Kuzu Bio La Finestra sul Cielo

Prima di iniziare a scrive la recensione, vediamo cos’è Kuzu.

E’ un amido che deriva dalla radice di un albero giapponese (latino Pueraria lobata o Pueraria hirsuta). Ha origine, come suggerisce il nome, originariamente dalle montagne giapponesi, ma possiamo trovarlo anche oggi nel continente nordamericano. Questa radice ha caratteristiche notevoli. Si dice che sia il portatore di energia, è alcalinizzante e rafforza il sistema immunitario. In Giappone e in Cina il kuzu è stato usato nella medicina tradizionale per più di mille anni. È stato usato soprattutto per problemi di stomaco – una ciotola di budino di kuzu aiuta ad alleviare i problemi. Gli scienziati hanno anche scoperto che il kuzu ha anche un alto contenuto di flavonoidi che causano un marcato effetto curativo sul sistema circolatorio.

Io ho scoperto questo amido grazie al libro L’apprendista macrobiotico e incuriosita l’ho acquistato.Come sono abituata ormai dalla marca La Finestra sul Cielo, anche questa etichetta è divisa come al solito in tre parti. La parte centrale, semplice e essenziale presenta logo dell’azienda, il nome del prodotto, bollino Oro Qualità Macrobiotica e il logo verde di VEGANOK.

La parte sinistra dell’etichetta presenta dichiarazione nutrizionale e sopratutto modalità d’uso. Il kuzu si scioglie in acqua fredda, molto ma molto bene e poi si aggiunge alle ricetta che si vogliono preparare. Il Kuzu ha elevata capacità di gelificazione, quindi bisogna pensare bene cosa si vuole fare, preparare e ottenere. Di solito un cucchiaino basta per 100 g di liquido.In fondo a destra della etichetta troviamo il logo dell’azienda VEGANOK n°0111 e informazioni dove è stato prodotto e confezionato il prodotto.La parte destra ci informa sui allergeni. Potrebbe contenere tracce di soia, glutine, frutta a guscio e sesamo. La data di scadenza è nel 2020. Inoltre ci troviamo anche il bollino di foglia verde che indica il prodotto biologico. Visto è il Kuzu è stato prodotto in Giappone la scritta indica Agricoltura non UE. Ora vediamo come si presenta il Kuzu. Nel baratolo sono presenti dei pezzetti – granuli di questa fecola che ha un bel colore bianco puro. Sembra quasi un gesso tritato. In superficie troviamo i pezzetti più grossi e in fondo la polvere. Nessun problema, il Kuzu non ha scarto, anzi la polverina si scioglie prima!Il baratolino di Kuzu, che ho comprato on line costa circa 6 euro, il che non è proprio poco per un vasetto di 70 gr. Può essere usato in cucina oppure come un rimedio naturale contro la diarrea, mal di testa, infiammazioni varie, febbre raffreddore ecc ecc. Io ho usato kuzu per preparare le carote glassate al sesamo. La ricetta ho trovato in rete. E’ stata realizzata  insieme a La Sana Gola,  scuola di cucina macrobiotica vegana, con il suo fondatore Martin Halsey,  biologo e  esperto della cucina macrobiotica e discipline curative orientali. Sono curiosa di provarlo anche come bevanda curativa. Carote glassate al Kuzu e semi di sesamo bianchi e neri.

Link Azienda La Finestra sul cielo N. 0111

https://www.veganok.com/it/company/la-finestra-sul-cielo/

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog

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