Jota happy pig


La jota è una minestra tipica della mia città, ha origini umili, e, come la maggior parte delle minestre, per sopravvivere,dentro, ci si buttava di tutto. Tutto ciò che di  commestibile si poteva “arraffare” in uno stato di povertà. Nello specifico, fagioli borlotti , patate, crauti, ritagli di carne di maiale. Per chi non li conoscesse, i crauti sono il cavolo bianco tagliato fine messo sotto sale ed aceto e lasciati macerare, così si poteva conservarli meglio, oggi li trovate già cotti  in scatola. Il procedimento originale era lungo e laborioso in quanto tutti gli ingredienti venivano cotti separatamente, assemblati e poi cucinati ancora tutti assieme, andava mangiata il giorno dopo perché doveva riposare… Secondo me, anche chi la faceva,dopo, doveva riposare … ‘na faticaccia

Ingredienti sono per 2/3 porzioni:
una scatola di borlotti bio già pronti
Oppure 200 g di fagioli borlotti freschi se invece sei più paziente di me, da lasciare in ammollo tutta la notte e da cuocere con pazienza il giorno dopo.
una scatola piccola di crauti già cotti,
1 cipolla media
1 patata di circa 200 g
1 spicchio di aglio
kimmel
aceto di mele  o vino rosso – facoltativo
alloro 2/3 foglie oppure essiccato
peperoncino in polvere facoltativo
Olio evo
1 cucchiaino di farina di riso ( o altra farina ) X addensare
sale q b
qua non si sfugge, in quanto è rarissimo trovare ormai per i negozi i crauti nella tinozza che vengono venduti sfusi, adeguiamoci al progresso….qua, le capacità culinarie sono a discrezione, io me la cavo bene e quindi procedo.

Procedimento:
questa minestra a me piace densa, ma potete allungarla se vi è meglio e la gradite un poco più fluida. Sbucciate la cipolla e la patata e tagliatele a piccoli cubetti, nel frattempo mettete sul fuoco una pentola capiente con un filo di olio, schiacciate l’aglio e fatelo rosolare, attenzione a non farlo bruciare, quando l’aglio è dorato, buttate la patata e la cipolla e lasciate andare un po’, aggiungete un filo di acqua per non bruciare il tutto, a questo punto versate il cucchiaino di farina attenzione ai grumi…. fate cuocere piano piano, e, nel frattempo sguisch… Aprite la scatola di borlotti, scolatela e per 3/4 buttatela nel frullatore, la crema che ne otterrete la versate nel composto che sul fuoco sta bollendo con calma, i fagioli rimasti li versate interi nella pentola, aggiungete un bicchiere di acqua e lasciate bollire per circa 10 minuti
Sguish, ora tocca alla scatola di crauti, se desiderate meno intenso il sapore dei crauti, vi consiglio di lavarli sotto l’acqua corrente,in caso contrario, giù nel pentolone…a me, piacciono ” giù nel pentolone” continuate a cuocere, sempre lentamente, deve essere un borbottio gentile, se vedete che si sta addensando troppo, aggiungete un poca di acqua. Quando le patate sono cotte, aggiungete l’alloro ed il kimmel e poco aceto di mele oppure una spruzzata di vino rosso, continuate a cuocere fino a quando i crauti non vi risulteranno teneri. A questo punto versateci un poco di peperoncino sempre che vi piaccia e, aggiustate di sale. La mia nota in più sono una spruzzata di alghe miste, ma sono opzionali.
Consiglio:
Per far  assorbire il ferro contenuto nei legumi, osate con una spruzzata di limone, ma non esagerate però , diverrebbe sgradevole in quanto la nota acida arriva già dai crauti e dall’aceto o dal vino rosso. Fatto?  Lasciate riposare oppure servite caldo con crostini di pane ed un bel filo di olio evo a crudo… Squisita!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Buoni i crauti … bella minestra, particolare

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  2. Franca, ne sento profumo e sapore e confesso che sono anni anni e anni che non la mangio. Nel mio paese d’origine si chiama zelňačka.Non si mettono i fagioli per il resto è tale qualle. Buonissimia! Il piatto di vecchi tempi, dimenticato, un vero peccato. Grazie per avermi riportato indietro – dovrò rimediare. Gnam!

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  3. Bella ricetta….casereccia che sa di buono di casa e di convivialità familiare. Brava

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  4. veramente gran preparazione

    bless and love!

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  5. Cara Franca, immagino che tu sia di Trieste! 🙂

    Saluti da un tuo corregionale! ^_^

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