Gelatina di tapioca per dolci

Lla solita crostata! diranno subito i miei piccoli lettori. C’era bisogno di postarla di nuovo? Elettra ha appena postata la bellissima Crostata di frutta, vero, verissimo, ma questa ha la gelatina di tapioca! Capirai!, diranno ancora i miei piccoli lettori, chissenefrega della gelatina, a noi interessa quello che c’è sotto. vero, verissimo, ma la gelatina di tapioca ci risparmia la gelatina che si compra, ovvero un prodotto industriale che, pur essendo fatto di tapioca pure lui, contiene anche roba chimica che probabilmente è meglio non mangiare, potendo. Vabbè, diranno i miei piccoli eccetera, dacci ‘ste dosi della gelatina e falla breve. Eccole.crostata-di-frutta-2.jpg
Ingredienti:
30 g di tapioca in perle (pallini bianchi)
30 g di zucchero (bianco, altrimenti la gelatina non sarà trasparente, ma scura)
60 g di acqua
1 cucchiaino di agar agar

Procedimento:
Fate bollire l’acqua con lo zucchero e aggiungete la tapioca (che avrete preventivamente tenuto a bagno per 1 ora): cuocete il tutto fino a che la tapioca diventa trasparente, poi togliete il tegame dal fuoco, frullate col frullatore a immersione per rendere omogeneo il composto, aggiungete l’agar agar, fate bollire ancora per 5 minuti, poi togliete dal fuoco e fate raffreddare. quando è tiepido è il momento di versarlo sulla torta. Ho usato questa gelatina anche sulla spettacolare Cake cioccolato e lamponi di Azabel: in questo caso però ho sciolto la tapioca nell’acqua in cui prima avevo cotto i lamponi, in modo da ottenere un topping rosso. purtroppo ero di fretta e ho versato il topping quando era ancora troppo caldo, e la panna di soia che c’era sotto è “venuta su” rigando di bianco la mia bella gelatina rosso rubino! 🙁 per rimediare ho decorato la torta con dei triangoli di cioccolato bianco (resti di un uovo di pasqua veg che un amico mi ha odinato in Svizzera, fatto non so con cosa): ho sciolto il cioccolato a bagnomaria e sulla carta da forno ho formato i triangoli e li ho messi in frigo (una volta freddi si tagliano i bordi per renderli più regolari). Ero un po’ di fretta ma le decorazioni di cioccolata “dura” sono un’idea simpatica e utile anche per cammuffare qualche errore :D.

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma la tapioca ha a che fare con la manioca?

    Reply
  2. internet e la legge dell’assonanza dicono di sì: la manioca è un arbusto (detto anche cassava) originario dell’america del sud e produce un tubero lungo 30-60 centimetri che contiene una fecola, chiamata tapioca, utilizzabile come la farina dei cereali 🙂

    Reply
  3. Ah, perché quando uscivo con un tipo del Camerun una volta mi ha opfferto del cus cus alle verdure (con le uvette) accompagnato da crema di manioca/tapioca (tra l’altro mi diceva, eh, bisogna assaggiare tutto, e io gli ho risposto, guarda che mi chiamano the All-eater) ma quella crema mica mi è piaciuta, Troppo viscida (invece il cus cus era meraviglioso, e generalmente nemmeno il cus cus mi piace granché).

    Reply
  4. anch’io uscivo con un camerunense… magari è lo stesso? 😀
    la gelatina però non sa di nulla, esattamente come quella che si compra.

    Reply
  5. Ma come fate tutti a riuscire delle decorazioni di questo genere, cosi ordinate, geometriche, armoniose, allettante, che a me vengono sempre chaotiche?
    Silvia, c’est la grande classe!!!

