Crostata campagnola

Tanta tanta frutta e un desiderio incontenibile di un dolcetto light ed innocente. Ho approfittato della visita alla sorella del mio compagno per fare questa crostata, visto che siamo partiti con l’idea di passare una giornata in campagna e di saccheggiare senza ritegno 🙂 l’orto e gli alberi da frutta non potevano andare a mani vuote…
crostata campagnola
Ingredienti per la base:
100 g di farina di mandorle (autoprodotta)
50 g di farina di semi di canapa
70 g di farina di riso integrale
50 g di farina di avena integrale
2 cucchiai di sciroppo d’agave
3 cucchiai di farina di polpa di carrube
1 cucchiaino raso di lievito biovegan
1 pizzico di bicarbonato
vaniglia
3 cucchiai di olio evo
latte di riso qb

Ingredienti per la crema:
300 ml di latte di riso
50 g di farina 0 (di riso se preferite)
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaio di sciroppo d’agave (opzionale)
vaniglia
scorza di un limone
2 cucchiaini di agar agar
1/2 tazzina da caffé di acqua

Procedimento:
In una ciotola versate tutti gli ingredienti secchi, fate attenzione perché la farina di semi di canapa rende l’impasto verde.. un colore che potrebbe far desistere o condizionare gli “assaggiatori” finali del dolce in questione. Quando me ne sono resa conto sono corsa ai ripari con la farina di carrube che ha reso l’impasto non solo più carino da vedere ma più dolce e profumato! Aggiugete l’olio all’impasto e fate in modo che le farine lo assorbano il più possibile, dovrebbero formarsi dei piccoli e soffici grumi.. considerate che la farina di semi di canapa e la farina di mandorle sono già ricche di olio perciò ne serve davvero poco. Sciogliete lo sciroppo d’agave in un po’ di latte di riso e aggiungetelo all’impasto, poi continuate ad impastare e versare poco latte di riso per volta fino a che non otterrete una bella pasta frolla morbida e compatta. Avvolgetela nella pellicola, fatela riposare in frigo per mezz’ora e nel frattempo preparate la crema. In un pentolino antiaderente versate il latte di riso, la farina, l’amido, la vaniglia, la scorza di limone e lo sciroppo d’agave e miscelate per eliminare i grumi. Mettete sul fuoco fino a che la crema non si rapprende poi sciogliete l’agar agar in mezza tazzina da caffé di acqua e versatelo nella crema, lasciate sul fuoco ancora per cinque minuti, infine spegnete e lasciate raffreddare. Riprendete l’impasto e stendetelo con il mattarello, oliate e infarinate una teglia per crostate e adagiateci la pasta frolla. Modellatela, ritagliate i bordi e punzecchiate tutta la superficie con una forchetta. Il ripieno non necessita la cottura in forno per cui bisogna cuocere la pasta frolla “in bianco”: dovete ritagliare un foglio di carta da forno della forma della teglia, posarlo sulla frolla e ricoprirlo con uno strato di legumi secchi. Infornate a 200° per 15/20 minuti, dipende dal forno ma la frolla non deve risultare troppo secca. Lasciate raffreddare e infine riempitela con la crema di riso e la frutta che preferite, nel mio caso un fico, una pescanoce, un’albicocca, una susina gialla e una prugna. Riponete la crostata in frigo per almeno 2 ore. Evviva l’estate!

Considerazioni:
Questo dolce è poco dolce, prevale il sapore della frutta ed è distinguibile in particolare il sapore delle mandorle, della carruba e quello della frutta fresca. L’elemento più dolce è la crema. Io e il mio compagno l’abbiamo apprezzato così (tantissimo!), era proprio quello che volevo fare.. mentre gli onnivori zucchero-dipendenti hanno detto che era molto buona ma che l’avrebbero volentieri “rovinata” appioppandoci dolcificanti di ogni genere :). Un abbraccio fruttoso a tutti!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ciao Furbilla!!! bellissima la tua crostata…..e quei fichi in evidenza mi fan venire l’acquolina!!!
    Se posso permettermi un’osservazione,faccio anch’io la crema di riso come te per farcire torte ecc,non ho mai messo né sciroppo d’agave né amido di mais né agar agar e uso solo farina di riso perché l’altra secondo me rovina tutto!dà un’aspetto e una consistenza “collosa” alla crema!
    la trovo dolcissima già così merito del latte di riso che pur non zuccherato trovo già stucchevolmente dolce! non so come fanno a volerne aggiungere ancora!!! aiutoooooo!!!! son proprio zucchero-dipendenti i tuoi amici!

