La zucca

u
Eccoci a parlare di colei che viene definita la regina dell’autunno: la zucca, frutto della Cucurbita maxima o Cucurbita moschata, piante che appartengono alla famiglia delle Cucurbitaceae (zucchina, cetriolo, cocomero e  melone). La  raccolta è varia a seconda delle varietà e della regione e spazia dalla fine di settembre alla fine di novembre. La Cucurbita maxima è una pianta originaria dell’America: si pensa sia arrivata nel vecchio Continente alla fine del sedicesimo secolo. Ingrediente culinario apprezzatissimo, poichè permette preparazioni che vanno dagli antipasti ai dolci, e per i suoi sorprendenti valori nutrizionali: infatti una porzione da 100 g apporta solo 18 kcal. La polpa di zucca è ricca di H2O per circa il 95% del peso, la composizione percentuale dei macronutrienti è del 3,5% di carboidrati, 1% di proteine e meno dell’1% di grassi. Fattore interessante è l’apporto di micronutrienti: come tutti i frutti e gli ortaggi di “colore arancione” è una buona fonte di carotenoidi e pro-vitamina A, di sali minerali, soprattutto fosforo, ferro, magnesio e potassio e vitamine come la C e le vitamine del gruppo B. Proprio per la sua composizione chimica la zucca è un’ottima alleata del sistema urinario-diuretico e del sistema circolatorio. I semi di zucca? Della zucca non si butta via nulla, dalla polpa ai fiori, ai semi alla buccia; i semi in particolare sono degli ottimi snack ricchissimi di proteine, magnesio, vitamine B2, B3, B5, vitamina E e A, regolarizzano i valori del PH e del colesterolo grazie alla presenza di zinco e fitosteroli. Una volta aperta la zucca, lavateli accuratamente, dopodichè fateli asciugare per 24 ore minimo su un panno di cotone rigirandoli periodicamente, una volta che saranno ben asciutti si potranno tostare in forno a 150° per 1 ora circa, avendo cura di girarli e controllarli, o in padella a fuoco  basso sempre per 1 ora circa (controllate fino ad ottenere la giusta doratura personale), oppure potrete semplicemente farli seccare in un essiccatore o all’aria aperta e consumarli “alla bisogna”. La buccia? Come detto sopra, della zucca non si spreca nulla: essendo una cucurbitacea (come ad esempio le zucchine) anche la buccia è edibile e ha proprietà antinfiammatorie; richiede tempi di cottura maggiori rispetto alla polpa e quindi è preferibile cuocerla a parte (bollita al vapore o al forno) e poi unirla al resto della polpa.

Curiosità:
Considerata fin dalla sua apparizione simbolo di ricchezza e prosperità, è l’ortaggio più dipinto da Raffaello all’Arcimboldi a Vincenzo Campi, solo per citare alcuni esimii pittori. Sale in zucca!? Il sale, ai tempi dei Romani, era il principale denaro e nelle case si scoprì ben presto che esso era conservato in poverissimi scrigni naturali: le zucche… ecco spiegato l’atavico significato del proverbial detto. Halloween!? La fonte più attendibile risale alla vecchia Irlanda nella quale il popolo era solito intagliare ortaggi per esorcizzare il sovrannaturale. Ma ecco la leggenda di Jack o’ Lantern: Jack era un avaro fabbro irlandese, con la passione per l’alcol e famoso per la sua astuzia. Una sera, recatosi presso la sua locanda preferita per ubriacarsi, sembra che il fabbro abbia incontrato il diavolo, pronto a rubargli l’anima. L’uomo forte della sua furbizia, convinse il demone a trasformarsi in una moneta affinché potesse concedersi un’ultima bevuta prima di cedergli l’anima. Jack prese quindi la moneta in questione e la mise in una borsa con una croce d’argento, così impedì al diavolo di riprendere le sue sembianze. Con la promessa di concedergli ancora 10 anni di vita, Jack permise a satana di fuggire dalla moneta, accettata la proposta il diavolo si ripresentò nuovamente sul cammino del fabbro trascorso il tempo pattuito. Questa volta, l’uomo chiese di poter cogliere la sua ultima mela prima della morte e, sempre con astuzia, tracciò una croce sul tronco dell’albero, burlandosi così nuovamente del demone. Dopo una lunga discussione, il diavolo acconsentì di evitare la dannazione eterna di Jack, a patto di non incontrarsi più. Quando Jack morì andò però all’inferno per la sua esistenza piena di bugie e peccati: il diavolo, tuttavia, ne rifiutò l’ingresso mantenendo fede alla sua promessa e per aiutare l’uomo a vagare fra le anime gli fornì un tizzone di fuoco eterno, che Jack adagiò all’interno di una rapa ormai vuota che portava con sè. Nacque così l’usanza di Halloween, tanto che negli Stati Uniti per decenni vennero scelte proprio le rape per le decorazioni del 31 ottobre, anziché le attuali zucche. Le zucche subentrarono in seguito ad una carestia di rape…

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ho provato alcune zucche,la mia preferita rimane la Hokkaido,sia per il sapore che per la cottura. Come Luca ha scritto la buccia è edibile ma ad esempio con la zucca Hokkaido non serve cuocerla da parte perchè sarà morbida coma la polpa anche cuocendola insieme.Io quest’anno l’ho coltivata,è una pianta vigorosa ma ogni singola piantina mi ha dato al massimo 3 zucche. Grazie Luca!!

    Reply
  2. Luca quante gustose e interessanti notizie stai pubblicando!! 😀 😀
    grazie!! 😀 😀

    Reply
  3. Quella di Jack non l’avevo mai sentita! Grazie mille Luca e buona zucca a tutti!

    Reply
  4. Proprio ieri l’ho mangiata al forno con aglio e rosmarino, è buonissima! Grazie Luca

    Reply
  5. La zucca! 🙂
    La mia amata… 😉
    Come si chiama la stupenda zucca in foto? Non l’ho mai trovata qua…
    Oggi ho preparato una crema con zucca Delica e prezzemolo e coriandolo… una delizia… 🙂

    Proverò a tostare i semi in questo modo
    Quindi la buccia si mangia… benerrimo 🙂

    E la leggenda di Jack… ricordavo qualcosa ed è stato bello ritrovarla qui… 🙂

    Grazie Luca per queste preziose chicche sulla zucca…! Copio subito… 😉
    Buona giornata… 🙂

    Reply
  6. il mio babbo le ha sempre chiamate “piacentine”, io l’ho preso per buono ma credo che il nome giusto sia “beretta piacentina”

    bless and love!

    Reply
  7. Srebbe tanto interessante avere maggiori info sulle varietà di zucche e come utilizzarle al meglio in cucina!Grz Luchino!

    Reply
  8. D il “problema” è che di varietà ce ne sono più di 100 credo e elencarle tutte con tanto di fotografia e spiegazioni mi è impossibile (anche perché non ho tutte le varietà ma solo una decina) quindi non potrei allegare le foto di tutte e poi sinceramente non le conosco tutte….potrei allegare qualche link di esperti in cui ci sono foto spiegazioni ecc, se non creo spam o pubblicità palese-occulta

    bless and l love!

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti