Cappellini da laureato


Un’idea semplice e d’effetto per festeggiare chiunque, buon per lui, sia riuscito a conquistare alfine l’agognato pezzo di carta!
Li ho preparati per una delle mie più care amiche prima di partire alla volta di Bologna a recapitarglieli dopo la proclamazione di un banale 110&lode in corso magistrale in economia 😉
Approfitto per dedicarli a tutti i neolaureati di VB (loira! <3) e a chi ci deve ancora arrivare, sperando portino fortuna 😉 mi ci includo anch’io visto che di fortuna me ne serve tanta (e di voglia ancora di più!)
Visto che sono stati il mio regalo di laurea, ho cercato di farli buoni oltre che belli e ho utilizzato ingredienti di primissima qualità. Sono andata a acquistare delle qualità di cacao e cioccolato particolari equosolidali & veganissime e devo dire che, al di là della disumanità dei prezzi, la differenza si è sentita assaj rispetto al cacao di media qualità che uso generalmente…eddai, una tantum! Che certi tipi di cioccolato abbiano prezzi stellari è solo un bene, vista la quantità che sarei in grado di ingurgitarne…

Ingredienti:
120gr farina di riso
80 gr farina manitoba
100 gr margarina Vallè
70 gr zucchero di canna grezzo
30 gr cacao amaro equosolidale
200 gr cioccolato fondente con fave di cacao spezzettate (una libidine)
50 gr di riso soffiato in scagliette
una ulteriore noce di margarina

Procedimento:
Lavorate  la margarina a pomata assieme allo zucchero. Quando è una crema omogenea, aggiungete le farine precedentemente miscelate anche col cacao e lavorate bene finchè la pasta non è liscia e compatta. Lasciate a riposare fino ad un’oretta in frigo (è bene che si compatti per lavorarla come dio comanda successivamente). Nel frattempo, in un pentolino, sciogliete il cioccolato a bagno maria con una noce di margarina e circa una tazzina d’acqua. Quando è una crema liscia, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare un pò, aggingendo quindi il riso in scagliette o nocciole tritate o altra parte croccante a piacere. Tornate alla frolla e spianatela su una spianatoia con un pò di farina bianca per non farla attaccare, e tagliate un egual numero di striscioline lunghe e quadrati: le striscioline andranno chiuse in cerchio premendo gli estremi uno sull’altro e poi adagiate sui quadrati premendo bene per farli aderire. Così saranno fatte le forme dei vostri cappellini.
Forno a 180° per circa 18 minuti. Dopodichè, riempite l’interno dei cappelli capovolti col cioccolato e lasciate raffreddare finchè il ripieno non è compatto (seppur morbido). A questo punto, con una pennetta di zucchero a velo potete disegnare i cordoncini o altre decorazioni…e il giuoco è fatto! Perfetti da offrire a parenti amici e prof alla fine della laurea (mi sa che ne è finito uno in bocca anche al relatore di tesi, eheheh!)


(la scritta sopra è un ‘congratulazioni’ in arabo e l’ho fatto perchè la tesi di Franscesca era sul mercato dell’arte di Dubai…)
Come avrete capito, sono evasa da Milano un’altra volta, per questa due giorni bolognese ricca di festeggiamenti. Al di là del rischiato surgelamento è stato tutto assai bellissimo, ovviamente non sono mancate libagioni ed eccessi di ogni sorta con la crew della laurea del caso ma la cosa bella della gitarella è che dopo tutta questa trafila di aperitivi e brindisi mi sono traslata ad omaggiare Antonella, la già citata gran donna che ho conosciuto assolutamente a caso ad un concerto grazie a Veganblog (ehi-ma-tu-sei-gnubby)! Ennesima amicizia che promette molto bene racimolata grazie al blog! E devo dire che la restante parte del soggiorno è stata altrettanto piacevole 🙂
E vi lascio nuovamente, pronta ad andare a combattere il freddo per portare scatoloni in casa nuova…buon weekend a todos!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che bellini brava gnubby!!!! questi me li faccio quando mi laureerò….!!! Fra una ventina di anni!