    L’aspetto è stupendo…..immagino il sapore!!! complimentissimiiiiiii!!!!

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  2. Ariel: ti ringrazio per il consiglio! In realtà non avevo previsto l’agar agar però la crema non voleva saperne di diventare più densa e ho dovuto metterlo perché non volevo aggiungere altra farina, avrebbe alterato il sapore e la consistenza. Spesso la crema viene, altre volte no.. credo che dipenda dal tipo di latte. è vero.. il latte di riso è dolcissimo ma avevo paura che non avrebbero gradito visto che sono abituati a dei dolci-bomba superzuccherati. Infatti hanno avuto da ridire :).. non sono solo i miei amici, la stragrande maggioranza delle persone è abituata a sapori artificiali, molto dolci o molto salati.
    Morko: Grazieeeeeee!

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  3. Furbilla cara alla fine neppure con Gio ci siamo viste per alcuni imprevisti, ma sono sicura che ci incontreremo presto! 🙂
    Questa torta è una delle cose più belle che ho visto qui su Veganblog. E’ certamente di mio gusto…ma è proprio bella!!!!!!! 😀 Con ingredienti che amo. E i fichi???? I fichi…..li amo, ma nelle torte, così, danno quel tocco di genuino, autentico. Credo che tu sei come la tua torta. 🙂

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  4. Ciao Ame! Grazie tesoro.. sei troppo buona e dolce! Mi dispiace che non siate riuscite a vedervi, io ho fatto bene a ripartire… anche se appena mi allontano troppo dal mare mi sento strana :). Se vieni in Sardegna devi assolutamente farmi sapere, anche perché conservo il super abbraccio che non sono riuscita a darti stavolta! Anche io adoro i fichi, sono una delle cose più buone che abbia mai mangiato!
    Un bacio smisurato! Buona notte!

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  5. Stupenda questa crostata di frutta variopinta e golosa …. 😀 !!! Mette allegria solo a guardarla… 😉 E l’inedita frolla a base di mandorle e farine l’una diversa dall’altre la rende preziosa … 🙂 🙂 🙂
    Sa di cose genuine, di vita sana, all’aria aperta… 🙂
    Grazie Furbilla. Grazie. 😀

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  6. Supermegabuona questa torta!!! Ad una drogata di dolci come me 🙂 Quella frutta con quella cremina..me la mangerei in un boccone! Bravaaa 🙂

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  7. Lali: Ciao mitica Lali! Grazie! In effetti il mix di farine è pienamente riuscito… mi sono spaventata solo quando ho visto la pasta frolla verde, un verde Hulk e ho pensato che non l’avrebbero mai assaggiata. Per fortuna la super carruba ha risolto tutto. Mi ha stupito perché non rende l’impasto secco come il cacao… anzi era bello friabile. Lali poi hai assaggiato la farina di semi di canapa? Baci baci baci!
    SilviaFragola: Ciao cara! Ne approfitto per darti il benvenuto, scusami.. ti ho vista, ho letto le tue poche righe e ti ho subito ammirata per la tua scelta di vita! Te ne spedirei volentieri una intera di crostata! Un bacio!

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  8. La farina di semi di canapa non l’ho mai trovata nei negozi di prodotti bio… 🙄 ma se un giorno dovessi vederla esposta l’acquisterò per provarla 😉
    Complimenti ancora per la magnifica torta 🙂 e buona domenica! 😀

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  9. Furbilla è bellissima questa crostata!! Un po’ diversa da tutte!! E io al posto della avena userò il miglio, così sarà del tutto gluten free! 😀 Purtroppo hai ragione, a parte noi, gli altri onnivori trovano le nostre preparazioni non troppo dolci e “rustiche”…e pure io se devo fare per tutti devo abbondare con gli zuccheri o usare solo farina di riso, ma così l’indice glicemici schizza a mille!!! Anche le tortine leggere che ho fatto, in effetti erano un po’ dolci…quando le rifarò metto molto meno agave!! 😀

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  10. fantastica torta! comunque mi piacerebbe lasciarla bella verde hulk! tanto sono abituata pure io alle lamentele perchè i dolci non sono abbastanza dolci oppure sanno di strano… ciò che mi mancava era proprio una crostata verde… la prox volta che voglio sconvolgere qualcuno la faccio ahahahh 🙂

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  11. Mi hai fatto venir voglia di aprire il pacchetto di farina di canapa che è già un po’ che non la usavo. Mi associo alle lamentele del “poco dolce ” : sin da piccina detestavo i dolci dolci, gli unici che mi piacevano erano quelli della mia zia (prozia) che purtroppo aveva il diabete e si doveva “arrangiare” per farsi qualcosa di buono. Grazie che mi hai fatto tornar indietro negli anni col sorriso 😉

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  12. Terri: Grazie! Sai che ti ho pensato? Con una piccola modifica puoi papparla anche tu.. che bello! Io adoro il dolce della frutta ma l’altro dolce mi destabilizza, non riesco più a sentire i sapori di tutto il resto. Anche il sale mi sta antipatico, preferisco spezie e semini :)!
    Darma: Grazie anche a te! Mi hai fatto ridere! L’impasto così verde sembrava più da torta salata ma devo dire che anche il sapore era un po’ diverso, leggermente “erboso” ma per niente male :).
    Giopepi: Ciao Giò, grazie a te! Credo che questa farina ‘magica’ sia buonissima anche per dei biscottini…

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  13. Grazie, Furbilla!! Davvero la modifica è piccolissima e sono sicura verrà una bomba!! 😀 Meglio essere disabituate allo zucchero (non lo metto nemmeno nel caffè!!)…quanto al sale 😳 purtroppo mi piace…e anche questo è questione di abitudine…sigh..

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  14. Io, invece, uso pochissimo sale (tutti a tavola se lo aggiungono e mi guardano strano 😕 ) e anche poco zucchero, ma quando faccio i dolci per gli onnivori abbondo sennò non li mangiano 🙁 ! La torta piú gettonata (é veramente squisita) é quella di mele della Signora Anna della mamma di Sauro … da quella delizia ho imparato a non scendere mai sotto i 200 g di zucchero a torta altrimenti gli ospiti si lamentano 😉 !

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  15. @Lali: ah, buon sangue non mente!! Ecco di chi è la mitica torta di mele.. è della Sig.ra Anna! 😀 Non lo sapevo!! Lali, sai cosa faccio? Se metto poco zucchero…per chi vuole, ma non si può con tutte le torte, per chi ama sapori più zuccherini, tagliata la fetta di torta ed impiattata, la cospargo di zucchero al velo!! 😀

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  16. “il latte di riso è dolcissimo ma avevo paura che non avrebbero gradito visto che sono abituati a dei dolci-bomba superzuccherati. Infatti hanno avuto da ridire :).. non sono solo i miei amici, la stragrande maggioranza delle persone è abituata a sapori artificiali, molto dolci o molto salati.”

    Ciao Furbilla! Ti volevo giusto chiedere se il latte di riso potesse bastare come dolcificante,proprio perché è molto dolce.
    Purtroppo hai perfettamente ragione,ormai le persone hanno lo zucchero incastonato nelle papille gustative! E poi magari se provi a dirgli che crea dipendenza ti ridono in faccia…-_-

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  17. Terri: Anche tu una capretta che ama il sale? Io lo aggiungevo su tutto ancor prima di assaggiare e i miei si arrabbiavano tantissimo! Ora ho smesso e non mi manca per niente, anzi ho scoperto un mondo di spezie e condimenti vari. Ho fatto una tortina completamente gluten free :)… appena posso la pubblico! Rido perché anche io uso la tattica dello zucchero a velo sulla torta!
    Lali: 200 g di zucchero????? Non so se li ho mai messi, credo di no. Poi non potrei nemmeno assaggiarli e mi dispiacerebbe :).. La tecnica dello zucchero a velo non ti garba?
    Andrea: Ciao :)! Secondo me il latte di riso è più che sufficiente, nella crema non aggiungerei nemmeno il cucchiaio di agave. La pasta frolla ha un sapore molto particolare ma comunque dolce, puoi mettere i due cucchiai di agave o dolcificarla con una manciata di uvetta ammollata in acqua per una notte e poi frullata. Che ne pensi? Mi stai facendo venire voglia di rifarla senza zucchero :)!

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  18. Andrea: intendevo dire.. di rifarla senza dolcificante perché di zucchero non ne aveva neanche questa 🙂

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