Corso di seitan autoprodotto

Ed ecco a voi, siore e siori, a grande richiesta (?!), la ricetta del mio seitan compleatmente autoprodotto!

Immagino non sia nè la prima nè l’ultima volta che viene pubblicato il calvario temporale che conduce alla produzione di questa meraviglia, ma suppongo che chiunque lo faccia spesso come me abbia tutta una serie di piccoli trucchi propri che possono essere utili per gli altri amici del club del seitan.

E così, vi svelo i miei, sperando che tutto ciò possa essere utile alla vostra introduzione al mondo del seitan fatto in caso o al perfezionamento delle vostre ricette 🙂

Ingredienti:

Farina & acqua. Le proporzioni ovviamente variano a seconda di quanto ne volete fare. Io non vado a meno di 2 kg di farina perchè altrimenti ne viene proprio pochino, e visto che il procedimento è lungo lungo tendo sempre a farne più porzioni da poi congelare o mangiare nell’arco di qualche giorno.

Con 2 kg, otterrete circa 7-8 bistecchine come quelle che vedete in foto.

Procedimento:

STEP 1: Mettere tutta la farina in una grande ciotola oppure direttamente nel lavabo ben pulito e con lo scarico chiuso, io generalmente faccio così perchè facilita l’impastamento. Aggiungere acqua fino a che non si genera una grossa palla più o meno della consistenza del pane, anche un pò più molliccia va bene, ma assicurarsi sempre che non abbia grumi nè buchi, sia bella compatta.

STEP 2: Immergere la palla in una grande ciotola dove sia possibile ricoprirla completamente d’acqua. In caso non abbiate ciotole delle dimensioni giuste, dividere la palla in due e usare due contenitori separati. Una volta ricoperta/e di acqua a temperatura ambiente, lasciare in questa condizione a fermentare per circa un’ora.

QUESTO E’ IL PRIMO PASSO VERSO LA SEPARAZIONE DELL’AMIDO DAL GLUTINE.

STEP 3: Dopo esservi fatti i beneamati cavoli vostri per un’ora, tornate dalla palla e scolatela. Adesso inizia il passaggio feroce dove dovrete sfoderare tutto il vostro olio di gomito migliore. Questo passaggio è descritto nelle maniere più disparate da vari siti, e io vi riporto la mia versione. Perchè lo faccio nel modo che andrò a descrivere? Dopo averne provate varie, ho notato che è quella più veloce e con minore dispendio d’acqua, che è un pò la nota dolente dell’autoproduzione del seitan dalla farina 00. Provare per credere. Tenterò di descrivere in maniera esplicativa come eseguo questo passaggio: mettere la palla scolata in solita ciotola capiente o solito lavandino e aprire l’acqua calda a filo. Man mano che l’acqua scorre sulla vostra palletta, lavorarla energicamente come se doveste impastarla. Vedrete già da subito rivoli bianchi uscire da essa: è l’amido che se ne va. A intervalli regolari, cambiare la temperatura dell’acqua da calda a fredda: questo è il metodo che permette la completa scissione dei carboidrati dalle proteine. Naturalmente nel mezzo dovete continuare ad impastare.

Potrebbe succedere che la palla di sgretoli un pò: non preoccutavi, raccogliete di volta in volta i pezzettini e riaggiungeteli alla palla. Nella fase iniziale della trasformazione è comune che accada e non comprometterà in alcun modo la riuscita del vostro muscolo di grano.

Man mano che alternate l’acqua corrente, noterete sia a vista che a tatto la trasformazione della vostra palla: essa rimpicciolirà e diventerà man mano giallina e filamentosa, il che significa che le parti stanno perdendo l’amido che è in loro.

Non sarà difficile notare fino a quando andare avanti con il procedimento: dapprima noterete solo piccole chiazze gialline e filamentose mentre il resto è ancora farina, dopo un pò la palla risulterà omogenea (e moooolto più piccina).  Al contempo, vedrete che l’acqua sarà sempre più limpida. Quando l’acqua scorre pulita e il muscolo è omogeneo senza alcuna traccia di parti più bianche, il seitan è pronto. Con un pò di ‘allenamento’, ce la farete in dieci minuti / un quarto d’ora.

Una volta ho fatto una sorta di ‘salamino’ di seitan provando a imitare le parti grasse tipiche del salame lasciando qualche chiazza bianca di farina che risulta, una volta cotta, più morbida e ‘grassa’. Non male, tenetela in considerazione come variante.

STEP 4: Questo ed il successivo sono i passaggi che potrete trovare in giro nelle maniere più differenti a seconda delle scuole di pensiero. Come vedete dalla foto, il mio seitan è un pò spugnoso e morbido e, come consistenza, ricorda molto il muscolo animale. E’ quindi perfetto per griglie o spezzatini. Il metodo che vi andrò a spiegare è ottimo per raggiungere questo risultato, ma non mancherò di farvi appunti sulle varianti per ottenere consistenze differenti.

Quando la ‘pasta’ del seitan è pronta, scolatela, strizzatela e compattatela moltissimo con un energico lavoro di mani. Quando esce ormai pochissima acqua ancora ed è ben compatta, ‘avvolgetela’ su sè stessa creando una specie di insaccato. Non dimenticate questo passaggio perchè farà si che poi il muscolo abbia dei contorni ben definiti e non si sgretoli in cottura. Se volete aggiungere qualcosa nel composto del seitan, come ad esempio semi o verdurine, è il momento di farlo: basta disporli all’interno della pasta prima di avvolgerla e poi rinchiudere il tutto in sè stesso.

A questo punto, prendete un recipiente di forma cilindrica/conica, io generalmente uso una tazza capiente (vedere foto), e infilatevi il tutto dentro comprimendolo e scolando l’acqua che ancora uscirà. Questo si fa per dare una forma sensata al panozzo. Dopodichè, procuratevi una retina/colino/scolapasta consono e lasciate a scolare una decina di minuti la tazza a testa in giù.

Io compio questa operazione per fare si che si possa cuocere così liberamente senza bisogno di insaccarlo in un canovaccio come fanno in molti. La differenza sostanziale sta nel fatto che l’insaccatura comprime il gonfiaggio del seitan in cottura e lo rende molto più piccolo e compatto, ed è utile se volete per esempio fare un affettato (ne parlerò nel prossimo step). Se volete usare questo metodo, scolarlo a lungo non è così necessario, ma se invece volete seguire la mia versione, è bene farlo.

STEP 5: La mitica cottura. Qui darete all’insipido mostro creato un senso a livello di sapore. Preparate una grossa pentola con abbondante acqua a bollire, e ricordate che le dimensioni aumenteranno notevolmente quindi fate bene i vostri calcoli spaziali. A questo punto, via libera alla fantasia per insaporire il tutto: ciò con cui verrà cotto il seitan darà ad esso sapori molto differenti.

Sconsiglio il solo utilizzo del sale perchè non verrebbe granchè saporito. Per un sapore abbastanza ‘neutro’ adatto poi a qualsiasi tipo di utilizzo, consiglio vivamente un pochino di sale nell’acqua e copiosa salsa di soia. Altrimenti, si può optare per il vecchio dado vegetale o ancor meglio fresco con i classici sedano carota cipolla et prezzemolo, senza mai dimenticare almeno un pò di sale altrimenti non sa veramente di un cavolo. O ancora, potete renderlo piccantino con del peperoncino e saporito con la salsa di pomodoro: vedete voi, avete campo libero, e potete giocare molto su questa operazione anche in vista delle ricette future per le quali lo utilizzerete.

Bene, quando l’acqua è a bollore, liberate il seitan dalla tazza direttamente nella pentola e così facendo non perderà la forma cilindrica. Nei primi minuti di cottura, potete ‘allungarlo’ un pò premendo il salsiccione contro le pareti della pentola. Come vi dicevo, per l’effetto che vedete in foto questo è il procedimento ideale, mentre per un risultato più compatto conviene prima insaccare la pasta in un canovaccio chiuso da spago. Un’altra opzione è quello di bolliro in una scatolina di latta rettangolare, che lo compatterà dandogli quella forma e sarà ottimo per fare affettati. O ancora, si possono fare salsiccette in tubi come quelli usati per i cannoli… qui sta alla vostra fantasia, esattamente come l’aggiunta di altri elementi nell’impasto. Sbizzarritevi.

