Falafel فلافل

Salve! Descrivo la ricetta originale delle famose polpette di ceci mediorientali, personalmente il mio piatto preferito. Li mangerei tutti i giorni.IMG-20141116-WA0009
Ingredienti:
400 g di ceci secchi
1 cipolla
1 mazzo di prezzemolo fresco
2 spicchi di aglio
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiaini di coriandolo
olio evo
olio per friggere
sale, pepe

Procedimento:
Innanzitutto è necessario usare esclusivamente ceci secchi, cotti si sfaldano mentre li si frigge. Metterli a bagno la sera prima con 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio (non strettamente necessario il bicarbonato, però li rende più morbidi nel momento in cui si frullano). Il giorno successivo scolarli, sciacquarli e frullare i ceci fino ad ottenere una poltiglia. Successivamente frullare insieme cipolla, aglio, prezzemolo, cumino e coriandolo, olio evo, pepe e sale. Aggiungere il tutto alla poltiglia di ceci e amalgamare bene tutto. Se il composto non tiene aggiungere altro olio evo. Se vi piace il cumino vi consiglio di aggiungerne anche più. Per il coriandolo è preferibile usare quello fresco, sempre 1 mazzo, come il prezzemolo. I falafel, se hanno un colorito verdastro, saranno più saporiti. Fare delle polpettine, proprio come le normali polpette italiane, anche se la tradizione culinaria araba, chiaramente dipendentemente alla zona, prevede di, una volta creata la polpetta in mano, schiacciarla leggermente creando una sorta di disco da hockey. Ad esempio a Ramallah invece le fanno tipo crocchette di patate. Friggere in abbondante olio, raggiunta la doratura toglierle e far asciugare i falafel così da togliere l’olio in eccesso. L’odore in cucina sarà strepitoso. In foto li propongo con un hummus al curry ed un’insalata di pomodori, cipolle, olio, pepe e sale (insalata marocchina), alla quale di solito aggiungo limone e origano.20141018_162612

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. famissima famissima famissima senti ma perché non cambi città e vieni ad abitare nell’appartamento qua accanto?????
    famissima famissima faaameee troppo buone 🙂 bravo!!!!

    Reply
  2. Ottima ricetta! Vorrei addentare il monitor 😆 😆 😆
    Strabravo wow !!! 😉

    Reply
  3. buonissimi falafel, non stufano mai. mi piacerebbe provare quelli di Ramallah 😉 ho dato un’occhiata al tuo sito.. mi sono piaciute le foto, félicitations!

    Reply
  4. porca miseria che splendidità!

    bless and love!

    Reply
  5. Un’amico libanese mi ha detto che loro li fanno più con le fave che con i ceci, infatti avendo la sua ricetta io faccio lo stesso identico procedimento ma usando le fave secche 🙂 la prossima volta provo con i ceci secchi 😉

    Reply
  6. oddio che buoni…sto sbavando sulla tastiera…

    Reply
  7. Ecco perchè mi si sfacevano in cottura!!! Lessavo i ceci!!! Grazie! Falafel a me!!!

    Reply
  8. grazie per i complimenti. Proinseas infatti si può fare un 50% ceci e 50% fave. tipo pakistan e afganistan tendono a usare più le fave. Invece tipo in Egitto molte fave. Sinceramente con le fave non ho mai provato, anche se mi è spesso venuto lo sfizio di provare.Prossimamente… magari appena trovo i semi di sesamo. sono prefetti per ricoprire le polpettine appena fatte!

    El-ahrairah sono molto contento che ti siano piaciute le mie foto! grazie gentilissima!

    Reply
  9. nella mia ignoranza, aggiungevo all’impasto il pangrattato. non finivo mai di friggere perchè la dose quasi raddoppiava.sicuramente la ricetta di Albero è la più genuina,originaria dei luoghi.
    cmq sì,sia fave che ceci o lenticchie vanno sempre bene x i falafel

    Reply
  10. Credo che ti sei superato in questa ricetta….questi (ovviamente altro piatto da me amato) sono stupendi e tu sei un mito! Sono fatti davvero ad arte. Buonanotte Albero! 😀

    Reply
  11. buongiorno a tutti. Vorrei spiegare perchè vanno appiattiti i falafel per la cottura. E’ semplice, facendo dei dischi spessi 1/1,5 cm, la cottura avviene uniformemente. Fatte a pallina il centro sarà sempre leggermente crudo oppure l’esterno troppo cotto. Nel mondo arabo si vende un attrezzino in allumino al costo di pochi euro. Provare per credere. La ricetta proposta ha poi una sovrabbondanza di cumino. Consiglio di iniziare con dosi meno massicce. Un ultimo suggerimento: se li trovate usate i ceci libanesi sono più piccoli ma molto più gustosi: a torino in porta palazzo da Ceni.

    http://www.amazon.it/Cucchiaio-Dosatore-Professionale-per-Falafel/dp/B00AMAPSXC/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1428406302&sr=8-3&keywords=falafel

    Reply
  12. non conoscevo il cucchiaio dosatore apposito, grazie U

    bless and love!

    Reply
  13. Li ho fatti stasera, caro Albero, cotti al forno però! 😉 Grazie, è una ricetta strepitosa. 😛 Ma lo sai che questa tua ricetta l’hanno messa anche nel libro appena pubblicato di VeganBlog???? 😀 Non potevano scegliere meglio!!!!! 😉 Un abbraccioooooo

    Reply
  14. @ Ugo: si certo per logica il dischetto è proprio per la cottura più rapida e uniforme, ma soprattutto per non perdere tempo nella produzione. Nei fast food in giro per paesi arabi li vedi regolarmente con una certa maestria sfornare falafel con quegli aggeggi come macchine e lanciarli nel mega-pentolone di olio.
    Comunque per quanto riguarda il cumino vorrei specificare. Io personalmente ne uso un cucchiaio e mezzo. Poi i gusti so gusti, qui ho mantenuto un certo bilanciamento tra le spezie proposte (quelle che comunque si usano regolarmente nella ricetta araba).
    Poi… a dirla tutta… Tu ci puoi mettere pure la paprika, lo zenzero, harissa in polvere… ecc… dipende dai gusti.

    @ Ametista: MA COME NEL LIBRO??? VERO??? AHAHAH. non lo sapevo. fantastico! un abbraccio

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti