Amaranto fritto

Questa è la riedizione di una ricetta antichissima e poverissima della tradizione isolana: la semola fritta. Ho sostituito la semola con l’amaranto, senza glutine e più adatto ai diabetici. Gli ingredienti crudeli sostituiti con la Tofucetta.
Amaranto Fritto antica ricetta
Ingredienti:
200 g di amaranto (kcal 642, kcal 321/100 g)
60 g di cipolle bianche (kcal 24, kcal 40/100 g)
45 g di Tofucetta (kcal 112, kcal 249/100 g)
500 ml di acqua (o qb)

Procedimento:
Rosolare la cipolle e la tofucetta con un po’ dell’acqua indicata fino a che le cipolle non saranno morbide e leggermente bionde. Aggiungere la rimanente acqua e portare ad ebollizione. Versare lentamente l’amaranto come quando si fa la polenta. Quindi portare a cottura fino ad esaurimento dell’acqua. Ci vorranno circa 30 min utilizzando una cottura dolce con piastra radiante e coperchio. In alternativa, se non si dispone della piastra radiante, cuocere mescolando continuamente in modo che l’amaranto non bruci sul fondo. Spegnere il fuoco e lasciare riposare il tutto fino a che l’amaranto non si sarà ulteriormente gonfiato.

Considerazioni:
Tot 610 g cotto freddo kcal 778, e dunque kcal 127.54/100 g. Ok, non proprio lo stesso sapore della semola fritta, ma era ovvio, del resto la semola non c’è. Tuttavia anche l’amaranto fritto, come la semola, raggiunge il massimo del suo sapore quando è tiepido o persino freddo. Dunque preparare per tempo, meglio il giorno prima, e conservarlo in frigo. L’indomani si scalda a bagnomaria, senza rovistare, in modo che si possa tagliare a fette, pezzotti… come vi pare. Ed ecco una storica foto di prozia Rosina.
Zia Rosina nella sua cucina
Mitica cuoca di dolci e altre leccornie. Nella sua povera ed essenziale cucina, riusciva a preparare manicaretti di ogni genere e per ogni occorrenza, matrimoni compresi. Morta di golosia, non scherzo!!!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. ma è la zietta di cui spesso hai accennato!? immagine commovente, sono sempre meravigliato da questo tipo di foto

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  2. No Luca, Rosina è la zia della zia di cui mi occupo adesso. Zia Rosina è morta nel lontano 1968 per avere mangiato fave che, essendo lei fabica, ma non riuscendo a resistere alla sua golosia, le hanno fulminato fegato e reni. Anche la sua nipotina (la famosa zia diabetica) stava per fare la stessa fine, ma è stata presa in tempo e si è salvata senza danni. Cosa possono fare i peccati di gola eh?! Cmq di Rosina, della sua casa tradizionale campidanese e di suo marito ho dei ricordi dolcissimi e terrificanti allo stesso tempo … ero una bambina

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  3. Interessante ricetta, da provare. Mi perdo guardando le foto “de sti anni” 🙂

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  4. Cara….la tua ricetta una goloseria, i tuoi ricordi commoventi….

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  5. Evviva la Sardegna!!! Sto organizzando la vacanza di giugno a Cabras. Mi auguro di poter assaggiare qualche piatto tipico in versione vegana.

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  6. Grande Donatella!! Perché non facciamo in modo di incontrarci quando vieni ? e magari ci organizziamo un pranzetto sardo/vegan

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  7. Ciao Rita!
    Sto mangiando la tua ricetta reinterpretata, non perché non mi piacesse, ma perché non riesco quasi mai a seguire uno a uno le ricette, le prendo sempre come spunto e poi ammetto di aver avuto in casa solo tofu affumicato e non la tofucetta(che non conosco nemmeno..). Insomma l’amaranto lo avevo già cotto a parte ieri per un altro piatto ma me ne avanzava parecchio. Quindi ho fatto il soffritto con abbondante cipolla e aglio, aggiunto Tofu, poi l’amaranto. Siccome non aveva preso abbastanza sapore ho aggiunto semi di sesamo arrostiti, e alla fine ci ho fatto sciogliere una fetta di ‘formaggio’ vegan. Risultato: molto soddisfatta, è una via di mezzo tra polenta e gorgonzola (senza però quel sapore esagerato del formaggio), e un semolino che mi ricorda l’infanzia….
    Mi sono lasciata andare in descrizioni, in realtà volevo solo ringraziarti e dirti che anche la tua storia mi ha ispirata! E mi fa piacere tu sia una aspirante vegana, io lo sono da un mese e so esattamente cosa intendi quando dici ‘ascoltare il tuo corpo’. Già, lui ti indicherà la via perché lo stomaco è il cervello più intelligente che abbiamo 😉
    Già che ci sei se ti va dai un occhio alla cultura igenista, ne sono affascinata anche se sono solo all’inizio! Buona Sardegna!! 🙂

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