Biscotti di avena e goji

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Ingredienti:

250 g di farina di avena integrale bio (kcal 935)
60 g di fecola di patate (kcal 189,6)
50 g di olio di girasole (kcal 411,5)
90 g di malto di riso (kcal 284,4)
60 g (1/2 banana, kcal 53,4)
semi di 1 bacca di vaniglia (o 1/2 cucchiaino di vaniglia bio in polvere)
60 g di okara di ananas (kcal 30)
1 cucchiaino di bicarbonato (o cremor tartaro, o lievito in polvere per dolci bio)
50 g di bacche di goji secche (kcal 160)

Procedimento:
Mettere le bacche di goji in un po’di acqua in modo che rinvengano e si ammorbidiscano. Nel frattempo iniziare la preparazione dei biscotti mescolando all’interno di una ciotola, con l’aiuto di un cucchiaio, l’olio di girasole (il suo sapore più delicato rispetto a quello dell’olio evo lo rende perfetto per la preparazione dei dolci), il malto di riso e la vaniglia. Quando i 2 ingredienti si saranno ben amalgamati, unire l’okara di ananas e continuare ad amalgamare. In un’altra ciotola mescolare la farina, la fecola e il bicarbonato fino a sciogliere ogni grumo, soprattutto quelli del bicarbonato. Unire la miscela delle polveri alla miscela morbida, amalgamando bene il composto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Infine incorporare le bacche di goji dopo averle ben strizzate. Con queste dosi l’impasto risulta piuttosto appiccicoso e non è possibile fare una palla da lavorare. Per questo motivo, trasferire l’impasto in una pellicola trasparente dandogli una forma cilindrica piuttosto sottile (5-7 cm) e mettere in frigorifero per almeno 1 ora (2 sarebbe meglio). Trascorso questo tempo l’impasto sarà più lavorabile, ma non con le formine da biscotto. Pertanto è preferibile, con le mani bagnate, preparare delle palline d’impasto ben lisce, una per biscotto, e metterle su una teglia rivestita di carta da forno, adeguatamente distanziate (cresceranno un pochino). Schiacciare le con le dita fino ad ottenere dischi di circa 5 cm di spessore. Infornare per 8 minuti circa, fino a che i biscotti non abbiano preso un bel colorito senza bruciare! Al momento di estrarre i biscotti dal forno, essi potrebbero risultare ancora leggermente morbidi. Si seccheranno raffreddandosi. Cercare di non prolungare eccessivamente la cottura, in modo che i biscotti non si brucino e non si induriscano troppo. Attendete che si raffreddino completamente prima di assaggiarli perché saranno più buoni. I biscotti sono molto leggeri e la consistenza è soffice e ben lievitata, come si più vedere dalla figura.
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Note:

Le bacche di goji possono essere omesse, sostituire o aggiunte a mirtilli disidratati, gocce di cioccolato, muesli, etc. Quantità e valori energetici: ho realizzato 40 biscotti da 14 g/cad e 2 da 11 g/cad. Questo peso è stato più che sufficiente per ottenere dei biscotti della grandezza dei “gran cereale”, perfetto dunque. Tot impasto crudo 610 g kcal 2,063.9; tot impasto cotto 534 g kcal 387/100g; tot biscotto kcal 49/cad.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ciao Rita, benvenutissima tra noi! 😉

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  2. benvenutissimaaaaaa Rita 🙂 a te e alla tua famigliola pelosa!!!
    Io non mangio dolci, proprio non mi piacciono di sapore…ma posso dire che i tuoi sono bellissimi e saranno certo anche molto buoni, solo chi non sopporta i dolci come me dovrà privarsene.
    Bellissime le foto e le ciliegie mi hanno fatto venire il capogiro, di quelle sono golosissima!!!
    Sono iperincuriosita dalla tua bella autopresentazione…che lavoro fai se posso chiedere? Quante lingue parli?
    Spero di non essere molesta con le domande, ma sai…una donna che ha queste esperienze la ascolterei per ore e ore…se fossi dalle tue parti ti avrei già invitato per le 5 con un gatto sulla tavola da té 🙂
    abbraccissimi!!

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  3. Rita, benvenutissima e che bell’impiattamento, con quei fiorellini poi! La tua attenzione verso il contenuto calorico mi rallegra, con i dolci ci sto sempre super attenta. Mi aggiungo anche io a Ciri e al sua desiderio di saperne di più;)
    Un carezza

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  4. Benvenuta Rita!! Belli i biscotti e grande presentazione (tua e dei biscotti)….aspettiamo con gioia i tuoi “perchè”!! 😉 😀

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  5. Ciao Rita benvenutissima! E complimenti per i biscotti 🙂

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  6. benarrivata!

    bless and big love!

