puntina di wasabi ci sta da dio.

Considerazioni:
Tot 317 g freddo, kcal 351, kcal 110.73/100 g. La lentezza, la cura e la concentrazione che occorrono per preparare questo piatto sono ciò che lo rendono un esempio di pratica di meditazione consapevole zen. Era tanto che avevo in mente di fare il gomadōfu, ma non mi decidevo mai per via delle calorie piuttosto elevate. Ieri finalmente… questo dōfu è assolutamente delizioso. Alla fine, il valore energetico non solo non è stato elevato come mi ero immaginata, ma le proteine e le fibre contenute compensano ottimamente i carboidrati. Oserei dire che è anche adatto ai diabetici. Il kuzu, che ero tentata di sostituire con del kanten, ha fatto la differenza. Non solo rende il dōfu cremoso e vellutato (sensazione deliziosa al palato), ma è un toccasana per lo stomaco: la domenica mangio tanto e ho difficoltà digestive, ieri il kuzu mi ha evitato il disagio. È stato un miracolo!! Credo che lo utilizzerò più spesso. Oggi ne ho comprato 1 kg a un prezzo direi ragionevole. In ogni caso conto di fare ulteriori prove, sia con il kanten che nella versione con il burro di arachidi (anche lui autoprodotto!!). Non oso immaginare la bontà della versione burro di mandorle.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Wow! Sono curiosa di assaggiarlo! 🙂

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  2. hai ragione R, lentezza cura e precisione, li trasmetti dalla foto è fantastico

    bless ands love!

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  3. Che ansia questi conteggi maniacali delle calorie. Se NON fossi vegana e fossi sul Blog per caso penserei che tra i vegani ci sono persone con problemi alimentari. Il cibo è VITA, PIACERE, non calcoli su quante calorie ha ogni milligrammo di cibo ingerito. Detto ciò che penso complimenti per il Gomadōfu.

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  4. Bellissimo,molto minimal.

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  5. Gaz , la cara R non lo fa per maniacalità o pseudopazzia , lo ha sempre fatto e lo ha spiegato più volte che per Lei è un “istinto naturale” d’altronde è una -fisica- fa parte del suo retroscena lavorativo contare conteggiare numerare precisare tutto, leggete ciò che scrive con curiosità e non con scetticismo o dispiacere, ci insegna molto, anche il Giapponese

    bless and big love!

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  6. Conosco il kuzu solo a livello teorico, ma trovo questa preparazione molto interessante 🙂 !

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  7. Gazupp è vero, il cibo è vita e piacere e cucinare è un divertiomento. Il fatto è che ognuno di noi trova divertenti e piacevoli cose diverse: c’è chi ama leggere, chi ballare, chi andare al cinema. Io mi diverto a costruire pietanze prima a tavolino, calcolando calorie e combinando gli ingredienti inmodo da avere una pietanza il iù possibile bilanciata. Per me è come progettare un esperimento o un calcolo teorico di fisica: hai in mente un problema che ti piacerebbe risolvere, raccogli dati e idee e poi ci lavori sopra. Quindi vai in laboratorio, ti organizzi tutto l’occorrente e inizi il tuo esperimento. Io faccio questo quando cucino. NOn è ansiogeno, anzi, è rilassante, divertente … ma ognuno di noi, ripeto, è diverso

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  8. Bene .. così sarà la volta buona che userò il kuzu !
    .. ne ho sentito parlare svariate volte, ma nessuno che ti dica dove e come usarlo!
    Grazie !

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  9. Questo penso lo proverò, amo il tahin!! Ed il kuzu, ingrediente principe della macrobiotica, ha ottime proprietà! Interessantissimo!
    PS: In caso di indigestione, prova una tazza calda con kuzu ed anche un pezzetto di umeboshi!

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  10. Grazie Giulia. In effetti il kuzu l’ho sempre usato contro indigestione/acidità facendone bollire un cucchiaio abbondante con mezzo cucchiaino di purea di umeboshi e shoyu. Un toccasana, e anche un ottimo brodo: sembra un brodo di dadi concentrato, ma ovviamente non paragonabile a livello di salubrità. Il Gomadofu è stato il primo piatto “non medicinale” in cui ho usato il kuzu. Dato il successo, ne ho subito comprato 1kg a un prezzo direi ragionevole, anche se cmq il kuzu è molto costoso. È un alternativa all’agar agar. La differenza tra i due è che il kuzu rende la pietanza liscia e vellutata, mentre il kanten un po’ più elastica e rigida, “plasticosa”. Entrambi, messe in formine di silicone o vetro, non si attaccano alle pareti.

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  11. le tue ricette sono geniali e bellissime, adoro la cucina giapponese e mi sto avvicinando ai dolci anche io! grande

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  12. Chissà che buono… mi piace la tahina ma non la compero più perché poi ho sempre il c nel vasetto 😉

    Il kuzu è sempre nella mai dispensa… in questi giorni lo prendo mattino appena sveglia e alla sera prima di andare a letto… una bella tazzona… con un C di malto d’orzo, mi sistema l’intestino e alcalinizza il corpo…

    A volte lo metto nella minestra… mai pensato ci si potesse fare una semplice delizia. 🙂

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  13. Anche io non compero più la tahina perchè quella che faccio in casa con le manine mie di me è molto più buona 😀 . MMM bella idea del kuzu dolce con il malto d’orzo … il fatto è che per me è rara la colazione dolce e in genere preferisco luzu con salsa di soia purea di umeboshi il tutto sciolto in una bella tazzona do acqua e portato ad ebollizione in modo che il kuzu addensi … però proverò anche la tua versione dolce, sono curiosa.

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  14. Grazie Rita… 🙂
    Certo la tua sarà più buona si 🙂 ma io la mangerei di continuo comunque :mrgreen: Magari hai già postato anche la ricetta…

    Io preparo il kuzu come dici tu quando ho mal di testa e nei momenti che sono giù di morale…… altrimenti sempre con malto d’orzo. Scaldo acqua nel pentolino, sciolgo 1c raso di kuzu in una tazza con due dita d’acqua e quando l’acqua sul fuoco diventa calda verso il kuzu. Mescolo e porto a un leggero bollore fino a che l’acqua diventa trasparente… Poi lo bevo bollente con un bel C di malto… è x me una vera coccola oltre che un potente toccasana… 🙂

    Le mie colazioni variano a secondo di quello che mi chiede il mio corpo… ora prendo 2 / 3 tazze di tè verde e qualche biscotto che faccio io. Non li compero più da anni… 😉 E uno o due cialde di riso con mia marmellata… 1c di lievito di birra fresco( imparato da te 😉 ) e una noce o semi lino sopra…

    In estate mi è più facile passare a yogurt di soia con frutta fresca e fiocchi avena… 🙂

    Buona giornata cara Rita… 🙂

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