Crackokara

Ovvero il miglior modo che abbia finora sperimentato di usare l’okara!

Ingredienti:
Okara mooolto umidiccia (derivante dall’autoproduzione di tofu da 200 gr di soia secca)
Semi di sesamo
Semi di girasole
Farina integrale
Salvia
Rosmarino
Maggiorana
Timo

Procedimento:
Semplicemente mescolare tutto assieme! 🙂 La consistenza dev’essere super appiccicosa, le dosi ovviamente vanno regolate in base all’umidità dell’okara, eventualmente si può sempre aggiungere un po’ d’acqua se per sbaglio è troppo farinoso! Io ho aggiunto la farina per il problema opposto 🙂
Però, e me la tiro un po’ per questo, son venuti perfetti senza nemmeno aggiungere olio o altri grassi :mrgreen: Per stendere la pasta l’ho poggiata al centro della placca (me ne sono venute due), ho bagnato un foglio di carta forno, l’ho appoggiato sopra e tirata con il mattarello. Sottile sottile, l’ho passata in forno a 100° per 20 minuti, poi l’ho tirata fuori, con la rotellina della pizza ho diviso l’impasto (che era ancora bello morbido) in tanti crackerini e poi rimesso in forno altri 45 minuti, girandoli l’ultimo quarto d’ora.
Sono rimasti belli croccanti per 4 giorni interi… poi son finiti 😳 🙂

Il Punto:
Ho visto altre ricette di cracker con l’okara qui sul sito, e posto la mia più che altro per fare una domanda a tutti voi chefffs sulla cottura. Non so sinceramente perchè mi è venuto in mente di cuocerli a 100° per oltre un’ora, e dopo aver letto anche le altre ricette (cottura di 15 – 20 minuti a 200°), mi viene il dubbio ancor di più!!
Qualche espert* del forno mi chiarisce se in questo caso specifico cambia qualcosa la cottura rapida ad alta temperatura rispetto alla lenta a relativamente bassa??

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ti dico un parere da ignorante: dato che sono così sottili il problema cottura non si dovrebbe porre. La farina è un cereale e i cereali si cuociono benissimo alla temperatura di ebollizione dell’acqua che è 100° appunto.
    Secondo me se la temperatura è troppo alta si asciugherebbero troppo e diventerebbero roccia.
    Fine del parere logico-deduttivo 😀

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  2. Non so rispondere alla tua domanda, a me viene in mente solo di verificare l’energia elettrica utilizzata per i due differenti tipi di cottura.
    Anche io li ho fatti (e postati) e tra me e M. son finiti in 1,5 giorni 😀

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  3. che belli!!! 🙂 non ho l’okara ma è un ottimo modo x utilizzarla!

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  4. Anche per i biscotti funziona così, per pasta sottile è meglio abbassare la temperatura del forno e aumentare il tempo, il prodotto cuoce rimanendo friabile. Io utilizzo questo metodo per crackers 140°, biscotti 150°, gusci di torte salate 150°, la temperatura varia a seconda del forno. I tuoi crackokara sono bellissimi, hai fatto bene ad abbassare la temperatura.

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  5. Credo che Felicia e Carlo abbiano ben risposto alla tua domanda e complimenti per questi ottimi crackers home made 😛

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  6. Un’altra idea da tenere presente per utilizzare l’okara!

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  7. questi crackers mi sembrano saporitissimi!

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  8. ma dipende dallo spessore, in genere alta temperatura per breve tempo rende croccante il prodotto… minor temperatura per maggiore tempo=cottura piu’ uniforme ma prodotto piu’ secco e legnoso, dipende che vuoi ottenere. Poi dipende anche dal tuo forno, se e’ ventilato o no…

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  9. Sembrano molto buone. 😉

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  10. Vedendo Bene la Foto Capisco la Tentazione di Tuo Padre di Mangiarli Tutti..eheh.. Ala Prox

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  11. Ciao! Ho letto che sei della provincia di udine..anche io:) che bello trovare delle conterranee!!!!

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  12. Ciao ValeM, ho provato oggi questa bellissima ricetta ma ho avuto un problemino…durante la cottura (100º)…i crackokara mi si sono appiccicati sulla carta forno e al momento di girarli ho fatto una fatica bestiale per staccarli dalla carta forno…come mai? il sapore é molto buono ma una parte é andata buttata…

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