    Reply
  6. Non saprei, setto, otto anni fa stava a Roma, poi ci siamo lasciati in modo piuttosto brusco…

    Reply
  7. @patricia, non ti crede nessuno!!! 😀 una bella come te, che fa la liutaia e fa il reju… sì, insomma, quello… di certo non ha problemi con le geometrie! tu sei decisamente una donna/cuoca di classe, io sono più una donna/cuoca… da festa dell’unità 😀
    @vale: allora non è lui 🙂 delle cene etniche non ho un gran ricordo (c’era sempre carne in mezzo) ma per il resto davvero non mi posso lamentare: era (e certamente è ancora) bellissimo, anche se non troppo incline al veg….

    Reply
  8. Qualcuno ha da presentarmi un camerunense anche a me?

    Reply
  9. Calme ragazze… Sono qua io. Son Toscano, vado bene lo stesso?
    🙂

    Reply
  10. Ma Sauro appizza sempre le orecchie quando noi si parla di uomini… Per quanto mi riguarda ho già il mio Pelato del cuore…

    Reply
  11. Evviva gli uomini toscani!!!! (ehm… sono di parte???!!)

    Reply
  12. Sauro, Saurino,
    dai, visto che mi sei simpatico faccio io il tifo per i toscani,
    i siciliani, i campani, i liguri, i romagnoli, i calabresi, i pugliesi, i veneti,
    i laziali, gli umbri, i marchigiani, i lombardi, i piemontesi, i valdostani,
    i friulani, i lucani, i sardi, gli abbruzzesi…etc.!!!
    🙂

    Reply
  13. Ehi, il mio ha origini tosco-emiliane da parte di padre e umbre da parte di madre.
    Mio padre è di origini abruzzesi. Mia madre è nata e cresciuta in Austria da mamma di Salisburgo e padre bergamasco, catturato dai tedeschi durante la Seconda (voleva andare in Russia!) e messo a lavorare in un lager in Stiria. Si sono conosciuti e lui non è più tornato in Italia, morendo austriaco.
    Io sono nata e cresciuta a Roma, ma non mi sento romana.

    Reply
  14. Caspiterina il camerunense manca anche a me 🙂
    Saurino guarda che siam diventate tante da accontentare e credo tutte molto esigenti 🙂

    Reply
  15. P.s.: Silvia scusa mi son dimenticata di fare i complimenti al tuo capolavoro 🙂 Sti uomini 🙂

    Reply
  16. Ma si può sapere che fine ha fatto la Contessina!!!! Ogni volta che Sauro si propone a noi donnine del blog mi viene in mente lei!!! Quanto mi manca!!!!
    Chicca stai calma con il camerunense che c’è Antonio che di scuro ti fà gli occhi!!! 🙂

    Reply
  17. Bella anche la tua crostata, Silvia…!
    😉

    Reply
  18. I tuoi “piccoli lettori” dicono GRANDE!!!, spero di provarla presto anche se mi manca la tapioca in granuli, Tibiona c’è l’ha? dove si può trovare. La ricetta è troppo forte.

    Reply
  19. si può fare con qualcosaltro, l’agar agar mi sembra dificile da avere in casa

    Reply
  20. se la tapioca è in farina è uguale

    Reply
  21. il cioccolato bianco vegan è praticamente introvabile… quello che trovo in commercio ha sempre latte e burro… qualcuno mi sa dire dove lo posso reperire? Grassssssssie!! 🙂

    Reply
  22. Ciao Gilberto,
    il cioccolato bianco vegan, puoi trovarlo sul sito italiano http://www.lasveganshop.it hanno una enorme varietà di prodotti ed anche alcuni certificati http://www.veganok.com quindi puoi andare sicuro.
    Il cioccolato biano che ti consiglio io tra i tanti che hanno, è certamente il n.45 che trovi a pagina: http://www.lasveganshop.it/prodotticateg.asp?shop=1100&intCatalogo=13&strCategory=g%29+CIOCCOLATO
    E’ buonissimo e decisamente più cremoso e cioccolatoso degli altri!
    🙂

    Reply
  23. Grazie Sauro per la dritta!! 🙂

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti