Degustazione Vini Barbanera

Siamo in Piemonte,  la regione italiana più estesa dopo la Sicilia che produce maggiore quantità di vino di qualità.

Più precisamente ci troviamo nella zona del Monferrato Nicese, territorio compreso tra le colline di Torino e le Langhe, dove i terreni sono corrugamenti costituiti da rocce sedimentarie: marne, calcari marnosi, arenarie e gessi rendono la zona particolarmente evocativa per la coltivazione della vite.

Il clima presenta caratteri tipicamente continentali con elevate escursioni termiche stagionali e giornaliere, inverni lunghi e freddi ed estati calde.

Oggi conosceremo l’azienda Barbanera, che da qualche anno ha deciso di approfondire una nuova etica per quanto riguarda la sua incisione nel mondo del vino: la realizzazione di quattro etichette certificate Vegan. Tale cultura viene esplicata con attenzione sia in vigna che in cantina attraverso pratiche come l’inerbimento tra i vitigni, l’utilizzo di lieviti derivanti da funghi per la fermentazione, l’uso di bentonite per la chiarificazione. Quest’ultima è un’argilla che durante il processo favorisce la precipitazione delle sostanze proteiche e coloranti del vino, aiutando nella protezione da eventuale ossidazione.

Presentiamo due grandi classici della zona del Monferrato: la Barbera d’Asti DOCG e il Moscato d’Asti DOCG, entrambe dell’annata di sperimentazione verso questa nuova ideologia.

BARBERA D’ASTI DOCG

100% Barbera, 13,5% vol.

Etichetta molto chiara, fondo bianco intervallata da inserimenti di colore rosso e verde da cui affonda le radici una vite che nel suo estendersi ha una forma di bicchiere da vino. Alla base del tronco in ottima posizione e ben visibile c’è il logo VEGANOK che contraddistingue la scelta di questa azienda di produrre un ottimo vino completamente vegan dal raccolto all’imbottigliamento. Dietro invece troviamo il numero di registrazione VEGANOK 0618.
Questo vino conferma alla vista quello che ci aspettiamo dal vitigno cui prende il nome, un colore rubino tendente al granato, poco trasparente e limpido.

Al naso si presenta intenso con una buona nota fruttata, dell’amarena giovane ed un ribes leggermente appassito, sentore di ciliegia in confettura ma anche un’impronta leggermente balsamica, mentolata, e speziata, richiamando note dolci assimilabili alla liquirizia.

In bocca troviamo un assaggio moderatamente caldo e moderatamente morbido, la freschezza è particolarmente presente e l’acidità tipica di quest’uva è elegante. Il tannino non ha una presenza ingombrante risultando vellutato, una moderata sapidità ed un corpo pieno lo rendono perfettamente equilibrato. Si completa con una giusta persistenza, confermandosi nella sua pienezza.

Lo giudico pronto ma nel caso in cui volessimo aspettare anche un paio di anni in più per un ulteriore invecchiamento, sicuramente non ci deluderebbe. Lo definisco tipico e lo consiglierei abbinato ad una pasta e fagioli, ma volendo azzardare anche ad un buon formaggio stagionato di un seme oleoso.

MOSCATO D’ASTI DOGC

100% Moscato, 4,5% vol.

Il Moscato d’Asti è un tipico vino del Monferrato nel quale la presenza della dolcezza è data semplicemente da una mancata totale fermentazione degli zuccheri naturalmente presenti nell’uva. Questa può essere definita aromatica grazie al suo inconfondibile odore, ed è anche il vitigno più coltivato nel Piemonte. All’apertura notiamo come il suo colore rispecchi l’eleganza sia del vino che dell’azienda che lo produce: paglierino con riflessi dorati, limpido e con fini bollicine.

Al naso invece risulta poco intenso e poco complesso, inaspettatamente per questo nettare tipicamente conosciuto con tali doti, risultando quasi indecifrabile.

Le tipiche note aromatiche sono leggermente spente e vengono sorpassate da sentori vegetali, i fiori bianchi e la frutta a polpa bianca si sprigionano con grande timidezza. Anche in bocca la dolcezza fuoriesce in maniera avventata in prima battuta, riservando alla parte acida un’importanza troppo elevata. Risulta moderatamente caldo e denota una morbidezza che ci aspettiamo, ma non presenta una grandissima persistenza se non nella dolcezza che rimane quasi stucchevole.

Ho atteso una buona mezz’ora prima di tornare ad assaggiarlo nuovamente e devo dire che scaldandosi il vino è migliorato: i sentori aromatici hanno preso campo rispetto a quelli vegetali, ed anche le note fruttate, tra le quali si sono fatte spazio anche piacevoli profumi agrumati, sia all’olfatto che al gusto lo hanno reso notevolmente più delicato e gustoso.

Il motivo di queste sensazioni inaspettate al primo impatto potrebbero conseguire dal fatto che questo vino inizia a perdere un po’ del suo equilibrio ed a denotare una leggera maturità forse un po’ eccessiva. Abbinato ad una torta di mele soffice e poco zuccherina può comunque rendere piacevole un fine pasto.

Link al produttore:
https://www.veganok.com/it/company/barbanera-vini/
Link a tutti i prodotti :

https://www.veganok.com/it/product/barbera-dasti-docg/
Link al prodotto:
https://www.veganok.com/it/product/barbera-dasti-docg/

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. bellissima recensione…
    👍

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  2. Grazie Sauro!
    ☺️

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  3. Complimenti bella recensione, piacerebbe anche a me diventare sommelier, mai dire mai.

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  4. Carissima, è un’esperienza bellissima che consiglio di fare a tutti!

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