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  7. Una ricetta straordinaria… 🙂
    Evviva i biscotti fatti in casa con amore 😀
    E qui ce n’é parecchio 😉 !
    Benvenuta, Rita 🙂 !!!

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  8. Grazie a tutte per il benvenuto.
    Per chi non ama il gusto dolce. Nemmeno io lo ano troppo, e i miei dolci lo sono appena. Il più delle volte non uso dolcificanti, mi basta un po’di mela, banana o prugna. Ma la mia avversione per il troppo dolce si è sviluppata con il tempo. I biscotti ai goji sono stati tra i miei primi, ancora sopportavo il dolce anche se il malto non le è troppo.
    Mi riprometto di pubblicare tutti i miei esperimenti di crema al cioccolato, pochissimo caloriche che si possono sbaffare senza lacrime di coccodrillo e senza picchi di glicemia !!

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  9. Benvenuta Rita e benvenuti anche i tuoi biscottini 🙂 io al posto delle bacche li faccio con la mela e al posto del malto di riso metto l’uvetta o le prugne secche, per il resto stesso procedimento.

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  10. Si Fatazucchina anche io ormai non uso quasi più dolcificanti che non siano stevia oppure frutta. Di solito mi bastano delle mele frullate oppure un po’di banana. Ultimamente ho scoperto i datteri. L’uvetta non la amo tanto perché contiene un po’troppo zucchero non troppo adatto a diete pro-diabete

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  11. Benvenuta Rita 😀 ! Ultimamente sforno biscotti nostop, e questa variante è proprio del mio genere! Anche io presto molta attenzione agli ingredienti, cercando di ridurre al minimo gli zuccheri… come te non amo il dolce intenso! Proverò! Come pensi che potrei sostituire l’okara di ananas (ho la centrifuga ma la utilizzo solo per le verdure, la frutta la preferisco intera 🙂 )?
    Complimenti anche per le altre ricette, mi ispirano un sacco!

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  12. Giulia l’okara di anans è semplicemente la buccia dell’ananas bollita fino a che non diventa molto molto morbida e poi passata con il mixer ad immersione fino a che non diventa il più omogenea possibile. È della seria “qui non si butta niente” Quindi quando compro un ananas, lo lavo superbene con una spazzilina, lo taglio a fette sottili rotonde, le sbuccio una a una conservando la buccia. Il frutto interno lo tagli a cubetti e resta in frigo per qualche giorno in un recipiente ermetico. Le bucce le cuocio in acqua e quando sono cotte ho due possibilità
    1. strizzarle bene e raccogliere l’acua di cottura da usare come succo e fare un passato di bucce.
    2. fare assorbire tutta l’acqua nella bollitura e passare le bucce da usare come okara.
    Ho realizzato un “vegformaggio” dolcino senza zucchero con l’okara di ananas. Magari lo pubblico qui.

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  13. Questo utilizzo della buccia dell’ananas mi incuriosisce da pazzi!

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  14. Per soddisfare le curiosità di Ciri e Stefania Pacifico: Facevo il fisico ricercatore. Ho smesso nel 1997 quando, dopo essere tornaa in Italia ed avere combattuto con burocrazia e mentalità retrograde, ho deciso che se dovevo stare qui nella mia casa, dovevo rinunciare a fare ricerca. Da allora ho fatto la consulente informatico, soprattutto programmazione per il Web. Ho smesso di fare la consulente da qualche mese per via della crisi economica e dunque da qualche mese faccio l’amministratore di sostegno ufficiale di mia zia , quella a cui penso sempre quando preparo le mie pietanze, perché lei è diabetica e mangiare vegano con alcume attenzioni per i carichi glicemici e le calorie,le farebbe solo bene.Duneue parlo inglese e sardo quasi comelingue madri, parlavo un po’di danese e giapponese, ma ormai praticamente quasi tutto dimenticato. Ecco da dove nascono le mie curiosità ecniche e la voglia di sperimentare e fare impiattamenti coloratissimi … i fisici sono molto simili ai pittori

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  15. Ciao Rita, mi piace molto questa ricetta! Dal centrifugato di ananas penso che ricaverò l’okara (è corretto? perchè le bucce sono già nella compostiera! >.<) Proverò prestissimo! 😀

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  16. SI si JaDe usa l’okara di frutta che preferisci purchè non sia molto umido, isomma, aggiungi un po’di fibre e i biscotti ti diventano più “diabetics friendly” e cmq limitano i danni degli amidi e dei troppi carbo dei dociumi, pani e pizze 🙂 !!

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