STEP 6: Dopo circa quaranta minuti di cottura, estraete il salsiccione, lasciatelo raffreddare quanto basta per non perdere l’uso delle vostre dite maneggiandolo e dopodichè tagliatelo a fette che ributterete successivamente in acqua per un altro quarto d’ora. Anche qui forma&dimensione dei tagli è variabile a seconda di cosa volete fare: io di solito faccio queste belle fettone di un paio di cm di spessore, ne escono 7/8 e diventano le mie bistecchine, e l’ultimo quarto d’ora di cottura le fa dilatare ed inspessire ancora. Nulla toglie di fare straccetti o quant’altro.

STEP 7: Espletata l’ultima fase della cottura, estrarre il tutto dalla pentola, scolare abbondantemente e deporre su un piatto/tagliere all’aria per circa un’ora. Non è un’operazione necessaria ma noterete che ‘seccando’ un pò avrà proprio la consistenza perfetta. Sconsiglio di utilizzare il seitan subito dopo averlo fatto, l’idealissimo è lasciarlo una notte in frigo perchè rilascia acqua e si compatta alla perfezione.

___

Che dire, spero che la mia guida all’autoproduzione del seitan sia stata chiara&efficace, e spero che i piccoli trucchetti che ho citato possano essere apprezzati anche dagli altri ‘seitanisti’ esperti.

Quando dico che faccio il seitan in casa, molti non si capacitano di come sia possibile sobbarcarsi un tale sbattimento, e propbabilmente se non l’avete mai fatto anche a voi sembrerà un procedimento lunghissimo. Ma se ben notate, per quanto effettivamente il tutto comporti almeno un paio d’ore abbondanti, i passaggi in cui c’è da fare effettivamente qualcosa sono pochi e veloci, quel che veramente prende tempo sono i tempi d’attesa… nulla che non possiate fare mentre fate qualcos’altro. In un pomeriggio di studio potete sfruttare le fasi come break per rilassarvi un pò ai fornelli tornando sui libri nei tempi d’attesa, oppure la sera tornati dal lavoro potete mettere la farina a fermentare e successivamente guardarvi un film, oppure ancora potete farlo la domenica come faccio spesso io ultimamente.

Le varie marche più o meno biologiche e vegane vi propinano questo alimento a dei prezzi spropositati mentre come potete notare l’autoproduzione comporta solo l’acquisto dell’alimento più economico che trovate sul mercato, con tutto che cosi facendo evitate conservanti, eccipienti e altre schifezze che ben spesso ho visto tra gli ingredienti di quelli confezionati. Io sono un pò restia all’acquisto di cose confezionate in generale e odio la speculazione delle marche ‘sane’ che ci propongono i loro prodotti a peso d’oro, e vedrete che se ci prenderete la mano dopo un pò non risulterà così difficile, non è niente di molto differente dal fare il pane in casa.

Toh, beccatevi la bellezza dei famosi 15kg di seitan che ho prodotto previo crampi alle mani per una settimana in occasione della grigliata vegana che abbiamo organizzato qui a Milano a fine marzo. Appena ne faremo un’altra, non mancherò di fare un pò di spam qui su veganblog, eheheheh. Dall’alto verso il basso: seitan piccante (cotto in salsa piccante pomodoro/peperoncini/peperoni), seitan base alla salsa di soia, seitan rustico (cotto nel brodo vegetale classico).

Oltretutto, potrete sbizzarrirvi con l’utilizzo delle farine più disparate, a seconda di quella che usate il seitan avrà sapori differenti…con la farina di farro raffinata, ad esempio, io ottenuto un seitan più vellutato e dal sapore più dolciastro, che ricorda un pò la consistenza del pesce, o ancora con la farina integrale avrà quel fibroso di fondo tipico del suo utilizzo. Potete anche fare mix di varie farine e sperimentare anche in tal senso.

Provate per credere, non ve ne pentirete…

…enjoy!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Grandiosa!!!!!!!!!!!!!!! io devo rifarlo domani: oramai è una mia piacevole abitudine domenicale…è strepitoso! però io parto da miseri 250 gr di farina, dao che lo mangio solo io…tu a farne 15 kg sei stata un “mostro”1!! chapeau!

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  2. eccezionale questa guida!!!! sei stata davvero mitica a dividere i trucchi della tua esperienza con noi!!! GRAAAAZIEEE!!! 🙂

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  3. Grazie infinite, spiegato da te mi sembra molto più fattibile! farina apposta del negozio biologico mai più!!grazie ancora!
    <3

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  4. Caspita i miei COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Seguirò senz’altro questa guida per il primo seitan in casa GRAZIE 🙂

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  5. Che reportage dettagliato !!!
    Ma… Ho letto bene ? Grigliata vegana organizzata a fine marzo qui a Milano ???
    Non ne sapevo nulla purtroppo, per la prossima mi prenoto fin d’ora, così assagio il tuo seitan… 😉

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  6. Bellissimo queste seitan e grazie anche a te per incentivarmi a prepararlo.. Ancora non l’ho fatto!! Eccezionale.. Certo 15 kg di seitan, mamma che pazienza.. Ma sarai stata ripagata dalla bellissima e buonissima grigliata VEGANA!! Stupendo, eccezionale veramente!!

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  7. Grazie a tutti ragazzi!
    La grigliata vegana l’abbiamo fatta qui a milano al Surfer’s den, che ha l’angolo barbecue dove spesso fanno grigliate carnivore…l’occasione per la prima è stata la venuta di una band punk hardcore texana di ragazzi vegetariani, ma abbiamo detto più volte di rifarla anche con questo bel tempo…solo che adesso io tra tesi e lavoro ho veramente poco tempo, quindi stiamo rimandando un sacco…

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  8. WWWoooWWW… Stupendooo….. Complimenti…

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  9. Tutto chiaro, stupendo, bravissima! E che forza e pazienza, caspita 15 kg sono davvero tanti! I miei complimenti 🙂

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  10. Gnubby che bel réportage… se non ci riesco quando ci proverò vuol dire che son proprio tonta!! 😉
    GRAZIE!!

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  11. Ecco….ora il mio seitan e’ li a scolare l’acqua…io l’ho messo nelle formine x fare la ricotta che cosi’,con tutti quei buchi,non devo incasinarmi con tazze,colini e cose varie 😉
    Grazie x aver postato il procedimento!!!!

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  12. sono senza parole….messo cosi sembra che anch’io mi possa cimentare nella produzione del seitan.
    Grazie per le foto e per ogni suggerimento che ho trovato molto preziosi…e invoglianti.
    Bravissima

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  13. Fatttoooooooooooooooooo!!!!Una bomba..mmmm…buonissimo!Grazie ancora!PS:E’ proprio vero che non e’ un dramma fare il seitan… 😉

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  14. GRANDIOSO!
    Io ho fatto il mio primo esperimento di Seitan domenica scorsa, e devo dire che mi sono anche un po’ sorpresa tanto ho trovato semplice la cosa! Devo dire che mi è venuto un po’ “sciapo” (sig!) ma mettendo in pratica i tuoi preziosissimi consigli sicuramente verrà meglio la prossima volta!
    Ciao

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  15. A proposito… hai mai provato a mescolare farina di ceci o legumi in altro modo? Fammi sapere, grazie!

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  16. Finalmente (nel senso che ce ne saranno postati mille ma non ho avuto IO il tempo di leggerli!) una bella lezione di autoproduzione di seitan…io mi sono fermata a quello fatto con il seitan istantaneo…pur sapendo che si fa partendo dalla farina “lavata e stralavata” in acqua….lo devo provare, lo so…mi tocca per forza….devo…non posso sottrarmi….dopo la mozzarella, dopo il vegrino, dopo il muscolo di grano con seitan istantaneo e la pizza con farina con lievito madre….ora tocca al seitan “from the beginning”….ti farò sapere cosa mi “daranno” e come “impiegherò” le due ore (minimo!) per questa autoproduzione….:) 🙂 🙂

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  17. Non è mai troppo tardi …in questo blog c’è senpre da imparare

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  18. ciao! che meraviglia questa spiegazione…devo provare…dato che a me viene sempre tipo pane spugnoso. potresti dirmi per quanto tempo lo fai cuocere prima di tagliarlo?