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  2. Sei stata straordinaria e questo regalo è davvero meraviglioso. Bellissima decorazione, bellissimi i cappellini.. Insomma sei sempre grandiosa… Sicuramente questi cappellini saranno stati di una bontà unica vista la qualità del cacao!! 😛
    Fortunata la tua amica e tutti quelli che li hanno mangiati!! 😛
    E complimentissimi a lei per l’agognata laurea 😛

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  3. Straordinaria Gnubby!!!! Veramente un regalo delizioso!!! E’ un giorno davvero importante quello della laurea! Per me, anche se sono passati molti anni rivivo sempre quel giorno come uno dei più belli ed eccitanti della mia vita! Magari avessi avuto un’amica che mi preparava dei pasticcini a forma di tocco!!! Gaudeamus igitur dunque!!!! Bravissimissimissima!!!!!! 😉

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  4. Ma a me la laurea non ha portato fortuna per niente, tant’è che sono ancora 3 anni che sto cercando lavoro.
    Comunque fantistici questi biscotti e l’idea che ti è venuta.

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  5. veramente belli e molto buoni,immagino!io sto prendendo la seconda laurea perchè la prima,evidentemente,non basta..ma neanche la seconda credo!ma per chi ancora deve laurearsi:benvengano questi cappellini!

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  6. @Andrada: la laurea non deve portare fortuna, non è un amuleto!

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  7. Ma sono splendidi!!!!
    Gnubby devo farti i miei complimenti… le tue ricette sono sempre meravigliose ed ingegnose!

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  8. Splendidi,li sento scioglirsi in bocca… ma sono ancora lontana dal meritarmi una cosa così buona!

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  9. genio, genio!!!! genio!!!!! GGENIO!!!

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  10. complimenti sono bellissimi!!

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  11. Bellissimi !!! Complimentissimi!!

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  12. Straordinari!!!! bellissimi e buonissimi 🙂 sei un genio!!!

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  13. gnubby..tu per le amiche fai sempre delle meravigliosa opere d’arte!!! ricordo ancora l’altra torta..e che dire di questi..strepitosi!! 🙂 😉
    brava! e congratulazioni a francesca..spero di arrivarci anch’io un giorno..e magari festeggiare con questi sarebbe la cosa più bella! 😛

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  14. sei stata magnifica direi!!! quando arriverò anche io al fatidico momento (chissà tra quanti millemila anni..) pretenderò che qualcuno me li faccia!! 🙂 PS: se non trovo nessuno arruolo te :mrgreen:

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  15. Che carini! Sono un pensiero dolcissimo e godibilissimo! 😉

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  16. Super complimenti!!!!!!!!! Sono fantastici!!!!!!!!!!!!!!! 😛

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  17. Carinissimi, che pensierino dolce… 😀

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  18. grandiosa idea, immagino il momento in cui la tua amica li ha ricevuti…che bel regalo: fatto a mano, cruelty free e sicuramente bbbono, fantasioso,…complimenti

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  19. Hanno un aspetto delizioso da: uno tira l’altro 🙂 Ho appena tirato fuori dal frezer il tuo dolcetto di ieri sera oggi va meglio e me lo posso gustare 😉 Ciao tesoro!

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  20. Ps: aspetto la ricetta 🙂

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  21. @Titti: la mia affermazione era uno spunto da quanto scritto da Gnubby nel post. Non penso di essere una persona ignorante che pensa che la laurea sia un amuleto o una bacchetta magica. Sottolineo solo che anni di studio e sacrifici (ho studiato sempre e solo con impegno) dall’inizio della carriera scolastica, non sono serviti a molto visto che fatico (come molti)a trovare lavoro e a trovare qualche gratificazione, seppur minima, per gli sforzi fatti. Il problema dell’università italiana, secondo me, è che troppo nozionistica e staccata dal mondo “reale” e del lavoro, dove oltre alla formazione teorica si richiede anche esperienza pratica. Forse qualcosa si sta muovendo anche se molto, molto lentamente.

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  22. Sbalorditiva come sempre Gnubby!!!
    Apprezzerei tantissimo un regalo così, anche se non sono una laureata, non per mancanza di volontà quanto piuttosto per totale mancanza di fondi all’epoca…

    Già è stato un miracolo che noi 4 figli di un operaio ed una casalinga (veramente ammalata ma senza il riconoscimento di una benché minima pensione d’invalidità) siamo riusciti a raggiungere il traguardo del conseguimento di un diploma, che allora già non era cosa da poco!!! E vi prego di non tirare in ballo le storielle delle “borse di studio” perché laggiù le cose sono sempre andate diversamente… è un mondo diverso, lo è sempre stato e sempre lo sarà… non vado oltre che è meglio.
    Ma lasciamo stare, tanto è acqua passata, io vivo quassù da 18 ormai e chissenefrega! Ho potuto lavorare ugualmente grazie al mio diploma, anche se adesso c’è crisi, due anni fa ho perso il mio lavoro a cui tenevo tanto (per questo ringrazio “tagli” e “riforme” vari…), e quindi anch’io sono disoccupata, come tanti altri.
    In effetti mi trovo al punto in cui sono considerata o “troppo vecchia” per ricominciare – ormai si cercano solo più che “apprendisti” ma comunque “con esperienza”, evvabbé!! Io ho 36 anni (quindi fuori dall’età dell’apprendistato) e per 17 ho sempre lavorato nel sociale, negli ultimi 5 più specificatamente come educatrice (altrimenti detta “operatrice di sostegno”) nelle scuole di ogni ordine e grado, secondo le necessità. Certo che non ho esperienza professionale in altri ambiti!! Mi sembra ovvio! – oppure “troppo giovane” per mollare…(ma chi ha mai pensato di “mollare”???) insomma, quel fastidioso limbo in cui tanti vanno a finire per periodi più o meno brevi o lunghi, a seconda dei punti di vista… che volete fa’? Il classico bicchiere “mezzo pieno o mezzo vuoto”, se vogliamo metterla così, tanto per sdrammatizzare…

    Tornando all’istruzione, mi consola – anche se è triste ammetterlo – il fatto che spesso, in Italia, cultura ed istruzione non vadano di pari passo… ciò è sì triste ma, al contempo, lascia comunque intendere che, volendo, se si è abbastanza “curiosi”, ci si può acculturare da sé… 😉

    Concludo augurando a tutti quanti semplicemente un po’ di serenità, che può essere utile nel caso in cui si debbano affrontare periodi bui… serenità e mente lucida aiutano eccome! Avercene! 😉

    Un bacione! 😉

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  23. @Anto: anch’io, studiando, facendo uno stage e un corso di formazione (molto utile), non ho esperienza pratica anche perché con la scusa che devi imparare ti ritrovi a fare lo stagista e a lavorare gratis. Se poi ti presti a lavorare “for free” tutti ti vogliono e quindi a voglia a fare esperienza. Ogni cosa che faccio la faccio con impegno è carattere ma a certo punto bisogna avere una gratificazione economica anche “minima” non si vive di sola gloria! E non penso sia giusto sentirsi dire che bisogna partirsene e andarsene all’estero.
    Hai ragione a dire che l’università, per quanto pubblica, non è per tutti. E so pure che a volte chi ha una laurea è anche ignorante (quante persone, pure tra i cd “professionisti” non conoscono nemmeno l’italiano, la propria lingua)!

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  24. Uau, che creatività!!!E bontà!!!

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  25. Gnubby, sono bellissimi 🙂 Sigh sob sei passata vicina a me e nemmeno ci siamo incrociate..spero lo faremo a Mi in uno dei miei prossimi viaggi 🙂 Su Università annessi e connessi, mah..l’unica cosa che mi sento di dire è che l’istruzione è bel lungi dall’essere un diritto sigh sob. La mia storia poi è stata particolarmente travagliata non per mancanza di volontà, anzi..e devo dire che finora non mi è capitato di essere penalizzata. Ma solo per fortuna, ci ho messo del mio come tanti altri..

