Frappuccino o dattorade

Un’altra ricettina superfacile e superbuona, che dedico ancora alla mitica Aida (aka Eva Vittoria Eltanìn): il frappuccino, o dattorade (letto all’inglese), ossia il cappuccino crudista fruttariano. Ne esistono svariate versioni, a seconda che la base cremosa sia composta da pere, banane o latte (di mandorle, nocciole o cocco) e anche a seconda che venga aromatizzato con cannella, cacao, polvere di caffè, vaniglia, zest di bucce d’arance… E infatti un credit va al Cappuccino fruttariano di Debbie. Insomma, S*bucks e i suoi gusti di caffelatte crueltyfull ci fanno un baffo… di vegan milk. Oggi mi gusto la mia versione di frappuccino.
Ingredienti:
1 banana maturissima e dolcissima
2 datteri
cannella (come se non ci fosse un domani)Procedimento:
Frullare. E gustare. Volete arricchirlo ancora di più? Spolverateci sopra le granelle che preferite, o magari, se vi è venuto davvero denso, potete raccoglierlo con la versione crudista dei G***Cereali, semplici fettine di mela passate nei semi di lino, che ovviamente con la cannella legano in modo indescrivibile. E’ davvero una colazione o una merenda da campioni, o anche un pasto se raddoppiate le dosi. Buon pro vi faccia.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog

Pubblicato da Stellina Picarò

Ciao a tutti. Sono Stellina, ho 33 anni e sono vegana dal 2001. Nel 2012 ho scoperto e abbracciato con entusiasmo il magico mondo del crudismo, e ho trovato un ambito nel quale convogliare la mia passione per la “cucina”, la sete/fame di novità e la mia sfrenata fantasia. Colgo spunti qua e là e li rielaboro, adoro giocare con sapori, colori e profumi. Non sono un asso negli impiattamenti, ma ci sto lavorando. Ritengo fondamentali due concetti in campo limentare: la nutrizione pranica e il fatto che l’alimentazione sia una questione di coscienza. Non si può forzare nessuno a seguire il nostro stile di vita. Non ha senso “imporre” diete vegetariane, vegane, crudiste, glutenfree o bassoproteiche a nessuno. Ciascuno mangia in base al proprio livello evolutivo. E questo non implica neppure che i vegani siano più evoluti degli onnivori. Ognuno ha il proprio percorso. E occorre rispettare tutti. Quanto alla nutrizione pranica, confido che nei prossimi secoli ci arriveremo. Nel frattempo godiamoci le meraviglie che Madre Natura ci offre.