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  19. SEI IL MIO MITO!
    Sta bollendo..persino mio madre si è incuriosita! 😀

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  20. bellissmo. meravolgioso anzi, grazie!!! questo we lo faccio così!

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  21. “meravolgioso” è il superlativo di meraviglioso, mi pare chiaro. eheheh 🙂

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  22. proverò sicuramente, l’ultimo esperimento è stata una delusione ma non era spiegato così bene! appena il risultato mi soddisfa vi passo qualche ricetta 🙂

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  23. Meraviglia delle meraviglie! Questo me lo ero perso, ci sono arrivata da una ricetta di Elettra! Dovrò abbandonare il glutine puro e fare pure io così! Con questa mi hai convinta! 🙂

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  24. A me è riuscito alla prima, peccato un po’ insapore, bisognerebbe documentarsi un po’ di più per imparare a farlo bello saporito.

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  25. ciao, grazie mille del tutorial dettagliato!
    la signora che anni fa mi aveva insegnato a fare il seitan (che poi non ho mai fatto) mi aveva detto che non bisognerebbe buttare l’acqua con cui si ‘lava’ la farina giù per lo scarico perchè lo può intasare. e quindi bisognerebbe avere la possibilità di buttare l’acqua per esempio in un fossato o roba del genere. ne sai qualcosa? ti risulta? grazie ancora

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  26. Mi sono decisa a compiere il grande passo e, Gnubby, ti ringrazio enormemente per questo splendido “Autoproduzione Seitan for Dummies”. Mi cimenterò quanto prima, malgrado i tanti passaggi mi è venuta una gran voglia di provarci! Posto molto raramente ma passo da qui ogni santo giorno, ormai sono veganblog addicted! E quanto mi diverto a provare le ricette… non l’avrei mai detto.

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  27. fattooooooo…..venuto buonissimo al primo colpo!!
    ho fatto anche un buonissimo salsicciotto affumicato e un arrostino con patate squisito….grazieeee, prima o poi riuscirò a capire come aggiungere la mia foto

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  28. lo sto facendo.. ora è in pentola a bollire, col minestrone ahahh vediamo che succede! 🙂

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  29. vado a scolarlo.. è bellissimo!!! e che profumino!!! grazie per la ricettuzza super spiegata, genietto! 🙂

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  30. Ecco fatto 😀 il mio primo seitan autoprodotto 😀 che emozione!
    Devo dire che nel farlo son stata presa da un attimo di panico 🙁 durante il risciacqui si era tutot mescolato all’acqua diventanto più che una pallina compatta una crema! ma mi sono armata di pazienza e con l’aiuto di uno scolino ho separato le 2 parti e pian pianino ha iniziato a prender forma! Ancora non posso dirvi com’è è venuto, ma domani non appena avrò l’onore di mangiarlo vi farò sapere! Grazie mille per la ricetta!

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  31. a quando la prossima grigliata?! mhhhhhhhhhhhh!

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  32. nel fine settimana mi cimenterò nel fare il seitan senza glutine, si sono celiaca…e se viene bene ci preparo un bell’arrosto con tanto di spago e faccio fessi tuttiiiii

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  33. questa ricetta si che fa paura :OOOOO

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  34. Non so come sono finita qui (oltretutto a questa tarda ora) fatto sta che ci sono finita… Questo corso di seitan e’ una rivelazione e mi terra’ occupata nelle prossime serate spignattose d’autunno, sicuro! Il racconto e’ stato decisamente appassionante (come del resto la lettura del tuo profilo, Gnubby :)) e per fortuna ho visto che ne hai moltissime di ricette da provare. In questo periodo sono in fissa con il kamut (ma pure coi datteri s’e’ per questo) e volevo capire se si poteva prestare come farina per la preparazione cosi’ come quella d’avena (e magari anche di riso?)… Probabile stia dicendo eresie ma se mi fisso con una cosa potrei anche pensare di realizzare una borsa di kamut!!
    Super super guida pratica, non vedo l’ora di cominciare (si’, magari non proprio ora…)
    Vado a nanna felice e pure affamata… Ho visto certi tuoi dolci (gnum-gnum)