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  26. @ Andrada: infatti! Sono pienamente d’accordo con te!!!! Pensa che qualche volta i corsi di formazione mi sono stati negati dal dirigente scolastico stesso!!! ma ti rendi conto??? Che vergogna! Corsi utilissimi, specialmente per noi operatori del settore, lavorare per garantire sostegno ai portatori di handicap non è uno scherzo!!!! Soprattutto non si può e non si deve fare senza un’adeguata formazione!
    È vero che la maggior parte dell’esperienza la si ottiene sul campo,ed in 17 anni io posso affermare di averne fatta parecchia (avendo sempre lavorato al servizio di persone con bisogni particolari, prevalentemente bambini ma anche anziani, con handicap di qualunque tipo, sia in casa che al di fuori, anche nel momento del pranzo e, negli ultimi 5 anni nelle scuole, per 36 ore settimanali dal lunedì al sabato), ma è altrettanto vero che, senza il supporto di “chi ne sa di più” la cosa diventa difficile e spesso anche frustrante nonché umiliante! Senza contare che, quando si lavora a contatto con persone con problemi, forse sarebbe il anche caso di ottenere un qualche supporto psicologico che, per esperienza, posso affermare essere NULLO!
    Ecco che entra in campo la volontà di “auto-istruirsi” ed “auto-aggiornarsi”, oltretutto fuori dall’orario di lavoro, chiaramente senza la benché minima retribuzione delle ore trascorse ad “istruirsi” appunto sul problema da affrontare, ma tutto ciò è vergognoso!!! Nonostante tutti gli sforzi fatti per il raggiungimento di un obiettivo (quello di migliorarsi nello svolgimento del proprio lavoro, in barba alle negazioni ottenute dalla dirigenza), il risultato sai qual è? Ehm, niente… un bel NIENTE.
    Senza contare che spesso mi è capitato di aver a che fare con laureati ignoranti, altroché!!! A partire dai dirigenti in questione (più ignoranti di così!! Come si fa a negare la formazione ad un professionista, specialmente in questo campo?????? Solo l’ignoranza può essere una spiegazione a tale assurdità), per non parlare poi di certi “illustri colleghi”, così detti “insegnanti”, ma anche educatori come me… ma cosa cacchio insegni se tu stesso in partenza non sai???? Mi riferisco SOLO ad alcune persone in particolare, per fortuna!! Devo dire che la maggior parte delle volte ho lavorato bene anche grazie alla sinergia che c’era tra me, gli insegnanti e gli operatori socio-sanitari, ribadisco per fortuna! Però le volte che mi sono trovata di fronte ad emeriti imbecilli (e qui è proprio il caso di dirlo!!!) è stata dura, veramente dura! E questo è grave… perché ritengo che in nessun caso mai ci debba essere posto per l’ignoranza quando si lavora “sulla pelle degli altri”.
    Inoltre, nonostante tutti gli sforzi per portare avanti le mie idee e l’impegno messo in tutto ciò che ho fatto, oggi col senno di poi mi chiedo: ne è valsa la pena??? Mah… a livello personale sicuramente sì, e ne sono orgogliosa, ma come dici tu, non si vive di sola gloria!
    Via me, avanti un’altro! Ecco la verità.

    Quando ottenni il diploma di maturità magistrale sognavo una laurea in pedagogia…
    Oggi sogno solo un po’ di serenità, e magari un lavoro dignitoso che io non sia costretta a perdere dopo anni di sacrifici per ottenerlo!

    P.S. Sulla musica non ne parliamo!!! Finché ci saranno idioti che suonano gratis (magari cover!) pur di avere in cambio una birra e magari un panino, tutti quelli che si fanno il mazzo da anni e che di fatto spendono tempo e denaro per la realizzazione della propria musica, si sentono rispondere cose del tipo: “Voi quanta gente portate???” oppure “Noi paghiamo solo se la gente arriva” o anche “Noi non possiamo darvi soldi, però vi diamo l’opportunità di esibirvi e così magari se piacete vendete anche qualche cd”… ma vaffanc… no??? Suonano sempre gli stessi e gratis o addirittura pagando!!!!! Sì, pagando per poter suonare! Capisci perché la maggior parte dei nostri concerti si svolge solitamente all’estero??? Ti sfiniscono e ti costringono a partire… ti costringono!
    La gloria non fa per noi.

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  27. Per come è strutturata l’università in Italia per quanto mi riguarda ci vorrebbe solo che mooolta più meritocrazia, tutti dovrebbero avere la possibilità di studiare ma solo chi lo fa sul serio dovrebbe essere legittimato ad andare avanti, come nelle università elitarie a merito: l’uni è diventata il modo migliore per la gente che se lo può permettere di parcheggiarsi a friggere aria e fare i bamboccioni a casa dei genitori per ancora 5 e più anni dopo le superiori. Così facendo, la laurea finisce veramente in mano a chiunque e perde giustamente di valore, sovrappopolando le università di gente che contribuisce a sminuirla. E soprattutto, le persone che invece ci credono seriamente se la devono prendere nel c***… ne parlavo ieri sera con Titti e Seb tornando a casa: io ho 23 anni, studio e mi faccio un mazzo cosi per arrotondare con lavoretti vari che non mi verranno mai riconosciuti per quella manciata di euro al mese senza i quali dovrei fare la vita di un novantenne, ho appena cambiato casa ed alcuni padroni delle case che sono andata a vedere negli ultimi mesi hanno esplicitamente richiesto la dichiarazione dei redditi dei miei genitori per firmare un’eventuale contratto perchè io non posso dare alcuna garanzia: questo dimostra quanto ‘faccia comodo’ mantenere la gente incapace di autosostentarsi fino a 30 e passa anni, seppure da costituzione compiuti i 18 uno dovrebbe essere burocraticamente autonomo. Mettiamo caso che io sia orfana, o i miei siano senza reddito dichiarato esattamente come me, o piu semplicemente, come nel mio caso, io abbia deciso di tentare di non appoggiarmici troppo e cavarmela da sola: non posso firmare nemmeno il finanziamento per un’abbonamento del telefonino da 25 euro al mese (è successo!). In altri paesi questo non succede, la possibilità viene data al diciottenne come al quarantenne e in entrambi i casi, molto semplicemente, dal momento in cui non paghi la rata ti trovi gli sbirri sotto casa col forcone. Ma almeno hai avuto la possibilità di cavartela con le tue gambe. E’ che vedo un sacco di gente che si lamenta ma agli atti poi quando vado a scavare su quale sia stato lo sforzo reale per trovare qualcosa noto una grande pigrizia di base. Chiaramente parlo in generale, non mi riferisco nè ad Andrada nè ad Anto, capisco benissimo la situazione di entrambe, dico solo che troppe volte ho notato che la gente spera che le cose caschino dal cielo senza sforzo alcuno. Il punto secondo me è che dobbiamo prendere atto che nel nostro paese la situazione è così: o ci si leva bene bene dalle scatole in cerca di incerti territori migliori, oppure ci si adatta a quel che passa il convento e, se ciò presuppone farsi triplamente il c**o, lo si fa. Non è giusto? E’ chiaro che non è giusto, eppure anche la fame nel mondo non è giusta, ma c’è, e non ci resta che darsi da fare e per combattere e per imparare a conviverci.