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  35. Ciao!!! E’ un sito bellissimo e pieno di ricette che non vedo l’ora di provare!!
    Ma questo seitan autoprodotto si può conservare in congelatore?! Sono l’unica vegetariana in famiglia, e non posso farne un sacco e poi magari non si conserva..
    Cercherò di convincere mia mamma a provare a farlo domenica, visto che ultimamente si è immersa negli esperimenti col pane con diverse farine e ne abbiamo la casa piena 🙂

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  36. …sono affascinata….oggi ho fatto il mio primo seitan…piiiiiiccolo….ma è venuto perfetto..credo..domani lo cucino come si deve….e la prox volta provo con un chilo di farina….sono estasiata!!!!

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  37. un corso punto per punto, favoloso! adoro il tempeh naturale fatto in casa, altro che quello confezionato, veramente tutta un’altra roba, questo post mi era sfuggito!

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  38. Grazie a te, ho fatto il mio primo seitan questa mattina! *_______*

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  39. braobraobraobraobrao

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  40. Ciao, io non ho mai provato ad autoprodurre il seitan ma compro occasionalmente quello confezionato e devo dire che mi piace molto. C’è una cosa che però mi ha sempre lasciato perplessa…non è possibile riutilizzare gli scarti di lavorazione? Ci sono degli sprechi enormi!

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  41. Ciao sei stata veramente un valido aiuto per il mio primo seitan autoprodotto.. E’ VENUTO FANTASTICAMENTE BUONO ed è stato davvero facilissimo farlo… una domenica di un piovoso pomeriggio … facendo pulizie e un bagno rilassante .. ho prodotto un sacco di bisteccone VEG…speriamo siano anche buone e saporite come sembrano ..GRAZIE UN BACIONE

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  42. Aiuto!
    ho seguito una marea di ricette, video, tutorial e quanto sia possibile immaginare in campo di autoproduzione…non riesco a fare il seitan!!!
    esce uno strano mostro spugnoso…non parlo di qualche bollicina ma di un vero e proprio tessuto spugnoso!
    uso la manitoba, lavoro, sciacquo, aspetto che l’acqua sia pulita…ma il mostro spugna torna sempre!
    ho provato anche a cuocerlo nel telo e poi bendando il salsiciotto con una fascia stretta…nulla di fatto! alla fine lo uso facendone seitan macinato ma vorrei affettarlo e vederlo compatto! avete consigli? marche di farina?insomma…AIUTO

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  43. Bellissimo post !!! Oggi ho fatto il mio primo seitan, e ho “rubato” due dei tuoi suggerimenti !! il primo, quello di tagliarlo a fette e poi ributtarlo in cottura, e il secondo quello di esporlo all’aria per farlo asciugare !!! Appena avrò finito, assaggiato e cucinato pubblicherò la ricetta, ma intanto grazie perchè mi hai dato un’aiuto enorme !

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  44. CIAO!bello!!!
    ma se io uso farina di glutine di grano(devo ancora capire dove trovarla)non serve fare lavaggi giusto?
    perchè non contiene glutine!
    la farina di riso è priva di glutine?
    posso usarla e saltare passaggio della “lavatura”?
    Grazie!!!

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  45. Dani il seitan è fatto di glutine…la farina di glutine di frumento contiene solo glutine senza amici, quindi salti il lavaggio perchè non hai amido da togliere.
    La farine di riso non contenendo glutine non va bene.

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  46. è veramente gustoso farlo più che mangiarlo anche se appena fatto me lo sono mangiato tutto io e poi ne ho rifatto 2 kl perchè il primo come prova era poco, grazie dei consigli ho apprezzato molto

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  47. Tu non sai che grande idea è quella della tazza.con sto cavolo di canovaccio mi ero davvero stancato.grazie

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