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  28. P.s.: ANTO quoto al 100% sul discorso musica.

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  29. Scusa GNUBBY!!! Ti ho intasato il post!!!!! 😉
    Comunque ti meriteresti una laurea all’ACCADEMIA VEGANA, se esistesse!!! 😉
    A proposito, qualcun’altro l’ha visto il film “SCOTT PILGRIM VS THE WORLD”??? Esilarante!!!! l’accademia vegana, la polizia vegana, i poteri vegani, il raggio deveganizzante!!!! 😉 quanto ho riso, mamma mia!!!

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  30. Chiaro che per sopravvivere ci si deve fare il c…, ma non per tutti è così, credimi, non per tutti.
    Io sono proprio una di quelle persone, costretta a combattere ed annullarmi professionalmente per poter comunque lavorare per due soldi (in questi due anni dopo aver perso il mio lavoro e la mia professionalità ho fatto altro, ovviamente! Mica potevo stare a casa a vivere d’aria e d’amore!) ma sono tutti lavoretti a tempo determinato che lasciano il tempo che trovano, nulla di più. La pigrizia è ben altra storia e qui ti dò ragione. Se è per questo io nel frattempo ho anche lavorato in un’impresa di pulizie, ho lavorato come assistente domiciliare e tanto altro ancora. Ma ripeto, tutte esperienze da pochi mesi ed un calcio in culo a fine rapporto. Tutto qui…

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  31. se voglia di andare all’università ne avevo poca, leggendo queste cose è diminuita notevolmente. non ne vale la pena, non qui. mi piace l’italia, mi dispiace dover lasciare quello che stava nascendo, i vari progetti e le persone fantastiche conosciute nell’ultimo anno… ma non vedo un futuro qui. per fare questo devi avere i soldi, per quello devi darla, per quell’altro devi conoscere qualcuno “lassù”…

    studiare e non godersi gli anni migliori per non avere neanche una sicurezza, lavorare come un disperato e farsi prendere per il cùlo dai 4 fascisti a roma, manifestare e farsi chiamare violenti, che si è pigri e ignoranti (dai laureati nel 68…), sentirsi dire che non ci stanno soldi per la scuola, per il personale, per le pensioni, la sanità perché se li mangiano loro e le loro “missioni di pace”. lavorare una vita e trovarsi con niente.

    vivere tutto questo è logorante, io sto in attesa dell’abisso, del fallimento totale perché tanto si sa che fino a quando le cose non si metteranno VERAMENTE male, nulla cambierà.

    ciao gnubby complimenti per questi dolci! per luglio fammi qualcosa di simile per il 60 della maturità 🙂 (oddio speriamo!! XD)

    ps anto, io l’ho vista quella scena fantastica, “leggo nel profondo della tua mente che c’è del latte, per farmi perdere la mia veganità”…e poi la polizia. ci mancano solo gli sbirri vegani e stiamo a posto! un abbraccio

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  32. che bellissima idea e che buoni questi cappellini! 😀

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  33. Sono perfette e bellissime. Complimenti.

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  34. Ciao, posso chiedere un’informazione??? ho provato a farli ma sinceramente credo che manchi qualcosa negli ingredienti, perché nn legano bene e poi non reggevano la forma in forno….come mai?? Puoi aiutarmi?? Grazie

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